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Dal 2012 Benetton lascia basket e volley

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2011 15:42
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16/02/2011 20:14
 
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Apro un topic perchè l'argomento è scottante.

da La Tribuna di Treviso

La famiglia Benetton lascia basket e volley dal giugno 2012


L'annuncio in una conferenza stampa a Villa Minelli. Resta l'impegno nel rugby e nei settori giovanili. "Una scelta meditata e sofferta" ha spiegato Gilberto Benetton: "I risultati sono calati"


di Federico de Wolanski

TREVISO. Benetton lascerà lo sport trevigiano a partire dal giugno 2012. Lo ha annunciato oggi Gilberto Benetton, in una conferenza stampa a Villa Minelli, precisando che l'impegno del gruppo nel basket e nel volley professionistico terminerà alla fine dei campionati 2012, mentre resterà nel settore giovanile. Resterà invece l'impegno nel rugby.



"E' una scelta medidata e sofferta. Continuiamo l'impegno sociale con i giovani. Il resto è ormai diventato troppo costoso - ha spiegato Gilberto Benetton - E poi ora spendiamo molto ma i risultati sportivi sono calati".

"Mi sono un po' disamorato e le nuove leve della famiglia non spingono per lo sport" ha confessato però Gilberto Benetton.

Il primo commento è arrivato dal mitico Dino Meneghin, oggi presidente Fip.

"Sicuramente è stata una sorpresa e sono dispiaciuto - ha detto - Lo considero un segnale preoccupante, da valutare e da comprendere perche' e' espressione del difficile momento che stiamo attraversando.

"Conosco la passione per lo sport della famiglia Benetton - continua il Meneghin - e spero che ci ripensino e trovino nuovi stimoli per riaffrontare lo sport professionistico, fermo restando il meraviglioso lavoro che stanno facendo con Verde Sport. E' comunque un monito per tutto il mondo dello sport: e' un periodo in cui non si puo' fare il passo piu' lungo della gamba".

Sul caso è subito intervenuto anche il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia ''Spero vivamente si possa trovare una soluzione per favorire il ripensamento dei Benetton'' ha detto, sottolineando che egli stesso e' a disposizione della famiglia di imprenditori trevigiani per trovare il modo di non disperdere ''un patrimonio non solo sportivo ma di grande valore territoriale per tutto il Veneto''.

''Pur rispettando la scelta della famiglia e pur riconoscendo gli sforzi per la promozione sportiva nazionale e internazionale sviluppata negli anni mi chiedo - prosegue Zaia - cosa riservera' il futuro sportivo veneto senza queste storiche compagini''. Zaia sottolinea, in particolare, il grande ruolo sociale e identitario svolto dalle squadre di basket e di pallavolo dei Benetton. ''Siete un valore della comunita' - ha aggiunto Zaia - a partire da cio' che avete costruito con i vostri vivai: non siete semplicemente delle partite Iva ma il simbolo stesso del legame tra sport e territorio, autentici produttori di uno sportsystem riconosciuto in tutto il mondo. Saro' comunque e sempre a fianco dei Benetton perche' la notizia di questo abbandono e' un autentico fulmine a ciel sereno. Non riesco nemmeno a pensare lo sport veneto senza queste squadre''.
16 febbraio 2011

da www.gazzetta.it

Benetton fa un passo indietro
Dal 2012 basta basket e volley


Il gruppo trevigiano rinuncia alle squadre pro, eccetto il rugby: "Continuiamo l'impegno sociale con i giovani, il resto è diventato troppo costoso. E' una scelta meditata e sofferta". Meneghin: "Segnale preoccupante, spero ci ripensino"

TREVISO, 16 febbraio 2011 - La Benetton riudce l'impegno nello sport. A partire dal 1 luglio 2012 l'azienda non sarà più proprietaria né sponsor di basket e volley Treviso, come annunciato da Gilberto Benetton in una conferenza stampa nella città veneta, cuore dell'impero sportivo del gruppo. Resteranno invece gli impegni nel rugby ("Settore in cui ci rinforzeremo") e in basket e volley giovanili. "E' una scelta medidata e sofferta - ha spiegato Gilberto Benetton -. Continuiamo l'impegno sociale con i giovani. Il resto è ormai diventato troppo costoso. E poi ora spendiamo molto ma i risultati sportivi sono calati. Mi sono un po' disamorato e le nuove leve della famiglia non spingono per lo sport, che non ci appartiene più. E buttare i soldi non piace a nessuno".

"Negli anni Ottanta il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale. Ora, dopo tante vittorie e tanti investimenti, non è più così"

"giornata triste" — "Oggi è comunque una giornata triste, dopo 30 anni di attività professionistica ad alto livello e di vittorie, ma gli scenari sono cambiati: negli anni Ottanta il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale, per dare lustro alla città e coinvolgere il territorio in qualcosa di importante e l'entusiasmo del pubblico e dell'ambiente era grandissimo. Ora dopo tante vittorie e anche tanti investimenti, indubbiamente non è più così sia sul piano dei risultati che su quello del seguito delle squadre; riteniamo pertanto che ci sia bisogno di altro e che gli investimenti debbano essere diretti in altra direzione e in questa visione potenzieremo la nostra attività legata al sociale, allle famiglie e ai giovani, mantenendo anche i settori giovanili. Speriamo che in questo anno e mezzo ci sia qualche imprenditore nel territorio, magari un'azienda giovane come lo eravamo noi trent'anni fa, che possa prendere il nostro posto. Siamo disposti a mettere a disposizione il Palaverde (il palazzetto dello sport di proprietà dei Benetton, n.d.r.) e l'attività giovanile, e vogliamo lavorare da qui al 2012 con la speranza che qualcuno possa subentrare. Continua invece il nostro impegno nel rugby, che è lo sport più radicato nel nostro territorio e che sta vivendo un grande momento con l'approdo in Celtic League".

le reazioni — Dino Meneghin, presidente della federbasket, è il primo a commentare l'uscita di scena dei Benetton: "Sicuramente è stata una sorpresa e sono dispiaciuto. Lo considero un segnale preoccupante, da valutare e da comprendere perché è espressione del difficile momento che stiamo attraversando. Conosco la passione per lo sport della famiglia Benetton e spero che ci ripensino e trovino nuovi stimoli per riaffrontare lo sport professionistico, fermo restando il meraviglioso lavoro che stanno facendo con Verde Sport. E' comunque un monito per tutto il mondo dello sport: è un periodo in cui non si può fare il passo più lungo della gamba". Così Pasquale Gravina, general manager della Sisley Volley: “E’ un cambiamento epocale, che merita una riflessione. Ai ragazzi che andranno in campo tra poco ho detto di pensare a quello che c’è, che è molto, e non a quello che non ci sarà più. Non bisogna mollare di un centimetro: è il momento di dimostrare che il lavoro fatto in questi due anni è positivo, che eravamo sulla strada giusta”. Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Diego Mosna ha dichiarato: “Siamo molto dispiaciuti. E’ chiaro che rispettiamo le decisioni della famiglia Benetton. E’ però anche legittimo da parte nostra, visto che fortunatamente i tempi sono lunghi e abbiamo ancora questo finale di stagione ed un altro intero campionato davanti, contare su un ravvedimento da parte della proprietà. Soprattutto perché parliamo della Sisley Treviso, che rappresenta insieme a tutta Verde Sport una realtà sportiva non solo di rilevanza nazionale, ma fra le più importanti al mondo. La famiglia Benetton ha raccolto una bacheca che per titoli vinti è fra le più prestigiose. Per tutti noi, anche se abbiamo l’amaro in bocca, è stato e sarà comunque una gioia e un onore condividere il nostro magnifico campionato con loro. A nome della Lega esprimo il massimo della stima nei confronti dei Benetton ma, ripeto, non possiamo che sperare che i loro pensieri cambino e la storia di una delle realtà sportive più importanti possa andare avanti, nel segno di una continuità agonistica che il territorio, e i tifosi in particolare, meritano”.
Gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA

da www.corrieredelveneto.corriere.it

TREVISO

Clamoroso, la famiglia Benetton
lascia basket e volley dal 2012

L'annuncio choc: «Questo sport non ci appartiene più, buttare i soldi non piace a nessuno». E poi: questa piazza non ha più fame di vittorie. Il gruppo resterà nel rugby

Gilberto Benetton

Gilberto Benetton

LE REAZIONI «Troviamo una soluzione per un loro ripensamento»

TREVISO - La famiglia Benetton lascia lo sport trevigiano. O, meglio: dal 2012 abbandonerà basket e volley, mentre manterrà il proprio impegno nel rugby. L'annucio a sorpresa è stato dato dal patron Gilberto Benetton nel corso di una conferenza stampa a villa Minelli, cuore delle attività del gruppo. «Abbiamo perso le motivazioni e la gioia, questo sport non ci appartiene più e buttare i soldi non piace a nessuno. E' stata una scelta sofferta - ha detto Gilberto -, terremo i settori giovanili e il rugby. Oggi è una giornata triste». Benetton ha ribadito nel corso della conferenza stampa che la decisione è stata presa non tanto per ragioni economiche «anche se adesso bisogna investire molti più soldi rispetto al passato per ottenere risultati. Noi abbiamo scelto sempre una linea di tipo etico sugli investimenti». Ma adesso non è più possibile. Poi c'è il problema della città. «Treviso non ha più fame, è una piazza abituata a grandi successi, ora non ha più la carica». Lo stesso Palaverde oggi si riempie a fatica, al contrario del rugby che, con la Celtic league, «ci sta dando molte soddisfazioni».

Ma. Bo.
16 febbraio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA




[Modificato da ZakkTV 16/02/2011 20:16]
16/02/2011 20:31
 
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Benetton lascia basket e volley dal 2012:
doccia fredda per lo sport trevigiano


Il patron Gilberto: «Una decisione meditata e sofferta» L'impegno resterà per il rugby e i settori giovanili

TREVISO - Passo indietro per la famiglia Benetton in campo sportivo, per quanto riguarda basket e volley: ad annunciarlo durante una conferenza stampa a Villa Minelli è Patron Gilberto che ha parlato di una decisione «meditata e sofferta». Dunque a partire dal giugno 2012 la famiglia Benetton lascia lo sport di vertice di basket e volley, dove in questi anni ha vinto tutto con i marchi Benetton e Sisley. L'impegno del gruppo resterà attivo per il rugby, e per i settori giovanili degli altri sport. «Il resto è ormai diventato troppo costoso - ha sottolineato Gilberto -, ora spendiamo molto ma i risultati sportivi sono calati».

Nessuna spiegazione del perché la famiglia ha deciso di abbandonare pallacanestro e pallavolo. «Lasceremo le squadre professionistiche di Benetton Basket e Sisley Volley - ha detto Benetton - , ma manterremo i settori giovanili e tutte le attività sociali che si svolgono a La Ghirada. Anzi - ha aggiunto - questo settore verrà potenziato e continuerà diventando il punto di forza del nostro impegno nello sport». Gilberto Benetton ha ammesso che «questo è un giorno triste dopo 30 anni di attività professionistica ad alto livello e di vittorie (51 trofei, 19 di basket e 32 di volley, ndr ), ma gli scenari sono cambiati: negli anni Ottanta il nostro ingresso nello sport aveva una valenza sociale, per dare lustro alla città e coinvolgere il territorio in qualcosa di importante e l'entusiasmo del pubblico e dell'ambiente era grandissimo».

«Ora dopo tante vittorie e anche tanti investimenti - ha aggiunto Benetton -, indubbiamente non è più così sia sul piano dei risultati che su quello del seguito delle squadre; riteniamo pertanto che ci sia bisogno di altro e che gli investimenti debbano essere diretti in altra direzione e in questa visione potenzieremo la nostra attività legata al sociale, alle famiglie e ai giovani, mantenendo anche i settori giovanili. Speriamo che - ha auspicato - in questo anno e mezzo ci sia qualche imprenditore nel territorio, magari un'azienda giovane come lo eravamo noi trent'anni fa, che possa prendere il nostro posto».

Gilberto Benetton ha infine assicurato di voler mettere «a disposizione il Palaverde (il palazzetto dello sport di proprietà dei Benetton ndr) e l'attività giovanile, e di voler lavorare da qui al 2012 con la speranza che qualcuno possa subentrare. Continua invece - ha concluso - il nostro impegno nel rugby, che è lo sport più radicato nel nostro territorio e che sta vivendo un grande momento con l'approdo in Celtic League».
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 16:18 Ultimo aggiornamento: 19:28

Il governatore Zaia: «Spero ci siano
i margini per un ripensamento»


VENEZIA - «Spero vivamente si possa trovare una soluzione per favorire il ripensamento dei Benetton». Lo dice all'ANSA il presidente del Veneto Luca Zaia, sottolineando che egli stesso è a disposizione della famiglia di imprenditori trevigiani per trovare il modo di non disperdere «un patrimonio non solo sportivo ma di grande valore territoriale per tutto il Veneto». «Pur rispettando la scelta della famiglia e pur riconoscendo gli sforzi per la promozione sportiva nazionale e internazionale sviluppata negli anni mi chiedo - prosegue Zaia - cosa riserverà il futuro sportivo veneto senza queste storiche compagini».

Zaia sottolinea, in particolare, il grande ruolo sociale e identitario svolto dalle squadre di basket e di pallavolo dei Benetton. «Siete un valore della comunità - ha aggiunto Zaia - a partire da ciò che avete costruito con i vostri vivai: non siete semplicemente delle partite Iva ma il simbolo stesso del legame tra sport e territorio, autentici produttori di uno sportsystem riconosciuto in tutto il mondo. Sarò comunque e sempre a fianco dei Benetton perché la notizia di questo abbandono è un autentico fulmine a ciel sereno. Non riesco nemmeno a pensare lo sport veneto senza queste squadre».
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 18:00

Il presidente della Fip, Meneghin:
«È un segnale preoccupante»


TREVISO - «Sicuramente è stata una sorpresa e sono dispiaciuto - il commento di Dino Meneghin, presidente Fip - Lo considero un segnale preoccupante, da valutare e da comprendere perché è espressione del difficile momento che stiamo attraversando».

«Conosco la passione per lo sport della famiglia Benetton - continua il Meneghin - e spero che ci ripensino e trovino nuovi stimoli per riaffrontare lo sport professionistico, fermo restando il meraviglioso lavoro che stanno facendo con Verde Sport. È comunque un monito per tutto il mondo dello sport: è un periodo in cui non si può fare il passo più lungo della gamba».
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 18:37
16/02/2011 20:37
 
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Questione di tempo, tutto ciò era inevitabile, da tempo mi chiedevo quanto sarebbe effettivamente arrivata la decisione...
16/02/2011 21:38
 
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Piuttosto che vadano avanti come negli ultimi 3-4 anni, meglio che cedano la proprietà e che la squadra si ritorni a chiamare Pallacanestro Treviso, colori sociali biancocelesti, palestra del Coni o che vedano loro...
Basta con una squadra e un pubblico che si regge solo grazie alle vittorie.


16/02/2011 22:55
 
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Re:
enricoutv83, 16/02/2011 21.38:

che la squadra si ritorni a chiamare Pallacanestro Treviso




si è sempre chiamata cmq cosi
16/02/2011 23:16
 
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Re: Re:
andreinoTV, 16/02/2011 22.55:




si è sempre chiamata cmq cosi

Si è sempre chiamata così ma lo sapevamo io, te e forse altri 20 in tutta la provincia di Treviso; l'hanno sempre chiamata Benetton Basket, e a me sta cosa ha sempre condizionato.
E si che sono un grandissimo appassionato di basket, non vedo l'ora di avere una squadra che rappresenti la città e non solo lo sponsor.


16/02/2011 23:40
 
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se esisterà ancora una squadra...non è detto che si trovi qualcuno che compra così a breve.
sul discorso del nome è vero...a bologna ci sono sempre state virtus e fortitudo, a treviso la benetton come a pesaro la scavolini..

AVANTI BLU!


17/02/2011 12:10
 
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«Non si tratta di denaro»: tutte le ragioni dei Benetton

Ecco le motivazioni della scelta di abbandonare lo sport professionistico a partire dal giugno 2012. Un disamoramento cresciuto per la mancanza dei risultati, che non hanno più giustificato gli investimenti

di Enrico Lorenzo Tidona


TREVISO. Meno ribalta sportiva, più impegno per il sociale. E' questa l'equazione che comporterà il riordino degli impegni della famiglia Benetton, decisa a continuare con il mecenatismo sportivo dedicandosi però ai soli giovani.

Con «il messaggio per Treviso» lanciato dal patron delle attività sportive targate Benetton, Gilberto, si è concretizzato un divorzio più volte vociferato, testimoniato dalla sua ormai costante mancanza alle partite dell'amata squadra di basket. Un disinnamoramento cresciuto sulla mancanza dei risultati, che non hanno più giustificato gli investimenti e acuito il convincimento che a Treviso, dove si è ormai vinto tutto, la passione sportiva si è irrimediabilmente spenta.
«Non si tratta tanto di soldi, purtroppo è la funzione sociale del progetto che è venuta meno con l'andare degli anni» ha spiegato infatti Gilberto Benetton, ex giocatore di basket in gioventù, diventato il regista che ha portato la famiglia alla conquista della finanza italiana.
Non sono quindi i soldi che mancano, ma le motivazioni, le stesse che proprio 30 anni fa hanno dato vita al modello sportivo Benetton.

LO STOP. «Quando abbiamo cominciato negli anni Ottanta, Treviso era una città in cerca di rivalsa. I nostri concittadini non avevano mai vinto nulla e avevano bisogno di emergere e partecipare alla nostra impresa. Con il basket facevamo 5.900 paganti contro i duemila circa di adesso.
Quel risultato lo abbiamo quindi ottenuto, e il discorso sociale, per com'era stato pensato in origine, ha cominciato a non compensare più. Dispiace per i tifosi, ma la decisione è irrevocabile. Tolto il rugby, che mantiene radici e una cultura dello sport che piacciono al gruppo, gli altri sport non destano più lo stesso interesse, soprattutto tra i giovani. Anche quelli della nostra famiglia non seguono le squadre, segno di una passione che ormai non c'è più.


I COSTI. «Oggigiorno i costi che si sopportano non hanno più senso, anche dal punto di vista del ritorno commerciale».
Per i Benetton mantenere ai primi posti le società sportive aveva un costo totale di 19,5 milioni di euro nei campionati 2009-2010: 5,5 per il rugby (Celtic League esclusa), 9,4 milioni per il basket e 4,6 per il volley, con entrate praticamente di pari livello, sostenute da 7,5 milioni di euro di sponsorizzazioni.
«Al di là degli ingaggi record fatti ai tempi di Rusconi abbiamo sempre gestito le società con budget equilibrati, perdendo poi il vantaggio competitivo che avevamo in passato, quando eravamo tra i primi a scoprire grandi talenti. Oggi tutti hanno un manager già a 14 anni - racconta Benetton -. Negli ultimi anni abbiamo poi ridotto la spesa ottenendo sempre qualcosa. Ma a mancare sono stati un poco alla volta i risultati e quindi la soddisfazione, anche se non usciamo dal mondo dello sport». Tolto il rugby, quindi, rimarrebbero fermi in cassa circa 14 milioni, potenziali risorse da distribuire a pioggia alle oltre 20 iniziative ancora in piedi.

L'APPELLO. Tra le speranze riposte c'è quella di un cavaliere bianco, che si prenda in carico le squadre a costo zero, rilanciando Treviso sui campi italiani.
«Cercheremo di trovare qualcuno a cui passare il testimone - ha detto Benetton - ci sono tante imprese giovani alle quali si potrebbe passare il testimone. Penso a aziende del territorio, che hanno fatturati tra i 40 e 60 milioni di euro magari, in cerca di emergere come abbiamo fatto noi a nostro tempo. Certo ci vogliono soldi, ma non è detto che ci subentra debba per forza partire dalla A 1. Si può pensare anche a più imprenditori. Certo è che non usciamo e non siamo aperti a nessuna compartecipazione».

GLI ESUBERI. Sono circa una trentina le persone che da anni prestano la propria opera per permettere ai due team di giocare in Italia e in giro per il mondo, inseguendo quanti più trofei era possibile conquistare.
Per loro ci sarà con buona probabilità una ricollocazione all'interno del gruppo Benetton, anche se non si escludono eventuali esuberi e incentivi per chi volesse passare ad altra occupazione».
17 febbraio 2011
17/02/2011 13:28
 
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La vedo nera per il futuro del basket e del volley a Treviso, potrebbero tranquillamente chiudere entrambi.
In ogni caso un sentito ringraziamento alla famiglia Benetton, a differenza della stragrande maggioranza degli imprenditori trevigiani che se sono sempre fregati, che per decenni ha sostenuto lo sport locale e ha portato in alto il nome di Treviso nel mondo.


Treviso 2012-2013: la peggior squadra biancoceleste di sempre
T.N.: il peggior soggetto che si sia mai avvicinato al calcio Treviso
17/02/2011 13:37
 
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Quando non ci guadagna più molla tutto, era prevedibile , a me non frega molto spero solo che si torni a parlare di Basket e Volley Treviso!
17/02/2011 13:45
 
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Per me l'unica soluzione possibile è una transizione basata sull'autogestione (a grandi linee) come sta avvenendo a Pesaro, con Scavolini che si sta lentamente ma inesorabilmente defilando.
Ricordo comunque che la Pallacanestro Trevigiana ora è in C2 e con ottime possibilità di promozione in C1.


17/02/2011 14:16
 
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ragioni giuste o sbagliate....dispiace!!! tralasciando polemiche sul nome, comunque sia averne di imprenditori che portano a questi livelli squadre cosi per decenni!!! Treviso era famosa anche per la Benetton!!!
17/02/2011 14:31
 
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si chiude un rilevantissimo pezzo di storia sportiva trevigiana...trai pochi rimpianti a livello di risultati quello di non aver portato alla treviso cestistica il titolo di campioni d'europa.
l'avvenire è tutto da scoprire...qualsiasi cosa accada io ritroverò le mie personali motivazioni nel tornare a seguire (o tanto o poco si vedrà) la pallacanestro

L’ IMPORTANTE E’ CHE TU ESISTA
17/02/2011 16:03
 
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in ogni caso credo che avrebbe potuto aspettare la fine della stagione per annunciare alla stampa di voler mollare..ora si rischiano di mandare in vacca 2 campionati ma soprattutto una coppa europea in cui la benetton può ancora essere protagonista, avendo le finali in casa oltretutto

AVANTI BLU!


17/02/2011 18:10
 
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disaffezione nella quale mi riconosco pienamente (ultimi come media spettori, ma scherziamo?!)...e nonostante sia un "tifoso" benetton non ho certo lo spirito di andare a seguire una squadra del cuore al palazzetto la domenica sera...fate largo alle novità che è proprio ora...e se deve essere la fine...sia...chissà che un giorno non si risalga con una ventata di sana novità (e con i colori biancoblu nel cuore)
vorrei proprio sapere con che spirito verrà organizzata la campagna abbonamenti del prossimo anno e quale sarà l'obiettivo stagionale...magari vincono lo scudetto [SM=x397165]

L’ IMPORTANTE E’ CHE TU ESISTA
17/02/2011 19:00
 
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Re:
centro storico, 17/02/2011 18.10:

disaffezione nella quale mi riconosco pienamente (ultimi come media spettori, ma scherziamo?!)...e nonostante sia un "tifoso" benetton non ho certo lo spirito di andare a seguire una squadra del cuore al palazzetto la domenica sera...fate largo alle novità che è proprio ora...e se deve essere la fine...sia...chissà che un giorno non si risalga con una ventata di sana novità (e con i colori biancoblu nel cuore)
vorrei proprio sapere con che spirito verrà organizzata la campagna abbonamenti del prossimo anno e quale sarà l'obiettivo stagionale...magari vincono lo scudetto [SM=x397165]




d accordo Centro, ma secondo te chi sarà l imprenditore Trevigiano che prende in mano una realtà come la Sisley e la "Benetton" e li fà risalire??? Per me saranno anni di buio totale e chissà se vedranno neppure la luce!!
Piccola considerazione sentendo le interviste oggi, anche s enon ho letto attentamente qui sopra dove sono riportate. Ma il nostro bravo sindaco per quel che riguarda lo sport e le squadre che rappresentano TREVISO sà dire solo: "mi dispiace" "non si può fare niente" "lo sapevo già, me l avevano già detto"???
17/02/2011 21:31
 
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Due sole parole: era ora.
Per me la cosa più bella per un tifoso sarebbe avere nella propria città una polisportiva, tipo Partizan, Olympiakos, Barcellona...stessi colori sociali, stesso stemma, stessi tifosi che si muovono nei vari stadi e palazzetti a seconda dell'evento

A MARGHERA PAURA E SCHEI MAI AVUI
17/02/2011 22:06
 
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Semenzara, 17/02/2011 21.31:

Due sole parole: era ora.
Per me la cosa più bella per un tifoso sarebbe avere nella propria città una polisportiva, tipo Partizan, Olympiakos, Barcellona...stessi colori sociali, stesso stemma, stessi tifosi che si muovono nei vari stadi e palazzetti a seconda dell'evento




sarebbe fantastico.
Ma non c'è "cultura" in merito.
18/02/2011 12:32
 
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La Tribuna di Treviso

Caccia al «cavaliere bianco» per il dopo-Benetton

Mister Geox, Sartor, Tomat: il dopo-Benetton è un rebus. Chi prenderà il posto del gruppo di Ponzano?

di Enrico Lorenzo Tidona

TREVISO. Cavaliere bianco, cordata di imprenditori, micro azionariato. Sono alcune delle tante ipotesi corse ieri sul filo del telefono, quando è partita una ridda di telefonate tra imprenditori della Marca, chiamati in causa da Gilberto Benetton, che si è detto pronto a lasciare ad altri «colleghi» il testimone. Tre gli incentivi messi sul piatto da Benetton: concessione gratis del Palaverde per le partite, mantenimento del vivaio alla Ghirada e passaggio delle due società a costo zero. Un incoraggiamento per rendere più appetibile l'offerta ora sul mercato, che prevede tempi non lunghi per il subentro: sedici mesi per lasciare il posto vacante, molti meno per poter mettere in piedi due nuove società con tanto di dirigenti, manager, allenatori e soprattutto una rosa di giocatori da mettere sotto contratto.

A dare il via alle danze è stato lo stesso presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, che oltre ai ringraziamenti per «l'impegno generoso e appassionato della famiglia Benetton» ha firmato una nota in cui parla di «un patrimonio di competenze e relazioni che mi auguro possa favorire l'investimento di altri gruppi imprenditoriali così da dare continuità a questa esperienza entusiasmante». L'operazione, quindi, esprime di per se dei valori, sia sociali che economici, che «devono diventare riferimento di identità e tratto distintivo di tutto il territorio e su questo anche Unindustria Treviso continuerà a dare il massimo contributo». Con l'appoggio dell'associazione, disposta quindi a raccogliere le adesioni tirando le fila di un'eventuale cordata di imprenditori, si apre un ventaglio di nomi che va dagli industriali della metalmeccanica a quelli dello Sporsystem, su cui però, il presidente Adriano Sartor, socio con Andrea Tomat di Stonefly, spegne ogni entusiasmo.

«Questa mattina, per curiosità, mi sono messo insieme ai miei collaboratori della comunicazione a controllare quanto pubblico segue il basket, e credo che in termini di ritorno di audience il gioco non valga più la candela. Anche le aziende dello sport perdono purtroppo un'importante vetrina ma è arrivato il tempo di spendere soldi con oculatezza, e anche il mecenatismo ha un suo limite». Dagli imprenditori la palla è stata passata infatti agli esperti di marketing, che stanno valutando il «salvataggio» delle due squadre, operazione che beneficia della cassa di risonanza mediatica legata al nome dei Benetton, in grado di lanciare agli onori della cronaca anche internazionale chiunque sia in cerca di notorietà per se e la propria azienda. Una corsia preferenziale è stata aperta dallo stesso Gilberto ai giovani imprenditori, volenterosi e appassionati, come il nipote Andrea Benetton, poco più che quarantenne, figlio di Carlo, che oltre a dirigere la Cirio Latte è l'attuale presidente di Benetton basket e Sisley Treviso, pronto a giocare il ruolo di «aggregatore di idee», tempestato ieri di telefonate.

I telefoni hanno toccato il punto di fusione alla Geox, dove sono arrivate molte chiamate indirizzate al presidente Mario Moretti Polegato, entrato a pieno titolo nel mondo dello sport e secondo i più in grado di assorbire un investimento, che per entrambe le squadre sarebbe di circa 20 milioni l'anno. Dieci volte tanto quelli che servono per far giocare una squadra di basket in serie B, come la Texa di Roncade, sponsorizzata dalla Texa di Bruno Vianello o al Db Montebelluna, forte della sponsorship della famiglia De Bortoli, titolari di Db Group. Aziende solide, con fatturati sopra i 50 milioni di euro e un retroterra in materia sportiva, che rientrano a loro modo nel recinto delineato da Gilberto Benetton.
18 febbraio 2011
18/02/2011 13:32
 
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Re:
Semenzara, 17/02/2011 21.31:

Due sole parole: era ora.
Per me la cosa più bella per un tifoso sarebbe avere nella propria città una polisportiva, tipo Partizan, Olympiakos, Barcellona...stessi colori sociali, stesso stemma, stessi tifosi che si muovono nei vari stadi e palazzetti a seconda dell'evento




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