04/11/2006 19:17 |
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| | | OFFLINE | Post: 42 | Registrato il: 21/01/2005 | Città: TREVISO | Età: 52 | Sesso: Maschile | Trevisan | |
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Marconato: sempre fedele a Treviso e ai suoi tifosi!
La trasferta della Benetton in terra catalana per l’impegno di eurolega contro il Barcellona è stata occasione per una breve chiacchierata con Denis Marconato, trevigiano ‘purosangue’ sia di nascita che di cartellino cestistico. Alla seconda stagione in maglia blaugrana non ha certo accantonato le sue origini, ed appare visibilmente contento di riabbracciare – a partita conclusa – le ‘facce note’ che, chi in un modo chi in un altro, hanno assistito, e gioito, alle sue numerose vittorie nella marca trevigiana.
Che sensazioni hai provato nell’ospitare nella tua attuale ‘casa’ la tua vecchia squadra?
“Non nascondo di essere stato un po’ emozionato ad inizio partita, poi mi è passato tutto col passare dei minuti. Si è trattato di una sensazione molto strana, perché sul campo di gioco questa non è la Benetton che ho lasciato io, essendo cambiati un po’ tutti i giocatori tranne tre…”
Emozioni a parte, tecnicamente che partita hai visto?
“Noi abbiamo impostato la partita sul ‘fisico’, puntando in particolare su Kasun, che sotto canestro è una presenza davvero molto importante. Questo ci ha permesso di prendere da subito un certo vantaggio che poi siamo riusciti a mantenere”.
Che impressioni hai avuto della Benetton?
“Anche in questa occasione la Benetton ha dimostrato di non mollare mai. Non è certo una sorpresa: sì sa che è una buona squadra!”
Come vivi la tua coesistenza con tante alternative al tuo ruolo nel Barcellona?
“Non soffro affatto la ‘concorrenza’ dei miei compagni, tutti bravissimi: abbiamo rotazioni abbastanza regolari, per quanto il nostro coach (Ivanovic) cerchi giustamente di privilegiare sempre chi in quel momento sta meglio e merita di stare in campo. Personalmente preferisco giocare meno minuti ma veder comunque la squadra giocar bene e soprattutto vincere!”
Un giornale locale di Treviso (Il Gazzettino, NdA) proprio nel giorno della sfida con il tuo passato, ha titolato un articolo a te riferito “Il sogno di Denis: «Chiudere con la Reyer»”. Questo ha suscitato una certa disapprovazione nei tifosi trevigiani impegnati proprio nella trasferta a Barcellona…
“Il titolo è assolutamente sbagliato! Il giornalista – forse perché affettivamente legato alla realtà della Reyer - ha voluto dare un messaggio che non è certo quello che ho detto io! Poi leggendo l’articolo si coglie un contenuto diverso, ciò che realmente intendevo dire… Ho solo affermato che a fine carriera, se ancora avrò voglia di giocare a quarant’anni, avrei piacere di poterlo fare ‘aiutando’ a crescere con la mia esperienza una squadra che mi considerasse ancora utile! Un po’ come ha fatto Larry Middleton con il Panathinaikos… Ci tengo ad escludere decisamente qualsiasi volontà di ‘tradimento’ ai tifosi e ai ‘colori’ della Benetton!”
I tifosi trevigiani stiano tranquilli! Detto da un ragazzo nato, cresciuto e diventato uno dei pivot più determinanti d’Europa nella città di Treviso, è indiscutibile la buona fede di Denis. Ogni altra chiacchiera o strumentale polemica dall’esterno è del tutto inopportuna e comunque infondata (a buon intenditor, poche parole…). E la miglior controprova a tutto ciò ne sia l’immagine (purtroppo non immortalata dal sottoscritto) dei sinceri abbracci e delle numerose ‘pacche sulle spalle’ da parte dello staff biancoverde, che hanno caratterizzato negli spogliatoi a Barcellona il post-partita di Marconato e famiglia (erano presenti, oltre alla moglie e alla figlia, anche i genitori).
Marco Cescon (ehm, ovvero il sottoscritto...)
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