Nel 1920-21 il Treviso partecipa al campionato di Prima Categoria nazionale, la massima categoria in quegli anni, il nuovo campo di gioco è quello di Santa Maria del Rovere e il presidente è Lino Monico.
L’impatto con la nuova serie è traumatico: il Treviso infatti arriva ultimo in un girone di 5 squadre (presenti tra le altre il Petrarca Padova che vince il campionato) e il Venezia) con un solo punto.
Si salva però dalla retrocessione dopo lo spareggio con il Dolo, vinto per 5-1.
Nel 1921-22, sempre in Prima Categoria nazionale, il Treviso arriva quarto con nove punti (3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte) nel girone Veneto, che vede la vittoria del Petrarca (Padova).
A fine campionato, vista la volontà di ridurre il numero di squadre in prima divisione da 72 a 36, il Treviso deve giocare le qualificazioni per il prossimo campionato, ma dopo aver battuto il Parma, viene sconfitto dal Derthona.
Il Treviso disputa anche la prima edizione della coppa Italia, ma viene eliminato con una sonora sconfitta a Forlì contro il Forti e Liberi per 4-0.
Il campionato successivo vede quindi il Treviso disputare il campionato di Seconda Divisione, girone E, e lo conclude al quinto posto (su 8 squadre): grande realizzatore è sempre Fadiga, che segna 7 gol in 14 partite.
Il bilancio del Treviso è di 5 vittorie, 4 pari e 5 sconfitte, ma si prende il lusso di battere per 2 volte su 2 l’Edera Pola, assoluta dominatrice della stagione, e che contro il Treviso ha gli unici due stop della sua stagione: 3-2 nell’andata di Pola e 2-0 nel ritorno di Treviso.
Il campionato 1923-24 vede la retrocessione del Treviso in Terza Divisione decretato dopo il sesto posto in campionato e lo spareggio con il Petrarca Padova: sconfitta 3-1 a Padova e pareggio per 1-1 a Treviso nel ritorno.
Pronta la reazione nel campionato successivo di terza categoria, che vide il Treviso vincere con due punti di vantaggio sul Pordenone.
Per la promozione in seconda per, c’è bisogno della vittoria delle finali, che si disputano in un girone a 4 squadre: Treviso, Bentegodi, Schio e Pordenone.
Il Treviso vince alla grande le finali (5 vittorie e un pareggio) e ritorna in seconda Divisione: prima promozione della storia del Treviso fbc, che nel frattempo ha cambiato presidente, con la guida della società in mano a Guglielmo Devidè.
La squadra è allenata dal mitico ungherese Gyozo Laszlo, che è nel frattempo è anche un gran calciatore: 11 gol in 14 partite per lui, pur giocando in questa stagione in difesa.
Debutta in porta Gino De Biasi, portiere di cui sentiremo molto parlare nelle stagioni successive, visto che resterà ininterrottamente in maglia biancoceleste fino al 1941.
E proprio sulla spinta della splendida stagione precedente, il Treviso coglie nel campionato 1925/26 (nuovo presidente Carlo Ancilotto) la sua seconda promozione di fila, arrivando secondo in Seconda divisione, a due soli punti dal Venezia che vince il campionato, e assieme al Treviso, al Gloria Fiume, all’Olympia Fium e al Monfalcone, vengono promossi in Prima Divisione.
In questa stagione grande l’apporto degli stranieri: oltre al solito Laszlo (9 gol in 17 partite), il nuovo acquisto rumeno Dionisio Weisz realizza 11 gol in 19 partite.
Sono ben 11 le vittorie del Treviso in 20 partite: un’altra stagione trionfale.
Nel 1926-27 altra bella stagione per il Treviso, che nel campionato di Prima Divisione, in un girone con squadre del blasone di Pro Patria (che vince il campionato), Atalanta e Triestina, il Treviso si piazza al quarto posto grazie a 7 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte.
Sugli scudi in questa stagione Laszlo, con 10 gol in 13 partite, ma soprattutto Marco Canotto, vicentino che realizza ben 12 gol in 18 partite, ma in questa stagione è tutta la squadra a giocare benissimo.
Il campionato successivo vede un Treviso leggermente inferiore sul campo rispetto alla stagione precedente, e la squadra conclude al settimo posto.
In questa stagione c’è innanzitutto l’addio di Laszlo, e il nuovo allenatore è Lino Monaco, che in precedenza era stato anche presidente, e poi c’è l’esplosione di un giocatore che farà la storia dell’Inter, Giuseppe “Gipo” Viani, che realizzò 9 gol in 18 partite.
Nel campionato successivo (1928-29), il Treviso, passato sotto la presidenza dell’onorevole Ottavio Frova, si piazza al decimo posto in un campionato di Prima Divisione a 15 squadre, subendo la sconfitta più larga della sua storia: Udinese-Treviso 8-1.
La squadra in questa stagione realizza 24 punti, frutto di 9 vittorie, 6 pareggi e 13 sconfitte, e cambia allenatore in corso: dopo le prime 16 giornate con l’ungherese Sandro Bohacs, la guida tecnica venne affidata a Giuseppe Visentin I.
Nella stagione successiva nuovo cambio di presidenza, con Silvio Gemin che resterà alla guida fino al 1932.
La squadra è artefice di una bella stagione in Prima Divisione, conclusa al sesto posto (31 punti frutto di 11 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte) e subisce prima una pesante sconfitta a Ferrara per 6-1, poi realizza una larghissima vittoria per 9-0 contro la Mirandolese.
Grande stagione di Toni Bisigato che dopo gli 8 gol della stagione precedente, ne realizza ben 13 in questa.