http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Il-fenomeno-Genty/2018376/6
Record di voti per la lista in supporto del Carroccio. Al vice 900 preferenze
Il fenomeno Genty
Batte la Lega ed è il primo partito a Treviso
Con Gobbo a mezzo servizio avrà un ruolo chiave nella prossima legislatura
TREVISO. Gobbo vince e Gentilini stravince. La lista civica dello sceriffo si afferma come primo partito a Treviso sbaragliando i fratelli della Lega, il Popolo della libertà e il Partito democratico. Un risultato, per certi versi inatteso, ma che conferma il legame che il vicesindaco è riuscito a instaurare con i trevigiani nei suoi quattordici anni di regno. E ora sarà difficile per gli alleati riuscire ad imbrigliarlo a Ca’ Sugana.
In Prefettura ieri, in attesa della conclusione dello spoglio, a una domanda sulla valenza di Giancarlo Gentilini, Gobbo ha risposto: «Gentilini è la Lega e la Lega è Gentilini». Frase di rito che nelle prossime settimane potrebbe però portare a più di una frizione con gli alleati del Pdl. Forza Italia e An nei mesi scorsi hanno fatto di tutto per mettere la museruola allo Sceriffo. Lo stesso Gobbo si è dovuto ricandidare come garante di un’alleanza, imposta dai vertici nazionali dei partiti, che comprendesse anche lo Sceriffo.
Il risultato del 20 per cento lancia la civica «Gentilini per Treviso» come primo partito della città. Stacca di quasi due punti il Partito democratico (18,46 per cento), e di cinque la Lega (15,37 per cento) e il Popolo della libertà (16,24 per cento). Il boom gentiliniano permette al Carroccio di attutire il sensibile calo di voti rispetto alle amministrative di cinque anni fa. In quell’occasione la Lega raccolse al primo turno il 37,8 per cento e la collegata Forza Marca di Luca Zaia il 5,7 per cento, per un totale del 43,5 per cento. Oggi invece il Carroccio, che perde oltre la metà dei voti, unito alla civica dello Sceriffo raggiunge il 35, lasciando sul campo quasi l’8 per cento dei voti. Però, a risultato ormai acquisito, non si può che dire che Gentilini ha vinto la sua scommessa confermando il suo ruolo di punta anomala, con pochi eguali, che sin qui ha sempre scompaginato numeri e pesi specifici dell’area di centrodestra e di destra. Infatti, per contrastare la civica di appoggio al Carroccio di Gentilini, la Lega aveva lanciato nomi come l’ex presidente della Provincia Luca Zaia, piazzato dopo Gobbo sindaco, e seguito dal capogruppo Mauro Michielon. Ma è servito a poco. Dato che a Treviso Lega è sinonimo di Gentilini e non viceversa, la sua lista ha dato fastidio al movimento.
E con una sostanziale parità tra Pdl e Lega, lo Sceriffo, forte del suo risultato, si ripresenterà a Ca’ Sugana con il conto in mano da far pagare sia al Pdl sia a quella parte della Lega che aveva provato a farlo fuori. In primo luogo rivendicherà con forza la carica di vicesindaco che, con un Gobbo a mezzo servizio perché impegnato a fare il coordinatore dei sindaci del Nord, finirà per assumere grande valore. E se fino a ieri il Pdl, confidando in un buon successo elettorale, sperava di poter rivendicare quella poltrona, da oggi si dovrà mettere l’anima in pace. Ma non solo. Gentilini a questo punto pretenderà di mettere nei posti chiave della giunta i suoi fedelissimi: Mirco Visentin e Sergio Marton. Per non parlare di Giancarlo Iannicelli che vuol tornare a fare il presidente del consiglio comunale. Il risultato di Gentilini rischia quindi di lasciare a bocca asciutta il Pdl che, con ogni probabilità, si dovrà accontentare di ruoli secondari.
Un dato non secondario per capire la natura del successo della civica di Gentilini è il numero di preferenze raccolte da alcuni candidati di «Gentilini per Treviso». Oltre allo Sceriffo che ha tranquillamente superato le 900 preferenze, alle sua spalle si piazzano Visentin e Marton che raccolgono più voti anche di Luca Zaia. Ora si attende di assistere alla riapertura di Ca’ Sugana, dove lo Sceriffo tornerà per la quarta volta da vero e proprio trionfatore con la stella sul petto.
(16 aprile 2008)
Torna indietro