SERIE B Treviso
Guardalben: «Dobbiamo ripartire da Livorno»
Treviso
Giornata di festa ieri per il Treviso nonostante l'ultimo posto solitario in classifica.
Beghetto è arrivato a Lancenigo fresco della premiazione quale miglior biancoceleste della scorsa stagione, riconoscimento consegnato durante l'annuale assemblea dell'associazione italiana calciatori mentre l'allenatore Gotti ieri non era presente perché a Coverciano assieme a tutti gli altri allenatori professionistici per votare i migliori tecnici della passata stagione (Mancini per la serie A e Iachini per la B).
Grande festa anche per la presenza di Alex Cordaz con tanto di stampelle. «Mi è venuto a prendere Guardalben dice lo sfortunato portiere - perché avevo voglia di stare qualche ora con i miei compagni».
«Il nostro rapporto spiega Matteo Guardalben - va oltre a quello tra semplici colleghi perché siamo anche amici e ci frequentiamo anche al di fuori dal lavoro».
Su uno dei campi più difficili della serie B avete conquistato un punto però adesso siete all'ultimo posto solitario.
«Le stranezze del calcio. A fine partita eravamo tutti contenti per lo 0-0 ma quando abbiamo visto gli altri risultati la nostra gioia è subito svanita».
Punto a parte, come avete giocato?
«Direi bene. Ovviamente non potevamo andare a Livorno e affrontarli a viso aperto, li abbiamo fatti giocare e cercato di sorprenderli in contropiede. Abbiamo giocato quindi una partita tatticamente perfetta, proprio come l'avevamo studiata e credo che non abbiamo sofferto più di tanto».
Allo scadere della partita avete però rischiato la capitolazione ma la traversa vi ha salvato.
«Quando giochi in casa di una delle squadre più forti del campionato devi mettere in preventivo qualche rischio e devo dire che questa volta, a differenza di altre circostanze, la fortuna ci ha assistito».
L'infortunio di Cordaz ti spalanca le porte alla maglia titolare.
«Ho dei problemi fisici che mi perseguitano da diverso tempo ma se l'allenatore me lo chiederà stringerò i denti come ho fatto a Livorno e scenderò in campo».
Dopo dieci turni la difesa non ha subito gol. Che ci sia un'inversione di tendenza?
«Quando riesce ad ottenere un risultato importante il merito va diviso in due, da una parte la bravura e dall'altra il fattore fortuna perché se hai una cosa e non l'altra non percorri molta strada».
Che voto ti daresti per la partita di Livorno?
«Sei».
Adesso vi aspettano due partite difficili: sabato la capolista Empoli e sette giorni dopo a Trieste. Cosa prevedi?
«In questa categoria non ci sono squadre facili o abbordabili rispetto ad altre. Qualsiasi avversario diventa difficile se non andiamo in campo con la giusta concentrazione e motivazione se invece l'approccio alla gara è massimale possiamo giocarcela contro chiunque».
La trattativa del presidente Ettore Setten per cedere il cinquanta per cento della società vi disturba?
«Dobbiamo rimanere concentrati perché il nostro lavoro è pensare a giocare e non alla società».
Il presidente ha detto che se a gennaio la classifica sarà pesante i pezzi da novanta potrebbero essere ceduti per far spazio ai giovani.
«Pensiamo a far bene e poi a gennaio ne riparleremo ma se la squadra non è riuscita ad esprimersi bene negli ultimi anni la colpa è anche della mancanza di tranquillità».
Giampaolo Zorzo