Samuel, ricorso respinto
La Commissione disciplinare non fa sconti all'Inter e al difensore argentino: confermate la squalifica di tre giornate per lo sputo a Nedved nella partita di Supercoppa
MILANO, 26 agosto 2005 - Walter Samuel potrà esordire in campionato con la maglia dell'Inter solo dopo la terza giornata. La Commissione Disciplinare, infatti, ha respinto il reclamo d'urgenza presentato dall'Inter contro i tre turni di squalifica inflitti al difensore argentino per lo sputo a Pavel Nedved, nel match valido per la Supercoppa, disputato sabato scorso a Torino.
Col contributo di nuove immagini, che dimostravano come il difensore argentino dell'Inter e il giocatore della Juve fossero a circa tre metri di distanza (e dunque che lo sputo non poteva essere indirizzato contro il ceco), l'Inter contava di far azzerrare la squalifica; la commissione, invece, è stata irremovibile sull'intenzionalità del gesto di Samuel e non ha fatto sconti. Per quanto riguarda la quantificazione della sanzione, "la deprecabilità del gesto, quale massima espressione di spregio nei confronti di un avversario di gioco, ha fatto ritenere che la sanzione inflitta dal giudice sportivo fosse equamente commisurata alla gravità del fatto contestato". Restano quindi le tre giornate di squalifica.
La Commissione ha ammesso che la distanza tra i due giocatori potesse essere maggiore rispetto a quella indicata dal giudice sportivo, come sostenuto dai legali della società nerazzurra; "le immagini televisive, però, rivelano inequivocabilmente l'intenzionalità del giocatore nell'indirizzare il getto di saliva verso la schiena del Nedved, e non già verso il terreno di giuoco". C'è di più: "L'espressione del volto, lo sguardo fisso sul bersaglio, la preparazione del lancio (quale evidenziata dalla dinamica facciale), il movimento del capo, l'energia e la traiettoria impresse alla eiezione salivale appaiono del tutto inconciliabili con la tesi difensiva, anche perchè - ad un attento esame al rallentatore delle immagini - non può escludersi che talune particelle salivali abbiano effettivamente attinto il destinatario, il quale (ovviamente) non poteva rendersi conto di quanto stava avvenendo alle sue spalle. E' sintomatico, al riguardo, che in quel frangente un compagno di squadra (Pizarro) abbia afferrato l'avambraccio sinistro di Samuel per allontanarlo, come se avesse voluto impedirne ulteriori riprovevoli atteggiamenti nei confronti dell'avversario". Con queste parole la Commissione ha giustificato la decisione: il gesto intenzionale è riconducibile alla categoria della condotta violenta e quindi la sanzione inflitta dal Giudice sportivo non cambia. E Samuel dovrà espiare il suo peccato...
Gazzetta.it