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Mercoledì, 9 Marzo 2005
CALCIO I due giovani brasiliani hanno realizzato 16 reti, quasi tutte pesantissime, procurando pure dei rigori, e lanciato in orbita il Treviso
Barreto-Reginaldo, otto a otto e il derby continua
«Non importa chi segna, il traguardo è a 25 per vincere una scommessa - I gol più belli? Col Genoa e la Triestina»
Barreto e Reginaldo, campioni anche fuori del campo. Pronti a rispondere a un fuoco incrociato di domande.
Cosa avete pensato quando il pallone del 2-0 si è insaccato all'incrocio dei pali?
Barreto: "Quando ho deciso di tirare, ho abbassato la testa e ho calciato, non ho neanche visto il pallone entrare. Ero incredulo. Poi ho mimato il gesto del telefono verso Regi e sono corso ad abbracciare Zomer in panchina perché mi aveva predetto il gol. Comunque ero in estasi, il mio terzo gol consecutivo e per di più così incredibile".
Reginaldo: "Quando Vitor ha segnato ho esultato per lui, anche se al gesto del telefono lo avrei strozzato scherzo! Quel gol ci ha donato la tranquillità per concludere al meglio la partita. Se poi mi ha preso a 8 meglio, vuol dire che dalla prossima gara farò di tutto per ritornare in vantaggio io".
E adesso, che obiettivo vi siete posti?
B: "Intanto quello di segnare più reti possibile. Con Pedrinho, il nostro procuratore, va avanti la famosa scommessa di arrivare a segnare 25 reti in due".
R: "Esatto, quella è una scommessa che riguarda entrambi, quindi non importa chi segna, siamo felici lo stesso. Il sogno è quello di segnare ancora, e tanto, senza fermarsi. In modo da aiutare la squadra a raggiungere la salvezza. Mancano ancora due punti, no?".
Dal primo gol di Barreto ad Ascoli a quello di Regi contro la Ternana, ormai siete arrivati a 16. Quale il più bello?
B: "Penso proprio quello di lunedì sera. Un tiro così non mi era mai riuscito, neanche in Brasile. Penso che adesso ci proverò più spesso da fuori".
R: "La rete che ricorderò sempre è quella segnata contro la Triestina. In tutta la carriera penso di non aver mai segnato così, una semirovesciata davvero bella e istintiva".
Qual è stata la chiave della partita contro il Genoa?
B: "Il gol di Barreto, no? A parte gli scherzi, penso sia stata la volontà, la grinta che abbiamo messo in campo. La stessa che ci trasmette il mister in settimana. Nei primi dieci minuti ci hanno messo in difficoltà. Poi abbiamo preso loro i tempi".
R: "Penso quando il nostro capitano, Fabio Gallo, ha iniziato a guidarci. All'inizio era chiuso dai centrocampisti genoani, poi è riuscito a liberarsi e ci ha imposto i ritmi giusti".
Quanto conta per voi, che avete 21 e 19 anni, l'apporto dei "vecchi"?
B: "Tantissimo. Io li prendo tutti ad esempio, Gallo, Carrera, Ballotta, Chiappara e gli altri. Hanno tanto da insegnarmi".
R: "Sono il nostro punto di riferimento, sono nel calcio da tanto tempo ed è grazie a loro se miglioriamo sempre".
Quando avete segnato, il Treviso ha vinto 12 volte, pareggiato una e perso 2, conquistando in totale 40 degli attuali 48 punti. I vostri gol valgono
B:"Questo non può che rendermi felice, perché io segno per il bene della squadra. Ma le marcature nascono grazie all'impegno di tutti, spesso finalizziamo un lavoro enorme dei nostri compagni".
R: "Per noi conta tanto segnare per il Treviso. Siamo arrivati qui da piccoli, siamo cresciuti negli Allievi e nella Primavera, quindi vogliamo fare bene con questa maglia a cui teniamo tanto. E ringraziare chi ci ha dato fiducia con i gol".
Ormai rilasciate in continuazione interviste, siete su tutte le copertine. Come vivete questo momento?
B: "Sono davvero felice per quello che ci accade, io mi alleno per vivere emozioni come quelle di lunedì. Certo, farei anche a meno di fare interviste, preferisco giocare, entusiasmare il pubblico come contro il Genoa. Però, fa parte del calcio anche questo, no?"
R: "Tutto questo interesse non mi infastidisce e non mi distrae. Se uno punta a salire di categoria, credo debba abituarsi a queste cose. Per il resto, viviamo partita dopo partita questo sogno che si sta realizzando".
Alberto Polita
Da: Gazzettino.it |