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Dal 2012 Benetton lascia basket e volley

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2011 15:42
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18/02/2011 16:15
 
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Re:
centro storico, 17/02/2011 14.31:

si chiude un rilevantissimo pezzo di storia sportiva trevigiana...trai pochi rimpianti a livello di risultati quello di non aver portato alla treviso cestistica il titolo di campioni d'europa.



Limoges di merda, porca di quella troia puttana!!!!!!!!



11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
18/02/2011 16:20
 
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Però comodo lamentarsi della media spettatori quando fai una squadra di merda perché gli anni scorsi hai scelto della gentaglia alla Fadini che non sa neanche contare i tesserati. Col caso Cuccarolo hanno buttato via quasi tutto quanto di buono avevano fatto in quegli anni.

Ovvio che senza l'Eurolega non puoi comprare nessuno, ma se poi per rilanciare il progetto prendi cantonate una dietro l'altra hai poco da lamentarti degli spettatori...

Vero, forse in questo periodo la gente non verrebbe neanche a vedere Stojakovic perché a TV ce ne sbattiamo fino ai playoff, ma la colpa è anche dei Benetton, che hanno scelto male, fregandosene di provare a battere la corazzata Siena.

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
18/02/2011 19:28
 
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Re: Re:
Tiz_76, 18/02/2011 13.32:




Due sole parole: E' finita



E' finita l'agonia



A MARGHERA PAURA E SCHEI MAI AVUI
18/02/2011 21:37
 
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Eurocup e poi si azzera


Federico Bettuzzi
Venerdì 18 Febbraio 2011,
«Che senso ha mantenere attivi Ghirada e settore giovanile se poi non verrà concessa ai giovani la possibilità di avere una vetrina di una certa importanza come la prima squadra?».
A domandarselo è un addetto ai lavori, ex giocatore e profondo conoscitore del mondo sportivo Benetton che ha preferito avvalersi dell’anonimato.
L’annunciato abbandono della dimensione agonistica a livello professionistico del Gruppo di Ponzano, fatto salvo il rugby di Celtic League, ha scatenato un effetto domino dirompente.
L’allarme maggiore riguarda la competitività della squadra attualmente allenata da Jasmin Repesa, attesa a possibili grandi traguardi e ora mortificata da una sorta di sentenza capitale ad orologeria. Le Final Four di EuroCup che si disputeranno in aprile al Palaverde rischiano seriamente di diventare il canto del cigno della pallacanestro trevigiana di alto livello e paradossalmente, anche in caso di vittoria e conseguente qualificazione all’Eurolega 2011/12, il quadro prospettato da Gilberto Benetton non muterebbe. Il patron è uomo di parola, come dimostrò anche nel 1999, quando criticò i risultati insoddisfacenti della squadra di Obradovic (relegata per un anno in Coppa Saporta, poi vinta nella finale di Saragozza) prospettando il taglio di un terzo del budget. In quel caso il rientro nella massima competizione continentale attraverso la finale di campionato raggiunta grazie alla famosa stoppata di Marconato sul fortitudino Karnishovas non mutò le idee del patron che, incurante delle suppliche, diede seguito concreto alle sue minacce.
Sono se possibile ancora peggiori le prospettive per la prossima stagione agonistica, l’ultima con la “B” verde a campeggiare sulle canotte. In un futuro ormai prossimo la pallacanestro trevigiana potrebbe scendere in campo con una formazione composta da pochissimi reduci di quella attuale, un pugno di americani a basso costo (provenienza college Usa) ed ex prodotti del vivaio attualmente in prestito nelle varie categorie nazionali. Un traumatico colpo di spugna cancellerebbe quindi il progetto della scorsa estate: addio a tutti i protagonisti stranieri dell’annata in corso, senza badare a eventuali contratti pluriennali in essere che verrebbero ceduti o risolti. Addio all’attuale coach di Cantù Andrea Trinchieri (che pare avesse già sottoscritto un triennale). Addio a futuri prospetti di livello europeo come Leon Radosevic, 2.13 del Cibona Zagabria che era stato opzionato per la prossima stagione.
Il rischio di assistere per lunghi mesi, da settembre a giugno 2012, a una edizione veneta del carrozzone di Gaetano Papalia e della sua Nsb Napoli retrocessa e poi sparita dalla geografia del basket italiano, è notevole. Sarebbe una vera coltellata al cuore dei tifosi biancoverdi, che però hanno sempre sostenuto colori e tradizione, a dispetto delle feroci accuse di lassismo e menefreghismo giunte dalla proprietà del club.

«La verità è che la decisione attuale è figlia anche dello scandalo Lorbek -conclude l’interlocutore- Da allora non sono più giunti risultati degni di nota. In quel caso avrebbe dovuto pagare anche Giorgio Buzzavo, che invece rimase al suo posto. Il declino non è solo colpa del pubblico, ma anche della dirigenza e di chi ne ha avallato le scelte».


18/02/2011 21:39
 
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VOLLEY NEL CAOS

Aria di esodo alla Sisley
pronta la squadra di B


Tutti gli orogranata, italiani e stranieri, sono sul piede di partenza
Papi: «Cercheremo di chiudere bene, ma pensando anche al mercato»
Venerdì 18 Febbraio 2011,
Il supermercato Sisley è già stato aperto, i saldi sono iniziati, come per magliette e maglioni.
Da mercoledì sera i telefoni dei procuratori dei giocatori sono roventi e ha preso subito piede la girandola di voci sul grande esodo che si staglia all’orizzonte dopo questa stagione sportiva.
Chi resta per un anno di agonia? Nessuno. Fei è corteggiatissimo da Trento, ma anche Modena è interessata. Kovar e Maruotti vengono considerati pezzi pregiati, per Horstink si muovono le italiane e anche club europei, Bontje e Bjelica si sarebbero già messi sulla piazza.
La conferma alla grande fuga viene, anche se indirettamente, dalle parole di capitan Papi.
«Rispetto la decisione della proprietà -ha detto- e francamente si era in effetti visto un certo allontanamento della famiglia negli ultimi tempi, ma una cosa così francamente ci ha preso tutti di sorpresa. È uno shock. Ognuno ora trarrà le proprie valutazioni».
Lo si è visto anche l'altra sera a Monza: 0-3 e tutti a casa, la testa era altrove.
«Abbiamo perso per qualche situazione che non è andata ma indubbiamente non mi pare così strano che l'attenzione e la concentrazione siano state disturbate da una notizia che noi avevamo appreso solo qualche ora prima».
Diciamoci la verità: dodici anni a Treviso, capitano, bandiera: ti saresti aspettato di saperlo da una telefonata dei giornalisti?
«Onestamente forse mi sarei atteso una cosa differente, ma la proprietà ha deciso di fare così».
Tutto è pronto per la smobilitazione, già si parla di un campionato, il prossimo, da fare con i ragazzi della serie B. Che stimoli ci sono per continuare?
«Onestamente? Beh, se vuoi andare via e andare dove puoi fare bene, l'unica maniera è condurre in porto un buon campionato. Farsi notare. Insomma: qualcuno potrebbe giocare con voglia e determinazione, ma pensando al mercato».
Le possibilità che la Sisley 2, la squadra di sviluppo che si misura con l’Itas Giorgione e il Motta di Livenza in serie B, divenga la nuova rappresentante del volley trevigiano nel massimo palcoscenico, è molto più di una semplice ipotesi.
Perchè chi giocherà il resto della stagione non lo farà più per la maglia ma per salvarsi dal naufragio. Esito sicuramente naturale di questa decisione di annunciare la morte certa con 18 mesi di anticipo. Possibile che nessuno abbia pensato alle conseguenze e abbia semplicemente gestito la vicenda così, con una buona metà di stagione, la metà più importante, ancora da giocare?
Dall'altra sera, e questa è l'unica cosa che conta, i telefoni suonano, impazzano. Il supermarket Sisley è aperto, sono iniziate le svendite. E i giocatori andranno a ruba, come magliette e maglioni.

19/02/2011 01:17
 
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2 articoli che testimoniano come dare l'annuncio a metà febbraio sia stata una grandissima cazzata..l'ennesima degli ultimi 5 anni

AVANTI BLU!


19/02/2011 01:53
 
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Chissà che sifonata prenderanno domani a Varese quelli del basket...


19/02/2011 11:52
 
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enricoutv83, 19/02/2011 1.53:

Chissà che sifonata prenderanno domani a Varese quelli del basket...



Tra l'altro ho visto che ci vsono alcune defezioni importanti...

La Tribuna di Treviso

Basket & volley addio, si muove Assosport


Summit urgente lunedì col presidente di Verde Sport Buzzavo per conoscere cifre e dati di basket e volley, e ricerca immediata di una cordata di imprenditori. A mettersi in moto è Assosport col presidente Luca Businaro (nella foto), deciso a «salvare» le due

«Le capacità, i soldi e le persone e i tempi per creare una newco ci sono, basta mettersi d'accordo. Se venissero cancellate dal campionato due realtà come Benetton basket e Sisley Treviso perderemo un patrimonio troppo importante, soprattutto per noi imprenditori dello sport».

Per questo il presidente di Assosport, l'associazione nazionale che riunisce i produttori di articoli sportivi e ne coordina le attività di lobbying, con soci che vanno dagli stessi Benetton alla famiglia Zanatta di Tecnica, ai Pinarello, alla Lotto fino ad Adidas Italia, si è deciso a scendere in campo per annodare i fili di una cordata di imprenditori che tragga in salvo dall'oblio le due squadre di serie A.

«Nessuno sapeva che i Benetton avrebbero ceduto i team lasciando il professionismo, nemmeno noi, che abbiamo accusato subito un duro colpo - spiega Businaro -. Siamo convinti che sia necessario assicurare continuità costruendo due società che subentrino. Per fare questo serve però una reazione a livello provinciale, visto che è interesse prima di tutto di Treviso preservare questo asset. Ne stiamo infatti già parlando tra imprenditori, devo dire tutti piuttosto preoccupati per l'eventuale perdita di una vetrina come quella creata dai Benetton, che hanno saputo lanciare lo sport italiano verso le più alte sfere anche a livello internazionale. Lunedì prossimo ho già chiesto al presidente di Verde Sport Giorgio Buzzavo un incontro per fare luce sulla situazione e spiegarci meglio le dinamiche che porteranno all'abbandono. Mi sembrano chiare le difficoltà economiche rispetto ai risultati, ma per vederci meglio dobbiamo dare un occhio ai conti delle due squadre».

La dichiarazione di intenti è quindi chiara e prevede passaggi veloci tra tecnici e imprenditori, attingendo dalle risorse interne di Assosport.


«Cercheremo di capire anche con Unindustria come muoverci, coinvolgendo il comune di Treviso e la Provincia. La cordata di imprenditori mi sembra la scelta migliore, con la quale si possono suddividere gli oneri offrendo una lunga prospettiva».

I riflettori restano sul patron di Geox Mario Moretti Polegato, indicato anche da Gianni Gaio di Alcedo Sgr quale papabile successore di Gilberto Benetton «l'unico in grado di potersi far carico di un simile progetto».

Ma dalla sede di Biadene nicchiano, mentre arriva il messaggio del presidente di Fondazione Cassamarca Dino De Poli, che bacchetta i Benetton e si defila: «Ho trovato di cattivo gusto annunciare l'abbandono a metà campionato ma non mi preoccupo delle sorti delle due squadre. Che si arrangino».
19 febbraio 2011
19/02/2011 12:18
 
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Oh ma quando è fallito il Treviso nel 2009 perchè nessuno ha mosso un dito?


19/02/2011 13:09
 
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Re:
enricoutv83, 19/02/2011 12.18:

Oh ma quando è fallito il Treviso nel 2009 perchè nessuno ha mosso un dito?




Quando Gentilini aveva chiesto un aiuto agli industriali e Vardanega, da poco diventato presidente di Unindustria Treviso, che aveva risposto dicendo che "c'erano altri problemi da risolvere". E si parlava di Serie D, se non Eccellenza, quando sarebbe bastata le'elmosia per far sopravvivere il calcio! Adesso si fanno avanti loro, pazzesco.

www.asca.it/regioni-SPORT__UNINDUSTRIA_TREVISO__PORTEREMO_AVANTI_VALORI_BENETTON-581812-veneto...

17-02-2011
SPORT: UNINDUSTRIA TREVISO, PORTEREMO AVANTI VALORI BENETTON


(ASCA) - Treviso, 17 feb - Unindustria Treviso assicura di portare avanti ''i valori dell'impresa sociale'' della famiglia Benetton. Lo assicura Alessandro Vardanega, presidente di Unindustria Treviso. ''L'impegno generoso e appassionato della famiglia Benetton per lo sport trevigiano ha ottenuto grandi risultati a livello nazionale ed internazionale che hanno dato identita' e valorizzato al meglio il nome e l'immagine di Treviso e della sua provincia nel mondo - dichiara Vardanega - In questi trent'anni al vertice si e' creato un patrimonio di competenze e relazioni che mi auguro possa favorire l'investimento di altri gruppi imprenditoriali cosi' da dare continuita' a questa esperienza entusiasmante''. Secondo Vardanega, ''e' un merito, tra gli altri, che andra' sempre riconosciuto alla famiglia Benetton anche ora che hanno scelto diverse modalita' per esprimere il loro impegno di responsabilita' verso il loro territorio. Per rimanere nelle sole attivita' sportive, ricordiamo il sostegno alla squadra di rugby, anch'essa ai vertici internazionali, e allo sport giovanile nella struttura de La Ghirada, che e', con il Palaverde, un grande punto di riferimento per tutta la comunita'''. ''Questi valori dell'impresa sociale, che la famiglia Benetton esprime, devono diventare riferimento di identita' e tratto distintivo di tutto il territorio - assicura Vardanega - e su questo anche Unindustria Treviso continuera' a dare il massimo contributo.

fdm/cam/rob

(Asca)
19/02/2011 14:18
 
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si va anche detto però che a livello di marketing e di immagine non puoi minimamente paragonare il treviso calcio alla benetton e alla sisley, che sono stati ai vertici europei per anni

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19/02/2011 14:20
 
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Re: Re:
ZakkTV, 19/02/2011 13.09:




Quando Gentilini aveva chiesto un aiuto agli industriali e Vardanega, da poco diventato presidente di Unindustria Treviso, che aveva risposto dicendo che "c'erano altri problemi da risolvere". E si parlava di Serie D, se non Eccellenza, quando sarebbe bastata le'elmosia per far sopravvivere il calcio! Adesso si fanno avanti loro, pazzesco.

Beh complimenti...
Da me non vedranno un centesimo comunque.


20/02/2011 12:54
 
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Addio United Sport, non è più tempo

Ottoni (Coni): «Cambiate le condizioni. E non è detto che sia un male»


di Antonio Frigo

«E' inutile cercare un'altra Benetton. Sono cambiate le condizioni, non esistono più le motivazioni per cui, trent'anni fa, la famiglia di Ponzano s'impegnò nello sport. Esistono nuovi imprenditori emergenti, ma non esistono più le ragioni per impegnarsi nello sport d'eccellenza in quel modo. Assosport? Tutti parlano di "fare rete", ma poi la tendenza è metterci il cappello».

Giovanni Ottoni, presidente provinciale del Coni, analizza la situazione e il futuro dello sport trevigiano alla luce dell'annuncio di doppia dismissione (basket e volley: resterà per ora il rugby) dal 2012 da parte della famiglia Benetton, che finora, anche con il marchio Sisley, aveva egemonizzato lo sport d'eccellenza in città.

La sua analisi può anche sembrare triste, ma attenzione: Ottoni invita a guardare a ciò che sta succedendo come a «una occasione», a un «bicchiere mezzo pieno». Un modo, insomma, per riportare il lessico dello sport trevigiano a termini meno stratosferici e, per questo, più sentiti come «propri» dalla gente.

La monocultura biancoverde, come tutte le monoculture, era un rischio. Non si poteva immaginare e quindi evitare l'attuale sconcerto? Basket, volley e rugby di Serie A: offerta troppo impegnativa per il portafogli del pubblico trevigiano?

«I sintomi c'erano: quando è sorto il parco giochi in Ghirada già s'è intuita la piega. Ma a Treviso la tendenza è stare alla finestra e sperare, irrazionalmente, che tutto resti come prima. Invece, ormai, la pallacanestro di vertice comporta un impegno finanziario quasi pari al calcio, il volley maschile sta implodendo anche sul territorio, a vantaggio di quello femminile, e il rugby a livello di campionato italiano lasciava il Monigo vuoto. Quando i Benetton iniziarono il loro impegno, la provincia era un fiorire dei loro laboratori e gli stipendi che giravano nelle case erano molti più di quelli di oggi...».


La crisi economica può spiegare tutto?

«Incide per lo sport di vertice più che per lo sport di base. E il pubblico non regge l'impatto di un'offerta di spettacolo così "alta". Inoltre siamo a Treviso: due anni fa, per la semifinale di volley c'erano 200 persone al Palaverde. Poi per la finale c'è stato il pienone, ma come d'estate si riempiono i tavoli della pizzeria in piazza: bisogna mostrare di esserci».

L'iniziativa di Assosport ha un futuro?

«Mi ricorda il pool di imprenditori che quest'anno, dopo il passo indietro della Zoppas, sostengono il volley femminile a Conegliano. Ma lì c'è anche una forte spinta della piazza, una volontà di affermare un'identità locale e un particolare fenomeno di pubblico. Tant'è vero che per fare arrivare la Gioli, che ci tiene a dire che la scelta è stata sua, si muove a metà stagione uno sponsor supplementare. Questo si può ripetere a Treviso, città molto più fredda? Davvero qualcuno, qui, se ne resterebbe nell'ombra a vantaggio della società sportiva, rinunciando a metterci il cappello?».

Questa svolta, per assurdo, potrebbe essere un'occasione per cambiare lo sport trevigiano?

«Non è escluso. Lungi dal rendere negativo un fenomeno, quello dello sport d'eccellenza targato Benetton, che per la città è stato un lusso e un vanto, si potrebbe guardare al... bicchiere mezzo pieno. Potremmo avere imparato che aspettare qualcuno che scende dal cielo non è l'unico modo per far sport in città. E l'assenza degli squadroni Benetton potrebbe togliere un tappo e liberare tante energie positive e tante piccole realtà sportive».

Addio allo sport da guardare, largo allo sport da praticare?

«Non è così, perché lo sport praticato si nutre di mito, ovvero dello spettacolo sportivo d'alto livello. A Treviso si è continuato a fare molto sport, anche amatoriale, nonostante la (allora) novità delle squadre benettoniane. E con il calare dei loro risultati, da un decennio, quella pratica si è rinforzata. Contemporaneamente si riempie la Zoppas Arena per una Spes percepita come "dei tifosi". Lì gli sponsor sostengono la squadra senza esserne proprietari. Rispetto alla Benetton di vent'anni fa, è la squadra e non la società-proprietà ad essere baricentrica».


L'effetto "stappo" riguarderà anche lo sport giovanile?

«Capisco la domanda e rispondo sì. Con le squadre benettoniane a fare da polo di attrazione, c'era poco stimolo a investire in altre società e altri vivai. Ora anche lo "sport per i giovani" in Ghirada sarà un'altra cosa: una bella opportunità, una scommessa sul sociale».

E la città per chi farà il tifo, se perderà volley e basket in Serie A?

«Io parlo della Marca, non del capoluogo. La Marca è una realtà policentrica e polisportiva piena di fermenti e di sorprese. A
Bergamo sì hanno solo l'Atalanta o quasi. Noi no. Per fortuna».

20/02/2011 16:44
 
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Troppa filosofia … è il problema della famiglie “padrone” che quando mollano o minacciano di mollare creano panico nella realtà economica della quale fanno parte …
Secondo il mio - piccolo - punto di vista, è quello che sta succedendo in tutto il mondo: la crisi è crisi, ed allora cominciano i tagli, a partire dalle spese superflue che, è abbastanza evidente, il “nostro Bene-fattore” ha oggi individuato, per il momento e limitatamente al mondo dello sport, nella pallacanestro e nella pallavolo (il rugby resisterà?). Non è solo un problema di disaffezione ..
Oggi è tutto il mondo dell’imprenditoria che lacrima ... non ce n’è più per nessuno ed allora chi li ha se li tiene per reinvestirli dove più gli conviene.
E poi, come dice qualcuno .. diciamolo .. un po’ è anche colpa dei tifosi che a lungo andare hanno mollato … a Treviso c’è troppa scelta per poche persone, troppi avvenimenti spesso contemporanei hanno equiparato l’evento sportivo al cinema, alla vasca in centro piuttosto che nel centro commerciale (quando piove), della serie “eora fioi dove ‘ndemo, cossa fasemo ?”
Sarebbe bello, anzi fantastico e non troppo fantasioso, come dice Semenzara, avere nella propria città una polisportiva, tipo Partizan, Olympiakos, Barcellona...stessi colori sociali, stesso stemma, stessi tifosi che si muovono nei vari stadi e palazzetti a seconda dell'evento. Di fatto non è una stupidata, anche perché le strutture ci sono !

A.C. Treviso: Piccoli; Sirena II, Paladin, Bellina, Zahtila, Alberti; Cei, Zambianchi, Goffi, Agnoletto, Magistrelli
altri giocatori: Colusso, Spangaro II, Galtarossa, Simonato
20/02/2011 18:57
 
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Troppa filosofia è rivolto a Benetton?


20/02/2011 19:04
 
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Re:
enricoutv83, 20/02/2011 18.57:

Troppa filosofia è rivolto a Benetton?




No, no

E' rivolta a tutte quelle persone che fanno i conti con i soldi degli altri

A.C. Treviso: Piccoli; Sirena II, Paladin, Bellina, Zahtila, Alberti; Cei, Zambianchi, Goffi, Agnoletto, Magistrelli
altri giocatori: Colusso, Spangaro II, Galtarossa, Simonato
24/02/2011 00:45
 
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sarebbe quantomeno incredibile che dopo l'addio di benetton, ma soprattutto dopo anni di nulla, ci trovassimo con 2 squadre in finale delle coppe europee minori...chissà se luciano ci ripenserebbe

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20/05/2011 23:21
 
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Vabbeh, l'abbiamo capito che molli, che senso ha affondare il coltello nella piaga? E comunque, da quando a Gilbo interessa il rugby? [SM=x397166] Maddaiiiii...

dalla Tribuna di Treviso

«Ormai amo solo il rugby»

Le confessioni di Gilberto Benetton: con basket e volley
nel professionismo non c'è più alcuna funzione sociale
di Silvano Focarelli
zoom
gilberto benetton

gilberto benetton
Sono passati 4 mesi dal famoso annuncio di disimpegno della famiglia dalle società di pallacanestro e pallavolo, è «paròn» Gilberto Benetton (in foto sopra) è tornato a parlare in pubblico. E lo ha fatto alla Ghirada, davanti alle telecamere di Sky, in occasione del recente trofeo «Topolino», ribadendo i motivi che l'hanno spinto a chiudere i rubinetti a Benetton Basket e Sisley, tenendoli aperti invece per la sezione pallaovale.

«Noi privilegiamo il movimento dei giovani: abbiamo abbandonato volley e basket dopo aver capito che di sociale nelle squadre professionistiche è rimasto ben poco. Si continuano ad investire un sacco di soldi su giocatori internazionali e il sociale viene abbandonato. Inoltre l'interesse del pubblico è molto limitato, quindi noi tendiamo a sviluppare sempre di più la Ghirada, il centro sportivo che coinvolge soprattutto i ragazzi, che nel rugby fanno la parte del leone».

Gilberto Benetton ha anche confermato il suo personale innamoramento verso il rugby, del quale il rappresentante «storico» era sempre stato suo fratello Luciano. «Il trofeo Topolino ha sempre rappresentato la nostra storia, la nostra volontà di coinvolgere i ragazzi. Girare qui e vedere giocare i bambini di ogni età e taglia è da brividi. E' meraviglioso. Capimmo subito l'importanza dell'avvenimento, ricordo l'avvocato Munari e Raccamari, che purtroppo ci ha lasciato, e tutti i volontari, che lavorano a questa manifestazioe. Lo dico da genitore, ora da nonno: l'idea di far parte di una squadra è ottima, il rugby in questo senso è magico, uno sport di sacrificio. A livello di rapporti giovanili è sicuramente il massimo».
[Modificato da ZakkTV 20/05/2011 23:25]
21/05/2011 02:02
 
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bla bla bla...saranno anche anni che c'è poco pubblico, ma nelle ultime 3-4 stagioni si è mai provato a fare squadre di volley e basket in grado di vincere qualcosa? la risposta è no, quindi che dica le cose come stanno senza inventare sempre nuove scuse

AVANTI BLU!


09/06/2011 13:55
 
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dal Corriere del Veneto

SPORT

La Sisley in A1 a Belluno
«E Benetton da primi posti»

Buzzavo ufficializza il trasloco del volley e conferma il bask
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TREVISO — Due certezze, tanto per gradire: la Sisley non sparirà, si limiterà a trasferirsi a Belluno, dove giocherà il prossimo campionato di A1. La Benetton resterà al Palaverde, pronta per un’altra stagione competitiva e di alto livello. Insomma, una scialuppa di salvataggio deluxe per il volley orogranata e il rilancio del basket biancoverde da parte della famiglia Benetton e di Verde Sport. Almeno fino al 30 giugno 2012. Poi, non è dato sapere quale sarà la strada, ma la sensazione, concreta, è che si farà l’impossibile per mantenere viva e vivace la fiamma di due società che, negli ultimi 25 anni, sono andate per l’Italia e per l’Europa a miracol mostrare, razziando scudetti e coppe in quantità industriali. Parola di Giorgio Buzzavo, presidente di Verde Sport, che dallo scorso febbraio sta cercando in ogni modo possibile di dare continuità al progetto Ghirada anche per le squadre professionistiche. «Ponti d’oro a chi vorrà subentrare alla famiglia Benetton — ribadisce Buzzavo — lo ripeto, anche se fino ad ora non ci sono stati movimenti. Dove sono gli imprenditori trevigiani? Non ho ricevuto mezza telefonata dopo l’annuncio da parte della famiglia Benetton di lasciare, neppure per una conferma o per saperne qualcosa di più. E sì che di imprenditori ne conosco così come, immagino, ne conosce parecchi anche il signor Gilberto...». Uno sfogo, legittimo vien da dire.

Ma dopo lo sfogo arriva anche il momento di fare chiarezza, una volta per tutte, sul futuro più o meno prossimo di Benetton basket e, soprattutto, la Sisley volley. «La Sisley si iscriverà alla serie A1 regolarmente — dice Buzzavo — e giocherà al PalaSpes di Belluno. Chiamatela, se volete, "operazione simpatia"... Abbiamo voluto stringere un accordo con una realtà territoriale e sportiva che ha già ospitato la Sisley in occasione delle partite di coppa Cev: speriamo sia una manovra propedeutica per arrivare a qualcosa di concreto e duraturo. Spero che il territorio e gli imprenditori bellunesi si innamorino del volley di alto livello: noi siano qui, porte aperte e ponti d’oro, siamo disposti a cedere il diritto sportivo gratuitamente». Insomma: una squadra con tanti giovani talenti e qualche «senatore» di livello, per affrontare con serenità il campionato di massima serie. Guida tecnica e roster verranno formate sul budget disponibile da direttore tecnico Pasquale Gravina, confermato in orogranata. «Confermo poi anche l’accordo con Roma — sottolinea Buzzavo — che prevede che qualche giocatore da Treviso si sposti nella Capitale, con una sinergia sui settori giovanili. Il ricavato verrà "girato" sulla Sisley e sulle necessità per la prossima stagione».

E c’è anche la conferma di un interesse ancora fortissimo sulle giovanili, un’autentica «scuola di volley e basket» in Ghirada che mai verrà abbandonata, a prescindere dal destino della due squadre «pro». Per finire il basket. «La Benetton resterà al Palaverde — dice Buzzavo — e il budget di quest’anno verrà confermato. Allestiremo un roster all’altezza, competitivo, per giocare un’altra stagione ai livelli che ci competono. Intanto ci stiamo muovendo per cercare nuovi riferimenti per il futuro: un paio di contatti ci sono, si tratta di imprenditori trevigiani, ma siamo ancora alle mosse iniziali». La squadra dovrebbe partire da Markovic, Gentile (rinnovato il contratto), Bulleri, Brunner, Smith e Nicevic. Peric non verrà riscattato dal Malaga e non dovrebbe restare nemmeno Skinner. Per Motiejunas o la strada Nba o un club di Euroleague.

Daniele Rea
09 giugno 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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