Chiunque ha la possibilita' di vedere gli scostamenti tra la prima sentenza e quella di appello. Una volta uscite le motivazioni, il quadro sara' piu' chiaro e forse meno sconsolante (non ci credo, ma va bene cosi').
Giusto ieri mattina, alla vigilia della sentenza, nella rubrica delle Lettere di Repubblica, curata da Corrado Augias, e' uscita una interessante considerazione a firma Andrea Manzella.
Manzella e' uno tra i costituzionalisti piu' insigni ed e' anche un esperto di diritto sportivo. Diversi tifosi bianconeri ne hanno un pessimo ricordo legato alla stagione 2000-01. Un suo parere sulle limitazioni all'utilizzo dei giocatori extracomunitari provoco' un cambio in corsa delle regole(Tolse la distinzione fra extracomunitari in campo e in panchina). Fatalita' volle che la squadra che ne beneficio' di piu' fu la Roma con Nakata, autore e ispiratore (assieme a Van der Sar) della rimonta sulla Juve nel 2-2 di Torino, risultato che determino' la resa da parte dei bianconeri.
Vi riporto il testo del suo pensiero, cosi' come e' uscito:
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Caro Augias, uno scanzonato giornalista inglese dell'"Observer" mi dice: "Ma siete sicuri di quello che state facendo nel vostro calcio? Sto in Italia da una settimana. Tutti parlano di scandalo sportivo.
Ma finora non ho sentito parlare di quel che lo proverebbe, almeno per i miei lettori: no money, no gifts, no girls".
Ho confessato che neppure io sono tanto sicuro, dopo aver letto le 155 pagine della sentenza di primo grado. Ma bastava che ne leggessi solo due (p. 76 e 77). Sono le pagine i cui i giudici cercano di provare il passaggio dai "comportamenti sleali e scorretti", che sicuramente ci sono stati, alla ben piu' grave ipotesi di "illecito sportivo" che solo puo' giustificare le gravissime sanzioni inflitte alle squadre.
Ho il dubbio che non ci siano del tutto riusciti. Anche perche' i giudici, a ragione, non si sono accontentati di sanzionare quello che in gergo si chiama un "reato di pericolo" ma affermano di sanzionare un "reato di risultato". Quello che, dice la sentenza, si sarebbe verificato non in relazione a gare specifiche, ma in relazione ai "condizionamenti, che, a prescindere dal risultato delle singole gare" possono influenzare "la classifica nel suo complesso".
Per dirla in termini poveri, e italianissimi,
e' come se i giudici avessero equiparato la prova accertata di "raccomandazioni" piovute su un pubblico concorso alla, non accertata, effettiva falsificazione dei risultati finali di quel concorso.
Senza questo teorema, si sarebbe potuta avere una sentenza severa ma incontestabile. Con sanzioni per i responsabili, commisurate alle gravissime scorrettezze accertate, e con penalizzazioni pesanti di punti per le squadre di riferimento. Ma a partire dai prossimi campionati: non per quelli che, se non c'e' la prova contraria, si sono regolarmente conclusi.
Una sentenza, insomma, per ripulire un mondo: non per sconvolgerlo.
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Qualcuno ha un parere oggettivo?
11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.
Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.
Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!