Triestina-Atalanta... la chiamano estate...
31/08/2004 - di Redazione ; Fonte:
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La tensione che sfocia in violenza in questo incontro, solo sulla carta amichevole, è determinata dai fatti avvenuti nelle due trasferte dei triestini a Bergamo nella scorsa stagione. Alla ottava giornata di andata 100 ultras alabardati sbarcano sul piazzale della sud dell’”Azzurri d’Italia” inscenando un tentativo di sfondamento, invitando i pochi ultras di casa presenti al momento del loro arrivo allo scontro e provocandoli con gesti e cori più che altro politici. La notizia fa il giro della curva e nel dopo partita gli orobici provano a vendicare l’affronto con un vano tentativo di agguato ai pullman ospiti.
Hanno miglior fortuna qualche mese più tardi, intercettando un gruppo di triestini lungo Viale Giulio Cesare e sottraendo loro uno striscione, da parecchi anni presente negli stadi italiani, a margine dell’incontro Albinoleffe –Triestina.
L’amichevole estiva in origine doveva disputarsi a Gradisca d’Isonzo, nel piccolo impianto dell’Itala S.Marco, ma viene poi spostata dalla Questura di Gorizia sul campo del Pordenone per motivi di sicurezza.
La campagna di arruolamento per questa sfida nelle due città ha sortito diverso esito: se infatti da Bergamo partono tre bus più diverse auto, da Trieste giungono una dozzina di macchine con a bordo 40 ultras. Un’ora prima del match l’impianto è ancora chiuso e gli ultras bergamaschi stazionano nel parcheggio dietro la curva a loro destinata, raggiunti da decine di auto provenienti da Piancavallo, dove è in ritiro la squadra nerazzurra.
Le FdO, in numero apparentemente esiguo, fanno cordone all’inizio di un viale che pare essere l’unica via di accesso al settore ospiti; la tensione fra gli atalantini è palpabile, gonfiata dalla provocazione di qualche giuliano spintosi ad una ventina di metri dal cordone e che successivamente (mostrando loro dei lunghi punteruoli) costringe al dietro-front un paio di vedette orobiche, sfuggite al controllo dei blu.
Improvvisamente il gruppo dei bergamaschi parte di corsa verso il fondo di un parcheggio collegato, tramite un cancello aperto, ad un campo d’atletica a ridosso del settore ospiti: circa 150 persone si riversano nell’antistadio dove comincia un fitto lancio di oggetti verso triestini e la loro scorta. Mentre cercano senza successo di forzare un altro cancello senza sbarre da una parte all’altra volano sassi, torce, aste e soprattutto gli ostacoli dell’omonimo salto prelevati dalla pista. Intanto sono giunti sulla pista una quindicina di blu che prima stazionavano sul viale e che vengono subito coinvolti nello scontro.
I bergamaschi sono determinati ad arrivare a contatto con gli ultras avversari ed in una buona metà scavalcano la cancellata in fondo al campo giungendo sulla via dove da cui si accede all’antistadio, qui comincia lo scontro più duro con i blu che vengono ricacciati dentro, i triestini assistono impotenti agli esiti del confronto. Poi, quando sempre dal viale arriva un altro gruppo di blu, i bergamo desistono e risaltano nel campo dove stanno continuando le scaramucce. L’intero gruppo dopo continui dai e vai riesce a rientrare nel parcheggio senza che avvengano fermi.
L’ingresso alla curva è ancora chiuso con oltre cento tifosi in attesa fuori: comincia a girare la voce che la partita venga sospesa ma alle 18.15, con un quarto d’ora di ritardo, inizia il match.
Per molti tifosi è invece appena terminato e dopo una mezz’ora di discussione pullman e macchine decidono spontaneamente di lasciare la città e ritornare a Bergamo.