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2010/2011: Treviso-Unione VeneziaMestre

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2010 19:46
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21/11/2010 14:23
 
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CALCIO SERIE D Gli arancioneroverdi di Cunico perdono al "Tenni" con il Treviso
e vengono raggiunti in vetta alla classifica dai cugini: una giornata da dimenticare

Venezia, derby amaro

Domenica 21 Novembre 2010,
La tecnica del Treviso contro la fisicità del Venezia in un derby, il 51. della storia, piacevole e ben giocato di fronte a 1700 spettatori tutti locali o quasi, con una decina di supporter lagunari - corretti e rumorosi - nella laterale sinistra.
Un match «godibile, giocato palla a terra dai biancocelesti e subìto nel primo tempo dai neroverdi, rifattisi poi parzialmente nel secondo. Da tempo non vedevo due squadre di D esprimersi in simile maniera» il commento di Mario Biasion, mentore di Diego Zanin, in compagnia del fido Geretto.
Ha vinto il Treviso perché ha saputo approfittare di alcuni fattori: 1) La papera di Menegatti - portiere lagunare classe ’92 - che di fatto, mancando la presa, ha permesso già al 5’ alla ...spalla di Perna di firmare il vantaggio. 2) L’assenza di Falcier, esterno destro del ’91 ex Montebelluna, che ha costretto Cunico a spostare alcuni giocatori, scomussolando di fatto modulo iniziale (il Venezia ne ha cambiati poi altri due nel corso del match) e squadra. 3) La minuziosa preparazione di Zanin e compagni, che hanno studiato alla perfezione ogni dettaglio, compreso le rimesse all’inglese di Nichele (sugli sviluppi di una è nato il pari di Mazzeo, viziato da fallo secondo Zanin). 4) Nonostante il calo - leggi appannamento fisico ma soprattutto mancanza di gestione della sfera sul pressing avversario - dal 1’ al 30’ della ripresa, i locali hanno trovato spunti e forze vitali per riaprire il match aiutandosi anche con la fortuna (nuovo vantaggio di Spinosa viziato, a detta di Cunico, da almeno due falli). 5) La superiore voglia di vincere del Treviso per operare l’aggancio in vetta.
Sul piano del gioco i biancocelesti hanno spesso cercato di giostrare palla a terra per saltare la possa e la capacità di recupero avversario, quest’ultimo invece dopo una serie di palle alte, lunghe e pedalare, dal ventesimo circa ha mutato registro passando al 4-2-3-1 e impegnando dalla distanza Sartorello con un destro velenoso di Zubin, e subito dopo Vianello ha spedito sull’esterno rete un assist da angolo.
La regia di Ferronato, i chilometri di Bandiera e gli spunti di Spinosa, hanno impedito agli ospiti di avvicinarsi nonostante una svirgolata di Visintin, permettendo a Ferretti - attaccante di due categorie superiori - (bravo Menegatti) e a Granati di sfiorare il raddoppio.
A inizio ripresa Cunico ha lasciato un difensore (Nicoletto) negli spogliatoi optando per la carta Mazzeo e cambiando ancora assetto: 4-4-2. Proprio la disposizione, in coincidenza con l’attendismo del Treviso, ha permesso al Venezia di "fare la partita" e creare alcune insidie, fino al pareggio firmato da Mazzeo, bravo a tenere palla bassa dal dischetto e colpire Sartorello.
A quel punto il Venezia ci ha creduto ancor più ma il Treviso, dopo aver corso un paio di rischi, ha approfittato di una palla inattiva, regalata, per sfondare con Spinosa e nel finale, dopo aver mancato il tris con Perna (avesse scodellato al centro avrebbe chiuso il match), lo stesso ha smazzato, in pieno recupero, sfera a Torromino: triplo dribbling e diagonale mortifero. Fine dei giochi e classifica compattata con le due a braccetto all’inizio della fase centrale del campionato.
Piergiorgio Zavarise

Nichele:
«Hanno meritato
più loro»


Domenica 21 Novembre 2010,
Nonostante la sconfitta i giocatori arrivano puntuali in sala stampa e il primo è Pianu che dopo sette stagioni disputate con la maglia del Treviso, si muove come fosse a casa sua.
“C’è molta amarezza – dice il difensore centrale - perché abbiamo subito due gol che con un pizzico di più attenzione si potevano evitare”.
Che Treviso hai visto? “Una buona squadra ma questo lo sapevamo ma non dimentichiamo che siamo ancora primi e che ci vogliamo rimanere ancora a lungo”.
Dopo il pareggio avete avuto il vostro miglior momento, poi cos’è successo? “Siamo cresciuti nel morale mentre il Treviso si era spento anche perché qualche giocatore aveva i crampi e quindi doveva gestire la condizione fisica ma quando speravamo nel gol del vantaggio il Treviso si è riorganizzato”.
Perché siete scesi in campo con una sola punta?
“Il mio compito è giocare, a queste domande risponde il nostro allenatore”.
Anche a Nichele è piaciuta la partita, un po’ meno il risultato. “Si sono affrontate due squadre che stanno onorando il gioco del calcio e confermando di meritare il primo posto e credo che sarà così fino alla fine del campionato”.
Risultato giusto?
“La vittoria del Treviso è meritata ma se fossimo tornati a Venezia con un punto nessuno avrebbe potuto dire nulla”.
Rammarico per l’assenza del vostro pubblico?
“Dispiace per noi, per loro e alla fine ha perso lo sport perché per una partita di calcio dilettantistico non si possono applicare tutti questi divieti”. (G.P.Zor.)

QUI CUNICO

«Inventata la punizione
sfruttata dal Treviso»


Domenica 21 Novembre 2010,
C’è molta amarezza in casa del Venezia per questa sconfitta. Sull’1-1 infatti i lagunari hanno fallito il raddoppio e a quel punto il Treviso ha rialzato la testa e alla fine vinto per 3-1.
“Non voglio parlare del risultato – dice l’allenatore Cunico - ma credo che la punizione che ha portato il Treviso sul 2-1 sia stata inventata dall’arbitro che ha invertito le situazioni e ignorato una vistosa trattenuta subita da un nostro giocatore”.
Nel primo tempo però eravate troppo timorosi…
“Nella prima parte non eravamo noi anche perché il gol a freddo segnato da Perna ci ha tagliato le gambe a livello psicologico poi però abbiamo saputo riorganizzarci e alla fine segnato il meritato pareggio ma nel nostro momento migliore abbiamo sbagliato un gol facile favorendo di fatto il ritorno del Treviso anche se ha segnato grazie ad una punizione inesistente e il terzo gol quando noi eravamo riversi nella loro metà campo alla ricerca del pareggio”.
Perché ha giocato con una sola punta rinunciando di fatto al miglior attacco del torneo?
“Mancando Falcier per squalifica ho dovuto inserire un “vecchio” in difesa e quindi, per rispettare le regole suoi giovani ho dovuto sacrificare una punta “vecchia” e inserire un trequartista giovane anche perché volevo più velocità e forza”.
Cosa vuol dire questa sconfitta?
“Che abbiamo perso la vetta solitaria ma per i nostro obiettivi non cambia assolutamente nulla”.
Treviso e Venezia appaiate, sarà così fino alla fine?
“Le due squadre si meritano l’attuale primo posto ma il campionato è ancora lungo anche se entrambe hanno le qualità per rimanerci fino alle ultime giornate”.
Come giudica il risultato?
“A parte gli episodi sarebbe ingiusto dire che il Treviso ha rubato i tre punti”. Giocare senza tifosi vi ha penalizzato? “E’ chiaro che sentire vicini i tifosi fa sempre piacere ma non credo che la squadra abbia perso perché non c’erano i propri sostenitori allo stadio”.
Che idea si è fatto su questo divieto rivolto ai cittadini del veneziano e di Mogliano? “Nessuno ha voluto prendersi le responsabilità e allora hanno vinto le loro paure con i divieti”.
Giampaolo Zorzo

Domenica 21 Novembre 2010,
MENEGATTI 5 - L’uscita a vuoto spiana già al 5’ la strada ai trevigiani: è anche sfortunato perché Perna colpisce di ...spalla. Si riscatta al 38’ smanacciando una punizione di Ferronato. Nulla può su Spinosa mentre poi è Perna a graziarlo.
NICOLETTO 6 - Il bellunese giostra un tempo a destra (dove di solito staziona Falcier, ieri squalificato) poi viene sacrificato sull’altare della tattica e dei fuoriquota.
MAZZEO 6 - Dal 1’ st. Asso nella manica di Cunico viene spedito in campo per raddrizzare la situazione, missione compiuta. Graziato dall’arbitro sul primo fallo nella trequarti, rimedia poi un giallo.
PIANU 6,5 - Baluardo quasi insuperabile. L’esperienza conta, come nel primo tempo quando sbroglia la matassa d’intuito ed evita il raddoppio.
VIANELLO 6 - Anche la fisicità serve, eccome. Con Pianu forma una coppia ben assortita di centrali.
CARDIN 5,5 - Va in difficoltà sui raddoppi e nella ripresa dalle sue parti sgorgano le azioni più incisive dei locali.
COLLAUTO 6 - Pronti via e commette la prima infrazione, un pizzico di nervosismo di troppo. Poi quando si mette a giocare conferma quanto di buono già si sa.
LELJ 5,5 - Doveva essere il fulcro, il regista che Cunico ha sempre voluto in campo a Tezze come a Montebelluna. Ieri però non trova il passo per fare la differenza.
DI NAPOLI sv - Dal 36’ st. Re Artù, inserito a match quasi compromesso, ci prova ma senza sbocchi.
NICHELE 6,5 - Quantità da vendere, fisicità pure. E poi con le "rimesse all’inglese" che esegue in maniera perfetta, mette da solo in difficoltà gli avversari.
SALZANO 6 - Spazia molto, si adatta anche spesso sacrificandosi. Trova però pochi spazi per gli "affondo".
CASAGRANDE sv - Dal 18’ st. Uno scorcio.
MALAGÒ 6,5 - Cunico gli dà l’ordine di puntare dritto Ferronato, il baby esegue ed al termine del primo tempo può dire di aver pareggiato il conto. Nella ripresa scala sulla linea difensiva, da esterno destro. Da seguire.
ZUBIN 6,5 - Un bolide da 20 metri che esalta Sartorello, palle giocabili poche. Contratto da Visintin in extremis al 22’ st. Quindi due falli: uno da giallo e un altro non sanzionato.

QUI ZANIN

«Risultato giusto
Ora dobbiamo
continuare così»


Domenica 21 Novembre 2010,
«Grazie a questo vittoria siamo saliti al primo posto ma soprattutto abbiamo riaperto il campionato» dice Diego Zanin, allenatore del Treviso a fine partita.
E’ stata una prova di grande maturità. “Ho visto due squadre che volevano superarsi e non pensare a limitare i danni ma alla fine credo che il risultato finale sia giusto anche se adesso dobbiamo continuare su questa strada”.
Anche contro il Venezia avete accusato il “solito” calo all’inizio del secondo tempo. Cosa è successo?
“Non siamo riusciti a gestire qualche palla, l’arbitro ha diretto stile inglese e il Venezia ha spinto di più anche perché cercava il pareggio”.
Cunico, allenatore dei lagunari sostiene che la punizione che ha portato al secondo gol non c’era…
“A me sembrava di si ma se andassimo a guardare con la lente di ingrandimento tutti i falli allora non sarebbe più finita”.
Quando si deciderà il campionato?
“Credo in primavera quando arriveranno i primi caldi e ci saranno da gestire i primi acciacchi e infortuni”.
La curva del Venezia era vuota, come ha reagito a questo divieto?
“Da uomo di sport credo sia stato ingiusto privare di uno spettacolo ad una parte di tifosi ma se questo è il volere delle forze dell’ordine deve essere rispettato anche se non capito”. (G.P.Zor.)



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