DA TIFONET
Ho solo sentito alla radio la triste notizia, i particolari non li conosco, anche se credo che fra qualche ora si saprà tutto.
L'unica cosa certa è che la nostra mamma, la mamma di tutti gli ultras della Roma, un ultras anche lei è venuta a mancare.
Come potersi dimenticare quell'ombrello giallorosso sempre presente in Italia e in Europa al seguito della Roma.
Chi l'ha conosciuta lo sa di che pasta fosse fatta questa piccola signora di oltre 60 anni, la cui tenacia e la cui fede incondizionata la pongono di diritto fra i tifosi, fra gli ultras storici della Sud.
Sentitissime condoglianze alla famiglia, agli amici, e a tutti noi, perchè da adesso in poi allo stadio non ci sarà più la nostra mamma.
Ci sarà il suo spirito, perchè quello dalla Sud non lo porterà via mai nessuno.
Addio sora Luisa, non ti dimenticheremo mai...
ALCUNE SUE DICHIARAZIONI PRESE DA INTERNET:
L'ultima volta, ultrasfree se lo ricorderà bene, che ci parlai risale alla foto postata d cagliari...quando è entrata nel settore, non trovava psoto per la sua "pezza" rimase per un pò con noi a parlare di un "ingresso" dei cagliaritani nel loro hotel, la sera prima: "tutti pischelletti, capirai c'era G e compagnia, c'avevo solo l'ombrello, pe menà...."
Questa era la sora Luisa!!
ed il suo ombrello...
"Sono orgogliosa di essere un ultrà - è tosta, Luisa. "La sud - sostiene - è la curva più bella del mondo. Mi sono avvicinata ai ragazzi, piano piano. Avevo già 50 anni e non potevo immaginare la loro reazione. Sono splendidi, sono i figli che non ho avuto". Guai, dunque, a toccarli. "Come si fa - domanda sorpresa - a dire che sono violenti? Magari capita che ci scappi una scazzottata, ma tutto finisce lì. Forse sono io che non mi accorgo degli episodi più gravi che accadono negli anelli più bassi della curva. Io, so solo che hanno sfidato le cariche della polizia a Napoli quando hanno saputo che Luisa era rimasta a terra ferita; so solo che non ci hanno pensato un attimo e sono tornati a prendermi dentro lo stadio. Mi hanno sempre trattata come una del gruppo, io gli voglio un mondo di bene e loro ne vogliono a me. Se dimentico l'età che ho, è per colpa loro".
"Eravamo ad Istambul per una partita di coppa Uefa contro il Galatasaray, all'andata ci furono scontri violenti all'Olimpico quindi eravamo pochissimi quella sera, non piu' di 100, la tensione era alta ma io mi sentivo tranquilla vicino ai Miei ragazzi sicura che mi avrebbero protetta in qualunque caso. io ero con il mio solito ed inseparabile ombrellino giallorosso, ad un certo punto venne giu' un acquazzone terribile, io ho cercato di far riparare sotto il mio ombrello 2/3 dei ragazzi vicino a me, ma poi mi sono guardata intorno e vedendo tutti gli altri zuppi ho chiuso l'ombrello e mi sono bagnata insieme a loro perche' mi sentivo diversa, asciutta non mi sentivo piu' veramente una di Loro, cosi' sono stata una settimana al letto con la febbre, pero' non ero sola, i Miei ragazzi erano li con me come io ero li con loro, bagnata come loro."
[Modificato da pips-monte 13/10/2005 15.26]