Nella Treviso calcistica c'è un entusiasmo che non si respirava dall'estate dell'ammissione in serie A, superiore anche all'estate 2007, secondo me.
C'è fame di vittorie, c'è fame di vedere il Treviso di nuovo in cima alle classifiche, la gente non ne poteva più di vedere casini societari, interessi poco chiari, baruffe tra politici, mercenari, tornelli, un'ora di fila per comprarsi un biglietto per lo stadio, e via dicendo.
Tutte queste cose quest'anno non ci sono più.
Allo stadio è tornata un'atmosfera familiare, com'era una volta, e quasi quasi mi dispiacerebbe tornare tra i professionisti perchè so che le noie di cui sopra prima o poi tornerebbero fuori.
Vedere i giocatori che vengono a salutarci prima, durante (ai gol) e dopo la partita per me è qualcosa di magnifico.
Aggiungo due parole a una cosa importante detta da griso: quest'anno non sarà tutto rose e fiori.
Un antipasto c'è già stato con la sconfitta a tavolino.
Arriveranno le sconfitte sul campo (si spera meno possibili), gli scazzi interni etc. etc.
Sarà importante restare uniti in quei frangenti, tifosi, società, squadra e tutto il resto.