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Treviso, via al casting per la nuova squadra
Prende volto la formazione che giocherà in Promozione. Carbonera saranno visionati 22 giovani
di Silvano Focarelli
Oggi alle 15 inizia il casting dell’ACD Treviso. Location è il campo di Carbonera: al primo provino saranno visionati 22 comparse, vedremo quanti diventeranno protagonisti. PORTIERI: Vincenzi ’95, Bortolin ’90, Lorenzon ’95, Ziliotto ’94, Mion ’90. DIFENSORI: Ton ’90, Cerrato ’95, Filippetto ’89, Del Papa ’93. CENTROCAMPISTI: Livotto ‘95, Marangon ’93, Giuliatto ’79, Da Tos ’94, Zogaj ’94, Coppola ’80, Ekwalla ’84, Vio ’96, Pillon ’95. ATTACCANTI: Svraka ’94, Messa ’96, Hatega ’90, Fantinato ’93. Seguiranno altri provini nei prossimi giorni.
Il regista, pardon, l’allenatore Simone Piovanelli si è dato un paio di settimane per chiudere il cast: il primo ciak della Promozione è l’8 settembre e davvero non c’è più tempo da perdere. «Tengo a dire una cosa», anticipa il mister, «qui nessuno ha mai parlato di giocatori professionisti: ci sono quelli senza squadra, qualcuno l’abbiamo cercato noi, altri si sono offerti. Se poi da tutto ciò nascerà qualcosa in più tanto meglio, ma io voglio essere onesto e non illudere che il Treviso prenderà giocatori di serie D, il nostro budget non ci permette voli pindarici».
Beh, però per la Promozione qualche nome buono c’è.
«Certo, anzi non pensiate che non possiamo fare le nostre offerte, inoltre la piazza di Treviso conserva sempre un certo fascino, c’è uno stadio vero, spero anche che arrivi un buon pubblico. Resta il fatto che c’è crisi, il momento economico è quello che è e i rimborsi spese non possono essere altissimi, in tanti si cercano un posto di lavoro».
Mentre gli altri fanno già le amichevoli, voi non avete squadra, né l’accesso allo stadio ed ai campi di Lancenigo.
«Nonostante il nome e l’immagine prestigiosa, alla quale confesso di non essere rimasto indifferente, al Treviso è vero, ci sono un sacco di problemi. Ed è la prima volta che mi trovo in una situazione simile. Siamo in ritardo, non nel senso degli allenamenti ma proprio perché ancora non sappiamo chi e quanti saremo. Per cui dovremo essere bravi, con mezzi non notevolissimi, a trovare subito chi fa per noi. Ripeto il concetto: noi abbiamo un nome, una storia, un onere da portare, ma siamo pur sempre un club di Promozione, da costruire dalle fondamenta per giocare con lealtà ed onestà. Ai giocatori, quando saranno qui, dirò che sì, siamo il Treviso, ma nessuno ci regalerà niente. Però sono anche convinto che sarà una bella avventura».
Lei vuole un Treviso d’attacco e capace di dare spettacolo.
«Se lo chiedete a dieci allenatori, tutti rispondono alla stessa maniera. Diciamo che vorrei un Treviso equilibrato, che fa girare la palla, capace di imporre il gioco senza pensare che dall’altra parte c’è tizio o caio, anche se gli avversari sono forti, i primi che mi vengono in mente sono Nove e Cassola, e vanno tutti tenuti nel giusto rispetto».
Influisce in tutto ciò il fatto che lei è stato un attaccante?
«Sì, probabilmente influisce. Ho giocato tanti anni e ho avuto molti allenatori, chiaramente ho sempre cercato di prendere il meglio da ciascuno di loro». |