 19/08/2013 22:45 |
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Treviso, via al casting per la nuova squadra
Prende volto la formazione che giocherà in Promozione. Carbonera saranno visionati 22 giovani
di Silvano Focarelli
Oggi alle 15 inizia il casting dell’ACD Treviso. Location è il campo di Carbonera: al primo provino saranno visionati 22 comparse, vedremo quanti diventeranno protagonisti. PORTIERI: Vincenzi ’95, Bortolin ’90, Lorenzon ’95, Ziliotto ’94, Mion ’90. DIFENSORI: Ton ’90, Cerrato ’95, Filippetto ’89, Del Papa ’93. CENTROCAMPISTI: Livotto ‘95, Marangon ’93, Giuliatto ’79, Da Tos ’94, Zogaj ’94, Coppola ’80, Ekwalla ’84, Vio ’96, Pillon ’95. ATTACCANTI: Svraka ’94, Messa ’96, Hatega ’90, Fantinato ’93. Seguiranno altri provini nei prossimi giorni.
Il regista, pardon, l’allenatore Simone Piovanelli si è dato un paio di settimane per chiudere il cast: il primo ciak della Promozione è l’8 settembre e davvero non c’è più tempo da perdere. «Tengo a dire una cosa», anticipa il mister, «qui nessuno ha mai parlato di giocatori professionisti: ci sono quelli senza squadra, qualcuno l’abbiamo cercato noi, altri si sono offerti. Se poi da tutto ciò nascerà qualcosa in più tanto meglio, ma io voglio essere onesto e non illudere che il Treviso prenderà giocatori di serie D, il nostro budget non ci permette voli pindarici».
Beh, però per la Promozione qualche nome buono c’è.
«Certo, anzi non pensiate che non possiamo fare le nostre offerte, inoltre la piazza di Treviso conserva sempre un certo fascino, c’è uno stadio vero, spero anche che arrivi un buon pubblico. Resta il fatto che c’è crisi, il momento economico è quello che è e i rimborsi spese non possono essere altissimi, in tanti si cercano un posto di lavoro».
Mentre gli altri fanno già le amichevoli, voi non avete squadra, né l’accesso allo stadio ed ai campi di Lancenigo.
«Nonostante il nome e l’immagine prestigiosa, alla quale confesso di non essere rimasto indifferente, al Treviso è vero, ci sono un sacco di problemi. Ed è la prima volta che mi trovo in una situazione simile. Siamo in ritardo, non nel senso degli allenamenti ma proprio perché ancora non sappiamo chi e quanti saremo. Per cui dovremo essere bravi, con mezzi non notevolissimi, a trovare subito chi fa per noi. Ripeto il concetto: noi abbiamo un nome, una storia, un onere da portare, ma siamo pur sempre un club di Promozione, da costruire dalle fondamenta per giocare con lealtà ed onestà. Ai giocatori, quando saranno qui, dirò che sì, siamo il Treviso, ma nessuno ci regalerà niente. Però sono anche convinto che sarà una bella avventura».
Lei vuole un Treviso d’attacco e capace di dare spettacolo.
«Se lo chiedete a dieci allenatori, tutti rispondono alla stessa maniera. Diciamo che vorrei un Treviso equilibrato, che fa girare la palla, capace di imporre il gioco senza pensare che dall’altra parte c’è tizio o caio, anche se gli avversari sono forti, i primi che mi vengono in mente sono Nove e Cassola, e vanno tutti tenuti nel giusto rispetto».
Influisce in tutto ciò il fatto che lei è stato un attaccante?
«Sì, probabilmente influisce. Ho giocato tanti anni e ho avuto molti allenatori, chiaramente ho sempre cercato di prendere il meglio da ciascuno di loro». |
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| 19/08/2013 22:46 |
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| 19/08/2013 23:41 |
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Piovanelli numero uno.
ALBERTOSAURO = il custode della cripta
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Archivio Storico Personale (aggiornato a: Treviso - Virtus Entella del 13/01/13)
relativamente al Treviso tra Serie A, B, C1, C2, D, Eccellenza, Coppa Italia, Supercoppe e Play-off vari dall'anno 2000:
- Partite viste dal vivo in totale: 226 -> Vittorie: 78 / Pareggi: 82 / Sconfitte: 66
- Gol fatti: 274 / Gol subiti: 234 -> Per un totale di 508 reti
- Avversari visti: 110 -> I più visti: Vicenza (7 volte), AlbinoLeffe e Mantova (6)
- Trasferte: 53 -> Le più gettonate: Mantova e Vicenza (3 volte)
- Gare ufficiali tra club professionistici viste dal vivo e in assenza del Treviso in campo: 0
- Massimo periodo senza nessuna assenza al Tenni: dal Nov 2007 al Gen 2011 / in trasferta: dal Mag 2009 al Dic 2010
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| 21/08/2013 09:30 |
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CALCIO »PRENDE FORMA IL TEAM BIANCOCELESTE
20 agosto 2013 — pagina 36 sezione: Nazionale
CARBONERA Sull’erba, sotto una canicola di quelle feroci, allenatori e giocatori, ai bordi la dirigenza. Ieri nel piccolo campo di Carbonera, in attesa che riaprano il Tenni e gli impianti di Lancenigo (entrambi gli eventi dovrebbero accadere in settimana), si può dire ci sia stato il primo atto ufficiale dell’ACD Treviso. Certamente qualcuno di quei 16 giocatori visti ieri indosserà la casacca biancoceleste, vedremo se sarà a righe orizzontali stile Argentina come vorrebbero tanto Frandoli e i tifosi. Tutto sotto gli occhi del presidente Nisio Lenzini, di uno dei suoi vice, Walter Frandoli, del diesse Edy Sartori, del suo braccio destro Andrea Zamprogno, del segretario Leandro Casagrande, del medico sociale Angelo Padoan. «In verità ufficialmente il Treviso è stato fondato qualche settimana fa» chiosa Lenzini «ma di fatto nasce oggi con questo primo raduno. Speriamo si possa definire proficuo». Siete ancora senza squadra, stadio e campi d’allenamento. «Resto pienamente fiducioso: io mi occupo soprattutto di organizzazione generale, di conseguenza confido sulle capacità mie e di tutto lo staff che c’è adesso». È una vera lotta contro il tempo: l’8 settembre si inizia. «Purtroppo è così. La società è nata l’8 agosto, in pratica una decina di giorni fa, feste comprese, per cui stiamo correndo più rapidi possibile, alla velocità della luce». Dovrete innanzitutto risolvere l’agibilità allo stadio. «Purtroppo è una situazione che stiamo subendo: riguardo il Tenni c’è un contratto fino al 21 agosto con la passata gestione e i contratti solitamente vanno rispettati. Speriamo tuttavia che la questione si possa risolvere fra qualche giorno. Lo stesso dicasi per Lancenigo: c‘è da mettersi d’accordo sulla convenzione (con la Provincia, ndr), quella che esiste oggi per noi è troppo onerosa». Comunque attorno a voi si avverte ugualmente un certo interesse, ed è confortante punto di partenza. «Mi auguro che, più che tifosi, ci siano dei veri sportivi: di sicuro ci sarà da soffrire, ma ciò che interessa a me è costruire qualcosa dalle fondamenta, non dal tetto». Presidente, visto come siete presi ancora nessuno vi ha posto la fatidica domanda: chi ve l’ha fatto fare? «L’hanno chiesto anche a me, certo, io rispondo che lo facciamo per non far sparire definitivamente il calcio a Treviso. Io resto fiducioso e dico: ce la faremo. Ai sogni non ci credo, sono un pragmatico e punto sulla organizzazione generale, con quella si supera tutto». Silvano "Ciba" Colusso, ex compagno di squadra di Frandoli, oggi è dirigente dell’Academy, la società che gestirà il settore giovanile biancoceleste. «Il nostro è un rapporto molto chiaro: ci occupiamo di tutte le squadre, dai Primi calci agli Allievi. Le stiamo organizzando, a cominciare dai 2007 fino ad arrivare ai ’97-’98». Invece gli juniores saranno a cura dell’Acd Treviso. «Esatto. Sarà una formazione che graviterà attorno alla prima squadra, ed è giusto che sia così». Da vecchia bandiera biancoceleste: a vedere una situazione ancora così nebulosa non le stringe il cuore? «I personaggi che hanno preso in mano il Treviso sono sani, validi, di spessore. Lo so, si ricomincia dalla Promozione, ma io dico che è meglio partite dalla Promozione che non partire affatto. È evidente che mi dispiace vedere la mia società partire da così in basso, però la maglia è sempre quella, non importa tanto chi la indossa né la categoria, l‘importante è che esista, che sia viva. E che in campo si veda ancora il Treviso». Silvano Focarelli
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QUELLI CHE»SBIRCIANDO I PROVINI
20 agosto 2013 — pagina 36 sezione: Nazionale
CARBONERA Arrivi al bar a due passi dalla chiesa, chiedi un caffè e il giovanotto al banco ti apostrofa: «Anche lei fa il provino?». Passati di molto gli “anta” e con la barba bianca, al massimo quello per il ruolo di Zeus nella prossima recita parrocchiale. A Carbonera, in questo lunedì afoso in attesa di temporalone serale, l’avvenimento del giorno sono i provini per “fare” il Treviso Calcio. E chissà in quanti si sono fermati al bar per chiedere dov’è nascosto il canpo del baeòn. Non è colpa di nessuno se Corvezzo e i suoi debiti stanno seduti sopra le chiavi del nobile e vituperato Tenni sperando che si schiuda l’uovo d’oro. Quando arrivi agli spogliatoi del campo del Carbonera, non puoi ignorare l’alto numero di suv e sw parcheggiati lungo la rete di recinzione: «Hic sunt pedatores», dunque. Entri e c’è una bella fila di ragazzi in attesa. Una puntata del reality “Campioni”? Incroci quindi la “gloria” Colusso, poi mister Piovanelli (ci eravamo lasciati in biancoceleste, molti chili e, per lui, molti capelli fa) vestito di rosso con tanto di calzettoni fino al ginocchio, il segretario Casagrande, il neo presidente Lenzini, il diesse Sartori e chi più ne ha... C’è gente anche sulle gradinate: molti sono tifosi – Caio Cavallin è nel parterre che discutre con la pasionaria bionda, molti sono parenti che hanno accompagnato i giocatori più giovani. Il segretario Casagrande, cui la nuova avventura e il nuovissimo Treviso sembra abbiano fatto uno sconto di 10 anni sull’età anagrafica, torna con un pacco di fogli da compilare e si mette in biglietteria (c’è da firmare la liberatoria per le responsabilità: se qualcuno si fa male durante il provino, ci si mangiano le magre finanze ancor prima di cominciare) chiamadoli uno ad uno: sono 16 quelli che andranno in campo in questo pomeriggio assolato. Altri cinque arriveranno domani, altri tre, fermi sotto la tettoia, non si mettono gli scarpini perchè in attesa di essere liberati dalle squadre in cui hanno giocato lo scorso anno. Molti dei ragazzi sono ex delle giovanili dell’... altro Treviso, quello fallito e – checchè ne dica il curatore, che sembra ignorare quel “fallimentare” che lo qualifica – che vorrebbero continuare l’avventura in biancoceleste. Perché un conto è dire ai compagni di scuola, al datore di lavoro o più semplicemente alle tose che si gioca in provincia, un conto è vantare la maglia del Treviso. Che importa se il blasone per ora fatica a togliersi la polvere nella quale qualcuno l’ha gettato? Zogaj, kosovaro, che giocava già in biancoceleste, 17 anni, non rinuncia al sogno. Anche Nicolò Pillon, nipote diciottenne di cotanto mister zio Bepi, centrocampista esterno con propensione ad avanzare, resta attaccato alla bandiera per cui ha giocato nella Berretti. Giocava invece negli Allievi del Treviso («Sei gol, ma il girone di ritorno non l’ho fatto perchè mi sono rotto») il coloured Victoire Messa, attaccante e buon colpitore di testa. Arriva invece dal Ponzano il portiere Michele Mion, anni 23. «Che portiere sono? Di quelli con il senso della posizione. Poco avventuroso e più concreto», dice. Viene dal Ponzano anche Alberto Balzan, 22 anni, centrale polifunzionale, che era delle giovanili biancocelesti quando il Treviso ancora giocava in Eccellenza. E ancora dalla Berretti di via Foscolo viene il diciottenne Gregorio Livotto, pure lui centrocampista. Vuoi vedere che l’amico Simone “Pio” Piovanelli avrà una squadra fatta tutta di gente che sta sulla linea di mezzeria? No, perché CarloCerrato, abitante a San Donà di Piave ma proveniente dalla Berretti del Portogruaro, si qualifica come difensore centrale con disponibilità a mandare la palla in tribuna piuttosto di farla beccare dall’attaccante avversario. Viene da Meolo, poi, Nicolò Vio, 17 anni, cursore esterno con il piacere del cross in mezzo. Alla sua notevole età riesce anche a dire: «È una vita che sto alle giovanili del Treviso» e viene facile chiedere quant’è “una vita” per un ragazzo non ancora , maggiorenne. Risponde convinto: «Sette anni». Epperò. Non è più di primo pelo Marco Giuliato, anni 34, anche lui centrocampista («Ma interditore», precisa), che arriva dall’Union Pro. In mezzo a tanti sbarbati con le creste balotelliane, con gli occhiali neri da Alonso, con la braga calante e la maglietta aderente come una pelle colorata, un po’ di saggezza non guasta. (a.f.) GUARDA LA FOTOGALLERY DEL NUOVO TREVISO WWW.TRIBUNATREVISO.IT
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