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Dolomiti Bellunesi

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 22:02
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01/11/2010 14:54
 
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Pari per un Belluno
che non riesce mai
a difendere i vantaggi


Lunedì 1 Novembre 2010,
I punti dovevano valere doppio, ieri, per il Belluno. Ma valevano doppio anche per il Montecchio. Che ce l’ha messa tutta per rimontare due svantaggi. Ce l’ha fatta, e al Belluno resta il rammarico per non avere difeso due vantaggi, e soprattutto per essere andato molto vicino al 3-1 che avrebbe chiuso il conto. Manca un pizzico di personalità, ai gialloblù, ma è un limite arcinoto, perché la personalità in una squadra così giovane si costruisce un po’ alla volta. Facendo tesoro degli errori commessi.
Dieci minuti di batti-e-ribatti fanno da preludio all’uno-due delle reti. Apre le danze (11’) Alberto Battaglia, puntuale all’appuntamento con il cross rasoerba di Mosca, sul primo palo. Il vantaggio dura nemmeno 120 secondi. Al primo angolo, infatti, il Montecchio riequilibra le sorti. Lo calcia De Cao, in area tutti si dimenticano di De Pretto, il colpo di testa è da manuale, imparabile per Marziani. E al 13’ siamo già 1-1. 6’ dopo Sarrapocchiello, centroboa ospite dai piedi educati, indirizza un sinistro al veleno verso la porta: di poco fuori. Il Belluno replica con Mele, ma il destro di Marco non impensierisce Milan (25’). Ancora Belluno, tocca a Elia Brustolon costruire, a Mike Miniati concludere, il destro dal limite del biondo feltrino però non ha segreti per Milan che devia in angolo. 36’: Roveretto ci prova dalla sinistra, il rimbalzo preoccupa Marziani, la parata non è facile. Un paio di minuti dopo Dissegna semina sulla destra Zappalà, che ha il merito di tallonare il veloce numero undici ospite senza franargli addosso. Dissegna, in area, cade. Per l’arbitro è simulazione: scatta l’ammonizione.
Secondo tempo, parte forte il Montecchio impegnando Marziani due volte nel primo minuto. 10’, proteste del Belluno per un fuorigioco segnalato un po’ in ritardo, e probabilmente a torto, dall’assistente trevigiano Basei. L’azione aveva portato Elia Brustolon solo davanti a Milan, con Battaglia solo in mezzo. Un gol quasi fatto. Non è in fuorigioco lo stesso Elia al 13’, ma il gol non arriva perché Brustolon è lentissimo a preparare il tiro, dando il tempo alla difesa di anticiparlo. La pressione bellunese aumenta e serve un miracolo a Milan per impedire a Mike Miniati di vedersi entrare il bellissimo diagonale destro scagliato dall’interno dell’area. Sull’angolo che nasce da questa conclusione, il Belluno torna in vantaggio. Lungo traversone di Mele, Pavan sale in cielo e imprime una parabola micidiale al pallone. È il 16’, 2-1 per il Belluno. 3’ dopo il solito Roveretto dà a Marziani l’opportunità di dimostrare di che pasta è fatta: una pasta buona e promettente, a giudicare dalla reattività dell’intervento che nega il pareggio al Montecchio. Raschi richiama Elia Brustolon e Rosso inserendo Pontin e Merotto, Venturini gioca la carta Onyejiaka. Il Belluno prova a chiudere la partita, Mike Miniati trova l’ennesimo inserimento pericoloso, Milan è bravo in uscita a negare il 3-1 (ed è qui che il Belluno non chiude i conti). Grande colpo di reni di Marziani al 30’, quando il portiere alza sopra la traversa una fucilata di capitan Tresso. La partita è apertissima. E infatti il Montecchio va vicinissimo al pareggio al 35’: Onyejiaka da destra la mette sul secondo palo, Dissegna si divora il gol da mezzo passo. L’appuntamento con il 2-2 è rinviato di 5’, si presenta Onyejiaka, dribbling e staffilata dai 25 metri, da applausi. Il Montecchio non si accontenta, il Belluno neanche, ma prevale la stanchezza e finisce 2-2.

L’ALLENATORE

«Non c’è nulla
da rimproverarci»


Lunedì 1 Novembre 2010,
Roberto Raschi prende il posto dello squalificato Toni Tormen (tornerà contro il Rovigo) anche davanti ai taccuini: «A questa questa squadra non si può rimproverare nulla. I ragazzi hanno messo impegno, cuore e volontà. Ci tenevano a regalare al pubblico la vittoria».
Ma il successo è sfumato ancora nel finale. Perché?
«Per una serie di fattori, compresa la mancanza di fortuna. Anche se di sicuro ci abbiamo messo del nostro. In occasione del primo gol subìto, per esempio, qualcosa non ha funzionato nelle marcature. E l’arbitro ha confermato che, se la palla non fosse entrata, avrebbe fischiato rigore».
Troppa sofferenza sulla sinistra?
«Sì, in quella fascia la fase difensiva è la nostra pecca. Ma abbiamo comunque spinto parecchio, soprattutto con Mosca».
Su cosa dovrete lavorare per gestire meglio le situazioni di vantaggio?
«Sul piano tattico posso assicurare che, durante la settimana, abbiamo battuto molto su questo tasto. Ma a quanto pare, l’idea di mettersi dietro ad aspettare l’avversario non è nel dna di questa formazione. Tuttavia, più che ai gol gol incassati, penso a quelli che abbiamo fallito».
La gara poteva essere chiusa prima?
«A volte è questione di dettagli. Penso al fuorigioco inesistente fischiato a Elia, all’occasione per Mike. O allo stop sbagliato da Battaglia davanti alla porta. Alberto era stanco morto, volevamo cambiarlo».
L’abbiamo vista arrabbiarsi con l’arbitro.
«Gli rimprovero solo di aver cambiato metro di giudizio durante la partita». (M.D.I.)

Sintetico,
campo
pronto per
la posa


Lunedì 1 Novembre 2010,
Accanto alla «Beach Arena» prende forma la «Gol Arena». Dovrebbe assumere proprio questa denominazione, infatti, il campo da calcio in sintetico, ormai sul punto di essere ultimato. I lavori procedono senza soste in vista di sabato 20 novembre, la data in cui potrebbe essere inaugurato il nuovo impianto da gioco in piazzale della Resistenza. Nell’ultimo periodo, è stato spianato il fondo su cui sarà poggiato, a breve, il manto erboso in sintetico. Il campetto, utile per gli allenamenti della prima squadra ma anche per ospitare partite a livello giovanile, avrà il suo battesimo ufficiale con un torneo aperto a formazioni Esordienti della provincia. Dovrebbe arrivare, per l’occasione, anche Franco Baresi, vecchio capitano del Milan e libero della nazionale italiana. (M.D.I.)

Venturini:
«La salvezza?
Questione
di dettagli»


Lunedì 1 Novembre 2010,
«Il Belluno è davvero una grande squadra. Mi ha dato un’ottima impressione». Parole galanti, ma anche sincere quelle pronunciate dal tecnico del Montecchio, Andrea Venturini. Ma oltre al miele, l’allenatore vicentino mette anche un po’ di pepe al post partita del polisportivo: «C’era un rigore netto per noi nel finale. Un rigore che avrebbe cambiato la partita. Purtroppo gli episodi ci penalizzano sempre».
Tuttavia, secondo Venturini il 2-2 è il punteggio che rispecchia fedelmente quanto emerso dai 90’ (più recupero) sotto un autentico diluvio: «Il risultato è giusto perché maturato al termine di una sfida caratterizzata da continui alti e bassi. Bravi noi a crederci fino alla fine, molto meno bravi in fase difensiva. Abbiamo concesso troppo. Ma anche in zona d’attacco gli errori sono stati eccessivi. Dobbiamo essere più costanti, invece molto spesso incappiamo in lunghe pause e rischiamo di compromettere tutto». La stagione è lunga e di difficile lettura: «È un campionato equilibratissimo. Tutte le formazioni si equivalgono: decideranno i dettagli». (M.D.I.)

Nessuno sa come evitare le rimonte


Mike Miniati: «Forse dovremmo tenere di più palla, però gambe e ritmo ci sono per 90’»

Lunedì 1 Novembre 2010,
Senza parole. Attoniti, increduli, rammaricati. I giocatori gialloblù faticano a trovare una motivazione per l’ennesima rimonta subìta. Questa volta, se possibile, il rammarico è ancor più grande, visto che era uno scontro per la salvezza e spedire il Montecchio a -6 significava, di fatto, sbarazzarsi di una diretta concorrente.
IL JOLLY MIKE - Il biondo Miniati è stato fra i migliori in assoluto. E in una posizione del tutto inedita: «In realtà in passato ho sempre agito davanti alla difesa. Giocare nella zona centrale del campo mi piace, ho più spazio per esprimermi in libertà e tocco tantissimi palloni». Di Mike va sottolineato in modo particolare il perfetto «timing» negli inserimenti dalle retrovie. E proprio una sua incursione, lo ha portato a presentarsi solo davanti all’estremo difensore. Sul punteggio di 2-1 per il Belluno: «Mi dispiace, potevamo chiudere la partita, ma ero un po’ sbilanciato e non sono riuscito a concludere come avrei voluto. In più sono stato sfortunato perché la palla si è incastrata tra le gambe del portiere». Sull’incapacità di gestire i vantaggi, Miniati fatica a trovare una chiave di lettura: «Davvero non saprei da che cosa possa dipendere. Fisicamente stiamo bene, le gambe girano al meglio e teniamo ritmi elevati per 90’. Forse dovremmo tenere di più la palla. In ogni caso, c’è da lavorare».
IL MACINA-CHILOMETRI - Ovvero, Marco Mele. Su e per giù per la fascia, a suon dribbling, cross e ripiegamenti: «Questo ruolo, nel 4-3-3, l’ho già interpretato molte volte. Sono più distante dalla porta, ma non è affatto un problema». I problemi sono altri: «Dobbiamo prestare maggior attenzione, essere più concentrati. E reagire anche dopo un gol realizzato. Non è la prima volta che ci capita di essere raggiunti. Da cosa dipende? Difficile dirlo. Francamente non credo che la causa sia legata a un fattore psicologico. Il rammarico è tanto: non ne va bene una. Tuttavia, il Belluno non è mai andato in sofferenza: paghiamo episodi sfortunati che fanno parte del calcio».

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