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Dopo lo spostamento di data (da sabato a venerdì), ora anche quello dell'orario. Il derby del venerdì Santo tra Milan-Inter, valido per la 34.a giornata di serie A, non si giocherà più alle ore 20.30, bensì alle 18.00. Lo ha deciso il Prefetto di Milano, "in considerazione delle recenti forti contestazioni nei confronti della squadra interista". L'ufficialità del cambio d'orario è stata data dalla stessa Prefettura.
Quello che è diventato un vero e proprio rebus, ha finalmente una soluzione. Il derby di venerdì si giocherà alle ore 18, una soluzione che rende felice la Chiesa, che era insorta dopo l'anticipo (dal sabato al venerdì) a causa della concomitanza con la Via Crucis. La Prefettura, però, ha deciso di spostare l'inizio della sfida per motivi di ordine pubblico, dopo l'aggressione subita dall'Inter a Malpensa. Questo nonostante i responsabili della Digos avessero provato a tranquillizzare il questore Paolo Scarpis, sostenendo non c'erano motivi per pensare ad un replay degli incidenti di Malpensa, considerando anche il patto di non belligeranza ancora esistente tra le due tifoserie. La decisione è arrivata dopo una riunione in corso Monforte del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. Alla riunione hanno partecipato il questore di Milano, i comandanti provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardi di Finanza, l'assessore comunale Aldo Brandirali e i rappresentanti delle società milanesi.
Hanno così avuto la meglio anche le pressioni del Vaticano, che si era ribellato al calpestamento dei valori religiosi da parte di quello che viene ritenuto non più un gioco, ma solo un businness. In un primo momento era ventilata anche l'ipotesi di giocare alle 15.30, ma questa soluzione era poco gradita alle società, visto che la maggior parte dei tifosi lavora e non avrebbe potuto assistere alla stracittadina. In questo modo, invece, con un minimo sforzo (magari un'ora di permesso), a San Siro ci potrà essere il pubblico delle grandi occasioni.
Immediata la risposta del direttore della comunicazione di "Sky" Tullio Camiglieri: "Apprendiamo con sorpresa che in una città come Milano non si può giocare il derby alle 20.30", ha dichiarato in risposta alla decisione del prefetto del capoluogo lombardo di anticipare alle 18 di venerdì il fischio d'inizio di Milan-Inter per motivi di ordine pubblico. Provvedimento che Camiglieri bolla come "demagogico e punitivo". "Innanzi tutto - ha continuato Camiglieri - Ci sembra che questo provvedimento punisca soprattutto i tifosi che alle 18 di venerdì lavoreranno e non potranno vedere la partita. Ma punisce anche chi ha investito sul calcio, in particolare Sky e Mediaset che hanno i diritti pay delle partite. Inoltre non ci sembra che questa sia la soluzione ai problemi di ordine pubblico: chi ha intenzione di provocare disordini andrà comunque al derby, gli unici penalizzati saranno, ribadisco, i normali appassionati". Infine per Camiglieri, "sarebbe bene pensare realmente ad affrontare il problema della tutela dell'ordine pubblico negli stadi, evitando misure demagogiche e punitive per i tifosi".
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