Ricordiamo che in questa sezione si parla del Treviso FBC, solo del Treviso FBC, nient'altro che del Treviso FBC. Qualsiasi altro messaggio non inerente a questi argomenti (ad es. il tifo e la curva) sarà quanto prima cancellato.


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Rovigo

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2011 01:13
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04/03/2011 22:53
 
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«Calanca e Pasquali
si sono tirati indietro»


Simone Chiarion
Venerdì 4 Marzo 2011,
Non lasciano indifferenti le dichiarazioni di Andrea Pasquali apparse sul Gazzettino di ieri. Giorgio Giuliano (unico dirigente presente al Gabrielli negli ultimi giorni) spiega: «Fino a quando ci saranno delle guerriglie sui giornali non si faranno passi avanti. Pasquali fino ad oggi non ha pagato nessuno del settore giovanile, deve fare i fatti anzichè parlare solamente. Bisogna dire che Calanca e Pasquali si sono tirati indietro, loro non sono stati messi fuori da Scerra. Calanca non ha più tirato fuori un euro e si è fatto da parte. Pasquali in quell'occasione non ha espresso neppure una parola, nè ha pagato tecnici e collaboratori del settore giovanile. Ribadisco che, anzichè le parole, sono i fatti che contano. Loro non hanno ottemperato ai patti, alla delega, dovevano pagare e non l'hanno più fatto. Se avessero avuto la volontà, potevano farlo. Pasquali ha detto che Dondi ha abbandonato Calanca e si è messo dalla parte di Scerra. Dondi era stato portato da Calanca per controllare la società quando c'era come direttore generale Pasquali».
Giuliano non si ferma: «Fino a novembre Pasquali ha seguito la prima squadra, è stato dato loro quel che ha detto. Bisogna dire però che da agosto, da quando è iniziata l'attività del settore giovanile, non è stato dato niente a tecnici o allo staff».
Ma come si può risolvere la questione? «La situazione si può sistemare con il buon senso di tutti. Quello di non fare più confusione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, cercare di trovare nuovi imprenditori. A giugno si dovrà partire da zero, con più umiltà da parte di tutti».
Nel frattempo la squadra continua a non allenarsi, c'è il rischio che i giocatori d'ora in poi scendano in campo solo la domenica? «Dopo quello che è successo, e che tutti sanno, va detto chiaramente che non c'è ancora la disponibilità economica. I ragazzi torneranno ad allenarsi quando avranno un segnale dalla società, e questo avverrà solo quando ci saranno liquidi. Scenderanno in campo solo alla domenica per il momento». Il Rovigo giocherà a Chioggia.
Nel frattempo un gruppo di tifosi biancazzurri si è accollato il costo del pranzo prepartita della squadra di domenica scorsa con il Montecchio.


VERSO CHIOGGIA
Ancora niente
allenamenti
Stentardo
recuperabile

Venerdì 4 Marzo 2011,
(S.Ch.) Il Rovigo continua a saltare gli allenamenti fino a quando non arriveranno soldi nelle casse della società. Carmine Parlato valuterà domenica stessa le condizioni dei suoi, quando i biancazzurri scenderanno in campo a Chioggia per il turno di campionato. Assente Matteo Dionisi (squalificato) potrebbe tornare disponibile Antonio Stentardo (fuori causa per infortunio nell'ultima partita con il Montecchio). Si profila l'ingresso nella formazione titolare di Carofiglio (al posto di Dionisi) con Elitro a destra.


05/03/2011 14:11
 
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Rovigo s’è allenato
in vista di Chioggia


Simone Chiaron

Sabato 5 Marzo 2011,
Allo stadio Gabrielli si sono rivisti ieri i calciatori del Rovigo. La prima squadra si è allenata. Anche se non sono arrivati fondi per i rimborsi spese, Carmine Parlato e i suoi ragazzi hanno deciso di ritrovarsi ugualmente sul campo per preparare la trasferta di domani a Chioggia. Si va avanti, quindi, al ritmo di un unico allenamento prima della partita, come era già successo nei giorni antecedenti gli incontri con il Montecchio e con il Quinto. L'allenatore spiega il motivo della presenza al Gabrielli: «Si è convenuto di fare un allenamento, perchè nei giorni scorsi, parlando con Scerra al telefono, abbiamo cercato di trovare una situazione immediata. Ho detto che, senza rimborso spese, la squadra non poteva raggiungere il campo per lavorare. Ho poi fatto una chiacchierata con tutti i ragazzi e ci siamo trovati allo stadio per fare allenamento».
Parlato aggiunge: «Ho lavorato con chi poteva venire al campo, in base anche a quel che mi aveva detto Scerra. Il presidente mi aveva detto che, qualora fosse stato possibile, per fine settimana sarebbe arrivato un rimborso, così ci siamo venuti ad allenare».
La situazione continua a rimanere quanto mai complicata anche alla luce degli intrecci che si sono verificati quest’anno tra la proprietà e il gruppo che inteva subentrare. Un guazzabuglio che dovrebbe essere chiarito, al fine di evitare ulteriori strappi che danneggerebbero tutti. In questo senso, sembra opportuna una forma di mediazione da parte di persone super partes, anche istituzionali, finalizzata a stemperare le tensioni e a favorire l’afflusso di risorse che sono necessarie per concludere adeguatamente la stagione.
Domani il Rovigo sarà al Ballarin di Chioggia per uno dei derby veneti più attesi della Serie D. L'avversario dei biancazzurri è a 36 punti in classifica, a tre punti dalla compagine di Parlato che si trova al sesto posto. Il Chioggia, che nelle ultime tre partite ha fatto 5 punti (vittoria a Belluno e pareggi con Sanvitese e Montebelluna) ha così l'occasione, con una vittoria, di acciuffare i rivali polesani. Il Rovigo all’andata colse la sua vittoria più larga: 3-0. Biancazzurri domani senza Matteo Dionisi e Chioggia senza Simone Borriero (ex del Rovigo), fermato per due turni dopo l'espulsione contro il Montebelluna.


10/03/2011 21:37
 
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SERIE D Oggi attesi i giocatori da fuori. Stabilite tre sedute
Il Rovigo si allena

Soldi anche al vivaio. Verza: «Un contributo simbolico»
Giovedì 10 Marzo 2011,
Piccolissimi segnali di ripresa al Rovigo Calcio. La situazione critica non è superata, e sarà molto dura poterlo fare, ma qualcosa si sta muovendo.
La prima squadra si sta allenando quotidianamente, o quasi. Carmine Parlato ha fissato gli allenamenti ufficiali per martedì, giovedì e venerdì, cosa che non accadeva da molte settimane. Dopo la seduta di martedì, anche ieri, nonostante il tecnico non ci fosse, qualche elemento che abita in Polesine si è ritrovato allo stadio Gabrielli per lavorare in compagnia, altri invece hanno lavorato per conto loro. Un paio di giorni fa è arrivato un piccolissimo rimborso spese, e per oggi al Gabrielli sono attesi anche i calciatori che abitano fuori sede (come ad esempio Ruopolo, Niccolini, Barbi, Furlanetto, Dionisi, Stentardo...). Lo staff tecnico (Roberto Busi ieri squalificato dal giudice sportivo per un turno) lavorerà quindi con tutta la squadra, sia nella giornata odierna che domani, almeno questo è quanto si vorrebbe fare, nelle intenzioni di Carmine Parlato.
Nel frattempo anche il settore giovanile ha usufruito di un piccolo rimborso spese, come si evince dalle parole del tecnico dei giovanissimi regionali Francesco Verza: «La società ci ha dato qualcosa, chiaramente è ancora poco, rispetto alle nostre spettanze, però avevamo deciso in blocco, noi allenatori delle giovanili, di portare avanti il nostro lavoro fino alla fine della stagione, per rispetto delle famiglie e della storia del Rovigo Calcio».
Lo stesso Verza aggiunge: «Quello che ci è stato dato è un contributo simbolico, però apprezzabile. Da questo gesto capiamo che non c'è disinteresse nel nostro settore, quello del vivaio». Il tecnico sottolinea l'interesse del club per i ragazzi: «L'attenzione speriamo continui a non mancare anche nei confronti nostri. Scendiamo in campo ogni week-end, e lo facciamo con molti sacrifici».


11/03/2011 15:03
 
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CALCIO SERIE D Il Rovigo aveva ripreso gli allenamenti
Tagliato ancora il gas
Da chiarire gli aspetti burocratici prima della partita con il Belluno
Venerdì 11 Marzo 2011,
Allo stadio, ieri pomeriggio, con tutti i calciatori presenti al Gabrielli si è notata un'assenza illustre: il gas. I giocatori si sono sempre adattati alla mancanza di acqua (una volta) e di gas (terza volta nel 2011) e sono scesi ugualmente in campo per l'allenamento, anche se quello di oggi è a forte rischio, proprio per la mancanza del gas-metano. Possibile che si chieda ospitalità ad altri club, ma è evidente il disagio che si protrae, proprio quando un piccolo spiraglio legato ai rimborsi spese degli atleti per la partecipazione alle sedute aveva aperto un minimo di auspicio che si potesse tornare a lavorare con una certa regolarità. La situazione s’è nuovamente ingarbugliata proprio quando è imminente l'impegno di campionato contro il Belluno. «Domenica si gioca in casa e bisogna vedere come risolvere la situazione, abbiamo poco tempo per verificare la questione», precisa il dirigente Giorgio Giuliano -. Il presidente Francesco Scerra mi ha detto che il gas è stato tolto per un fatto burocratico fra comune e Asm. Forse già oggi la situazione si potrebbe sistemare la situazione. In serata il sindaco si doveva sentire con il presidente per vedere di metter fine a questa problematica. Altro non posso dire».
Domenica scorsa a Chioggia, nella sconfitta per 1-0, è stato espulso Roberto Busi. L'allenatore dei portieri è stato squalificato per una giornata. Lo stesso Busi torna sull'espulsione: «All'ennesimo intervento di un giocatore loro nei confronti di un nostro calciatore (Zanardo) ho protestato. Mi sono lamentato per il fallo e sono stato allontanato. Fra l'altro era lo stesso giocatore (Lazzari) che ha fatto male a D'Elia all'andata. Il direttore di gara non ha neppure ammonito il calciatore che ha fatto fallo».
Ci sarà la possibilità di vedere Giovanni Furlanetto in campo contro il Belluno? «Decideremo la formazione poco prima della partita. Proveremo a vedere se Furlanetto giocherà almeno un quarto d'ora. La priorità è recuperarlo al meglio, oltre che andare in campo per far risultato». Ad eccezione di Giacomo D'Elia (infortunato da mesi), tutto il resto del gruppo sembra disponibile per la partita di domenica prossima.

Simone Chiarion


12/03/2011 14:50
 
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Rovigo, ora devono
muoversi le istituzioni


Maurizio Romanato
Sabato 12 Marzo 2011,
La lettera aperta dei tesserati del Rovigo calcio ha posto una tema fondamentale. Ora la questione societaria non è più una trattativa privata (o una bega) tra Francesco Scerra e Claudio Calanca, bensì un fatto che travalica la "proprietà" della società per affrontare il tema stesso della continuità della massima attività calcistica provinciale. Non vale la pena di ripercorrere le difficoltà economiche e le promesse vanificatesi negli ultimi mesi, bensì occorre creare le condizioni adatte a rinvigorire la società con persone nuove e credibili, traghettandola dall’immobilismo (forzato) attuale, una sorta di agonia più o meno prolungata, a una struttura societaria seria e convincente. Il silenzio imbarazza perchè si ha la sensazione dell’abbandono, anche se esiste il lavoro del sindaco Merchiori e dell’assessore allo sport Cattozzi al fine di sbloccare le situazioni più complicate e immediate e garantire il prosieguo dell’attività.
La querelle infinita Scerra-Calanca ha lasciato ulteriori macerie di cui la città di Rovigo non aveva bisogno, ma deve porre due priorità: la creazione di una struttura societaria locale (aperta a introiti e partecipazioni esterne) seria e credibile in grado di garantire il futuro, e il ruolo delle istituzioni. Il Rovigo è un bene della città e della provincia (e visto che siamo in campagna elettorale, anche un serbatoio di voti). Non bisogna più considerarlo come un fatto privato, ma effettuare una mediazione tra le posizioni, chiarendo l’autentico stato del club, garantendo la trasparenza delle situazioni ai potenziali nuovi dirigenti, agevolando la costituzione di una "cordata" che possa essere garantita da persone "super partes". Altre crisi sono state superate in passato: l’ultima nel 1986-87 quando Cardi e Maritan abbandonarono la società e furono rilevati da un gruppo locale composto da Donolato, Brigo, Zannato, Zuolo e Ferraresi con Mario Mantero alla presidenza, oppure nel 1978 quando l’allora assessore allo sport Claudio Zerbinati e il presidente del Coni Camillo Norbiato garantirono il trapasso da Ferrari, che aveva lasciato solo il titolo sportivo, a Tosi-Pavanini. Occorre un mediatore che restituisca fiducia e trasparenza, e un gruppo di persone che, adeguatamente garantite, s’impegnino a mettere fine positivamente a una situazione vergognosa. L’immagine della città non può sprofondare così. Il sindaco Fausto Merchiori, che ha cercato di trovare una soluzione alla questione gas, ingarbugliata anche dagli interventi delle due società contrapposte, inviterà per martedì le parti in causa (Scerra, Calanca) e cercherà di mettere un po’ d’ordine sperando che non prosegua il muro contro muro.


LA PARTITA
In dubbio
Zanardo
è pronto
Cazzadore

Sabato 12 Marzo 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Solo alcuni temerari (praticamente pochissimi elementi della rosa) ieri hanno lavorato al campo, gli altri si sono allenati per conto proprio, viste le ulteriori difficoltà sorte al Gabrielli. Per domani tutti disponibili, tranne l'infortunato Giacomo D'Elia. In dubbio la presenza di Paolo Zanardo, uscito malconcio dal derby di Chioggia. Pronto al suo posto, qualora non dovesse farcela, Fabio Cazzadore. Giovanni Furlanetto potrebbe entrare nel corso della ripresa. Avversario il Belluno, terzultimo con 25 punti.


LA FIGURACCIA Non ripristinata in tempo per Rovigo-Belluno l’erogazione del gas
Acqua fredda negli spogliatoi


Sabato 12 Marzo 2011,
ROVIGO - (S.Ch.) Altra giornata buia per il Rovigo Calcio. Anche ieri allo stadio è mancato il gas e non c'è stato l'allenamento di gruppo. L'atmosfera è sempre più cupa, come spiega Giorgio Giuliano, responsabile del settore giovanile con delega per la prima squadra: «La situazione è molto critica, non abbiamo il gas. Hanno deciso così, ma si poteva aspettare lunedì, visto che il turno casalingo di questa domenica. Scerra ha fatto una proposta all'Asm, ma non hanno accettato. L'Asm vuole contanti subito». Non sarebbe solo una questione di pregresso, ma ci sarebbe una nuova bolletta inevasa.
Dove e come si disputerà la sfida di domani contro il Belluno? «Si gioca a Rovigo. Le squadre useranno gli spogliatoi con l'acqua fredda. Mi arrendo per questa situazione. Io resto qui, e cerco di dare una mano, ma quando c'è il rugby tutte le istituzioni sono presenti. Qui anche con oltre centocinquanta giovani non c'è nessuno. Bastava darci tempo qualche giorno e magari si trovavano le risorse. Non è giusto. Chiudono l'erogazione del gas-metano giovedì pomeriggio e vogliono tutto entro ventiquattr’ore per riattivarla. Potevano almeno farci giocare domenica e togliere il gas lunedì».
Ma c'è la possibilità che le squadre usufruiscano degli spogliatoi adiacenti dell'hockey come è successo per qualche allenamento in passato? «Per quanto mi riguarda le squadre usufruiranno degli spogliatoi tradizionali. Non so poi l'arbitro (Di Ruberto di Nocera Inferiore) cosa intenderà fare. Con questi silenzi non si va avanti, mi dispiace per la città della Rovigo. Pur rispettando tutti, non si può fare così».



17/03/2011 14:36
 
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Rovigo attende
una reazione positiva


Simone Chiarion
Giovedì 17 Marzo 2011,
Quest'oggi potrebbe rivedersi la squadra del Rovigo Calcio al campo, nonostante la mancanza di gas, almeno per un allenamento prima della trasferta contro la Sanvitese, che sarò la 2500 partita di campionato del Rovigo, anche se l'organizzazione, specie per chi abita fuori città, sembra problematica. Un aspetto che sarebbe rilevante anche perchè è opportuno sgombrare il campo dalle tensioni maturate dopo la prestazione di domenica scorsa. Il Rovigo deve fare punti e questo è anche nell’interesse diretto dei giocatori. In proiezione c’è un avvenimento quale la partita con il Venezia del 3 aprile che potrebbe portare un incasso rilevante se il Rovigo si mostrasse in campo nelle partite precedenti al big match più reattivo e produttivo di quanto visto con il Belluno, pur con tutte le attenuanti del caso.
Sono arrivate anche le sentenze del giudice sportivo: squalificati per una giornata Elitro del Rovigo e Diaw della Sanvitese, entrambi difensori, e per recidività di ammonizioni.
Tengono banco le questioni «extracampo» dopo la conferenza stampa della Rovigo United a Villadose martedì scorso. Giorgio Giuliano, unico dirigente presente allo stadio Gabrielli, dichiara: «Preferisco non replicare alla conferenza stampa di Claudio Calanca e Andrea Pasquali, preferisco i fatti alle parole. A Calanca, in senso costruttivo, ho già detto quello che dovevo dire».
L'allenatore degli allievi Sandro Tessarin, portavoce dei tecnici del settore giovanile, sulla dichiarazione di Claudio Calanca di aver fallito con il settore giovanile chiarisce: «Noi continuiamo ad andare avanti e stiamo lavorando bene lo stesso. Allenatori come Adriano Rossignoli (responsabile della juniores biancazzurra, ad un passo dalla zona play-off) e altri stanno dimostrando rispetto e stanno costruendo ragazzi che veranno utili in futuro. Non è certo un fallimento a livello tecnico».
Tessarin prosegue: «Claudio Calanca non deve parlare di fallimento, deve solo mantenere i patti che si è preso all'inizio. C'è da mantenere quanto promesso ad inizio stagione, alla fine il settore giovanile sta andando e facendo bene. Noi ci mettiamo impegno».


18/03/2011 23:09
 
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ROVIGO La situazione societaria è lontana dall’avere delle schiarite
Allenamenti, un ricordo

Dionisi: «Giocare senza fiato ci mette in netta inferiorità sugli altri»

Simone Chiarion

Venerdì 18 Marzo 2011,
Anche nel pomeriggio di ieri nessun allenamento ufficiale dei biancazzurri. Le timide speranze di vedere la squadra allenarsi sono evaporate in tarda mattinata, quando è mancato l'input decisivo per organizzare la squadra.
È possibile che neppure oggi il Rovigo si alleni. La società continua ad avere problemi insormontabili e il gas continua a mancare. La formazione di Carmine Parlato potrebbe così andare a giocare contro la Sanvitese in trasferta senza neppure una seduta di lavoro settimanale. Fra i giocatori più esperti c'è Matteo Dionisi che parla dello stato d'animo dei compagni.
«Siamo sempre messi allo stesso modo, non sappiamo alcunché e nessuno ci dà novità. La situazione resta questa. Il morale più si va avanti, più è basso. Il nostro lavoro viene a mancare».
Con che spirito entrerete in campo domenica? «La voglia è sempre quella di giocare per vincere. A nessuno piace perdere e fare figuracce. Mettere in campo giocatori senza allenamento, o con pochissimi carichi di lavoro, però, fa la differenza con gli avversari. La serie D è una categoria dove la differenza la fa la quantità di gioco e a noi manca il fiato. Io non mi faccio 400 chilometri per venire a Rovigo, prendere due gol e tornare a casa. Già sono nervoso per la situazione societaria, in più perdere non piace a nessuno. Vorrei almeno il sorriso di aver vinto la partita».
All'andata la Sanvitese inchiodò un Rovigo lanciatissimo sullo 0-0. «È una squadra quadrata, noi avevamo avuto parecchie occasioni da gol, ma loro sono ben organizzati».
Cosa pensate della richiesta di Calanca e Pasquali al Comune per la gestione delle strutture del Gabrielli? «A noi interessa solo chi è il nostro datore di lavoro e basta. Che ci sia chiarezza sulla situazione, poi la gestione degli impianti ci interessa fino a un certo punto. Dovremmo occuparci solo del campo».


19/03/2011 18:47
 
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CALCIO SERIE D I giocatori si sono preparati individualmente alla 2500. partita di campionato
Rovigo a San Vito senza allenamento

Sabato 19 Marzo 2011,
È triste pensare che domani a San Vito al Tagliamento il Rovigo disputerà la 2.500 partita di campionato (stagione regolare) della sua storia senza aver sostenuto alcun allenamento collettivo nella settimana precedente. Ma non emergono novità di sorta sul fronte societario del Rovigo Calcio: il club di viale Tre Martiri resta ancora senza gas e non si sa quando verrà ripristinata l'erogazione. Resta ancora in attesa di risposta, da parte del Comune, la domanda della Rovigo United della gestione degli impianti del Gabrielli. La commissione sport ne ha discusso ieri sera, ma le conseguenze di un parere devono essere ben ponderate per i riflessi che possono genarere. Significherebbe entrare pesantemente nella diatriba fra le due società.
Domani (arbitra Michele Lombardi di Brescia) la prima squadra andrà a far visita alla Sanvitese, formazione di medio-bassa classifica con 31 punti (8 meno dei polesani). La Sanvitese, che ha anche un punto di penalizzazione, non vince dall'ultima gara di andata e dopo dieci partite senza successi (4 punti) proverà a sfatare il tabù contro il Rovigo, reduce da quattro sconfitte consecutive. Giorgio Giuliano, l'unico fra i dirigenti ad essere sempre presente in sede, è conscio delle problematiche della trasferta a San Vito al Tagliamento: «Siamo consapevoli che senza allenamenti non si possono fare i miracoli. La società, in questo momento, è in grado di mettere a disposizione gli spogliatoi dell'hockey, grazie alla loro concessione. Stiamo valutando altre soluzioni per la prossima settimana. Capiamo i ragazzi, specie quelli che vengono da lontano. Al momento non possiamo fare altro».
Cosa si aspetta domani? «Dalla squadra ci aspettiamo che continui a fare il proprio dovere, come hanno sempre fatto. È logico che, senza lavorare, è dura fare risultati, ma sono dei professionisti e ce la metteranno tutta». Quest'oggi in campo la Juniores, in corsa per un posto ai play-off. I ragazzi di Adriano Rossignoli sono impegnati a Carpenedolo.
Simone Chiarion


22/03/2011 22:40
 
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Gestione del "Gabrielli"
passo verso la chiarezza


Simone Chiaron

Martedì 22 Marzo 2011,
Il Rovigo calcio sembra il nodo di Gordio, quel groviglio inestricabile che solo un Alessandro Magno è riuscito a tagliare. Ci vorrebbe davvero un po’ di chiarezza, dopo le difficoltà economiche e le commistioni tra proprietà e gestori. L’unica strada per riuscire a sistemare la situazione e dare avvio a quella cordata locale in grado di garantire il futuro del calcio a Rovigo.
Se non c’è chiarezza non si può fare nulla, per ridare la credibilità perduta e attirare sponsor e dare senso a un’attività che non si trascini nell’attuale crisi di risultati. È il senso dell’operato del sindaco Fausto Merchiori che, presente l’assessore allo sport Giovanni Cattozzi, ha convocato nello studio di palazzo Nodari Francesco Scerra e Claudio Calanca, massimi esponenti di Rovigo Calcio Srl e Rovigo United. Un incontro che è servito a chiarire soprattutto la gestione dell'impianto del Gabrielli. Scerra, presidente del Rovigo Calcio, illustra la situazione: «Il sindaco ci ha chiesto di superare il momento di crisi, almeno per finire il campionato. Non c'è la possibilità di vivere in comune lì al Gabrielli, loro per la scuola calcio e noi per il resto dell'attività, mancano gli spazi e chiaramente il campo principale spetta a chi ha la titolarità, quindi al Rovigo Calcio».
Come si supererà questo momento critico? «Ho cercato dei proventi con gli sponsor e un po’ di soldi li ho incassati, ma mi sono serviti per tamponare i problemi con Equitalia e acqua. Ora abbiamo il problema della mancanza del gas... una carognata, visto il pregresso che non mi compete. Da quando siamo andati in Serie C il Comune non ci ha mai dato soldo (come da convenzione ndr) così abbiamo chiesto di darci una mano al sindaco per l'erogazione del gas allo stadio. Avevo proposto di dare un acconto e fare una dilazione, ma non si poteva. È possibile che il comune non riesca a smuovere la situazione?».
Il presidente del Rovigo prosegue: «Stiamo lavorando per una nuova compagine che affronterà il prossimo campionato, speriamo con buoni risultati».
Dall'incontro con il sindaco Claudio Calanca, presente con Andrea Pasquali (ex dg del Rovigo e dirigente della United) apprende di non poter usufruire degli impianti del Gabrielli e spiega la propria richiesta: «Noi avevamo chiesto la possibilità di aprire la scuola di calcio e ci è stato detto che non c'è spazio nel Gabrielli, visto che lo stadio va a chi è il titolare del Rovigo Calcio. Ma il sindaco Merchiori si è impegnato a trovarci altri siti, sempre nella città di Rovigo, per questo progetto».
Il patron della United continua: «Il primo cittadino vorrebbe che il calcio tornasse ad un ruolo importante per la città, che il Rovigo non sia abbandonato a sè, ma questo spetta solo a Francesco Scerra, che dopo l'incontro di oggi non ha più alibi, la società è sua».
Calanca è, comunque, sempre convinto di lanciare con il suo progetto. «Il sindaco era preoccupato per la situazione, ma Scerra ha detto che è in fase di definizione un nuovo aspetto societario e, quindi, il Rovigo Calcio è esclusivamente loro. Per quanto riguarda la Rovigo United noi vogliamo ripartire dalla scuola calcio, il nostro progetto può andare avanti anche in altri spazi del capoluogo polesano».

Calcio all’inferno, Rugby in paradiso
Uno in bolletta e reduce da cinque sconfitte consecutive, l'altro primo in classifica e finalmente coi conti a posto.

Malfatto-Romanato

Martedì 22 Marzo 2011,
La Rugby Rovigo in volo. È salita al primo posto del campionato di Eccellenza battendo il Prato, sembra aver superato i gravi problemi economici che l’affliggevano fino alla scorsa stagione e spera di avere davanti un futuro di rinascita. Mai come quest’anno, infatti, ha la possibilità di realizzare il sogno di ricucire sulle maglie rossoblù uno scudetto assente dal 1990.
Il Calcio Rovigo in caduta libera. Cinque sconfitte consecutive nel torneo di serie D, giocatori senza stipendio che rifiutano di allenarsi, gas e acqua tagliati allo stadio, tifosi affezionati al punto da pagare loro il pranzo pre-partita. Come il cane di due padroni (in bolletta) rischia di morire di fame ripartendo da zero o quasi (la squadra juniores) la prossima stagione.
Sembra che le due principali società sportive della città di Rovigo abbiano deciso inconsciamente di scambiarsi il testimone. Fino a qualche tempo tempo fa gli stipendi arretrati, gli spogliatoi freddi per mancanza di gas, l’elettricità tagliata negli appartamenti dei giocatori erano prerogativa della FemiCz Rugby Rovigo. Capace di autentici miracoli sportivi in queste condizioni. Ovvero di salvarsi grazie alla forza del gruppo di giocatori, che pur non pagati andavano in campo e vincevano le partite decisive; oppure alla "finanza creativa" di certi dirigenti, che pur di raccattare qualche soldo s’inventavano lo sponsor di maglia per un giorno e altri virtuosismi. Così facendo il Rovigo è rimasto l’unica squadra italiana in settant’anni mai retrocessa dalla massima. L’Inter del rugby. Da questo blasone come da una flebo traeva il nutrimento per restare in vita.
Quest’anno l’aria è cambiata. Il trio di persone che determina da tempo i destini del club (Luigi Costato, Francesco Zambelli, Renzo Bullo) ha deciso di scendere in campo in prima persona. Ha costituito dal notaio una società ex novo, ripartita pulita in fatto di debiti, con capitale di circa 300 mila euro sottoscritto da decine di soci. Ci ha appiccicato il nome Delta per farla diventare espressione di tutta la provincia. È riuscita a conservare il titolo sportivo della precedente società attraverso la Fir. Ha fatto una buona campagna acquisti, posto basi tecniche e dirigenziali per il futuro, pagato finora tutti ed è tornata prima della classe.
Invece per il calcio rodigino, che vanta una storia coincidente con i primi vagiti del football in Italia, sembrano lontani anni luce i trionfi del recentissimo passato. Il primo anno della serie C2 con le vittorie di Reggio Emilia, Roma e con la Spal, 4300 spettatori del derby (63mila euro d’incasso) sembra azzerato dalle attuali difficoltà societarie. Si era nel dicembre del 2006, poi la crisi del gruppo Tps che fa capo a Francesco Scerra ne ha azzerato la possibilità economiche. Due retrocessioni e due stagioni di ristrettezze hanno avvilito un ambiente che sembrava doversi riprendere con il cambio societario prospettato da Claudio Calanca e Andrea Pasquali. Tant’è che al 12 dicembre scorso il Rovigo era secondo in classifica a un punto in lotta con Treviso e Venezia per la promozione in Lega Pro. La mancata ratifica dell’accordo tra i gruppi Scerra e Calanca ha avuto come conseguenze il blocco delle sponsorizzazioni, la perdita d’immagine e l’incapacità di far fronte alle esigenze anche minime (gas tagliato tre volte, stop agli allenamenti per l’assenza dei rimborsi spese ai giocatori e a tutti i collaboratori). Da allora cinque sconfitte consecutive, con il timore che il vantaggio sulla zona play out non sia sufficiente a evitare rischi, e un ginepraio di polemiche che hanno paralizzato anche alcuni imprenditori locali potenziali subentranti solo in un quadro di chiarezza e trasparenza, ora inesistenti. Gli sportivi sono delusi e amareggiati per l’assenza dei dirigenti e perchè la squadra appare svuotata dall’assenza di minimi rimborsi. Soprattutto per l’ignavia (fatta salva qualche eccezione) del mondo politico e imprenditoriale, spettatore incapace di operare attivamente in modo da interrompere il circolo vizioso.



24/03/2011 22:48
 
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Il piccolo hockey
salva il grande Rovigo


Simone Chiarion
Giovedì 24 Marzo 2011,
Allenamento a ranghi ridotti ieri per il Rovigo Calcio in vista dell'incontro di domenica prossima in trasferta contro il Montebelluna dell'ex Masitto (nessun squalificato dal giudice sportivo fra le fila dei biancazzurri). Per quest'oggi, invece, è attesa tutta la rosa di Carmine Parlato al lavoro, ma la situazione si verificherà solamente in giornata, dopo aver valutato se sussistono o meno le condizioni per poter svolgere l'attività.
Giocatori e staff della prima squadra proseguono nel frattempo nel loro silenzio stampa, ed alcuni elementi (quelli che abitano più vicino al Gabrielli) ieri pomeriggio si sono ritrovati al campo per svolgere una seduta di lavoro, anzichè allenarsi ognuno per conto proprio.
Allo stadio però continua a mancare il gas, un problema non solo per la prima squadra, come ci spiega il dirigente del club di Viale Tre Martiri Giorgio Giuliano: «Dobbiamo ringraziare l'hockey che ci consente di ovviare a molti problemi, facendoci usare i loro spogliatoi anche per i ragazzini delle giovanili». Domenica scorsa gli allievi regionali sono emigrati a Buso per la loro partita, anche per il prossimo week-end qualche squadra del vivaio giocherà in campionato lontano dal Gabrielli?
«No, sabato prossimo la juniores giocherà in casa, così come domenica mattina i giovanissimi regionali, grazie sempre alla disponibilità dell'hockey».
Mario Steffenel presidente dell’Lmd Rovigo, società di hockey su prato, interpellato telefonicamente, precisa la situazione e la disponibilità della proprio società: «Noi non abbiamo niente contro il Calcio Rovigo, se possiamo dare una mano gliela diamo volentieri. Non vorremmo però che l'hockey fosse l'alibi per qualcuno della società biancazzurra. Abbiamo il timore che il problema così non si risolva presto».
Il presidente dell'hockey però aggiunge: «Siamo disponibili a dare i nostri spogliatoi al calcio, siamo stati e siamo tutt'ora in buoni rapporti con il Rovigo, ci si dà una mano quando c'è bisogno».


29/03/2011 22:54
 
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SERIE D A Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva, ma la salvezza rimane alla portata
Rovigo, rischi da evitare subito

Indispensabile dare continuità agli allenamenti per ridurre i problemi atletici e fare punti

Martedì 29 Marzo 2011,
Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato



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Martedì 29 Marzo 2011,
Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato



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Il Rovigo ha collezionato a Montebelluna la sesta sconfitta consecutiva. Non è un record, perchè in passato ci sono state delle serie negative più lunghe, come ad esempio le sette gare perse di fila dal 9 marzo 1930 al 27 aprile dello stesso anno (con Mantova, Udinese, Thiene, Spal, Aspe Ts, Faenza, Anconitana) oppure dal 14 ottobre 1951 al 27 gennaio 1952 (con Donada, Saf, Clodia, Este, Bottrighe, Polesella e Battaglia). Ma non è una consolazione. Rispetto alle prestazioni decisamente avvilenti contro il Belluno al Gabrielli o, peggio, contro la Sanvitese, il Rovigo ha giocato con maggiore presenza e personalità, anche se poi ha pagato alcune ingenuità (rigori compresi) e la carenza di allenamento che ha portato alla mancata reazione concreta (seppure in dieci per l’espulsione di Dionisi) dopo il terzo gol dei padroni di casa. Ci sono state anche recriminazioni sul possibile rigore negato a Stentardo, situazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè al di là degli episodi, resta lo zero nei punti incasellati. Quindi si può parlare e capire, comprendere e solidarizzare, ma quello che conta sono i fatti e questi si contano in termini di punti in classifica. Ed è questo il motivo di residua preoccupazione. Le squadre in zona pericolosa sono ancora piuttosto distanti, 9 i punti di vantaggio dai play out, a cinque giornate dalla conclusione. Non ci sono certezze aritmetiche di chiudere in maniera decente una stagione disgraziata, per molti versi devastante, ma le probabilità sono parecchie di riuscire a cavarsela. Non è in dubbio la professionalità di chicchessia, perchè sarebbe conveniente per nessuno, in primis per i giocatori, giocare per perdere o fare figuracce, magari ponendo come alibi le gravi difficoltà economiche esistenti; solo salvando il titolo sportivo il Rovigo può ripartire su basi diverse e nel contempo salvaguardare i diritti dei tesserati.
Domenica arriva il Venezia che è in lotta con il Treviso per la promozione diretta. Fondamentale sarà recuperare lo spirito e l’intensità mancate in questi 40 giorni. Si attende che, dopo i chiarimenti avvenuti giovedì scorso, le garanzie fornite dal presidente Scerra per i rimborsi delle spese vive portino a una regolarità negli allenamenti, in modo da ridurre quei problemi atletico-tecnici che si sono sviluppati nelle ultime partite, in modo da giocare alla pari con la vicecapolista. Aggiungere al carniere quei due-tre punti capaci di togliere ogni eventuale assillo di salvezza è indispensabile. Farlo al più presto è nell’interesse di tutti.
Maurizio Romanato



31/03/2011 18:35
 
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CALCIO SERIE D

Rovigo si prepara per il Venezia
sperando di recuperare Covi


Giovedì 31 Marzo 2011,
ROVIGO - Altra giornata di allenamenti, quella di ieri, per il Rovigo Calcio guidato da Carmine Parlato. Finalmente si torna a lavorare a ritmo quotidiano, dopo quasi due mesi in cui non si verificava questo evento. Le problematiche societarie continuano, ma la prima squadra si è rimessa a lavorare compatta. Anche ieri era assente Daniel Niccolini. Il difensore centrale è fermo per un'influenza. Oltre a Niccolini non erano presenti neppure Antonio Stentardo e Martino Rapella, entrambi in permesso.
Sta proseguendo sul cammino del recupero il portiere David Covi (classe 1992) che, quindi, domenica dovrebbe riprendere il suo posto da titolare dopo due settimane di assenza per un infortunio alla spalla. Più problematica pare essere la situazione di Alberto Giusti: l'attaccante è ancora alle prese con problemi alla caviglia.
Come ogni mercoledì, sono arrivate le decisioni del giudice sportivo. Come previsto, per i biancazzurri, è stato squalificato per un turno Matteo Dionisi, espulso domenica scorsa a Montebelluna per doppia ammonizione. Sarà un'assenza pesante per la compagine polesana. In più Antonio Stentardo che ha ricevuto il terzo cartellino giallo in occasioned ella supposta simulazione su un fallo potenzialmented a rigore, è entrato in diffida. Nessuno squalificato per il Venezia, avversario di domenica prossima, ma 800 euro di multa alla società per lancio di un petardo e di fumogeno da parte dei propri sostenitori tifosi, sanzione applicata per recidività dei fatti e per il materiale pirotecnico utilizzato.
Simone Chiarion


01/04/2011 14:46
 
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CALCIO SERIE D
Il Rovigo recupera
il portiere Covi
e l’assetto standard


Venerdì 1 Aprile 2011,
ROVIGO - David Covi sta meglio, il giovane portiere ha disputato la partitella del giovedì con i compagni e sarà disponibile per la partita di domenica contro il Venezia. Questa la notizia migliore per Carmine Parlato e il suo staff. Avere a disposizione David Covi, il più giovane dei titolari, lascia la possibilità (visti i regolamenti sugli under) di schierare giocatori più collaudati e affidabili in mezzo al campo. L’assenza del titolare classe 1992 e la sua sostituzione con Nico Mantovani, che è di un anno più "anziano" di Covi aveva costretto Parlato a modificare l’assetto standard mettendo un difensore "di movimento" come Mattia Gatti. Il Rovigo contro il Venezia riprenderà l’assetto standard, anche se leggermente diverso dal precedente 4-2-3-1 e non potrà schierare la formazione tipo. La squalifica di Matteo Dionisi fa dirottare Gaetano Elitro sulla destra, e, da quanto è stato possibile dedurre agli allenamenti, la difesa si completa con la coppia di centrali collaudata Ruopolo-Niccolini (anche se quest'ultimo è rimasto ancora a riposo per l'influenza) e Carofiglio a sinistra. A metà campo provati Stentardo, Barbi e Antonelli con Furlanetto e Doukara a supporto dell'unica punta Zanardo. Un 4-3-2-1 che può facilmente trasformarsi in 4-3-3. Si tratta di un atteggiamento offensivo che fornirà diverse soluzioni in spinta e richiederà anche una copertura molto attenta per proteggere il reparto arretrato di fronte agli attacchi del Venezia.
Simone Chiarion


14/04/2011 10:53
 
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CALCIO SERIE D
Rovigo contro il Pordenone
senza Zanardo e Furlanetto


Simone Chiaron

Mercoledì 13 Aprile 2011,
Adeso il Rovigo può tornare a pensare al traguardo dei play off. Tamai e Union Quinto sono distanti solo 4 e 3 punti anche se, rispetto ai biancazzurri, hanno il vantaggio degli scontri diretti. Quindi nelle prossime tre partite il Rovigo dovrà proseguire nella marcia innestata con Venezia ed Este. Domenica contro il Pordenone al Gabrielli ci saranno due squalificati illustri. Il trequartista e capitano Giovanni Furlanetto e la punta centrale Paolo Zanardo (quest'ultimo a segno nelle ultime tre domeniche), salteranno la sfida per recidività di ammonizioni. Due assenze pesanti per Carmine Parlato che potrà però contare sul recupero di Vito Antonelli (il centrocampista barese ha dato forfait ad Este per un virus intestinale ed è in ripresa, oggi dovrebbe allenarsi) e sulla voglia di segnare di Fabio Cazzadore (prima punta classe 1989 che nelle ultime partite è rimasto in panchina). Uno squalificato per un turno anche per il Pordenone, è di Matteo Erodi, ventenne difensore.
Ieri allo stadio Gabrielli sono tornati ad allenarsi i calciatori della prima squadra, anche se molti «big» erano in permesso, specie chi abita lontano dal capoluogo polesano. Dopo i roboanti successi contro Venezia ed Este si può pensare davvero al quinto posto, l'ultimo utile per i play-off con tre giornate al termine del torneo, ma due impegni in casa (Pordenonee Kras Repen) e uno solo fuori (Jesolo). Questo è l'obiettivo reale dei biancazzurri come conferma il dirigente Giorgio Giuliano: «Tutto può succedere nel calcio. Non siamo lontanissimi dal quinto posto. Se vinciamo le prossime partite e quelle davanti rallentano ce la possiamo ancora fare».


21/04/2011 01:13
 
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Al Rovigo resta
solo la dignità


Maurizio Romanato
Martedì 19 Aprile 2011,
L’inattesa vittoria del Tamai sul Treviso capolista avrebbe reso praticamente inutile l’eventuale successo del Rovigo sul Pordenone in chiave play off. Non ha fatto difetto la volontà dei biancazzurri di continuare nella serie positiva inaugurata con il Venezia e proseguita con l’Este a suon di gol (sette). Anche contro il Pordenone il Rovigo è andato a segno in un paio di occasioni, con Doukara e con Cazzadore, portandosi due volte in vantaggio, ma la difesa non è stata brillante e ha commesso errori che, associati all’evidente calo dei centrocampisti nell’ultima parte della gara, ha vanificato quanto precedentemente costruito. Rimpalli poco fortunati (ma anche il gol di Cazzadore era nato da un pasticcio difensivo degli ospiti) e un mix tra disattenzione e ingenuità su ben due azioni da fermo (angolo e rimessa laterale), associato probabilmente a una maggior determinazione e convinzione degli avversari che dovevano fare i punti salvezza, hanno costretto alla resa il Rovigo. E’ fuori dubbio che sia mancata la capacità di gestire il vantaggio, specie dopo il gol di Cazzadore, e qui può essere stata determinante l’assenza di giocatori esperti come Zanardo e Furlanetto, capaci di gestire i tempi dei contropiedi con particolare pericolosità sugli spazi, come ben s’era visto contro il Venezia. D’altra parte, nonostante si danni l’anima e cerchi di essere partecipe della manovra, Giusti è poco efficace davanti alla porta, diversamente da Cazzadore. Nella gara con il Pordenone, invece, Doukara è stato molto convincente sia in preparazione che al tiro. In generale, la partita ha vissuto non solo sulla capacità di fare gioco del Rovigo, ma anche sugli episodi che hanno prodotto cinque gol nel giro di mezz’ora.
Ora al Rovigo (giovedì alle ore 16 in amichevole a Ceregnano con il Lapecer) non resta che chiudere degnamente la stagione dei rimpianti perché una squadra così forte e completa non si vedeva da anni, ma è stata massacrata dalle disavventure societarie. La finalità dev’essere la costruzione di un nuovo assetto societario che permetta di sfuggire alla precarietà attuale e a situazioni avventuristiche. È importante collegare al più presto le intenzioni di cui si sente parlare in un progetto organico concordato con il presidente Scerra.


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