Dopo tanti momenti difficili, finalmente è arrivato il momento di gioire. Vitor segna al Piacenza il gol che vale il successo
Che Barreto. Se oggi il Treviso porta a casa tre punti, lo deve soprattutto all'attaccante brasiliano.
C'è da dire però che il primo tempo era stato così così, squadra in palla, lui fermo. Il ragazzo si era messo in luce solo per un tiro in diagonale e per un fallo subito in area (rigore netto) non sanzionato da un arbitro incapace.
Nella seconda frazione, Vitor è stato molto più spigliato, ha sfiorato il gol in un'occasione (grande spunto) e si è fatto ammonire per simulazione a causa di un altro rigore netto non decretato da Carravetta.
Poi, alla terza volta, neppure il cieco arbitro può sorvolare: Vitor fila in porta, Iorio lo tocca da dietro, penalty indiscutibile. E per fortuna che c'è il guardalinee, che dice alla giacchetta di espellere il piacentino.
Il momento più importante sta per arrivare. Vitor prende il pallone, lo sistema sul dischetto.
Non può tirare.
L'arbitro sta aspettando che Iorio esca dal campo. Così, il portiere biancorosso si prende la briga di spostare la palla dal dischetto (solo chi ha tirato rigori sa quanto fastidio procuri) e Vitor torna a sistemare il pallone.
Cassano, in porta, si muove come un ossesso, manco fosse Dudek.
Il momento è fondamentale.
L'arbitro fischia, Vitor aspetta alcuni secondi prima di iniziare la corsa verso la sfera, poi parte e infila Cassano come meglio non può. Uno a zero. Liberazione.
Barreto esulta, la panchina si alza, i tifosi sono con le braccia al cielo. Vitor fa anche di più. Toglie la maglia, vuole mostrare al mondo ciò che ha dentro.
I love Jesus. Due parole (I e Jesus) tra un cuore rosso. Altro che santoni, come dicevano a Udine.
Qui c'è solo la fede genuina di un ragazzo che vuole tornare a sorridere.
Liberazione.
Russotto e Smit capiscono. Coprono Barreto, gli dicono di rimettersi la maglia. Ma è troppo tardi, l'arbitro ha già visto. Doppia ammonizione e rosso.
Vitor paga dazio a una norma inutile, fatta solo per gli sponsor. Chissà da quanto tempo aveva preparato quella maglia, da quanto voleva mostrarla a tutto il mondo.
E' vero, ha lasciato la squadra in dieci, ma poco prima aveva cagionato l'espulsione di un avversario.
Non riesco ad arrabbiarmi, a questo ragazzo perdono tutto. Anche oggi mi ha commosso.
Forza Vitor, non mollare mai.
[Modificato da Forzaflorian 22/09/2007 19:25]
Bono a sapersi