Ricordiamo che in questa sezione si parla del Treviso FBC, solo del Treviso FBC, nient'altro che del Treviso FBC. Qualsiasi altro messaggio non inerente a questi argomenti (ad es. il tifo e la curva) sarà quanto prima cancellato.


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Pordenone

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 15:05
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11/08/2010 11:46
 
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Torna la storica sfida contro i "ramarri" neroverdi del Pordenone. Sfida affascinanate, contro una squadra che punta al salto defintivo di qualità dopo l'ottimo campionato 2009/2010: partiti con l'obiettivo di lottare per il vertice, i friulani sono stati protagonisti di una partenza negativa, bilanciata solo dalle buone prestazioni in Coppa Italia. Poi arriva il nostro Bosi, la squadra comincia a ingranare e compie una rimonta straordinaria. In Coppa Italia si ferma solo in semifinale, mentre in campionato arriva ad un passo dai playoff contesi con Jesolo, Union Quinto e Montebelluna. Insieme a SandonàJesolo, Venezia, Rovigo e San Paolo Padova sono tra le pretendenti alla vittoria finale, anche se leggermente sfavoriti rispetto alla due corazzate veneziane. Ricordo che con il Pordenone molto in comune...


[Modificato da ZakkTV 11/08/2010 11:50]
11/08/2010 11:58
 
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Il sito ufficiale è www.pordenonecalcio.it, esaudiente la sezione storia.


Storia

Il PORDENONE CALCIO nasce nel 1920 con la denominazione di “Football Club Pordenone” e comincia il proprio cammino agonistico nella Terza Divisione (detta veneto-giuliana). Rimane nella categoria sino al 1928-29. Le gare casalinghe si disputano sul rettangolo delle Casermette (oggi Palamarmi). Sono anni dove domina il ciclismo: tra i miti delle due ruote c’è indubbiamente Ottavio Bottecchia, dal quale prende attualmente nome lo stadio cittadino. Arriva il fascismo e l’influsso del regime è percepibile nel nuovo cambio di denominazione sociale, “Terza Coorte A. Salvato, 63ª Legione Tagliamento”. Nel 1927 viene rinominato in Unione Sportiva Pordenonese. Nel 1929 il team pordenonese si iscrive al neocostituito Campionato U.I.L.C. di Prima categoria, girone A, con la denominazione “Pordenone Liber Football Club”. Giunge primo nel proprio raggruppamento. Successo ripetuto nel girone dell’anno 1930/31 con la denominazione “Associazione Sportiva Dante Alighieri”. Nel maggio del 1932 la squadra neroverde ottiene la promozione al campionato di Prima divisione. Dopo tornei altalenanti tra le varie categorie si arriva, nella stagione 1939/40, all’iscrizione della squadra alla Serie C.
Gli anni Cinquanta. Seguono però campionati difficili fino alla stagione 1952/53 in Quarta serie, dove dopo un lungo testa a testa con la Mestrina, i neroverdi giungono al primo posto, guadagnandosi le finali per la conquista della Serie C. Nelle finali, dopo la vittoria contro la Carrarese (1-0) e a Magenta (1-0), il sogno svanisce nel ritorno contro la stessa Carrarese. L’anno successivo il campionato viene concluso al quarto posto. Non basta, il calcio pordenonese vuole puntare più in alto, ma sono anni davvero anonimi. Neroverdi ottavi nella stagione 1954/55, undicesimi in quella 1955/56 e sesti nella 1956/57. Al termine di quest’ultima annata la società passa nelle mani del professor Silvio Cirielli, direttore del laboratorio ricerche cliniche del nosocomio cittadino, coadiuvato da Lino Zanussi. Non vengono conseguiti grandissimi risultati a livello di Prima squadra, ma il Pordenone Calcio ben presto diventa un’autentica scuola di calcio riconosciuta a livello nazionale. Nel 1957/58 la squadra partecipa al campionato di Eccellenza, ma nonostante la presenza dell’ex milanista Omero Tognon conclude il torneo al decimo posto finale. Causa la ristrutturazione dei campionati, la compagine neroverde si presenta ai nastri di partenza della Serie C 1958/59. Da segnalare la “mitica” gara di Coppa Italia disputata contro il Torino, persa per 2-1. Il campionato risulta molto difficile: il Pordenone conclude ultimo con soli 25 punti. Fortunatamente non sono previste retrocessioni e la squadra si ripresenta nuovamente al via della Serie C.
Gli anni Sessanta. É una stagione, quella 1959/60, ricca di soddisfazioni per la squadra diretta in panchina da Ninni Varglien: terzo posto finale a quota 40 punti, alle spalle della Pro Patria, promossa in Serie B, e del Bolzano. La società è molto ben strutturata e si pone come fucina di giovani davvero interessanti. Un nome su tutti: quel Gianfranco Zigoni che poi vestirà le maglie di Juventus (il Pordenone ai tempi ne è società satellite), Roma ed Hellas Verona. Quattordicesimo posto nella stagione sportiva 1960/61, annata che vede laurearsi campione d’Italia la formazione Juniores guidata da Giuseppe Romano. L’anno seguente la dirigenza decide di puntare su una squadra giovane, dall’età media non superiore ai 22 anni. Proprio in quella stagione il famoso giornalista pordenonese Gildo Marchi denomina i neroverdi “i ramarri del Noncello”, un’intuizione che rimasta nella storia dello sport naoniano. Nel 1962/63 la squadra ottiene la salvezza piazzandosi al 14esimo posto. Ma nulla può nella stagione 1963/64 che registra la retrocessione in Serie D. Fra le poche soddisfazioni dell’anno brillano le tre convocazioni in azzurro, con la Nazionale semiprofessionistica, di Riccardo Piva. Seguono molte partecipazioni alla Serie D, con alterne fortune, passando per il 22 febbraio 1968, data storica poiché viene proclamata la provincia di Pordenone.
Gli anni Settanta. La squadra cerca di risalire con impegno nei professionisti, ma bisogna attendere la stagione 1969/70 per riavvicinarsi alla Serie C. Dopo un campionato emozionante si deve ricorrere allo spareggio, disputato contro il Trento sul rettangolo di Valdagno. Quattromila pordenonesi incitano la squadra, ma al termine del match arriva la sconfitta per 2-0. La delusione dura a lungo e i campionati successivi non regalano più soddisfazioni importanti. La promozione arriva infatti solo nella stagione 1978/79 con alla guida Silvano Flaborea, poi rilevato da Adriano Buffoni. È l’era del presidente Ugo Caon. Il 20 maggio 1979, davanti a tremila persone allo stadio “Bottecchia”, la squadra stacca il biglietto per la Serie C2, superando il Montebelluna.
Gli anni Ottanta. Riecco la ribalta del calcio professionistico. La squadra è affidata per la prima stagione a Enrico Burlando. Inizia subito bene con la vittoria sul Carpi con reti di Catto e Rossi. Non è però un gran campionato, concluso al quart’ultimo posto con 28 punti. I costi del professionismo pesano notevolmente sulla gestione. Problemi e ancora problemi che portano all’addio della presidenza da parte di Ugo Caon. La nuova dirigenza traghetta la vecchia e gloriosa Associazione Calcio verso la Spa. Azionista di maggioranza ne diventa Giuseppe Gregoris. Rivisitando oggi gli anni di Gregoris cresce la convinzione che sarebbero potuti risultare ben più felici. Stagioni di Serie C2 disputati tra mille peripezie. Il miglior piazzamento giunge nel 1987/88 con Adriano Fedele in panchina e Gastone Espanoli in veste di accompagnatore che culminò con un settimo posto finale a quota 36 punti.
Gli anni Novanta. L’annata successiva la squadra retrocede salutando il campionato di Serie C2, con un penultimo posto con 27 punti.
Nel 1989/90 arriva come presidente Giuseppe D’Antuono, che ingaggia tra gli altri l’ex interista Evaristo Beccalossi. Ma l’ex numero uno della fallita Omegna verrà ricordato più che altro per i propri problemi di giustizia che per i non certo brillanti risultati sul campo. La squadra si piazza all’ultimo posto e abbandona la Serie D. La triste discesa prosegue anche l’anno dopo, quando la squadra neroverde si classifica ancora all’ultimo posto in classifica con 12 punti in Eccellenza e scende ancora di categoria. Tre retrocessioni in tre anni. Nel 1991/92, campionato di Prima categoria, la squadra ricomincia a dare segni di risveglio e si piazza al quarto posto. Nel 1992/93 giunge dopo molte delusioni il passaggio in Promozione, con una seconda posizione in campionato alle spalle del 7 Spighe. Nel 1993/94 sesto posto finale in classifica con 33 punti. Nel 1994/95 la società incontra il presidente Ettore Setten che segnerà una parte importante della propria storia. I risultati giungono immediati con la vittoria finale del campionato di Promozione e il passaggio in Eccellenza con 50 punti all’attivo, 9 in più del Pozzuolo, secondo classificato. Nel 1995/96 arriva l’agognata risalita in Serie D, al termine di una lotta con la Cormonese, che vede i “ramarri” giungere al secondo posto, ma vincere gli spareggi promozione. Memorabile la vittoria ai rigori davanti ad uno stadio gremito contro il Rovigo. Nel 1996/97, al primo anno nel campionato Dilettanti, la squadra neroverde termina con un onorevole quinto posto finale nel torneo vinto dal Mantova. Il campionato 1997/98 non è certamente memorabile: cambio in panchina ad annata in corso tra Da Pieve e Frutti con posizione finale di centro classifica. Nella stagione successiva il Cav. Ettore Setten e Pierantonio Rigo presentano il classico squadrone. Le attese sono tante e il calendario propone alla prima giornata lo scontro con l’altra presunta favorita del girone: il Bassano. Davanti ad un “Bottecchia” in festa i neroverdi “rullano” i veneti e si candidano alla vittoria finale. Ma la domenica successiva, a Montichiari, crolla tutto: secca sconfitta per 5-1 e ridimensionamento delle ambizioni neroverdi. Alla fine del torneo proprio il Montichiari sale in serie C2, mentre il Pordenone conclude con un quinto posto davvero deludente.
Dal Duemila ad oggi. Nel 1999/2000 il direttore sportivo Gibellini porta sulla panchina neroverde Bruno Tedino, ma la posizione finale non cambia e a salire in Serie C2 è il Südtirol. Nel 2000/2001 Ettore Setten, insieme al riconfermato tecnico Bruno Tedino, costruisce l’ennesima squadra per vincere. Arrivano giocatori importanti come il bomber Soave, i centrocampisti Perugini e Calvio e molti altri, ma il campionato “dice” Thiene. La beffa avviene davanti a duemila spettatori, con i neroverdi che dopo aver condotto in testa tutto il campionato, e sull’ 1-0 a loro favore proprio nello scontro con i vicentini, sbagliano un rigore e poi cedono nel finale di gara per 1-3, consegnando la promozione agli avversari. Ma l’appuntamento con la promozione è rimandato di un solo anno, al termine della stagione 2001/2002. Cavalcata vincente quella dei neroverdi che fanno ritorno dopo 13 anni in Serie C2. Sulla panchina prima siede Paolo Marin, poi Adriano Fedele. La squadra termina il campionato con 71 punti, 8 in più dello sfidante Belluno. Finalmente si è nuovamente tra i professionisti. L’esordio è a Valenza Po (Al) contro la Valenzana: sconfitta immeritata per 1-0, ma la squadra c’è e il prosieguo del campionato darà merito a questi giocatori e al tecnico che, nonostante i problemi societari, arrivano ad un passo dai play-off per poi mollare e salvarsi senza patema alcuno. Nell’estate del 2003 giunge come una mazzata la non accettazione da parte della Figc dell’iscrizione della squadra alla Serie C2 per inadempienze economiche. Setten lascia a favore di Lino Mungari. Il neo presidente iscrive così la squadra all’Eccellenza ma tra contrasti, problemi, disaccordi, con cambio di giocatori e di tecnici (inizia Fedele e termina Burlando), la squadra retrocede in Promozione tra mille strascichi. Stagione 2004/2005, campionato di Promozione: in estate, dal Don Bosco, nasce il nuovo Pordenone. Gian Paolo Zuzzi, ex presidente oratoriano, e il sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, ridanno vita al “Ramarro” che si iscrive alla Promozione, richiama in panchina Attilio Da Pieve e conquista la Coppa Italia regionale (per la prima volta nella sua storia) il 6 gennaio 2005 superando 3-0 in finale il Gonars, sul neutro di Fagagna. I neroverdi riconquistano poi l’Eccellenza giungendo secondi alle spalle del Tricesimo in campionato, ma vincendo i playoff contro il San Daniele per 1-0, sul neutro di Codroipo, davanti a circa mille spettatori. Stagione 2005/2006: i naoniani, guidati da Giovanni Tortolo, vincono il campionato di Eccellenza e ritornano in Serie D con 64 punti davanti al Sevegliano. Stagione 2006/2007: si riapre dopo 4 anni il palcoscenico della Serie D. La squadra, sempre affidata a Tortolo, tra alti e bassi a 10 giornate dal termine veleggia in acque tranquille, il finale di stagione riserva un amarissima sorpresa. Conquistando 2 soli punti in 10 gare, infatti, il Pordenone si trova a dover affrontare un drammatico spareggio per non retrocedere con il Rivignano. A San Vito al Tagliamento i ramarri perdono 1-0, davanti a duemila persone, lasciando incredibilmente la categoria. Stagione 2007/08: pronto ritorno dei neroverdi in Serie D con il nuovo presidente Mauro Lovisa, al termine di un campionato di Eccellenza vinto con 14 punti di vantaggio sulla Manzanese. Sulla panchina neroverde c’è l'ex giocatore neroverde Massimo Pavanel. Dopo un inizio di campionato alla ricerca della formula giusta, i “ramarri” sbaragliano la concorrenza con girone di ritorno favoloso culminato in una serie record di 11 vittorie consecutive. Miglior marcatore è Sandro Andreolla che mette a segno ben 21 reti.
2008/09 I neroverdi con Massimo Pavanel al timone, concludono al 6 posto
finale in campionato con 50 punti, lottando fino a qualche giornata dal
termine con il Chioggia per un posto nei play-off.
11/08/2010 12:22
 
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altra squadra del capoluogo, il campo è vicino alla stazione, così il custode è contento :)

AVANTI BLU!


11/08/2010 14:54
 
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Oggi alle 19.30 al Bottecchia il Pordenone di capitan Campaner (serie D) ospiterà la Spal Cordovado, approdata in Eccellenza dopo una stagione da incorniciare
11/08/2010 21:06
 
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CALCIO

Pordenone e Sacilese, doppia amichevole
Da domenica sarà già Coppa Italia


Martedì 10 Agosto 2010,
PORDENONE - (c.t.) In attesa di scendere in campo per l'inizio ufficiale della stagione 2010-11 che lo vedrà come uno dei favoriti alla vittoria finale del campionato di serie D, il Pordenone continua con i test amichevoli. Dopo la prova offerta in riva al Livenza al cospetto della Sacilese (Seconda divisione, Lega Pro), il Ramarro di mister Giovanni Bosi sarà di scena tra le mura amiche del Bottecchia. L’appuntamento è fissato per domani alle 19.30. Ospite d'onore sarà quella Spal Cordovado che nella passata stagione ha messo il sigillo sul campionato di Promozione dopo un lungo testa a testa con il Vigonovo Ranzano. Un salto in Eccellenza più che meritato, per i ragazzi di Pino Vittore, arrivato come una ciliegina sulla torta a festeggiare i 70 anni della società. Chissà che il tutto non sia di buon auspicio per il Pordenone, che alla nascita della Spal Cordovado "spegneva" già 10 candeline. Se domani saranno gli spalti del Bottecchia a fare da cornice alla sfida, giovedì alle 17.30 si tornerà in scena al XXV Aprile-Castenetto, in riva al Livenza.


Dario Perosa
Lunedì 9 Agosto 2010,
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino l’impressione è che sull’asse Livenza-Noncello ci sarà da divertirsi. La speranza è stata confermata dal derby amichevole fra Sacilese e Pordenone, vinto dai biancorossi di Costantini (1-0, Gardin nella ripresa). Una gara equilibrata, nonostante le diverse categorie d’appartenenza delle due compagini (Seconda divisione per i liventini, Lega D per i neroverdi) e i 10 giorni in più di preparazione alle spalle di Vecchiato e soci.
TRANFORMER BIANCOROSSI – In sede di presentazione Maurizio Costanini aveva detto di volere una Sacilese camaleontica, in grado di cambiare in corsa. Per questo ha cominciato con un 4-4-2, con Corbanese e Kabine vicini i prima linea. Può essere una soluzione. La Sacilese col tridente e lo Sceicco Nero sulla fascia però è molto più divertente. Piace anche il neoacquisto Segato regista. È entrato nella ripresa, ma nelle gare ufficiali non aspetterà 45’ in panca. Bravo il giovane Roveredo: suo il cross per il gol di Gardin.
POLVERI NEROVERDI – Non è ancora attivo, ma restiamo convinti che il potenziale offensivo del Pordenone sia da categoria superiore. Sabato mancava Sessolo, Fantin è apparso lento e macchinoso (com’è ovvio in questa fase per la stazza che ha) e Rossi impreciso e ancora in rodaggio. Il migliore è stato il giovane Buttignaschi che sicuramente chiederà spazio. Casella (assist delizioso sprecato da Rossi) vuole convincere presto in regia. Non può essere formata da Battiston e Campaner la coppia difensiva centrale.
HANNO DETTO – Costantini: «Sappiamo giocare con coraggio e intraprendenza. I ragazzi hanno costruito parecchio, mancano ancora sincronia ed equilibrio». Bosi: «Buon allenamento. Fantin deve trovare condizione, ma è l’uomo che ci voleva per il nostro attacco. Regaleremo soddisfazioni».
© riproduzione riservata

12/08/2010 19:18
 
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dal Messagero Veneto

Qui Pordenone. In via Stadio Mauro Lovisa, presidente dei “Ramarri”, è quasi entusiasta alla possibilità di affrontare anche il Treviso: «Venezia, Trento, Pordenone, Treviso: sarà bellissimo - dichiara il massimo dirigente del Pordenone - giocare contro di loro». Claudio Canzian, invece, ammette che il Treviso può essere d’intralcio al Pordenone: «Effettivamente - dichiara Canzian - doversela giocare con un’altra big ci darà un po’ di fastidio.» Poi affronta il discorso del ripescaggio: «Il calcio, purtroppo, è unico in questo senso. Solo in questo sport accadono situazioni di questo genere, ma non voglio sindacare». Infine la questione ordine pubblico, ma Canzian non vede nuvole all’orizzonte: «Non vedo il problema - giura il dirigente - perché se dovessimo pensare al calcio in questa maniera, non si finirebbe più. Per me è solo un altro derby di blasone».

Il Pordenone mostra i muscoli: vuole vincere

Messaggero Veneto — 09 agosto 2010 pagina 04 sezione: NAZIONALE
PORDENONE. Neroverdi pronti ad “azzannare” il prossimo campionato di serie D. La sconfitta di misura patita contro la Sacilese, in un derby che si vuole venga riproposto, tra pochi mesi, anche in Seconda divisione, ha dato quelle risposte che il tecnico Bosi, il presidente Lovisa e tutti i tifosi neroverdi si attendevano in vista del prossimo campionato. Per vincere in serie D bisognerà fare i conti con il Pordenone. Anche il Venezia e il Treviso, le nobili venete decadute degli anni 2000 sono avvertite. Dal ramarro non si scappa. Il progetto, già avviato lo scorso anno da mister Bosi, quest’anno si avvale di un fatto nuovo e innegabile: il tecnico, ex giocatore del Bologna, e la squadra hanno avviato la stagione con l’intento di recitare il ruolo di protagonisti. Bosi stavolta non ha avuto la grave difficoltà di prendere per mano una squadra allo sbando. Ha cominciato daccapo, con le idee subito chiare e con una squadra plasmata a immagine e somiglianza del suo ricco e ambizioso progetto: bel gioco e valorizzazione dei giovani; questi sono i “comandamenti” del credo sportivo dell’allenatore. E lo stop con la Sacilese, in più, non ha nemmeno fatto arrabbiare il presidente Lovisa. Che anzi, si gode la sua squadra. Il leader della società, che ha contribuito a rendere l’assetto finanziario finalmente stabile, dopo anni di gravi incertezza che hanno allontanato quei tifosi ora pronti a ritornare al Bottecchia, ha dichiarato concluso il mercato. Il Pordeone così com’è oggi costruito va bene così. «Abbiamo perso con la Sacilese un test che secondo me si è rivelato molto positivo – ha affermato il patron -. Abbiamo retto il confronto con una squadra di categoria superiore, abbiamo giocato un ottimo calcio, inserendo nel finale tre 17enni e cinque 18enni. Abbiamo un tecnico che crede nella valorizzazione dei giovani». A dispetto del rango dei liventini il Pordenone ha messo in campo una grande personalità. «Non dobbiamo dimenticare – aggiunge Lovisa – che avevamo fuori giocatori del calibro di Sessolo, Petric, che ha giocato nel secondo tempo, e Cester. E alla vigilia del match contro la Sacilese la squadra aveva sostenuto una robusta doppia seduta di allenamento. Le gambe erano dure e abbiamo sofferto la stanchezza. Va bene così». É ancora calcio d’agosto, fa caldo, la gente è al mare. Molti pordenonesi si stanno arrostendo al sole di Grado e Lignano. Però, proprio sotto gli ombrelloni, i tifosi si chiedono quali sono le potenzialità della squadra. Il San Donà Jesolo, che ha rifilato 8 gol alla Primavera del Portogruaro (amichevole giocata con i birilli per mancanza di calce per tracciare le linee, la crisi evidente dei granata si misura anche da questo aspetto) sembra ancora davanti nella griglia di partenza. Il Pordenone arriva subito dopo. «Abbiamo una buona squadra – aggiunge Lovisa – e saremo tra le protagoniste. Che al momento siano davanti il San Donà o altre squadre importa ben poco. La squadra poi conosce bene il metodo del suo allenatore. Lui stesso deve molto al nostro progetto. Noi stiamo lavorando anche con i giovani e lui apprezza molto questi sforzi. Giovanni ha un buon carattere. Ha deciso lui di restare al Pordenone, in assoluta libertà. Aveva opportunità in Lega Pro, ed è stato contattato da squadre importanti del campionato Primavera italiano». Mercoledì allo stadio Bottecchia di Pordenone alle 19.30 si giocherà un’altra amichevole, tra il Pordenone e la Spal Cordovado. Rosario Padovano

Cristante suda coi ramarri e spera nel Porto

Messaggero Veneto — 10 agosto 2010 pagina 14 sezione: PORDENONE
PORDENONE. Gli amanti del grande calcio a Pordenone avranno pensato a un’incredibile sorpresa da parte della dirigenza neroverde. Di sicuro molti avranno interpretato la sua presenza come un segnale di buon auspicio per il campionato che prenderà al via a breve e che vedrà i “ramarri” ai nastri di presenza tra i favoriti per il grande salto in Seconda divisione. In realtà se Filippo Cristante si sta allenando assieme ai neroverdi, agli ordini di mister Bosi, sui campi dell’ex Cerit, è perché il 33enne difensore di San Giovanni di Casarsa, svincolatosi dopo il fallimento dell’Ancona (squadra con cui ha militato la scorsa stagione in serie B), si vuole tenere in forma nell’attesa di trovare una nuova sistemazione. Due le mete probabili per Cristante: Pisa e Portogruaro, con quest’ultima in pole position, in cima ai desideri del giocatore sia per la vicinanza a casa – risiede a Treviso – sia perchè gli garantirebbe la categoria in cui si è affermato. Correva l’anno 1994 quando Cristante, 17enne, compì il grande salto nel mondo professionistico: da Sacile a Cosenza, con cui si mise in evidenza disputando due buone annate nel torneo cadetto. Da lì il passaggio al Padova, con cui si riavvicinò a casa ed ebbe modo di giocare con un “totem” del calibro di Walter Zenga, per passare quindi al Ravenna; tre anni disputati a buon livello (che coincisero con le prime convocazioni nella nazionale under 21), che gli valsero l’approdo in serie A con il Piacenza prima e il Messina poi. Infine il ritorno nella serie cadetta con il Mantova, sino ad arrivare all’Ancona, con cui ha disputato l’ultima stagione. Non sarà il fallimento di una società a decretare lo stop della carriera di Cristante: l’età non è da “pensione”, le sue prestazioni sono sempre sinonimo di qualità e garanzia anche in un torneo duro e massacrante come lo è la cadetteria. Comunque fa un certo effetto vedere un giocatore di questo livello sudare assieme ai ramarri, dopo avere chiesto e ottenuto di poter prendere parte al lavoro di preparazione impostato da Bosi. La speranza dei supporter neroverdi è che un giorno Filippo Cristante decida di chiudere la carriera vestendo i colori naoniani, magari con i ramarri tornati nel frattempo tra i “pro”. Un sogno difficile da realizzarsi, ma lo era anche quello di un ragazzo che sedici anni fa decise di lasciare Sacile per provare a sfondare in Calabria. Compiendo un primo passo verso una brillante carriera. (a.r.)

[Modificato da ZakkTV 12/08/2010 19:23]
17/08/2010 14:11
 
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Pordenone, un passo indietro: pareggio con il Liapiave

Messaggero Veneto — 14 agosto 2010 pagina 18 sezione: PORDENONE
PORDENONE LIAPIAVE 0 0 PORDENONE Posocco (Simonelli), Dus (Righini), Nastri, Petris (De Pin), Campaner, Battiston (Tosone), Buttignaschi (Herrera), Casella (Marangon), Rossi (Scalzo), Sessolo (Perrone), Fantin (Lella). All. Bosi. LIAPIAVE Cima (Tommaseo), Valmassoi (Sperti), Cittadini (Mattiuzzo), Zago (Abazi), Bortot (De Lazzer), Furlan, Benetton (Sambe), Tonetto (Da Ros), Zane, Nardi (Fiorot), Bortolotto (Baccichetto). All. Morandin. ARBITRO Favero di Pordenone. PORDENONE. La pioggia, i postumi dei carichi di lavoro della preparazione atletica estiva e le parate di Tommaseo impongono al Pordenone il pareggio a reti bianche nella seconda uscita stagionale, contro il Liapiave, squadra di Eccellenza veneta. L’amichevole sino all’ultimo è stata in forse. Complici le precipitazioni abbondanti che hanno interessato la Marca trevigiana, in extremis è stata spostata la sede del match: da San Polo di Piave, sede del Liapiave, agli impianti di gioco dell’ex Cerit. Ne è uscita una gara contratta, con poche emozioni ma comunque ideale per gli esperimenti di mister Bosi: l’obiettivo della contesa - ossia mettere benzina nelle gambe dei giocatori - è stato pienamente raggiunto, nonostante questa si sia disputata con due tempi da 35 minuti anzichè dei canonici 45. Prima frazione bloccata, con il Liapiave attento nel non farsi scoprire dalle folate dei “ramarri”, che schierano sin dall’inizio il trio delle meraviglie Rossi - Sessolo - Fantin. Alla metà del primo tempo, Rossi sciupa un’ottima occasione calciando sopra la traversa da buona posizione su suggerimento di Sessolo. Offre decisamente più spunti la ripresa, nonostante il campo allentato dalla pioggia copiosa non sia stato di aiuto alle giocate dei 22 in campo. Apre le danze Sessolo che, servito da un astuto tocco di Scalzo, calcia sì potente ma troppo centrale. Tommaseo non si fa sorprendere. Al 22’ Herrera prova a rompere la resistenza della compagine trevigiana con una stoccata dal limite, blocca sicuro l’estremo difensore ospite. A questo punto il Liapiave si affaccia con decisione nella metacampo avversaria, procurando qualche grattacapo alla difesa neroverde: i tentativi provengono perlopiù sugli sviluppi di alcuni corner, ma la retroguardia pordenonese con qualche patema regge agli assalti.Nelle battute finali della ripresa, il Pordenone avrebbe il match-ball per portare a casa la gara, ma Tommaseo nega il gol a Scalzo. Nonostante il pari, l’allenatore Bosi vede il bicchiere mezzo pieno: «Sono soddisfatto perchè questa mattina (ieri , ndr ) abbiamo svolto carichi molto pesanti, e nonostante questo ho visto buone giocate e tanta voglia da parte dei miei ragazzi. Bene così, abbiamo messo minuti utili per arrivare in condizione all’inizio della stagione». Con l’intento dichiarato di dare l’assalto a coppa e campionato. Alberto Ragogna



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CALCIO SERIE D

Ultimo test a Cavazzo Carnico
Pordenone rifinisce la preparazione


Martedì 17 Agosto 2010,
PORDENONE - (c.t.) Gita fuori porta per il Pordenone (serie D), che domani di buon mattino partirà alla volta di Cavazzo Carnico. Sarà una scampagnata insieme alle famiglie di giocatori e dirigenti per rompere la routine degli allenamenti nella Cittadella dello Sport di Villanova. È stata un’idea del presidente Mauro Lovisa: una minivacanza prima di tuffarsi nel clima di Coppa e campionato.
A Cavazzo i neroverdi verranno accolti dal sinadaco Dario Iuri, che è il padre del neoramarro Luca, appena approdato in riva al Noncello dal Donatello. Nel pomeriggio, intorno alle 17, i neroverdi saranno in campo contro la squadra di casa carnica in quello che dovrebbe essere l'ultimo test, ossia un’amichevole galoppata non ufficiale. Domenica 29 ecco il primo turno di Coppa da affrontare: una partita secca contro i cugini della Sanvitese, ospiti al Bottecchia. Fischio d'inizio alle 16.
Per il 5 settembre è invece previsto l'esordio in campionato con la truppa di Giovanni Bosi che, sempre tra le mura amiche, sfiderà il San Donà Jesolo dell'illustre ex Bruno Tedino.
[Modificato da ZakkTV 19/08/2010 14:39]
19/08/2010 14:22
 
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CALCIO

Pordenone vincente

Giovedì 19 Agosto 2010,
PORDENONE - (c.t.) A Cavazzo Carnico ieri il Pordenone ha superato 2-0 in amichevole il Tolmezzo. Per i neroverdi di mister Bosi sono andati a segno nel primo tempo Lella e nel secondo Sessolo. Non hanno partecipato alla sfida Rossi e Fantin.
20/08/2010 15:36
 
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CALCIO
Il bomber udinese Totò Di Natale
in visita alla Cittadella neroverde

Venerdì 20 Agosto 2010,
PORDENONE - (m.m,) «Alcune società di serie A se lo sognano, un Centro sportivo di questo genere». Sono parole dedicate alla Cittadella dello sport di via Villanova di Sotto, "casa" del Settore giovanile del Pordenone, che giungono da Totò Di Natale. Il capitano e bomber dell'Udinese, a sorpresa, ha fatto visita ieri mattina all'ex Cerit in qualità di rappresentante dell'Ancona, società della Sinistra Tagliamento con cui il Pordenone ha stretto un accordo di collaborazione da due stagioni. C’erano anche il massimo dirigente del sodalizio udinese, Vincenzo Pisacane, e il vicepresidente del Bearzi (società amica dell'Ancona), Felice Maresca. A guidare gli ospiti nel tour della struttura, tra campi (in erba e sintetico), palestre, aree ricreative e spogliatoi sono stati il ds dei Ramarri Claudio Canzian, il responsabile del vivaio Giancarlo Migliorini e il dg Gian Paolo Zanotel. Ai dirigenti Di Natale ha augurato di disputare un campionato di vertice, mentre ai tifosi dell'Udinese ha assicurato che la stagione alle porte sarà certamente migliore della scorsa. Il tutto in attesa di rivedersi al Bottecchia per un'amichevole, come nel maggio 2008.
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20/08/2010 15:45
 
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Doppietta dei neroverdi ai carnici del Tolmezzo
Messaggero Veneto — 19 agosto 2010 pagina 12 sezione: PORDENONE

Amichevoli TOLMEZZO PORDENONE 0 2 TOLMEZZO Clemente (Simonetti), Colosetti (S. Cacitti), Lestuzzi (M. Cecconi), Marsilio (Persello), Favero (F. Cacitti), Scarsini (Roi), Cucchiaro (Sopracase), Micelli (Stefanutti), Plozner (Felaco), Gregorutti (R. Cecconi), Dionisio (Cescutti). All. Maisano. PORDENONE Posocco (Simonelli), Dus (Righini), Nastri (Cimiotti), Tardivo (Asamoah), Campaner (Battiston), Marson (Iuri), Lella (Buttignaschi), Petris (Casella), Herrera (Marangon), Sessolo (Manzato), Scalzo (De Pin) (Tosone). All. Bosi. ARBITRO Fabrizio di Cividale. MARCATORI Al 5’ Lella; nella ripresa, al 12’ Sessolo. Positiva sgambata per il Pordenone, alla terza uscita stagionale: i “ramarri” hanno liquidato il Tolmezzo, formazione che milita in Eccellenza, con una rete per tempo. Segnali positivi sono giunti dall’attacco, preoccupa invece l’uscita anzitempo di Scalzo per un guaio muscolare. Quest’ultimo è stato il principale protagonista della prima frazione, ispirando le due occasioni neroverdi. Al 5’, dopo un’azione personale sulla sinistra, Scalzo metteva un traversone in mezzo all’area: Lella era lesto nel girarsi in area e fulminare l’incolpevole portiere. Alla mezz’ora lo stesso Scalzo lasciava partire una conclusione a giro che si stampava sulla traversa a Clemente battuto. La ripresa, complice la stanchezza dei giocatori, non offriva grandi emozioni, eccezion fatta per il raddoppio dell’undici allenato da Bosi: il neoentrato Simonetti si avventurava palla al piede fuori dall’area, per Sessolo era un gioco da ragazzi rubare palla al portiere e siglare a porta vuota dal limite dell’area. Nulla da segnalare nell’ultima mezz’ora del match. Per quanto riguarda invece il Tamai, la formazione di Birtig ha tenuto molto bene il campo ieri nell’amichevole di Udine con i bianconeri di Guidolin (cronaca e tabellino nello sport generale). I mobilieri, sconfitti alla fine per 3-0, hanno subìto le reti soltanto nel secondo tempo, ma al di là del risultato va segnalata la notevole crescita della squadra sul piano del dinamismo e della personalità. Promette in particolare molto bene la coppia, già affiatata, formata da Spetic e Llullaku in attacco. I due si sono cercati e hanno spesso puntato l’uomo, incuranti del fatto di trovarsi di fronte a scafati professionisti di serie A. (a.r.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA


20/08/2010 18:55
 
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terza uscita stagionale per loro eh..quante noi per essere precisi

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20/08/2010 19:32
 
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Re:
zonastadio, 20/08/2010 18.55:

terza uscita stagionale per loro eh..quante noi per essere precisi

Si, ma con una squadra che ha già giocato insieme tutta la scorsa stagione.
Questa per me fa tutta la differenza del mondo.


20/08/2010 19:35
 
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si si per carità, ma possiamo farne anche dieci noi, e sta cosa di certo non cambierà. una stagione intera di campionato non vale dieci amichevoli di certo

AVANTI BLU!


21/08/2010 21:51
 
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Neroverdi
da primato


Mister Bosi:
«C’è voglia
di remare
tutti insieme»


Sabato 21 Agosto 2010,
Il Pordenone in serie D parte come una delle favorite al salto nel mondo dei professionisti e il suo tecnico Giovanni Bosi non si nasconde dietro un dito, confermando quando gli addetti ai lavori indicano da più parti. Il suo è un atto di fede «nei confronti di «una squadra che ha mantenuto l'assetto dello scorso anno, colmando le lacune sia con giocatori esperti che con l'inserimento di parecchi giovani piuttosto bravi». Bosi è entusiasta del girone triveneto dei suoi Ramarri: «Un raggruppamento livellato verso l'alto, un bellissimo gruppo che darà grandi soddisfazioni a giocatori, dirigenti, spettatori e anche a me, onorato di essere l'allenatore». «Nella scorsa stagione - continua il mister - c'era troppa differenza tra le prime e le ultime. Un gap che ora non vedo. È davvero stimolante partecipare a un campionato di questa portata». I Ramarri? «Noi - afferma - sappiamo di essere una buona squadra, ma le cose belle non sono mai facili. Quindi vedremo di tuffarci in quest'avventura con la giusta mentalità, fin dalle prime battute. Poi sarà il campo a dire l'ultima parola». Intanto si coccola la sua creatura e fa un elogio alla società: oltre ad aver allestito una squadra in grado di lottare per il primato «mi ha messo nelle condizioni ottimali per poter lavorare in una struttura come la Cittadella dello Sport di Villanova che è all'avanguardia». Parlando dei suoi uomini, senza distinzione d’esperienza e di età, assicura ai tifosi: «C'è la massima disponibilità al sacrificio e a imparare da parte di tutti». Disponibilità a soffrire e a remare tutti da una stessa parte, un elemento basilare per un gruppo che voglia davvero essere tale. Insieme al Pordenone chi vede bene Giovanni Bosi per la parte che conta della classifica? «Indicherei il Sandonà Jesolo (la squadra che il Pordenone affronterà proprio nella giornata d'esordio, ndr), il Venezia, il Treviso, il Chioggia e il Rovigo». E poi? «Come sempre succede nel calcio, ci sarà qualche grossa sorpresa». Infine il tecnico indossa l’uniforme da pompiere. «L'anno scorso - ricorda - abbiamo lasciato troppi punti al cospetto delle cosiddette ultime». Della serie: contro le favorite dove non ci sarà bisogno di stimoli, ma bisognerà trovarne in abbondanza al cospetto delle squadre che lotteranno dall'altra parte della classifica.
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24/08/2010 18:21
 
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PORDENONE – Chi sta decisamente meglio di tutti è il Pordenone. Bosi, l’ha detto lui stesso, ha tutto: giocatori, infrastrutture e organizzazione societaria. Può essere l’anno del Ramarro. Il derby di Coppa e la prima di campionato con lo Jesolo ci diranno se il sogno può diventare realtà.


27/08/2010 14:38
 
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Ramarri al derby
con la Sanvitese


Cristina Turchet
Venerdì 27 Agosto 2010,
Domenica la Sacilese inizierà il campionato di Seconda divisione Lega Pro (ex C2) e in riva al Noncello si attende l'esordio di Coppa di serie D. Ed è subito derby tra Pordenone e Sanvitese che si sfideranno al "Bottecchia" con fischio di inizio alle 16. Clima di campanile, ma anche amarcord per Massimiliano Rossi - oggi attaccante del Ramarro di casa, ieri dei biancorossi con i quali ha scritto pagine memorabili - e per Gianni Tortolo. Il tecnico arriva da ospite in uno stadio che l'ha conosciuto da padrone di casa. «È storia ormai - afferma Tortolo - ma è un ritorno piacevole in un posto dove ho lavorato in un clima di buoni rapporti». Poi passa alla sua creatura, che nella passata stagione - cominciata con notevole ritardo e in mezzo a mille difficoltà - è stata capace di lasciar a bocca aperta un po’ tutti gli addetti ai lavori. Si cerca un attaccante che prenda il posto di Nadarevic volato nei professionisti. Si sta allenando Franco Calcagni (classe 1988) con un trascorso nel Belluno e nell’ Albignasego. Oggi potrebbe essere già fumata bianca.
Nel frattempo il trainer pensa alla sfida. Vuole «una Sanvitese che scenda in campo per ottenere il massimo, che dimostri di essere una vera squadra nella determinazione, carattere, gioco e motivazioni».
Determinazione, carattere e motivazioni che il collega avversario - Giovanni Bosi - riconosce come «qualità imprescindibili quando si parla della Sanvitese. Una squadra che ammiro moltissimo, alla pari del suo tecnico. I biancorossi ci hanno messo in seria difficoltà nella passata stagione e quest'anno si sono aggiunti altri giocatori dalle indubbie qualità tecniche». Eppoi chiosa Bosi «sempre di derby si tratta, sarà una battaglia. La prima di un campionato livellato verso l'alto». Il nocchiero neroverde non svela la formazione «perchè voglio che tutti siano concentrati», ma si sa che molto probabilmente della partita non ci sarà proprio Max Rossi oltre allo squalificto Casella. Da San Vito invece ecco snocciolare il probabile 11 d'apertura con Piccolo, Bassetto, Perissinotto, Moup, Visalli, Ursella, Garlatti, De Cecco, Monti, Cacurio, Mivhieli o Pagliara.



30/08/2010 00:09
 
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CALCIO

Lega D, via con due derby

Domenica 29 Agosto 2010,
PORDENONE - (D.P.) Due derby per liberare subito l’adrenalina. Di indubbio fascino quello che si giocherà al Bottecchia fra Pordenone e Sanvitese. Una novità quello invece fra il Tamai e la matricola Kras che si disputerà (dalle 16) a Concordia Sagittaria per l’indisponibilità del comunale di via Govanni XXIII.
AMARCORD – Non finiremo mai di rimpiangere le schermaglie dialettiche di Isidoro Nosella e Gastone Espanoli. Altri tempi, più ruspanti e più divertenti. La sfida fra ramarri e fraticelli rimane comunque la più sentita dell’intera stagione dalle due tifoserie.
RISPETTO – I pronostici della vigilia sono tutti per il Pordenone. Il potenziale a disposizione di Bosi è da caccia alla promozione e, comunque, nettamente superiore a quello di Tortolo la cui rosa è ancora un cantiere aperto. Rispetto alla passata stagione ai biancorossi mancheranno soprattutto i 30 gol di Nadarevic. Sono arrivati Monti e Steinhaus, è rimasto Cacurio, ma non bastano per cancellare i rimpianti. Tortolo ha ufficializzato la formazione con largo anticipo: Piccolo, Bassetto, Perissinotto, Moup, Visalli, Ursella, Garlatti, De Cecco, Monti, Cacurio, Mivhieli o Pagliara. Non lo ha fatto Bosi. Non farà parte della sua formazione lo squalificato Casella. In dubbio anche la presenza di Max Rossi che proprio a San Vito ha vissuto le sue stagioni migliori. La gara sarà comunque vivacizzata da tanti altri ex presenti fra i quali lo stesso capitano neroverde Ciccio Campaner.

30/08/2010 15:00
 
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Al Pordenone il primo derby

I neroverdi partono a razzo e incassano il passaggio di turno in Coppa Italia contro la Sanvitese

Matteo Franco
Lunedì 30 Agosto 2010,
PORDENONE - Il Pordenone passa il turno di Coppa Italia vincendo il primo derby stagionale contro la Sanvitese. L'incontro è servito ai due allenatori come prova generale in vista dell'inizio del campionato in programma la settimana prossima. Alla vigilia non era difficile prevedere che le due storiche rivali sarebbero giunte alla prima partita ufficiale ancora con le gambe imballate e le idee ancora un po’ confuse. La vittoria dei padroni di casa appare però meritata grazie alla partenza a razzo che ha permesso di mettere in discesa il risultato fin dalle primissime battute. Le note positive per Bosi arrivano dalle punte, sempre molto pericolose. Da rivedere la fase difensiva dove è stato concesso parecchio spazio sulla fascia sinistra all'ottimo Cacurio.
La Sanvitese di Tortolo dal canto suo dopo la partenza ad handicap nel primo quarto d'ora, con il passare dei minuti è stata brava a ricompattarsi riuscendo a proporre attraverso il possesso palla alcune trame interessanti. Esigui e poco precisi però i tiri in porta. In vista del campionato inoltre si dovrà fare più attenzione ai calci da fermo. Davvero troppe le occasioni in cui il giovane portiere Benedetti ha tremato per colpa delle allegre marcature della propria retroguardia sui palloni alti.
Pronti via e i ramarri locali passano in vantaggio (1'). Fantin con un colpo di testa di rara potenza e precisione finalizza una rapida triangolazione con Sessolo, bravo nel crossare il pallone sul primo palo. La Sanvitese colpita a freddo prova a svegliarsi facendo girare velocemente il pallone in mediana. Proprio quando Cacurio sembrerebbe in grado di scardinare la difesa locale partendo sulla fascia destra arriva però a sorpresa il raddoppio del Pordenone grazie a un altro colpo di testa. Dopo Fantin è così capitan Battiston (11') ad approfittare della poca attenzione avversaria incornando con facilità per la rete del doppio vantaggio. Nella ripresa il Pordenone lascia campo alla Sanvitese brava con Cacurio a spaventare più volte il timido Nastri. Proprio il veloce attaccante regala (38') un assist d'oro a Monti per il più facile dei gol. La marcatura riaccende le speranze biancorosse che sfiorano addirittura il pareggio con un bolide da fuori area di Ursella (45'), deviato in angolo dal reattivo Bortolin.

GLI SPOGLIATOI

Bosi: «Bisogna migliorare»



Lunedì 30 Agosto 2010,
PORDENONE - (mf) Giovanni Bosi analizza la partita della sua formazione: «La condizione è ancora in divenire. Dovevamo forse chiudere un po’ prima chiudere la partita perchè abbiamo la qualità per gestire a nostro piacimento l'incontro. Dopo i due gol abbiamo fatto qualche errore lasciando troppo spazio ai bravi attaccanti avversari. Domenica ci aspetta un debutto di fuoco contro il San Donà, una delle più forti squadre del girone. Speriamo di vincere».

Lunedì 30 Agosto 2010,
Pordenone-Sanvitese2-1
GOL: pt 1'Fantin, 11'Battiston, st 38'Monti
PORDENONE: Bortolin 7, Dus 6, Nastri 5, Tardivo 6, Battiston 7, Marson 6 (st 23'Iuri 6), Lella 6.5 (st 30'Marangon sv), Petris 6, Fantin 7, Sessolo 6.5, Buttignaschi 6 (st 33'Manzato sv). All. Bosi
SANVITESE: Benedetti 5.5, Bassetto 6, Perissinotto 6, Ursella 6, Mboup 5.5, Vissalli 6 (pt 43'Geremia 6), Garlatti 6 (st 21'Pagliara 6), De Cecco 6, Monti 6.5, Cacurio 7, Michieli 6 (st 21'Venier 6). All. Tortolo
ARBITRO: Ceccato di Bassano del Grappa 6.5
NOTE: ammoniti Dus, Battiston, Perisinotto. Recupero 2, 4. Spettatori 300 circa.

31/08/2010 01:17
 
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Pordenone all ultimo respiro, un film già visto

Messaggero Veneto — 30 agosto 2010 pagina 06 sezione: NAZIONALE
PORDENONE - SANVITESE 2-1
PORDENONE Bortolin 6.5, Dus 7, Nastri 5, Tardivo 6, Battiston 6.5, Marson 6 (al 24’ st Campaner 6), Lella 6 (al 31’ st Scalzo sv), Petris 6, Fantin 6, Sessolo 5.5, Buttignaschi 5.5 (al 29’ st Marangon sv). All. Bosi. SANVITESE Benedetti 5.5, Bassetto 6, Perissinotto 6, Ursella 6, Mboup 6.5, Visalli 6 (al 43’ st Geremia 6), Garlatti 5.5 (al 10’ st Pagliara 6), De Cecco 6.5, Monti 6.5, Cacurio 6.5, Michieli 5.5 (al 22’ st Venier 6). All. Tortolo. ARBITRO Ceccato di Bassano del Grappa 5.5. MARCATORI Al 1’ Fantin, al 12’ Battiston; nella ripresa, al 38’ Monti. NOTE Ammoniti Nastri, Dus, Perissinotto. PORDENONE. All’ultimo respiro. Proprio come spesso capitava la scorsa stagione. Anno nuovo e vecchi difetti per il Pordenone. I neroverdi battono la Sanvitese, staccano il pass per il secondo turno di coppa Italia, ma devono aspettare l’ultimo istante per brindare alla qualificazione: avanti per 2-0, la squadra di Bosi subisce la rete del 2-1 al 38’ della ripresa e, in pieno recupero, solo un grande Bortolin, deviando un bolide di Ursella, scongiura il rischio della lotteria dei rigori. Insomma, sembra che sugli schermi del Bottecchia trasmettano ancora il film dell’ultimo torneo neroverde. Cioè Pordenone bello, capace di mettere sotto l’avversario e di passare in vantaggio, per poi soffrire sino all’ultimo istante per conservare il risultato. C’è da ancora da lavorare. Stesso discorso per la Sanvitese? Malissimo nei primi 20’, quando subisce le due reti dei ramarri, poi un crescendo continuo col passare dei minuti, che non è bastato per fare il colpaccio. In ogni caso serve qualcosa dal mercato. In settimana potrebbero arrivare Lestani e Calcagni, un pezzo per il centrocampo e uno per l’attacco, esattamente ciò di cui ha bisogno la squadra. In aggiunta, serve una dose di attenzione. Già, perché pronti via, passando alla cronaca, la Sanvitese va subito sotto. E’ il primo minuto della gara: cross di Sessolo, Fantin taglia sul primo palo e incorna: Benedetti battuto, 1-0. Il centravanti, ex di turno, non esulta. Al 6’ la reazione dei biancorossi con Monti, che converge dalla destra e scarica il tiro: palla di poco a lato. Il Pordenone c’è e al 12’ cala il bis: punizione di Buttignaschi dai 30 metri, dormita della difesa biancorossa, Benedetti tarda l’uscita e così Battiston, di testa, insacca: 2-0. E un minuto dopo il Pordenone sfiora il tris con una splendida azione. Lella se ne va per vie centrali, serve Sessolo che fa il “velo” per Buttignaschi: il giovane (classe ’92), in piena area di rigore, manda alto il suo sinistro. Clamorosa occasione sciupata. Come quella di Garlatti al 19’: l’attaccante ha sulla testa il gol del 2-1, ma manca incredibilmente la sfera. Poco dopo Monti conclude debolmente di fronte a Bortolin. Si va alla ripresa. Al 6’ la Sanvitese sfiora di nuovo il 2-1: il pallonetto di Cacurio finisce sulla traversa. Al 12’ ancora Cacurio: tiro di poco a lato. La Sanvitese cresce, ma al 13’ Fantin ha la palla per chiudere il match: peccato che il suo colpo di testa finisca fuori. Altra occasione sciupata poco oltre il 30’, con Sessolo che si divora in contropiede il 3-0. La Sanvitese cresce sempre più e al 38’ va sul 2-1: Cacurio serve Monti che, di fronte a Bortolin non sbaglia. Partita riaperta. Ma per fortuna del Pordenone sale in cattedra Bortolin. Al 42’ devia un tiro del solito Cacurio, al 49’ si immola su Ursella: qualificazione salvata. E così fa festa il Pordenone. Alberto Bertolotto

Bosi: «Siamo in rodaggio»

Messaggero Veneto — 30 agosto 2010 pagina 06 sezione: NAZIONALE
PORDENONE. Soddisfatto, ma non troppo. E’ questo il riassunto del Giovanni Bosi-pensiero al termine della prima sfida ufficiale dell’annata. Il trainer del Pordenone, da un lato, è contento per il passaggio al turno successivo e per alcune cose fatte vedere dalla squadra; dall’altro non gli è piaciuto come i suoi abbiano faticato a gestire il risultato. Con la conseguenza di aver sofferto sino all’ultimo minuto. «Siamo ancora in fase di rodaggio – così il tecnico neroverde –, com’è normale che sia in questo periodo della stagione. Ciò non toglie, però, che sarebbe stato meglio chiudere prima, la partita. Dobbiamo migliorare a gestire i momenti di difficoltà del match. Perché abbiamo le qualità per “addormentare” il match e portare a casa il risultato senza soffrire come oggi (ieri, ndr)». Questo l’unico difetto riscontrato dai neroverdi. Altrimenti c’è da segnalare l’ottima prestazione di Dus («era un anno che non giocava – così Bosi – mi è piaciuto molto), la sicurezza esibita da Bortolin tra i pali («l’ho allenato alla Primavera del Treviso: so che di lui mi posso fidare») e alcuni scambi esibiti dal tridente Lella-Sessolo-Fantin. «Davanti – dice il tecnico – abbiamo qualità importanti. Impareremo a sfruttarle al cento per cento». Sull’altro fronte Gianni Tortolo, ex di turno, sembra un po’ rammaricato. Se solo quella conclusione di Ursella fosse entrata... «Abbiamo cercato il pari sino all’ultimo – sottolinea il palmarino – e sono soddisfatto della reazione dei ragazzi. I primi 20’? Lo so, sono da dimenticare. Non si possono concedere due gol su palle inattive:dobbiamo crescere sotto il profilo dell’attenzione». E anche sotto il profilo del cinismo: le occasioni fallite da Cacurio sono state molte. «Gli manca un po’ di cattiveria sotto porta – così il tecnico sul suo asso –. Ma è inizio stagione, basta un po’ di pazienza». Chiusura sul mercato. La settimana che comincia oggi potrebbe portare a Tortolo gli ultimi due rinforzi: Lestanti per il centrocampo e Calcagni per l’attacco. «Ci servono – chiude l’allenatore biancorosso –: oggi (ieri, ndr) siamo partiti con sei fuoriquota dall’inizio. Se affronti squadre del genere, il gap di esperienza lo paghi». (a.ber.)
[Modificato da ZakkTV 31/08/2010 23:28]
31/08/2010 23:19
 
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CALCIO Bosi: «Dobbiamo ancora crescere e imparare a gestire la gara come vogliamo»

Ramarri incapaci
di finire la preda


Martedì 31 Agosto 2010,
PORDENONE - La coppa interessa relativamente. Quasi tutti i tecnici la usano per mettere a punto la preparazione in vista del campionato. Eppure non si possono ignorare i campanelli d’allarme che le gare di coppa fanno tintinnare. È il caso di Pordenone e Tamai. I ramarri (2-1), pur nettamente superiori per qualità d’organico, hanno sofferto l’orgoglio della Sanvitese. Le furie si sono fatte addirittura eliminare dalla competizione (3-4 ai calci di rigore) dalla matricola Kras. In definitiva chi ha fatto la figura migliore è stata la Sanvitese che, sulla carta appunto, è la meno attrezzata delle tre pordenonesi.
KILLER INSTINCT – Non basta azzannare la preda. Bisogna anche finirla. È quello che non ha saputo fare il Pordenone dopo aver colpito la Sanvitese due volte nei primi 11 minuti (Fantin e Battiston). Alla fine così ha rischiato addirittura di farsi raggiungere (gol di Monti e salvataggio. Il killer instinct è ciò che manca ai ramarri per diventare una grande squadra. Quest’anno a Bosi la società ha dato tutto ciò che ha chiesto e anche qualcosa in più (Max Rossi voluto espressamente da Lovisa). Non ci sono mai garanzie di vittoria finale, ma nulla deve essere lasciato di intentato per ottenerla.
CRISI DI CRESCITA – «Dobbiamo crescere in personalità – ha detto alla fine Bosi – e imparare a gestire la gara a nostro piacimento. Probabilmente – azzarda – è questione di condizione. Quando sarà al top lasceremo meno spazio agli avversari e sbaglieremo di meno in fase conclusiva».
APPROCCIO APPROSSIMATIVO – Soddisfatto Gianni Tortolo. «Abbiamo sbagliato – ha detto il tecnico sanvitese – solo i primi 11 minuti. Poi ci siamo attestati meglio e abbiamo sfiorato il colpaccio».
VIA AL CAMPIONATO – Domenica comincerà il campionato. Il Pordenone ospiterà lo Jesolo San Donà di Tedino. La Sanvitese riceverà il ripescato Treviso di Zanin e il Tamai andrà a Montecchio.
Da.Pe.
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