20/07/2006 19:45 |
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| | | OFFLINE | Post: 8.567 | Registrato il: 30/07/2004 | Città: CORDENONS | Età: 42 | Sesso: Maschile | Vice-Admin | |
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L’omicidio allora
depenalizziamolo
Se non fosse abusato, l'unico
aggettivo degno per il provvedimento
che chiude il caso
Materazzi-Zidane, sarebbe ‘vergognoso’.
Quale arzigogolo, quale
contorto appiglio da avvocaticchi
può giustificare le due giornate di
squalifica inflitte a Materazzi, a
petto delle tre giornate date a
Zidane? E, di grazia, che astruso
calcolo sta dietro il fatto che l'azzurro
dovrà pagare 4.000 euro di
multa mentre il francese ne pagherà
6.000? Evidentemente la giustizia
sportiva internazionale non è meno
lisergica di quella italiana. Solo
l'assunzione vorace di acidi spiega
una decisione che introduce una
novità sensazionale. Il provvedimento
infatti punisce praticamente
nella stessa misura un calciatore
che a parole ha ipotizzato che due
consanguinee di Zidane siano dedite
al meretricio e l'altro che gli ha
risposto con una capocciata in
pieno petto. Sarebbe come se in un
normale tribunale l'insulto e il tentato
omicidio venissero puniti come
varianti dello stesso delitto, con
pene pressoché identiche. Una giustizia
sportiva che con Zidane è
stata persino più clemente che con
De Rossi, che per molto meno si è
beccato quattro giornate di squalifica,
non è giustizia: è farsa, è politica,
è pagliacciata bella e buona.
Che non ci provino nemmeno a
vendercela come decisione di autorevoli
organismi internazionali, si
tratta soltanto di volgare presa per i
fondelli. Un modo distorto e fazioso
di risarcire la Francia, di sottintendere
che l’Italia non meritava, e
che giocatori come Zidane godono
di un salvacondotto speciale. Meno
male che l'abbiamo vinta sul campo
quella maledetta coppa, va!
Da: CINQUEALLECINQUE |
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