da www.ilgazzettino.it
Pillon: «Pronto a farmi da parte». Gregucci: «È' la svolta»
Il tecnico trevigiano: «A frenarci è la paura di perdere che ci porta a sbagliare». L’allenatore berico: «Siamo solo all’inizio»
«Se il problema sono io, sono pronto a mettermi da parte immediatamente». Con questa frase eloquente del suo stato d'animol'allenatore Bepi Pillon inizia la conferenza stampa del dopo partita.«Treviso è la mia città continua - la squadra alla quale sono più legato e per questo sarei disposto a rinunciare al contratto triennale se la società me lo chiedesse».
Sinceramente crede che il problema sia lei?
«Non sta a me dirlo».
Dopo i giorni di ritiro a Pieve di Soligo sperava in una diversa reazione da parte dei giocatori?
«Se devo essere sincero si ma è evidente che a frenare questa squadra è la paura di perdere perché i nostri errori sono talmente banali che non si può pensare altrimenti. I nostri avversari vincono senza creare occasioni perché facciamo tutto da soli».
Si è dato una spiegazione per giustificare il penultimo posto in classifica?
«Ci penso anche di notte ma faccio fatica a capire perché non stiamo giocando bene ed è evidente che qualcosa non va».
Ci potrebbe essere qualche accorgimento tattico nelle prossime partite di campionato?
«Potrebbe essere una soluzione, magari aggiungendo un giocatore in difesa o a centrocampo per vedere se la squadra trova maggior serenità e fiducia».
Intanto il numero di infortunati aumenta di continuo: anche oggi altri biancocelesti si sono aggiunti alla lista.
«Rispetto a quelli che contro il Vicenza non avevo a disposizione dovrei recuperare Trotta ma a quella lista devo aggiungere Pianu, Smit, Pià e Scaglia».
Cosa serve in questo momento per uscire da una situazione così delicata?
«Forza mentale e grande voglia di tirarsi fuori altrimenti la classifica non migliorerà».
E' preoccupato?
«Se fosse per la classifica direi di no, perché la qualità di questa rosa è tanta ma se invece analizzo la situazione da come hanno giocato i ragazzi allora dico di si perché non hanno saputo reagire alle avversità».
Ritiene di avere la situazione è in pugno?
«Mi faccio tante domande e trovo mille risposte ma evidentemente non bastano a ribaltare la situazione. Ripeto che se la società trova la soluzione al problema non avrei esitazione a farmi da parte anche se questo vorrebbe dire rinunciare a tre anni di stipendio e vi garantisco che rapprenderebbe, per me, una grande perdita ma di fronte al bene del Treviso sono disposto anche a rinunciare al contratto».
Ha pensato che potrebbe essere una parte di giocatori a non giocare per favorire il suo esonero?
«Non credo perché ci andrebbero di mezzo tutti: loro, io ma anche la società, che invece merita rispetto da parte di tutte le componenti del Treviso per quello che ha fatto».
Giampaolo Zorzo