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da Il Giornale di Vicenza
Pivotto: «Sarego è stata una scelta di vita»
ECCELLENZA. Il giocatore lascia il Montecchio e scende di categoria per impegni personali. Da oggi è a disposizione del tecnico Beggio
«L'aspetto economico non c'entra sennò restavo professionista»
«Sarego: una scelta di vita». Matteo Pivotto ha preso la sua decisione, dopo aver definitivamente rifiutato un posto a Montecchio, la sua squadra d'origine, nella quale sembrava anche destinato a chiudere la sua scoppiettante carriera. Pivotto, da poco tempo non più un giocatore professionista, ha scelto di vestire quest'anno la maglia del Sarego in Eccellenza. L'ufficialità verrà data – ha detto l'ex difensore di Roma, Lecce, Palermo, Modena – nella giornata di domani, ma la notizia è più che certa. L'ha confermato il giocatore e prima ancora di lui il passaggio di Pivotto al Sarego era stato provato da alcune voci dopo la partita Montecchio-Tamai di domenica.
La notizia era arrivata con tempestività a Montecchio perché proprio lì Pivotto doveva andare a giocare. Sembrava sicuro il suo ritorno, ma prima ancora che Carli si dimettesse e Venturini prendesse il suo posto in panchina, Pivotto aveva già maturato un ripensamento. E intanto il Sarego si era già mosso.
La vicenda si è chiusa così, con il Montecchio un po' triste, e il Sarego al settimo cielo. Due società che hanno disputato un vero e proprio derby per accaparrarsi il sì di Pivotto. E alla fine ha vinto la società del presidente Giacomello, che domenica, neanche a farlo apposta, ha aperto la sua stagione calando un poker a spese dell'Alba Borgo Roma ib Coppa. Quasi a testimoniare la gioia per l'arrivo di Pivotto.
Alla fine Sarego ha avuto la meglio su Montecchio. Quali sono i motivi di questa sua scelta?
«Ho fatto una scelta di vita, sono stato io a decidere. Come già avevo spiegato, ho trovato sistemazione in una squadra che è ad un buon livello e mi permette di gestire meglio la mia vita. Mi spiego: a Sarego ho trovato l'accordo per fare due sedute di allenamento a settimana e giocare la partita domenica. In più, Sarego si trova a tre chilometri da Montebello, dove vivo attualmente. Tutto mi ha portato ad optare per Sarego, che è anche una società molto seria, ambiziosa ed attrezzata per fare un buon campionato. Avrò la possibilità di giostrarmi con gli altri impegni e di giocare a calcio più con l'obiettivo di divertirmi che non altro. Naturalmente cercherò di dare il massimo».
A Montecchio qualcuno ha pensato che la sua scelta fosse dettata da un discorso economico...
«No, assolutamente. Non c'entra niente il discorso economico. Ci tengo a smentire queste voci, le cose non stanno in questo modo. Tanto che con il presidente Aleardi si era già trovato un accordo. Non ero interessato e non sono attualmente interessato ai soldi, altrimenti continuavo a fare il professionista. Altre piazze mi avevano contattato perché io andassi a giocare, anche Siracusa mi aveva fatto una proposta. Io non ho voluto proprio perché con il professionismo volevo chiudere e voltare pagina».
Ha già conosciuto i suoi compagni e Beggio?
«No, non ancora. Domani probabilmente, quando conoscerò la squadra e sarò presentato ufficialmente. Sono contento di fare questa esperienza, la società ha forti ambizioni e mi ha fatto un'ottima impressione. Inoltre, conosco l'allenatore e lo stimo.
Chiuderà la carriera a Sarego?
«Intendo fare una stagione. Vorrei giocare un anno e poi lasciare. Per questo non ho voluto prendermi l'impegno con il Montecchio. Non avrebbe avuto tanto senso giocare una stagione agli alti ritmi della serie D e poi andarsene».
Marta Benedetti |