23/08/2010 14:56 |
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gazzettino
CALCIO In serie D l’undici di Birtig ha cambiato faccia. «Migliorare l’ottavo posto»
Tamai cerca un centrale difensivo
Domenica 22 Agosto 2010,
Ai nastri di partenza della serie D c'è anche il Tamai, targato (per il terzo anno consecutivo) Gian Luca Birtig. Il "Sindaco" ha un feeling con le Furie Rosse che risale a quando calzava le scarpette bullonate. «Siamo cambiati tantissimo ed è stata notevolmente abbassata l’età media - racconta il mister - inserendo parecchi giovani in rosa». Per far quadrare il cerchio manca un centrale difensivo esperto, che faccia da chioccia agli emergenti compagni in questa nevralgica zona del campo. Birtig ha la bocca cucita sul nome dei papabili. Ma le voci di mercato dicono che il direttore sportivo Renzo Nadin sta seguendo una doppia pista: conduce a Politti (l'anno scorso all'Itala San Marco in Seconda divisione) e a Fabris (altro ex Itala, nella passata stagione in Ungheria).
Intanto si avvicina l'esordio in Coppa (tra 7 giorni) e in campionato. L’approccio alla serie D per le Furie si presenta «abbordabile nelle prime giornate. È vero però che le partite d'inizio stagione sono delle autentiche incognite - confida Birtig -. Ci sono squadre che partono a mille subito e altre che sono dei diesel». Nel frattempo? «Vedremo se il nostro Llullaku saprà imitare le gesta di Nadarevic (capocannoniere, nella passata tornata in forza alla Sanvitese, oggi nelle file del Varese in serie B, ndr). Le premesse comunque sono davvero buone».
Guardando avanti, il tecnico stila un potenziale ordine delle pretendenti al trono: «Sicuramente davanti a tutti metto il Sandonà Jesolo, seguito a ruota da Treviso, Venezia e Pordenone. Rimangono le incognite Chioggia e Rovigo, che non so bene come abbiano operato sul mercato». E il Tamai? «Noi partiamo sempre con l'obiettivo di migliorare il posto di classifica ottenuto l'anno precedente - garantisce -. Nella passata edizione siamo arrivati ottavi. Vedremo quel che sapremo fare di meglio, partita dopo partita, sperando in un girone di ritorno con maggiori soddisfazioni rispetto a quelli già messi in archivio. Di sicuro cercheremo di dare fastidio il più possibile, sportivamente parlando, giocando un buon calcio». Un gruppo ringiovanito, ma capace di soffrire e di seguire alla lettera i dettami di un mister che nulla lascia al caso. «Giovani sì - conclude - ma con tanta voglia d’imparare. Il mio è un gruppo di sicuro affidamento». Parole che riconoscono le capacità di Renzo Nadin, il direttore sportivo che in tutti questi anni di lavoro ha sempre saputo pescare i nomi giusti.
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