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Autogrill, morto un parmigiano

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2008 21:13
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31/03/2008 15:11
 
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ma è quasi ovvio che due tifoserie che non si amano quando si vedono faccia a faccia a 20 metri non stanno ferme impalate sicuramente anche i tifosi bianconeri dai finestrini qualche gesto lo avranno fatto e i parmensi avranno reagito perchè qualcosa deve essere pur successa perchè i boys parma è una tifoseria tutto sommato abbastanza tranquilla e in passato ha avuto pochissimi (o niente) episodi di intolleranza, di scontri, minacce ecc. ed è strano che i parmensi attaccano senza motivo un pulman di tifosi juventini
31/03/2008 15:26
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
pips-monte, 31/03/2008 14.19:


sempre morti per tragiche fatalità sono.



Certo, sempre tragiche fatalità. Un diffidato per tre anni si trova in mezzo a una specie di assalto a un pulmino di nove persone, e guardacaso era stato diffidato proprio contro la juve. Immagino fosse in gita di piacere. All'heysel sono morte delle persone che scappavano dagli hooligans. Proprio la STESSA IDENTICA situazione. Poi mi tiri fuori superga, ma apri gli occhi.



11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
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L'ipocrisia in un'intervista.

www.gazzetta.it

Seedorf: "Il sistema calcio
come il mercato delle carni"


Il centrocampista olandese usa parole dure per il suo mondo: "È ora che i calciatori tornino a essere persone, al momento contano solo i soldi. Io nonostante il sistema sono vivo". E per cambiare le cose aspetta il rientro in Italia di Tommasi: "Con le sue qualità può fare qualcosa di importante per la categoria"


MILANO, 31 marzo 2008 - "Io fino a 35-36 anni gioco e voglio andare agli Europei e ai Mondiali 2010. Poi farò quello che mi farà più piacere. Credo che investirò tante energie nella mia fondazione Champions for children. Il legame col Milan è importante: abbiamo già parlato del dopo, ma mancano ancora, come minimo, 4 anni". Clarence Seedorf non è uno che se ne sta con le mani in mano. Parla 6 lingue, fornisce consulenze all'Università Bocconi, ha disegnato linee di gioielli, è stato proprietario di un team motociclistico e ha fatto l'editore. Senza dimenticare che è l'unico calciatore al mondo ad aver vinto 4 Champions League con tre maglie diverse (Ajax, Real Madrid e Milan). Eppure la stampa non è mai stata indulgente nei suoi confronti, soprattutto nella sua Olanda.
RITRATTO - "Nonostante il sistema, sono vivo - commenta in un'intervista al mensile GQ in edicola il 3 aprile -. Ma quelli che non hanno avuto la mia forza o la mia testa sono stati buttati fuori. Resistere è una variabile del tutto casuale. Fin dagli esordi in Olanda, la stampa ha costruito un'immagine di me, senza che ne avessi il minimo controllo. Ti pare giusto che gente che non ti conosce, che non sa nemmeno chi sei possa influire così tanto sulla tua vita? Mi hanno ritagliato un'immagine che non mi corrispondeva affatto: poi, per fortuna, andavo in campo e lì il giudizio tornava alla gente".
SOLDI, SOLDI, SOLDI - Al Milan c'è chi lo capisce. "Ronaldo mi supporta molto - racconta Seedorf -. Anche lui sa bene quanto siamo stati vicini a essere buttati fuori. Funziona così: trovi il direttore sportivo o l'allenatore sbagliato, con cui non hai sintonia, e sei rovinato. Guarda che cosa è successo a Ronie negli ultimi cinque anni, prima di arrivare qui. O quello che è capitato a me in Olanda. È ora che i calciatori tornino a essere persone". Il centrocampista olandese è molto critico verso il mondo calcio. "È come il mercato della carne - sottolinea -. C'è un pezzo di carne d'Argentina, che è buonissimo e richiestissimo, e lo vendo in Italia, poi lo esporto in Spagna, in Inghilterra. Lo vendo dove mi fanno la miglior offerta. Non importa se dove lo mando sia il posto giusto per il suo talento: comandano solo i soldi. Non m'importa di seguirne l'ambientamento, di verificare se si integra, lo lascio solo al suo destino. Questa è la mentalità che regge il sistema calcio".
LUTTI - Che Seedorf sia uno a cui non piace questo sistema si sa, basta pensare a quando venne ucciso Gabriele Sandri: fu l'unico a non indossare la fascia nera del lutto. "Non certo per mancanza di rispetto - spiega -. Ma quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se, per caso, fosse stato un mafioso? Rispetto ogni essere umano, ma non do la mia solidarietà a un assassino. Invece, il mondo del calcio ci riversò addosso la responsabilità di un evento che non c'entrava nulla di nulla col calcio". "Quello delle autorità calcistiche fu un atto di paura - prosegue Seedorf - con copertura politica. Una settimana dopo, la fascia l'ho messa. Ma ancora nessuno m'ha spiegato perché non ce l'hanno fatta indossare quando è mancata la signora Prandelli. Io divento matto, quando vedo certe cose: perché non abbiamo espresso solidarietà a un allenatore di serie A? O per la morte atroce del fratello di Kaladze, che è stato sequestrato per anni? Niente, non s'è fatto niente. Per Sandri sì, che aveva come unico coinvolgimento col nostro mondo quello d'essere tifoso".
AMBASCIATORE EXPO - Ma anche i giocatori hanno qualche responsabilità: "Non qualche, tante - rincara la dose -. Io spero che Damiano Tommasi decida di tornare e, con le sue qualità, venga a fare qualcosa d'importante per la categoria". Seedorf, che in qualità di ambasciatore Expo annuncia che "il Suriname voterà Milano per l'edizione 2015", replica anche a chi dice che si impegna soltanto nelle partite importanti. "È un luogo comune che mi dà un gran fastidio - conclude -. Invece ricordo la Reggina qui, il Toro fuori, dove ho fatto la differenza. E poi, ho saltato l'Arsenal per giocare in campionato. Devo dire altro?".
gasport

Non dire nient'altro.
Torna in Suriname.


31/03/2008 15:54
 
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E' uno dei pochi intelligenti nel calcio, cosa avrebbe detto di tanto deficiente?

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

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Un personaggio fuori dal comune, Clarence. Proprio come Tommasi da lui citato, Di Livio, Legrottaglie: troppo spesso tacciati perchè grandi uomini, oltre che grandi calciatori. Ma il calciatore deve fare solo il calciatore, secondo gli addetti ai lavori...
31/03/2008 16:47
 
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Re:
MoniGo, 31/03/2008 15.54:

E' uno dei pochi intelligenti nel calcio, cosa avrebbe detto di tanto deficiente?

Dai MoniGo fa ridere e tu anche che lo difendi.
Prende 4 milioni di euro l'anno e parla che al momento contano solo i soldi.
Sull'omicidio Sandri poi non ne vorrei nemmeno parlare "non c'entra niente col calcio", ma che imbecille.
Sta facendo una stagione di merda e ancora parla.

Eh si AZ, proprio un grande uomo di merda.
Io per gente del genere non ho nemmeno un briciolo di rispetto.
E' meglio che pensi a fare solo il calciatore, dato che fino all'anno scorso gli riusciva anche bene.


31/03/2008 18:55
 
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clarence seedorf è l'unico calciatore che non si è messo il lutto al braccio in occasione della morte di sandri perchè parole sue "non lo conosceva"
perchè invece raciti lo conosceva? o il papa?
ma dai è un bastardo figlio di puttana e basta.se non vuole che i soldi comandino il calcio perchè dopo aver firmato il rinnovo con la sampdoria è andato al real??
seedorf uomo di merda


31/03/2008 18:56
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
MoniGo, 31/03/2008 15.26:


si trova in mezzo a una specie di assalto a un pulmino





ma madonna straputtana come cazzo fai a sapere che era un assalto a un pullmino se perfino i giornali hanno parlato di soli sfotto?? ma che cazzo dici??


31/03/2008 18:56
 
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cmq oggi abbiamo imparato che se uno è stato diffidato è legale metterlo sotto se ti sfotte.

grazie prof monigo
31/03/2008 19:23
 
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la verità su Sandri non è ancora uscita del tutto e già vogliamo sapere tutto su Matteo?????????????? è eccessivo x ora si sa solo che è morto un tifoso del Parma, STOP!
31/03/2008 19:23
 
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spero non l'abbia proprio visto, il padre dell'autista oggi era distrutto al tg5
31/03/2008 19:28
 
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Re:
Ultras Italia, 31/03/2008 19.23:

spero non l'abbia proprio visto, il padre dell'autista oggi era distrutto al tg5




è del tutto normale perdere l'unico figlio così! è assurdo
31/03/2008 19:30
 
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Chi era Matteo Bagnaresi
Ritratto del tifoso morto domenica
Matteo Bagnaresi, 28 anni a settembre, laureato e figlio unico, aveva da poco riottenuto il diritto di andare allo stadio: per gli incidenti del 6 gennaio 2005 tra ultras parmigiani e proprio quelli bianconeri, in Parma-Juventus al Tardini, era stato raggiunto da un Daspo, il divieto a partecipare a manifestazioni sportive, della durata di 3 anni. Militante della
sinistra antagonista, era attivo nell'ambito dei centri sociali di Parma.

Sul web ancora compare la sua firma in una petizione contro un nuovo inceneritore in città e in un appello "per la liberazione degli antifascisti'' arrestati l'11 marzo 2006 a Milano. Figlio unico di un ingegnere che lavora alla Barilla, Bruno, e di una professoressa di scuola media, Cristina, Matteo era laureato in Tecniche della prevenzione sui luoghi di lavoro ed era occupato in una cooperativa che fornisce consulenza alle azienda per il rispetto della legge 626.

"Un bravo ragazzo", lo ricorda un vicino di casa dove Matteo abitava con i genitori e la nonna, davanti alla residenza della famiglia una villetta a schiera in via Guido Reni, alla prima periferia della città emiliana. "Un ragazzo d'oro, a cui volevo un mondo di bene'', racconta commosso uno zio, che ha sentito la notizia alla radio ed è subito corso a Parma da Imola (Bologna), dove abita. "Matteo - aggiunge è nato un giorno prima di mio figlio, l'ho visto crescere assieme al mio. E' una tragedia incredibile".

Quando due agenti di polizia sono andati a casa della famiglia per comunicare la tragedia, i genitori erano fuori. Sono stati rintracciati poco dopo e sono subito partiti per il Piemonte. Al rientro la madre, la commozione celata dietro un paio di occhiali scuri, scendendo dall'auto ha ribadito: "E' stato un incidente". Parte sostanziale del mondo di Matteo era quello dei 'Boys', il gruppo ultras che domina lo scenario della Curva Nord allo stadio Tardini; con quegli amici e compagni di tifo si stava recando al Delle Alpi per la delicata partita con la Juve. Quando era ancora al liceo "anno 98-99, classe V G" proprio a nome dei `Boys' scrisse un articolo per il sito dello scientifico Ulivi, intitolato 'Ridateci la dignità'. Rivendicava il diritto di essere ultrà, galassia nella quale allora era entrato da un paio d'anni, e di non dover essere per questo considerati "vandali, teppisti senza ideali o a volte anche peggio".

Si era convinto che in quel mondo c'erano "ferree norme non scritte" che "condannano qualsiasi forma di teppismo fine a se stesso o pestaggi sleali". Matteo era anche nel direttivo dei 'Boys', fondati una mattina d'agosto di 31 anni fa, in osteria, da una cinquantina di ragazzi sui 15-16 anni che volevano diventare la risposta alle altre tifoserie organizzate. Nella loro storia hanno poi conosciuto pure gli scontri con le forze dell'ordine, come quelli del 4 maggio '86, durante un derby con l'"odiata" Reggiana: ci furono 29 agenti feriti.

"Siamo scossi da questa tragedia", ha commentato il presidente del Parma Tommaso Ghirardi, che nel pomeriggio di domenica si è recato nell'area di servizio. "I Boys si sono sempre distinti per civiltà e attaccamento alla squadra. Sono colpito per la morte di questo ragazzo di pochi anni più giovane di me". I giocatori, rientrati in città, volti tirati, hanno preferito non fare commenti. In via Calestani, davanti alla sede del gruppo, si sono radunati decine di 'Boys'. Dagli sfoghi a mezza voce si cattura la loro rabbia: "Lo faranno passare per un teppista, sappiamo già come andrà a finire". Matteo è stato ricordato anche dal nuovo vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, proprio nella cerimonia del suo insediamento in città: "Facciamo sì "è stato il suo auspicio" che lo sport sia bello e sia sempre e solo un'occasione di gioire insieme".

da www.tgcom.mediaset.it
31/03/2008 19:30
 
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Re: Re:
Supporters92, 31/03/2008 19.28:




è del tutto normale perdere l'unico figlio così! è assurdo



si riferiva al papà dell'autista non del ragazzo investito!!!


31/03/2008 19:34
 
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Re: Re: Re:
magnani75, 31/03/2008 19.30:



si riferiva al papà dell'autista non del ragazzo investito!!!






a si non avevo letto bene scusa
31/03/2008 20:41
 
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Re: Re:
enricoutv83, 31/03/2008 16.47:


Sta facendo una stagione di merda e ancora parla.



Quando fai 'ste sparate senza capo nè coda mi fai dubitare della tua intelligenza. Che cazzo c'entra la stagione che sta facendo col fatto che sia l'unico ad avere una opinione, in quel mondo di senzapalle dei calciatori, che più di dire "decide il mister" non sanno fare? E quello è solo un negro di merda, poi deve tornare in Suriname, poi prende 4 milioni quindi dovrebbe stare zitto e fare quello che fanno i vari totti e c., che vanno dietro al primo coglione che entra in campo per dire "è morto un bambino, sospendete il derby!!". Questo dovrebbe fare. Non si è fermato quando è morto Sandri perchè ha detto che non sapeva neanche chi fosse, perchè doveva mettersi un lutto al braccio per uno che per quanto ne sapeva lui, alle 15 di quella domenica, poteva essere un rapinatore. Quell'altro mi fa i paragoni col Papa. Ma tu vai mai in trasferta, Pips? O mi vieni a dire che se sei 50 contro dieci, e tu sei in quei dieci, stai là a farti massacrare? I parmigiani gli scazzi li hanno avuti solo con gli juventini e con i reggiani, in vita loro. Questo viene da una diffida presa proprio con la juve. Magari lo avevano diffidato per cori razzisti, che ne so, anche se era di sinistra e dubito fortemente. Ma mi vuoi dire che questo vede il pulmino di juventini e se ne sta lì a grattarsi? Ok, non facciamo il processo alle intenzioni, pensiamo alla dinamica. Il pulmino è stato circondato, questo lo hanno detto e pare proprio acclarato. Questo qui dov'era, nascosto dietro la pompa di benzina? spuntato fuori all'ultimo? girato di spalle? Perchè porcatroia, un autogrill è grande, volendo ci sarebbe spazio per scansarsi. magari si sarebbe rotto una gamba, però non ci restava. Allora cosa è successo, lo hanno puntato col pulmino e gli sono andati addosso?

Certo, se vuoi capire quello che vuoi, dicevo proprio che se uno è stato diffidato può essere ucciso. Contento?

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

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31/03/2008 23:05
 
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COMUNICATO UFFICIALE BOYS PARMA 1977
Lunedì 31 - 03 - 2008
Ciao Bagna

30 - 03 - 2008

Matteo, "Il Bagna", era un ultras, membro dei Boys Parma 1977. Era un giovane di 27 anni, con una famiglia, un lavoro e tante passioni. Tra queste c'era il Parma Calcio. Seguiva la squadra in casa e in trasferta e partecipava attivamente al tifo.
Oggi pomeriggio Il Bagna è morto. Si è spento in un autogrill, tra gli sguardi sgomenti dei suoi fratelli. Non rivedremo più il suo sorriso timido; non sentiremo più la sua voce amichevole e sanguigna. Qualcosa di caro, a cui eravamo abituati, c'è stato repentinamente sottratto. E adesso ne sentiamo la feroce mancanza.
E' il momento delle lacrime e del dolore. Per la sua famiglia, per i suoi amici, per i suoi cari. Ed è il momento del rispetto e del silenzio, per chi ha un cuore e una coscienza.
Ma alcuni non si fermano neppure davanti alla morte. Stravolgono i fatti, e una giovane vita spezzata, grazie a mille menzogne, diventa il mezzo per supportare teorie, fare audience, inventare scoop. Un'opera di disinformazione che arriva al più becero sciacallaggio.
S'è parlato di catene, spranghe e bastoni. Ma né noi né gli juventini eravamo armati. S'è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono date battaglia. S'è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è morto sotto le ruote di un pullman.
Un altro fatto di sangue, ma l'ultras non è il carnefice. E' la vittima.
Si rispetti la verità, si rispetti la memoria di un ragazzo che non c'è più, si rispetti il dolore di chi a Matteo ha voluto bene.

da www.boysparma1977.it
[Modificato da Supporters92 31/03/2008 23:07]
01/04/2008 00:32
 
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Parma ancora sotto shock
I Boys: "Nessuno scontro"


Il giorno dopo la tragedia dell'A21, nel centro sportivo di Collecchio parla solo Cuper: “Ho guardato in faccia i miei giocatori, impossibile giocare: pensavano solo alla tragedia". In città appesi striscioni nei luoghi frequentati da Matteo Bagnaresi

PARMA, 31 marzo 2008 - Il giorno dopo la morte di Matteo Bagnaresi, il tifoso parmigiano che ha perso la vita nell’area di servizio Crocetta nord, tra Alessandria ed Asti. Il centro sportivo di Collecchio, sede degli allenamenti del Parma, è avvolto da un insolito silenzio. Parla solo Hector Cuper, tecnico dei crociati. I giocatori non accennano neppure ad un sorriso di circostanza. Passano a testa bassa lungo il corridoio che porta dagli spogliatoi al cortile e se ne vanno. L’allenatore spiega la reazione della squadra dopo la notizia ricevuta ieri allo stadio di Torino: “Ho guardato in faccia i miei giocatori. La concentrazione per la partita è scomparsa in un attimo. Il pensiero è volato subito alla famiglia del ragazzo. A mio parere è stata presa la decisione giusta: non era possibile giocare un match dopo un fatto del genere. Tutto lo staff tecnico, giocatori compresi, si è sentito terribilmente amareggiato: il calcio è festa. Non si può morire per lo sport. E’ una situazione dura per la famiglia, per il club, per i tifosi e per la città”.
PARMA SOTTO SHOCK - Ma tutta Parma è stata profondamente toccata dalla morte di Matteo Bagnaresi: la testimonianza è data da striscioni e scritte che nelle prime ore della mattina sono comparsi in alcuni dei luoghi che hanno visto protagonista il giovane parmigiano. “Vivrai per sempre nella tua Nord” su un’impalcatura a pochi passi dallo stadio Tardini. “Il tuo sorriso non si spegnerà mai” su un telo appeso all’esterno dell’ex sede del Mariano Lupo in Piazzale Allende. Ad ancora i Boys, gruppo con cui aveva ricominciato a seguire il Parma in casa ed in trasferta in seguito alla diffida, imposta dal giudice, in occasione dei tafferugli del dopo “Parma-Juventus” di tre anni fa. Anche loro hanno voluto ricordare Matteo con un comunicato ufficiale pubblicato sul loro sito. Ma non solo. Gli ultras hanno dato anche la loro testimonianza di come si sono svolti i fatti all’autogrill Crocetta Nord. Noi vi proponiamo qui solo una breve parte della lettera aperta: “S’è parlato di catene, spranghe e bastoni. Ma né noi né gli juventini eravamo armati. S’è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono date battaglia. S’è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è morto sotto le ruote di un pullman. Un altro fatto di sangue, ma l'ultras non è il carnefice. E' la vittima”.
Pietro Razzini


01/04/2008 13:22
 
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Re: Re: Re:
MoniGo, 31/03/2008 20.41:



Quando fai 'ste sparate senza capo nè coda mi fai dubitare della tua intelligenza. Che cazzo c'entra la stagione che sta facendo col fatto che sia l'unico ad avere una opinione, in quel mondo di senzapalle dei calciatori, che più di dire "decide il mister" non sanno fare? E quello è solo un negro di merda, poi deve tornare in Suriname, poi prende 4 milioni quindi dovrebbe stare zitto e fare quello che fanno i vari totti e c., che vanno dietro al primo coglione che entra in campo per dire "è morto un bambino, sospendete il derby!!". Questo dovrebbe fare. Non si è fermato quando è morto Sandri perchè ha detto che non sapeva neanche chi fosse, perchè doveva mettersi un lutto al braccio per uno che per quanto ne sapeva lui, alle 15 di quella domenica, poteva essere un rapinatore. Quell'altro mi fa i paragoni col Papa. Ma tu vai mai in trasferta, Pips? O mi vieni a dire che se sei 50 contro dieci, e tu sei in quei dieci, stai là a farti massacrare? I parmigiani gli scazzi li hanno avuti solo con gli juventini e con i reggiani, in vita loro. Questo viene da una diffida presa proprio con la juve. Magari lo avevano diffidato per cori razzisti, che ne so, anche se era di sinistra e dubito fortemente. Ma mi vuoi dire che questo vede il pulmino di juventini e se ne sta lì a grattarsi? Ok, non facciamo il processo alle intenzioni, pensiamo alla dinamica. Il pulmino è stato circondato, questo lo hanno detto e pare proprio acclarato. Questo qui dov'era, nascosto dietro la pompa di benzina? spuntato fuori all'ultimo? girato di spalle? Perchè porcatroia, un autogrill è grande, volendo ci sarebbe spazio per scansarsi. magari si sarebbe rotto una gamba, però non ci restava. Allora cosa è successo, lo hanno puntato col pulmino e gli sono andati addosso?

Certo, se vuoi capire quello che vuoi, dicevo proprio che se uno è stato diffidato può essere ucciso. Contento?


allora se come dici te era davanti al pullman ad aggredire i componenti del pullmino,l'autista perchè dice di non averlo visto?


01/04/2008 16:58
 
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Ma è ovvio che dice così per alleggerire la sua posizione.Tu se investìssi uno che ha appena provato a rapinarti diresti che lo avevi visto?

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

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