Siamo alla farsa
ZIO, NON DIO»
Prosciolto Scurto della Triestina: non era bestemmia. Una esperta di labiale smentisce il giudice Tosel
La Corte di giustizia federale della Figc ha accolto il ricorso per la squalifica di una giornata inflitta al difensore per aver bestemmiato in campo durante l'incontro di serie B con il Lecce
Da superrotfl l'articolo
ROMA, 5 marzo – Era «Zio porco» l’espressione rilevata dalla prova tv a carico di Peppe Scurto, difensore siciliano in forza alla Triestina e primo squalificato con prova tv per bestemmia del calcio italiano e ora primo demolitore di una norma scritta male e aperta ad ogni sorta di rilievo dal punto di vista giuridico come dimostreremo appresso. Quel primato Scurto adesso non ce l’ha più: perché la Corte di Giustizia Federale, presieduta dal giudice Mastrandrea, ha accolto il reclamo d’urgenza fortemente voluto dal giocatore (molto religioso) e presente all’appello in Figc per potersi difendere personalmente e dalla Triestina. Accolto il reclamo perché l’avvocato Rigo e il suo collega Diana hanno prodotto una dichiarazione pro veritate della signora Loredana Goldaniga, una sordomuta insegnante di linguaggio per sordomuti e di lettura del labiale, che ha attestato su carta bollata che l’espressione proferita durante Lecce-Triestina e che a Tosel era sembrata blasfema era l’imprecazione gergale «zio porco».
Non si sa se la difesa di Rigo e Diana abbia aperto altri squarci normativi: per l’incolpato con prova tv infatti c’è l’onere della prova a discolpa da produrre entro le 16 del lunedì successivo, ma proprio Palazzi produce enrtro il lunedì alle 16 la prova della bestemmia: come si fa a difendersi se non si sa neanche di essere stato incolpato? Si sono chiesti i legali di Scurto. «Questo va contro tutti i principi giuridico, anche contro lo Statuto del Coni che prevede che ogni ordinamento anche di giustizia sportiva dia effettiva possibilità di difesa agli incolpati, a partire dai termini di conoscenza della colpa ascritta». Un’ulteriore stortura della regola la segnaliamo noi: come per tutte le prove tv si può procedere d’urgenza anche per le bestemmie, anche se la punizione è di un turno; ebbene per chi come Di Carlo ha preso un turno per segnalazione dello 007 federale non è previsto appello con procedura d’urgenza. Una bestemmia in tv si può assolvere nel confessionale di via Allegri, una refertata in campo resta fino alle fiamme dell’inferno.
FATTA GIUSTIZIA – Scurto dall’aeroporto di Fiumicino, pronto a tornare a Trieste, è sollevato: «Il mio onore è salvo: io sono una persona religiosa e non ho mai bestemmiato, mi dà anche fastidio sentire altri farlo. E poi questo record pazzesco: sui giornali, sulle prime pagine come il primo giocatore squalificato per prova tv per una bestemmia era assurdo. Ho preteso la procedura d’urgenza e voluto che la signora Loredana leggesse il mio labiale, ma la norma è sbagliata e va rivista subito altrimenti ogni settimana ci troveremo di fronte a gente infangata. E’ una norma equivoca: il giudice deve mettersi a leggere un labiale dove scambiare una zeta per “di” è molto facile e antipatico per chi subisce la sanzione. S’è fatta giustizia, ora speriamo si faccia clamore anche sull’assoluzione perché Scurto non ha bestemmiato ma imprecato alla sua maniera. Perché ognuno ha la sua e codificarla è davvero impossibile».
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ahahahahah
Scurto Molto Religioso! :D:D:D::D