Dolomiti Bellunesi

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00venerdì 31 dicembre 2010 16:04
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Il primo gol avversario arriva al 7’, il terzo è segnato all’inizio della ripresa
Il Belluno crolla in riva al Piave
La squadra gialloblù, senza quattro titolari, offre una prestazione modesta a San Donà


Venerdì 31 Dicembre 2010,
Il SandonaJesolo riduce le distanze a 5 punti dalle capoliste Venezia e Treviso, portandosi a ridosso delle altre squadre di vertice Rovigo, Tamai e Sanvitese. A farne le spese il Belluno, autore di una prestazione modesta con cui i gialloblù restano nella posizione di fanalino di coda. Raschi si presenta in riva al Piave dovendo rinunciare a ben quattro titolari: in difesa assenti Zappalà per squalifica e Pavan per infortunio, a centrocampo Armenise, in attacco Battaglia mentre Radrezza è costretto a rimanere in panchina a causa di un stiramento alla coscia della gamba destra. La linea verde del Belluno non riesce mai ad entrare in partita e subisce il pressing del SandonaJesolo per tutta la gara. Tedino dopo tre lunghezze di vantaggio mette dentro, in attacco anche i giovani Baldrocco e Belloni e in difesa fa esordire Tricoli, uno dei nuovi arrivati assieme a Macchia che smista il gioco a centrocampo dal primo minuto. Pronti via e il SandonaJesolo parte subito arrembante. Dai vai tra Turetta e Nicoletti che serve sottoporta Amodeo che devia debolmente, palla facile preda di Miniati.
Il vantaggio biancoceleste non tarda ad arrivare. Assist filtrante di Nicoletti per Amodeo pronto a lanciare Turetta che con un diagonale trafigge Miniati. Il Belluno alza il baricentro ma la reazione non arriva. L'iniziativa rimane del SandonaJesolo, al 25' vicino al raddoppio con Nicoletti contrastato da Brustolon e un minuto dopo insiste Nicoletti ma nulla di fatto. Alla mezz'ora il raddoppio. Turetta serve Lavagnoli che da fuori area confeziona un siluro che gonfia la rete.
Il Belluno si rivede in due occasioni al 32' con Mele che conclude alto e al 36' la telefonata di Dalla Gasperina. Al'40 ancora SandonaJesolo con la percussione di Lavagnoli che pesca Turetta che si beve Lazzaretti e spedisce la sfera sul sette ma Miniati blocca con un colpo di reni. Poi la porta diventa stregata per Lavagnoli protagonista al 42' e al 45' ma prima la traversa e poi il palo gli negano la gioia della doppietta. Nella ripresa neanche un giro di lancette e il SandonaJesolo firma il terzo acuto. Punizione battuta da Lavagnoli per la testa di Amodeo che devia in rete. Il Belluno si rivede in due occasioni, un calcio piazzato di Mele da 20 metri ma la barriera biancoceleste mette in corner e al 24' la botta dalla distanza di Mike Miniati che Berto blocca terra. Per il resto il SandonaJesolo controlla la gara, ultimo brivido al 46' con Belloni che costringe l'estremo gialloblù a distendersi.
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Venerdì 31 Dicembre 2010,
SANDONÀ-BELLUNO3-0
GOL: pt 7' Turetta, 30' Lavagnoli, st 1' Amodeo
SANDONAJESOLO: Berto 6,5, Barbieri 6,5, Poscoliero 6,5 (25' st Tricoli sv), Macchia 6,5, Zanette 6,5, Faloppa 6,5, Lavagnoli 7, Rossi 6,5 Amodeo 6,5, Nicoletti 7 (31' Belloni sv), Turetta 7 ( 21'st Baldrocco sv). Allenatore: Tedino
BELLUNO 1905: Miniati A 6, Lazzaretti 5 (25' st Masoch sv), Lazzerini 5,5, Merotto 6, Brusolon 6, Sommacal 5, Dalla Gasperina 6 (13' st Pontin 6) Mininati M 6, Russo 5, Mele 6, Mosca 6 (15' st Rosso 6). Allenatore: Raschi
ARBITRO: Guidi di Imola 6,5
NOTE: Ammoniti: Zanette, Rossi, Sommacal. Angoli: 4-5. Spettatori 500. Recuperi 2' pt, 3' st.

Raschi: «Gara difficile anche a ranghi completi»
L’allenatore amareggiato dopo la sconfitta: troppi errori, abbiamo concesso vantaggi agli avversari

Venerdì 31 Dicembre 2010,
«Difficile preparare una gara così importante con ben cinque titolari assenti». Mister Roberto Raschi commenta con queste parole la sconfitta della sua squadra nel campo del SandonaJesolo. A conti fatti dunque l’assenza dei giocatori che fanno l’asse portante della squadra ha avuto un certo peso. «Va detto prima di tutto che anche a ranghi completi la gara contro il SandonaJesolo sarebbe stato tutt’altro che facile - dice Raschi - non a caso abbiamo affrontato una signora squadra. Ciò non toglie, però, che organizzare una partita così importante senza poter contare su giocatori che fanno parte dell’ossatura tattica, e non solo, della squadra e non poter usufruire dei giocatori nuovi, non è stato facile. Di fatto in campo siamo stati costretti a mandare la formazione juniores, ragazzi giovani che devono maturare». Proprio su questo aspetto si concentra di più il rammarico di mister Raschi: «Non mi sono piaciuti certi errori, ovvero l’aver concesso certi vantaggi agli avversari. Forse è un limite che ora hanno alcuni nostri giocatori che probabilmente per maturare avrebbero bisogno di un contesto più soft. Con maggiore Con maggiore esperienza certi errori forse non capitano». A questo punto l’attenzione è tutta per il girone di ritorno: «I miei ragazzi dovranno giocare alla morte per portare a casa i punti necessari per la salvezza. Noi ci crediamo al cento per cento e mi auguro un rapido recupero dei giocatori assenti che hanno la categoria nella gambe. Allo stesso tempo - conclude Raschi - spero nell’arrivo dei rinforzi, in questo senso chi di dovere si è già attivato». (G.B.)
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00lunedì 3 gennaio 2011 16:30
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SERIE D Raschi preoccupato per le incombenze burocratiche che bloccano il finlandese

Difesa in difficoltà
«Liberate Lahti»


Alessandro De Bon
Lunedì 3 Gennaio 2011,
I tempi di Timi Tapio. Lunghi, corti? Boh, ma preoccupano. E molto pure. Che possa esserci mercoledì contro l’Opitergina, tanto per cominciare, è difficilissimo. Con il capodanno dietro l’angolo e l’epifania a un tiro di schioppo è dura sperare che la Federazione si spicci nelle prossime 48 ore per sbloccare il tesseramento del finlandese. A questo punto però nessuno si azzarda nemmeno a sbilanciarsi per la partita di domenica, in casa San Paolo.
PARLA IL MISTER - «Non so di preciso come e cosa si debba aspettare - il commento di ieri di mister Raschi - ma questa situazione non mi lascia tranquillo. In Finlandia ci hanno messo tre giorni, qui chi lo sa. Per quel che ne so io potremmo ottenere l’ok anche il prossimo 20 gennaio e vorrebbe dire perderlo per altre tre giornate, oltre a quella già passata con lo Jesolo. In questo momento invece, nelle nostre condizioni, Lahti diventa un giocatore indispensabile. Ho bisogno di lui, della sua stazza in mezzo alla difesa, della sua precisione e del suo carisma. Non possiamo permetterci altre tre partite con la coppia di centrali re-inventata di domenica in domenica. Soprattutto ora che per noi ogni punto è oro colato». Non sapere insomma quando si potrà contare sul primo e più importante colpo di mercato (che tra l’altro in primavera, ad aprile, dovrà tornare in Finlandia per finire la stagione con la sua squadra finlandese) è un’incertezza di cui Raschi farebbe molto volentieri a meno.
ALTRO MERCATO - Altrettanta incerta è la situazione del mercato. Arrivato Russo il direttore sportivo Paolo Bottacin sta lavorando ad altri colpi e aggiustamenti che possano far quadrare la rosa, centrocampo in primis, ma nulla al momento è ancora certo o raggiunto. La speranza è quella di riuscire a strappare un sì magari entro domenica.
BOLLETTINO - Oggi Armenise e Battaglia. I due acciaccati illustri torneranno oggi ad allenarsi a pieno ritmo con il gruppo. Per quanto riguarda il primo, Raschi ha pure tutte le intenzioni di spedirlo in campo mercoledì, mentre per Battaglia, essendo coperto nel suo ruolo da Russo e dal rientrante Radrezza, preferirebbe andarci più cauto.
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00giovedì 6 gennaio 2011 23:51
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Addio ultimo posto
decide bomber Russo


GianAndrea Rorato
Giovedì 6 Gennaio 2011,
Una vittoria fondamentale. Il Belluno si conferma bestia nera di un’Opitergina che ci prova in tutte le maniere ma senza esito. I gialloblù passano grazie a un gol di rapina di Russo e incamerano tre punti d’oro, utili ad abbandonare l’ultimo posto: il Belluno si lascia dietro il Torviscosa (14 punti) e sale a 15 appaiando Montecchio e Concordia.
Al 1’ subito l’Opitergina in avanti con Biondo che crossa per Martina, girata di testa tra le braccia di Miniati. Passa 1’ e Russo di destro mira il secondo palo: fuori di poco. La partita è molto bella: al 5’ ci prova Martina, Miniati ci arriva ma non trattiene, Dall’Acqua si avventa ma ancora Miniati si salva in corner. Sul cross successivo incornata di Martina senza fortuna. Le due formazioni se la giocano a viso aperto. Al 18’ bella punizione di seconda per i locali: De Pandis tocca per Favero che di sinistro impegna Miniati. Sull’azione successiva De Pandis ci prova dai 16 metri: pallone sul fondo.
La gara diminuisce di intensità, non però per Mike Miniati che affonda su Toso a sinistra e mette in mezzo. Panarotto tocca male, la palla carambola su Zarotti che non trattiene, come un falco arriva Russo ed è il vantaggio del Belluno. Favero non ci sta e al 26’ spara di poco alto. Al 29’ tegola per l’Opitergina: durante uno scatto si stira capitan De Pandis: la fascia passa sul braccio di Martina. I gialloblù crescono ma al 34’ su un cross dalla sinistra Alan Miniati non trattiene, la palla arriva a Favero che di destro calcia teso ma alto. Passa 1’ e dalla distanza ci prova Armenise dall’altra parte: palla a lato. Nel finale di tempo prima Fardin fa la barba al palo poi Favero costringe il portiere del Belluno a un provvidenziale volo plastico.
La ripresa si apre senza cambi, e non cambia nemmeno l’inerzia della gara: i locali cercano di sfondare ma sbattono contro il muro gialloblù. Ripresa molto meno spettacolare della prima frazione, i giocatori risentono del fondo gelato. Al 23’ Mele inventa per Miniati, che la gira a Russo: il destro sotto il sette viene deviato solo grazie a un miracolo di Zarotti in tuffo. L’Opitergina ci prova col solito Favero (26’) che dalla distanza però non centra lo specchio. Nel finale gli uomini di Tossani cercano con i denti e con le unghie di pervenire al pareggio. C’è tempo per la doppia espulsione di Armenise e Favero che litigano tra loro. E al 94’ Dall’Acqua spara alto da buona posizione: è il Belluno a gioire.


PARLA L’ALLENATORE Elogi in particolare per il centravanti e per il giovane Mike Miniati
Raschi: «Una grande prestazione di squadra»
Giovedì 6 Gennaio 2011,
Non ha vinto la guerra, questo è certo. Ma una battaglia di quelle che contano, questo sì. Al termine del match tiratissimo contro un’Opitergina in forcing fino al 95’, Roberto Raschi commenta con lucidità la prestazione dei suoi.
«Una grande prestazione da parte della squadra - spiega l’allenatore del Belluno -, tutti hanno fatto benissimo e abbiamo portato in porto un grande match. I ragazzi si sono "sbattuti" dal 1’ al 95’: se avremo sempre questo atteggiamento potremo fare bene».
Russo è stato bravo ad approfittare di un errore della retroguardia locale…
«Uno come lui che corre e si smarca per noi è importante. Autore di un pressing costante, ha incitato tutti fin dal riscaldamento. Un atteggiamento giusto che mi è piaciuto parecchio».
Armenise però è stato espulso…
«Ha avuto un pesante diverbio con Favero, che ha dato il "la" all’episodio. Lui ha solo reagito, ma non in maniera così grave. L’arbitro ha deciso di buttarli fuori entrambi».
Due parole su Mike Miniati…
«Un giovane importante, bravo con la palla, bravo soprattutto tatticamente, riesce sempre a essere in posizione. Un’ala di grande qualità che ha giocato un ottimo primo tempo».
Un match comunque molto nervoso in certi frangenti...
«L’Opitergina una volta sotto non ci stava a perdere di fronte al proprio pubblico. E ci ha provato in tutti i modi. Questa è una squadra che ha preso dei gol, ma ricordo che ha anche uno degli attacchi più forti del torneo. Per cui per noi non era facile ma abbiamo dimostrato grande equilibrio e siamo riusciti a gestire il risultato». (G.A.R.)

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Giovedì 6 Gennaio 2011,
OPITERGINA-BELLUNO0-1
GOL: pt 24’ Russo.
OPITERGINA (4-3-1-2): Zabotti 6; Toso (34’ st Grava s.v.), Niero 6, Panzarotto 5,5, Artusi 6,5; Bardellotto 6,5, De Pandis 6 (32’ Fardin 6,5), Favero 5; Biondo 6 (20’ st Pasian 6); Dall’Acqua 5,5, Martina 6. (Saltarel, Arnoldo, Santarossa, Paolucci). Allenatore: Tossani.
BELLUNO (4-4-2): A. Miniati 6; Sommacal 6,5, Brustolon 6, Zappalà 6, Mosca 6; Mele 7, Armenise 5, Rosso 6 (35’ st Pontin sv), M. Miniati 7; Radrezza 5,5 (35’ st Merotto sv), Russo 6,5 (40’ st Dalla Gasperina sv). (Marin, Lazzarini, Mosoch, Battaglia). Allenatore: Raschi.
ARBITRO: Urselli di Taranto 6.
NOTE. Terreno di gioco in buone condizioni; 200 spettatori. Espulsi 46’ st Favero e Armenise per comportamento scorretto. Ammoniti: Bardellotto, Biondo, Panarotto e Russo. Angoli 8-3 per l’Opitergina. Recupero: 3’ pt; 5’ st.

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00sabato 8 gennaio 2011 12:46
da www.ilgazzettino.it

SERIE D
Dopo la vittoria a Oderzo
si pensa già al San Paolo

Venerdì 7 Gennaio 2011,
Neppure il tempo di godersi il quarto successo stagionale (il primo senza reti al passivo) ed è già ora di pensare al prossimo impegno in campionato. Dopo la vittoria di misura a Oderzo contro una diretta concorrente come l’Opitergina (più che un avversario, un portafortuna: 6 punti conquistati su 6), Roberto Raschi ha concesso ai suoi ragazzi un giorno di riposo. Il Belluno riprenderà ad allenarsi quest’oggi al polisportivo in vista del match casalingo in programma tra due giorni con il San Paolo. Contro i padovani, desiderosi di vendicare la sconfitta a tavolino dell’andata e reduci dall’affermazione sul Rovigo, i gialloblù saranno privi di Lahti, ancora intrappolato dalla burocrazia, e Armenise: l’espulsione rimediata in pieno recupero a Oderzo costerà al centrocampista un turno di squalifica. Da valutare, inoltre, le condizioni di molti acciaccati. Nel frattempo, il mercato bellunese è sempre in fermento: tra oggi e domani potrebbe arrivare qualche altro giocatore in prova. (M.D.I.)
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00martedì 11 gennaio 2011 09:50
da www.ilgazzettino.it

Il San Paolo di Padova sfrutta gli inizi di tempo con Lucchini
Serve a poco la superiorità numerica nella mezz’ora conclusiva

Sconfitta inevitabile
per le troppe assenze
Belluno ancora ultimo


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Brustolon, Armenise, Battaglia. E poi Lazzaretti e Trivellato. Senza dimenticare Lahti, sempre fermo per colpa della burocrazia. La lista delle assenze del Belluno merita la copertina nella cronaca della partita persa ieri con il San Paolo Padova, squadra che sa leggere i punti deboli dell’avversario e sfruttarli con cinismo. Quello dimostrato da Lucchini, più goleador rispetto alla lontana esperienza bellunese. Una sconfitta quasi annunciata, quindi, che riporta il Belluno all’ultimo posto, insieme a Montecchio e Torviscosa. Quest’anno non ci si potrà salvare senza spareggi, ma l’obiettivo playout è meno difficile di quanto si possa pensare. Poi, bisognerà vincere gli spareggi. Questa sì un’impresa.
L’inizio del Belluno è incerto. Inevitabile, considerando l’assemblaggio improvvisato reso necessario dalle numerose assenze, ultima quella di capitan Brustolon. La fascia passa sul braccio di Marco Mele, che giostra a centrocampo con Rosso, Mike Miniati e Mosca. Davanti Radrezza a far da spalla a Russo. Dietro, tutto nuovo o quasi: centrali Merotto e Zappalà, a destra Sommacal, a sinistra Lazzarini. Il San Paolo preme subito sull’acceleratore affidandosi in particolare agli inserimenti di Lucchini. Proprio l’ex va tre volte al tiro nei primi 11’. Apre al 5’, in modo innocuo. 1’ dopo conclude sull’esterno della rete. Ma l’ultimo dei tre tentativi è letale anche se il sinistro di Lucchini non sembra irresistibile. Il portiere è sorpreso e si deve inchinare. Alan si rifà con gli interessi 2’ dopo negando a Volpato il 2-0. Da qui in avanti, aumenta l’equilibrio. E anzi negli ultimi 15’ del primo tempo è il Belluno a mettersi in mostra. 35’: cross da sinistra, Formentin devia forse di mano. Per l’arbitro (e per i cronisti dalla tribuna) è difficile capire se il tocco ci sia stato, l’assistente sotto la tribuna centrale non si muove e quindi a nulla servono le proteste dei gialloblù. Trascorrono 4’ e tocca a Radrezza rendersi pericoloso con una deviazione di testa (il traversone è di Lazzarini), anche se sarebbe stato meglio farla passare, perché Mosca era solo in posizione centrale.
La ripresa registra un’altra falsa partenza del Belluno, subito macchinoso nel ritrovare le giuste distanze in difesa. E così dopo un paio di assalti, al San Paolo basta un’azione rugbistica, quasi alla mano, con passaggi in orizzontale, per consentire a Lucchini - ancora lui, ancora l’ex - di far partire un diagonale implacabile. 0-2 ed è notte fonda. Il Belluno reagisce con Mike Miniati: bel destro dai venti metri, una deviazione fa impennare il pallone poco sopra la traversa per il terzo corner. La partita sembra comunque sotto il pieno controllo dei padovani, ma ci pensa Pastrello, già imprudente nel primo tempo, a commettere un fallo da giallo. Mandina non lo può ignorare e il Belluno si ritrova in superiorità numerica.
Russo (murato dalla difesa), Mike Miniati (conclusione centrale) e Mosca (colpo di testa) lanciano messaggi, ma nulla di realmente pericoloso. Un rimpallo lancia Volpato, ancora una volta il centravanti dei padovani ci mette troppo a concludere, quando lo fa trova sia l’intervento di Alan Miniati, sia quello provvidenziale di Zappalà che toglie la palla dalla porta. In contropiede il San Paolo si distende perfino con il capitano (e difensore centrale) Arcaba: diagonale vicino al palo (23’). La terna non fa sconti al Belluno: al 24’ viene annullato un gol di Mosca, per posizione irregolare non di certo evidente. Stesso trattamento per Volpato al 37’: rete non valida (assist del solito Lucchini) per una posizione dubbia di offside. Nicolò Masiero, nell’ennesimo uno-contro-uno con il portiere, sembra graziare il Belluno e si fa bloccare da Alan Miniati. Finisce 0-2, poteva andare peggio.
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Lunedì 10 Gennaio 2011,
BELLUNO-SAN PAOLO0-2
GOL: pt 11’ Lucchini; st 3’ Lucchini.
BELLUNO: A. Miniati 6; Sommacal 6, Lazzarini 6 (st 28’ Dalla Gasperina 6), Merotto 6, Zappalà 6.5; Rosso 6 (st 12’ Masoch 6), M. Miniati 6.5, Mele 5.5, Mosca 6; Radrezza 5.5 (st 39’ Pontin sv), Russo 6. (Marin, Pauletti, Wiesner, Battaglia). All. R. Raschi.
SAN PAOLO PADOVA: Rosiglioni 6; M. Masiero 6.5, Zanon 6, Arcaba 6.5, Formentin 6; Bizzaro 6.5 (st 32’ Rossi sv), Bovo 6.5, Pastrello 5; Volpato 5 (st 42’ Tessaro sv), Lucchini 7.5, N. Masiero 6.5 (st 46’ Artuso sv). (Boccardo, Pegoraro, Rigoni, Nalesso). All. G. Fonti.
ARBITRO: A. Mandina di Palermo, 5.5 (Battisacco di Cormons e Giacomazzi di Pordenone).
NOTE. Spettatori 250 circa. Angoli 5-2 (2-2). Espulsi Pastrello st 9’ per doppia ammonizione e l’allenatore del Belluno, Raschi (st 34’) per proteste. Ammoniti Mele pt 32’, Merotto st 4’, Mosca st 43’. Recupero: pt 1’; st 4’.

PARLA RASCHI
«Penalizzati
dall’arbitraggio»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Lui fa, la malasorte disfa. E le carenze d’organico fanno il resto. Nel compilare l’undici di partenza, Roberto Raschi si è trovato a vestire i panni dell’alchimista: «Gestire una realtà di questo tipo diventa sempre più difficile. Il venerdì sera ho scoperto di dover riorganizzare la difesa per la mancanza di un giocatore chiave (Simone Brustolon), quando avevo già costruito la squadra e la partita in un certo modo. Siamo andati a vincere a Oderzo e appena 4 giorni dopo ci ritroviamo ad avere non due giocatori in più, ma addirittura due in meno. Anche l’assenza di Armenise ha pesato molto. Ogni domenica sono costretto a cambiare la coppia dei centrali di difesa».
A questo Belluno non era lecito chiedere di più.
«Dal punto di vista dello spirito e della voglia, sono soddisfatto. Alla squadra avevo chiesto di non pensare alle assenze e di concentrarsi solo sul campo».
La prima rete era evitabile?
«Lo considero un peccato di ingenuità. Prendiamo sempre gol da polli. Ma è ovvio, con un numero così alto di fuoriquota siamo destinati ad andare incontro a errori di inesperienza. Tuttavia, un gol potevamo pure segnarlo. Siamo poco fortunati anche negli episodi».
A questo proposito, qualche decisione dell’arbitro vi ha lasciato l’amaro in bocca?
«C’era un rigore nettissimo per noi e il fuorigioco fischiato a Mosca era inesistente. Se avesse convalidato la rete, chi può dire come sarebbe andata a finire?».
E la sua espulsione?
«Il direttore di gara mi ha detto che muovevo troppo le mani. Vorrà dire che la prossima volta le terrò in tasca». (M.D.I.)
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Il match
winner:
«Nessuna
vendetta»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
La doppia vendetta dell’ex. Andrea Lucchini ha steso il Belluno con due gol d’autore: «No, ma quale vendetta? A questa squadra sono sempre molto legato. Come l’ho vista? Non male, se consideriamo le tante assenze. Certo, nella gara d’andata il Belluno mi aveva fatto ben altra impressione. Tuttavia, credo si possa salvare. Non lo vedo inferiore a squadre come il Torviscosa o il Montecchio. L’importante, però, è che recuperi qualcuno». Fari puntati sulla doppietta: «In occasione del primo gol, ho cercato di tirare forte e di piazzare la palla nell’unico punto in cui il portiere, intento a coprire il suo palo, avrebbe trovato delle difficoltà». Detto, fatto: «Nel secondo, ho scoccato un buon diagonale mirando all’angolino. Alan Miniati era assolutamente incolpevole». (M.D.I.)
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«Condannati dagli episodi»
Alan Miniati: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul primo palo sia sempre colpevole»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Colpevole o meno (sul primo gol), poco importa. Quel che conta è il risultato. E sotto questo aspetto la condanna non si discute: 0-2 e 3 punti al San Paolo. Ma Alan Miniati, numero 1 gialloblù, e imputato per un giorno, prima ancora di analizzare l’episodio incriminato tiene a sfatare un luogo comune: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul proprio palo è sempre colpevole. Dipende dalla circostanza».
L’EPISODIO CHIAVE - Detto questo, Alan si concentra sull’azione che ha portato l’ex Lucchini a rompere il ghiaccio: «In quel frangente, Zappalà è intervenuto in scivolata e io mi sono abbassato. Il pallone, però, è finito all’attaccante avversario. E quando Lucchini ha fatto partire il tiro, era troppo giù per riuscire a intervenire. Non so se ho colpe, so solo che non ci sarei mai arrivato». Il fatto di aver giocato con una difesa totalmente inedita può aver inciso a livello di rendimento? Non secondo Miniati: «Io mi fido di tutti i miei compagni. Mi sento sicuro con ognuno di loro. Non osservo chi gioca o chi mi sta davanti, svolgo il mio compito e basta. Quello del portiere è un ruolo a parte». E per quanto riguarda il confronto con il San Paolo, Alan precisa: «Abbiamo dato il massimo, ma tre episodi storti ci hanno condannato. Il mercato? Prima pensiamo a recuperare tutti gli infortunati, poi vedremo».
L’INEDITO - Patrizio Merotto, schierato nel ruolo di difensore centrale, ha dimostrato di trovarsi a suo agio in una zona del campo più arretrata rispetto al suo abituale raggio d’azione: «Con Zappalà ho una buona intesa. Inizialmente abbiamo deciso di rimanere più accorti, visto che non ci conoscevamo a fondo. Volpato? Marcarlo è veramente un’impresa. Tuttavia, a parte qualche contropiede, abbiamo concesso poco». Esame superato, quindi: «Dispiace aver perso, ma il gioco lo abbiamo tenuto sempre in mano noi. Siamo una squadra con carattere, che sa reagire alle numerose assenze».
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Essenziali
gli innesti
di Lahti
e Briglia


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Cercasi rinforzi. Disperatamente. Per non dover più presentare una lista (tra 11 titolari e panchina) da campionato Juniores, il Belluno ha bisogno di ampliare l’organico, allungare le rotazioni, regalarsi la possibilità di scegliere. Perché ieri le scelte erano davvero forzate. Ma due innesti potrebbero essere perfezionati già nelle prossime ore: quelli di Timi Lahti e di Andrea Briglia. Dopo l’Epifania, gli uffici dovrebbero riprendere a lavorare a pieno regime, liberando una volta per tutte il finlandese dalle tenaglie della burocrazia. «Lahti? L’ho sempre considerato un difensore centrale - commenta mister Raschi -. Anche nel suo Paese giocava in quella posizione. E un centrale ci serve come il pane». Si impennano pure le quotazioni di Briglia, ex Trento e Crotone: «È un centrocampista che sa recuperar palla, ma la sa pure gestire bene. E questa è una componente che a noi manca. Decideremo quanto prima. In ogni caso, lo ripeto, al centro abbiamo i giocatori contati. Qualcuno serve di sicuro». (M.D.I.)
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00mercoledì 12 gennaio 2011 11:43
da www.ilgazzettino.it

«Non c’è nulla
da rimproverarci»



Martedì 11 Gennaio 2011,
Emergenza continua. Il successo con l’Opitergina ha rischiarato solo per poco il cielo calcistico di Belluno. Qualche giorno, o meglio, qualche ora dopo l’1-0 di Oderzo era tutto come come prima: sconfitta sul campo (0-2 al polisportivo con i padovani del San Paolo), ultimo posto in classifica e una lista di indisponibili paragonabile a un bollettino di guerra. Tra squalifiche (Armenise), mancati tesseramenti (Briglia e Lahti), infortunati (Lazzaretti e Pavan) e acciaccati (Trivellato e Battaglia), Roberto Raschi ha dovuto fare a meno di 7 giocatori: quasi un’intera squadra. E domenica prossima, a Treviso, non ci sarà neppure lo squalificato Mele.
Uno dei pochi a timbrare regolarmente il cartellino la domenica pomeriggio è Stefano Mosca. Terzino o ala non fa differenza: l’agordino c’è sempre.
Stefano, il passivo con il San Paolo si spiega solo con le numerose assenze?
«Oltre agli assenti, c’è da considerare che abbiamo affrontato la terza partita in dieci giorni. E per di più su un campo pesantissimo. La stanchezza si è fatta sentire. Anche se alla fine hanno deciso gli episodi».
Il riferimento è al gol annullato?
«Sono sicuro al 98 per cento: la mia rete era regolare. Non sono partito in fuorigioco. Quel gol avrebbe cambiato la storia della gara. La direzione arbitrale? Non approvo quando vengono usati due pesi e due misure. Nel primo tempo un fallaccio di Arcaba non è stato nemmeno sanzionato, mentre nella ripresa bastava un niente per essere ammoniti».
Avete qualcosa da rimproverarvi?
«Nulla, assolutamente. Abbiamo fatto noi la partita e comandato il gioco. La squadra ha dato il massimo. Paghiamo ancora una volta una serie di episodi che non girano mai per il verso giusto».
Le reti incassate erano evitabili?
«Non credo. In occasione della prima segnatura, Lucchini ha tirato una vera bomba sotto la traversa: era un tiro molto forte, difficile da parare».
Ora il calendario propone quello che in gergo si definisce un testa-coda: Treviso-Belluno. Missione impossibile nella tana della capolista?
«Loro hanno qualcosa in più sul piano tecnico, noi della voglia. Non partiamo sconfitti: sarà una battaglia».
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00mercoledì 12 gennaio 2011 15:08
da www.ilgazzettino.it

Belluno verso la sfida a Treviso
Briglia sempre più lontano


Mercoledì 12 Gennaio 2011,

Difficile da imbrigliare. Anzi, impossibile. Andrea Briglia non resterà a Belluno. Non è certo, ma poco ci manca. A quanto pare infatti le Dolomiti, il giallo e il blu non lo avrebbero convinto a scendere di categoria e rimanere in serie D, con Mele e compagni, a lottare per una salvezza che ha le tinte di un miracolo. Nonostante il suo ingaggio fosse sembrato a un passo, con un Raschi che non vedeva l'ora di poterlo schierare in campo e i compagni che avevano legato con lui fin dal primo giorno, il ragazzo non si sarebbe convinto ad abbandonare definitivamente l'idea del professionismo. Secondo le indiscrezioni avrebbe chiesto alla società ancora qualche giorno per riflettere, ma la situazione in casa Belluno è critica, si sa, e soprattutto a centrocampo con Armenise e Mele squalificati, se si potesse pescare un centrocampista nelle prossime ore, in tempo utile per la trasferta di Treviso, Raschi gradirebbe. Insomma, se Briglia non si può convincere, allora molto meglio dimenticarsi in fretta di tutto il bello che aveva mostrato in questi giorni di allenamenti e passare al prossimo della lista. Il nome nuovo della linea mediana dunque potrebbe spuntare già tra oggi e domani e a questo punto difficilmente sarà quello di Andrea Briglia. Opposte invece le speranze per Lahti, per il quale l'ok dalla Federazione dovrebbe essere veramente questione di ore. A ieri da Roma si era ancora fatto vivo nessuno, ma nel corso della settimana il benestare per il tesseramento dovrebbe arrivare sulla scrivania di Bottacin.
VERSO IL TESTACODA - Ieri intanto il gruppo ha ripreso ad allenarsi in vista della "sfida impossibile" di domenica prossima. Nella bassa infatti andrà in scena il più classico dei testacoda: Treviso contro Belluno, prima contro ultima. 25 punti di differenza, 16 squadre nel mezzo e una differenza reti da far raggelare il sangue: +20 Treviso, -14 Belluno.

Alessandro De Bon
enricotv
00giovedì 13 gennaio 2011 17:54
corrierealpi.gelocal.it/sport/2011/01/13/news/calcio-belluno-il-nuovo-cervello-e-bono...

Calcio: Belluno, il nuovo «cervello» è Bono
Il centrocampista nel curriculum ha anche delle presenze in A e in B

belluno calcio, serie d belluno +-di Gigi Sosso
zoom
BELLUNO. La volta... Bono. Salutato Andrea Briglia, il Belluno ha preso Stefano Bono. Un altro centrocampista dall'ottimo passato, che sa costruire gioco e dovrebbe essere in grado di risolvere il problema più urgente dell'allenatore Roberto Raschi. Magari già per la partita di domenica, a Treviso.
Dove i gialloblù ritroveranno in mezzo al prato della capolista il loro vecchio capitano Alessandro Ferronato e magari anche l'altro ex Igor De Mattia. Mentre Alessandro De Bortoli sarà al centro della difesa, come da qualche settimana a questa parte, dopo l'addio al Città di Concordia. Bono è stato svincolato dal Vigevano, una lombarda di serie D e, in precedenza, era passato per Brescia in A e B, Lecco, Ascoli, Ancona, Reggiana, Pisa, Venezia, Lucchese e ultimamente Carpenedolo. Tante presenze tra i professionisti, che sono una garanzia di qualità. Bresciano di Chiari, sta vivendo la stagione dei 32 anni, è alto 168 centimetri e ha un peso forma di 64 chili.
Colloquio positivo. Ieri il primo allenamento con la squadra: «Sono libero, ho giocato a Vigevano e mi sento in grado di giocare, ma naturalmente bisognerà parlarne» aveva detto Bono ieri pomeriggio, al suo arrivo in piazzale della Resistenza. Parole sottoscritte dal direttore generale gialloblù Roberto Pavan, che insieme al direttore sportivo Paolo Bottacin ha poi convinto il giocatore a firmare la lista di trasferimento. A disposizione.
Battaglia è guarito. Entro domenica, sarà a posto Alberto Battaglia e potrebbe essere finalmente il momento di vedere la coppia offensiva con Gianluigi Russo. Al «Tenni», gli assenti sicuri saranno Nicola Pavan in difesa, Nicola Armenise a centrocampo e Marco Mele in attacco. Gli ultimi due sono squalificati: Armenise sconta la seconda della tre giornate, prese dopo la vittoria di Oderzo e domenica scorsa Mele ha preso il quarto cartellino giallo, in modo molto discutibile: una simulazione valutata tale solo dall'arbitro Antonino Mandina di Palermo, in una zona del campo talmente neutra da non provocare problemi a nessuno. Da vedere se arriverà il nulla osta per il finlandese Timi Lahti. Un'altra formazione d'emergenza, per di più contro una squadra di marziani (quella vista al Polisportivo). Eppure bisognerebbe fare punti, per cercare di abbandonare l'ultimo posto. 13 gennaio 2011


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CALCIO Il Belluno ha trovato il mediano tanto cercato. Un ex pro con un passato illustre

Per il centrocampo
c’è Stefano Bono


Alessandro De Bon


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Giovedì 13 Gennaio 2011,
Oggi al Belluno, tredici anni fa contro Ronaldo e Recoba. Il Belluno ha il suo nuovo centocampista. E che centrocampista. Il nome forse, Stefano Bono, vi dirà poco, ma sappiate che nel settembre 1997, a Brescia, vide esordire nel campionato italiano Recoba e Ronaldo. Da tifoso? No, da avversario. «Esatto, ero là - racconta Stefano al suo primo giorno in gialloblù -. Sia all’andata, con i due gol strepitosi di Recoba, sia al ritorno, quando a punirci fu Ronaldo. Non ho giocato in nessuna delle due partite, ma avendo conquistato l’anno prima la promozione in A proprio con il Brescia poi mi sono fatto un anno intero nella massima serie, esordendo contro la Fiorentina». Classe 1979, Bono potrebbe e dovrebbe dare quello che mancava: l’esperienza. Ora il centrocampo è in mano sua.
«Non vedo l’ora di giocare. Fino a dicembre ero a Vigevano (serie D ndr), ma ora sono qui e penso solo al Belluno. Sì, l’esperienza non mi manca, ma quel che conta è soprattutto l’entusiasmo. E anche di quello ne ho davvero tanto. Fosse per me giocherei già domenica. Anzi, se il mister lo vorrà e lo riterrà opportuno io ci sono, sono qui». Nel suo curriculum, oltre all’anno in serie A, anche tanta B e un mare di serie C: Venezia, Lecco, Reggiana e Pisa. Gol pochi, piedi tanti. «Gioco mediano davanti alla difesa o a due in mezzo al campo. Mi piace giocare la palla, sono aggressivo, dinamico, ma starà a voi giudicarmi e dire che tipo di giocatore sono. Io ora sono del Belluno».
La palla passa a Raschi, che con un ’79 in mezzo al campo e un ’86 in attacco (Russo) dovrà rivedere la questione «vecchi» e fuoriquota. Potrebbero rischiare la panchina intoccabili come Mele e Armenise, centrocampisti e «vecchi», ma starà al mister disegnare il miglior Belluno alla luce dei nuovi acquisti. E restando in tema, a ore dovrebbe finalmente arrivare anche il benedetto sì dalla Federazione per Lahti.
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00lunedì 17 gennaio 2011 15:36
da www.ilgazzettino.it


Al Tenni la capolista Treviso si impone per 3-1


Il Belluno resiste
ma deve cedere



Giampaolo Zorzo

Lunedì 17 Gennaio 2011,
Il Treviso vince e porta a cinque il suo vantaggio sul Venezia, ma la partita di ieri al Tenni non boccia le prospettive del Belluno che, nonostante la sconfitta, può pensare che, appena i nuovi acquisti si saranno inseriti, potrà disputare un buon campionato e risollevarsi in una classifica che lo vede ancora ultimo.
I biancocelesti partono veloci e al 3’ arriva il primo brivido per la porta bellunese: Torromino taglia per Spinosa, il giovane di Lamezia controlla e dal limite calcia bene ma la palla termina di poco a lato. Al 15’ Torromino da fuori area calcia, il portiere non trattiene e per il Treviso si tratta del primo angolo. Dalla bandierina batte Torromino la difesa respinge sulla palla arriva capitan Ferronato, il grande ex, che insacca a fin di palo mandando in estasi i mille tifosi presenti. 28’: gran giocata di Torromino che scodella al centro una deliziosa palla per Perna ma il bomber biancoceleste, solo davanti al portiere, calcia clamorosamente alto. Alla mezz’ora Treviso vicino al raddoppio ma il colpo di testa di De Lorentiis indirizzato sul secondo palo esce di poco. 40’: prima azione interessante per i gialloblù, Russo calcia bene ma la sua conclusione è centrale. Allo scadere del primo tempo Torromino mette al centro per Perna, il centravanti appoggia indietro di testa per l’accorrente Bandiera e la conclusione dell’ex centrocampista del Quinto termina alta.
Nella ripresa i due allenatori confermano l’undici iniziale e al 5’ un improvviso tiro di Mosca costringe Sartorello a bloccare a terra. Al 13’ il Treviso raddoppia e di fatto chiude la partita. Spinosa mette in movimento Perna che entra in area con la palla al piede e poi trafigge Miniati con un preciso piatto destro. Al 17’ il Treviso triplica. Spinosa entra in area e da posizione diagonale cerca la conclusione ma Miniati si oppone con i pugni sulla corta respinta arriva ancora Spinosa che realizza.
Al 26’ il Belluno accorcia le distanze con Mosca che dal limite dell’area colpisce bene, la palla sbatte contro la parte bassa della traversa e quando cade a terra oltrepassa la linea di porta. La partita si conclude con una violenta conclusione di Battaglia ma Sartorello si rifugia in angolo.
Il Treviso ha quindi vinto ma il Belluno esce a testa alta per aver giocato un buon calcio. Non sempre, davanti a sé, troverà la capolista.
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Lunedì 17 Gennaio 2011,
TREVISO-BELLUNO3-1
GOL: pt 16’ Ferronato; st 13’ Perna, 16’ Spinosa, 26’ Mosca.
TREVISO (4-3-1-2): Sartorello 6, Cernuto 6,5, Brunetti 6, Ferronato 6,5, De Bortoli 6,5 (dal 17's.t. Granati 6), Visintin 6,5, Bandiera 7, Spinosa 6,5, De Lorentiis 6 (35’ Bidogia sv), Torromino 6 (30’ st Salgher sv), Perna 6,5. All. Zanin.
BELLUNO (4-4-2): A. Miniati 5,5, Sommacal 6, Lazzarini 5,5, Rosso 5 (21’ st Masoch 5), Lahti 5, Merotto 6, M. Miniati 6, Bono 6, Russo 6 (19’ st Battaglia 5,5), Radrezza 6, Mosca 6,5 (37’ st Dalla Gasperina 5). All. De Cet.
ARBITRO: Vesprini di Macerata 6,5.
NOTE. Spettatori 908 (543 abbonati; totale incasso 5.210 euro). Ammoniti: Sommacal, De Lorentiis, Rosso, Visintin, Masoch.

LE INTERVISTE
De Cet, piccolo rammarico: «Speravo nel pareggio...»
L’elogio di Zanin: «Almeno avete giocato a viso aperto»

Lunedì 17 Gennaio 2011,
Il Belluno esce sconfitto dal Tenni ma non ne fa un dramma. Anzi da questa battuta d’arresto esce con la certezza che la salvezza è a portata di mano. «Non sono certo queste le partite da vincere – dice l’allenatore Vittorio De Cet, ieri sostituto in panchina dello squalificato Raschi - anche se è chiaro che un pensierino al pareggio l’avevamo cullato».
Gara a senso unico?
«Le qualità dei singoli del Treviso non si discutono e se si trovano al primo posto un motivo c’è ma credo che la mia squadra debba considerarsi soddisfatta per come ha affrontato la prima della classe».
Questa sconfitta come va letta?
«Quando avremo l’intera rosa a disposizione e i nuovi si saranno inseriti nei nostri dettami tattici allora il Belluno potrà giocarsela contro chiunque».
Anche l’allenatore del Treviso, Zanin, elogia i gialloblù. «Devo fare i complimenti al Belluno perché è una delle poche squadre di medio-bassa classifica che ci affronta a viso aperto. La squadra mi ha sorpreso per velocità, determinazione e aggressività».
«Sapevamo che per noi era una sfida che sfiorava l’impossibile – dice Patrizio Merotto - ma nonostante questo abbiamo giocato secondo le nostre caratteristiche senza fare barricate».
Dopo il primo gol per il Treviso è stato tutto più facile...
«Lo sapevamo che una volta subìto il loro gol per noi sarebbe stato tutto più difficile ma credo che il Belluno abbia onorato il calcio senza fare barricate». (G.Z.)
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00mercoledì 19 gennaio 2011 15:12
da www.ilgazzettino.it

CALCIO «Vi batto poi continuo a tifare per voi e per la vostra salvezza»
Belluno, il ritorno di Pasa
Domenica l’ex allenatore dei gialloblu sulla panchina del Quinto
VICE Daniele Pasa al Treviso
Mercoledì 19 Gennaio 2011,
«Vi batto, vi stringo la mano e poi tifo per la vostra salvezza». Firmato Daniele Pasa. Esatto, proprio lui. Quel centrocampista che imparò a battere le punizioni da Zico e quel mister che iniziò ad allenare al Belluno. Dategli qualche giorno e ai piedi del Serva ci tornerà da avversario. Già, perché Daniele Pasa è da 48 ore il nuovo mister dell'Union Quinto, prossima avversaria dei gialloblu di Roberto Raschi.
«Rieccomi qui - racconta il mister all'indomani della sua ufficializzazione - chi lo avrebbe mai detto... Di tornare in D? No, di ricominciare dal Belluno».
Quattro anni più tardi. Che sorpresa.
«La vera sorpresa è stato l'esonero di Tomei, ma non voglio entrare nel merito. Io ora devo pensare ai cinque mesi che ho davanti per salvare il Quinto con tranquillità e poi costruire qualcosa il prossimo anno. Sono felice di essere qui, in una società seria, che vuole fare calcio come si deve e con una squadra con un'ottima struttura».
Torna in D dopo un paio di anni in B tra Treviso e Triestina.
«Due splendide avventure con Luca Gotti. La prima è stata difficilissima ed è culminata con il fallimento societario; la seconda una sconfitta. Saremmo potuti andare a Grosseto, Vicenza, Ascoli, Piacenza. Invece scegliemmo Trieste, ma la società non ebbe pazienza e dopo poche settimane ci esonerò. Quindi siamo rimasti entrambi fermi fino a quando Luca è stato chiamato da Donadoni al Cagliari e io al Quinto. Ma la D la conosco bene e di questo girone ho già visto una decina di partite».
Domenica il Belluno. Solita storia?
«Mi dispiace, ma vi devo battere. Ovvio. Prima si pensa alla società per cui si lavora, poi a quella per cui si tifa. Quindi domenica per forza di cose voglio battere il Belluno. Ma non sarà facile; conosco il temperamento e la grinta di chi indossa quella maglia. Finita la partita comunque continuerò a tifare per lui, come ho sempre fatto, sperando che si salvi».
Finale amarcord. Ricordi dei due anni a Belluno?
«Bellissimi. Uno splendido gruppo e rapporti personali che sono durati nel tempo. Ieri (lunedì ndr) mi ha chiamato il sindaco, Roberto Padrin (in società ai tempi di Pasa ndr). Mi ha detto che domenica si piazzerà dietro la mia panchina per tifare Belluno e contro di me. Lo aspetto».
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00sabato 22 gennaio 2011 16:57
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CALCIO «Sono la nostra spina dorsale, sta ora a Raschi saperli utilizzare
Barzon esibisce i suoi gioielli

Il presidente carica la squadra dopo gli acquisti fatti


Alessandro De Bon
Sabato 22 Gennaio 2011,
Venite a vedere la nostra spina dorsale: Sergio Barzon torna a parlare, chiama a sè il pubblico, mostrando la bancarella degli acquisti, tira le orecchie e sparpaglia grazie. «Credo che quanto fatto nel mercato invernale, l'aver regalato a Raschi una nuova spina dorsale, meriti di essere osservato - confessa il numero uno gialloblu - Trivellato, Lahti, Bono, Russo. Spetterà al mister decidere se sfoderarla tutta quanta oppure no, ma intanto quei quattro nomi nuovi ci sono. E che nomi».
Bono effettivamente non scherza a curriculum.
«Blasonato, ma umile, con un'intelligenza rara e grandi capacità. L'esperienza giusta, quella che ci voleva. A tutti però chiedo di dimostrare ora quanto valgono per il bene della squadra».
Sono serviti nuovi sforzi economici?
«Certo. Facile chiederci "perché non lo avete fatto in estate", ma altrettanto facile è la risposta: in estate non c'erano le possibilità economiche. E noi abbiamo sempre ragionato con i soldi che si hanno, non quelli che si vorrebbero avere. Facile fare i gradassi, spendere e spandere, e poi fallire. Ora che sono arrivate conferme e che un gruppo di 3/4 aziende facendo squadra ci ha dato una mano. Poi, con un ulteriore sforzo dei soci, abbiamo messo via un tesoretto e ci siamo mossi. Ma non finisce qui; porte sempre aperte. Ci serve. Detto questo, i grazie sono d'obbligo: a chi ci ha aiutato, al sindaco Prade e all'onorevole Paniz, per lo sbroglio della situazione in Figc per Lahti».
L'avvio dell'era Raschi? «La prima vittoria ci aveva illuso. Poi è arrivata qualche sconfitta di troppo; vorrei vedere altri miglioramenti nei singoli. Se facciamo sempre buone prestazioni, ma perdiamo, vuol dire che ci sono carenze singolarmente. E da inizio anno non ho visto crescite, evoluzioni, salvo qualche eccezione».
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00martedì 25 gennaio 2011 17:19
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Operazione fiducia con i nuovi

Raschi: «Il Belluno cercava proprio uno come Bono». Promosso anche Trivellato

Martedì 25 Gennaio 2011,
La situazione è critica. Dopo l’ennesima rimonta subìta e l’ottava sconfitta casalinga in 11 gare, il Belluno si interroga: gli investimenti operati nel mercato di riparazione sono tardivi? I nuovi acquisti avranno impatto? Riusciranno a dare la svolta e a far decollare una stagione quasi compromessa? D’istinto verrebbe da rispondere in termini negativi: non tanto per il valore dei singoli e per le loro qualità tecniche, quanto per l’ennesimo ko (1-2) rimediato domenica al polisportivo contro una diretta concorrente come l’Union Quinto. Un risultato grave nella forma (nessun tiro in porta in un secondo tempo ai limiti della rassegnazione) e nella sostanza (il Belluno è ultimo da solo). Ma se all’istinto si fa prevalere la logica, i contorni della risposta appaiono molto più sfumati.
TRIVELLATO - Per essere un fuoriquota e per di più all’esordio, se l’è cavata egregiamente. Incolpevole su entrambi i gol, incassati da distanza ravvicinatissima, ha contribuito a rendere meno amaro il passivo, sfoderando uno strepitoso intervento in tuffo su colpo di testa di Vianello.
LAHTI - «Per me è un difensore centrale». Mister Raschi lo aveva detto fin dal suo arrivo. Non a caso, il finlandese è stato schierato nel cuore della retroguardia in coppia con Brustolon. Risultati? Alterni. E quando tornerà Pavan? Uno dei due dovrà per forza slittare sulla fascia. Anche se Timi in primavera farà le valigie.
BONO - «Stefano è un ottimo giocatore - commenta proprio il tecnico gialloblù - ed è esattamente l’uomo che ci serviva. Farà bene, ne sono certo. Prima di giudicarlo, voglio vederlo accanto ad Armenise (rientra domenica a Tamai dopo 3 turni di squalifica, ndr). Più che un costruttore di gioco, è un elemento in grado di dare ordine a centrocampo. Ripeto, è quel che cercavamo».
RUSSO - Un unico squillo, ma importante. Da 3 punti: è quello di Oderzo. Il suo gol con l’Opitergina ha regalato ai gialloblù l’ultima vittoria stagionale. Poi si è un po’ smarrito, come tutta la squadra: «Ma io di Russo sono contento - conclude Raschi - anche con il Quinto si è impegnato, mettendo in difficoltà gli avversari. E su di lui c’era un rigore netto».
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LA SITUAZIONE

Classifica corta: la salvezza
dista 7 punti, i playout appena 4
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Martedì 25 Gennaio 2011,
Obiettivo primario: avere due squadre alle spalle nel mese di maggio. In caso contrario, la discesa in Eccellenza sarebbe automatica. In questo momento, la classifica fa più paura di un horror: il Belluno è ultimo, da solo, con 15 punti (appena 13 conquistati sul campo). Se il campionato finisse adesso, i gialloblù sarebbero retrocessi con il Torviscosa (che è a quota 16). La zona playout, ovvero il terz’ultimo posto, è lontana 4 lunghezze, mentre la salvezza è a -7. Distanze tutto sommato ragionevoli, se consideriamo che al termine del campionato mancano ben 13 giornate. Ma il calendario è tutt’altro che benevolo: domenica i bellunesi affronteranno in trasferta il Tamai, terzo, e il 6 febbraio riceveranno il Chioggia. (M.D.I.)
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00mercoledì 26 gennaio 2011 23:34
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CALCIO SERIE D Duro sfogo del presidente Barzon

«Il mio Belluno?
È inguardabile»


Alessandro De Bon
BELLUNO
Mercoledì 26 Gennaio 2011,
L’educazione sentimentale del pubblico. A 48 ore dalla legnata firmata Quinto, Sergio Barzon torna a parlare. Alla stampa, ma pure, e prima, alla squadra. E decide di farlo, insieme ai consiglieri Gallio e Carbonari, tramite il mister, a pochi minuti dall’inizio del primo allenamento della settimana del Belluno, fanalino di coda nel girone C di serie D e seriamente indiziato di retrocessione in Eccellenza. «Volevamo fosse il mister a riportare alla squadra il severo pensiero della società - la conferma di Barzon - e le considerazioni sono state molte, e amare».
Partiamo dalla prima.
«La premessa è che tutti vogliamo stare vicini e aiutare la squadra e l’ambiente. Ma ora basta. La domenica capita di trovarsi di fronte a un’inguardabile mollezza. A una squadra dolce e buona invece che cattiva e determinata. Forse non hanno capito che non stanno giocando per una squadretta di paese, bensì per la squadra di un capoluogo di provincia. Un capoluogo ultimo da solo. Cosa che oltre a dispiacere imbarazza».
La ramanzina è severa.
«Chi può avere più fame di noi? Nessuno, quindi comincino a lottare in piedi, non da per terra. A Raschi abbiamo detto di azzerare tutto. Poi a mente sgombra ripartire tirando fuori attributi, autostima e responsabilità. E con questo speriamo di essere riusciti a trasmettere allo staff tecnico i giusti stimoli per trovare una soluzione».
La ricetta della società?
«Pensare a una partita per volta, vincendole. Ovvio che con il Tamai, forte o non forte che sia, il risultato ammesso è uno solo. E sia chiaro: non voglio più vedere atteggiamenti indispettiti per quel che dice il pubblico. L’unica reazione ammessa è la cattiveria in campo».
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LA SITUAZIONE
Timi Lahti
nella
Finlandia

Under 21
Mercoledì 26 Gennaio 2011,
La Finlandia chiama, Raschi urla. Le notizie sono due: la prima è che Lahti è stato convocato per l’amichevole della nazionale Under 21 finlandese contro l’Estonia del prossimo 9 febbraio. Che vuol dire due giorni in Finlandia e poi di nuovo a Belluno per non perdersi altre partite. La seconda news invece è che Roberto Raschi ha urlato. Il primo allenamento della settimana post Quinto si è fatto sentire. Il mister, dopo aver parlato con la società, ha urlato con la squadra. La quale, puntuale, si è poi messa al lavoro in silenzio registrando il pieno recupero di Pavan.

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00venerdì 28 gennaio 2011 19:59
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CALCIO SERIE D Finora il successore di Tormen ha raccolto due vittorie e quattro sconfitte
Raschi: «Io ci metto la faccia»

L’allenatore rivendica serietà e serenità tra le critiche della società e le voci di esonero

Alessandro De Bon
Venerdì 28 Gennaio 2011,
Questa è la mia faccia e ce l’ho messa io. Sono giorni difficili per Roberto Raschi. Prima le critiche pubbliche del presidente, poi le voci sulla panchina che traballa. Voci quasi inevitabili quando si parla di un’ultima della classe, reduce da tre sconfitte consecutive. Il Belluno non fa eccezione. E l’allenatore non le può ignorare. A un mese e mezzo dall’inizio della sua avventura - il debutto in panchina avvenne il 12 dicembre: vittoria sul Torviscosa a poche ore dalle dimissioni di Toni Tormen - il bilancio è di quattro sconfitte su sei match disputati. È stato lo stesso presidente, Barzon, a chiamare ieri Raschi per riferirgli le voci, e soprattutto per confermargli la sua stima. «Il presidente mi ha detto che erano uscite queste voci su un mio possibile esonero in caso di sconfitta a Tamai - ammette il tecnico gialloblù al termine del duro allenamento di ieri - ma mi ha anche assicurato che sono assolutamente prive di fondamento, che nulla di tutto ciò corrisponde al vero».
Dunque tranquillo?
«Lo sarei a prescindere, ed è quello che ho detto anche al presidente. Io faccio il mio lavoro, non presto attenzione a queste cose. La società fa il suo, ed è normale che se i risultati non arrivano possa pensare di dare un’ulteriore svolta per non lasciare alibi ai giocatori. Perché che i giocatori debbano dare di più è innegabile. Io per primo domenica con il Quinto sono rimasto spiacevolmente sorpreso non vedendo alcuna reazione ai colpi inferti dai rivali».
L’«inguardabile mollezza» di cui parlava il presidente nel suo severo sfogo in settimana?
«Ecco, se parliamo di mollezza posso essere anche d’accordo, se parliamo di "Belluno inguardabile" assolutamente no. Comunque sia, il mio lavoro ora è allenare e fino a quando mi sarà concesso e richiesto, lo farò».
Nessun fastidio dunque per i mormorii?
«Io sono perfettamente cosciente di come sono andate le cose, delle situazioni che mi hanno portato a sedermi su questa panchina. Alcuni allenatori hanno risposto "no, grazie", altri "sì", ma chiedendo in cambio paracaduti dorati. Io non ho alzato alcuna pretesa, non ho posto alcuna condizione e ho solamente atteso i rinforzi che la società con i suoi tempi ha voluto mettermi a disposizione per cercare di rinforzare la rosa. Insomma, l’unica cosa che ho fatto è stato rispondere "sì" e metterci la faccia. E con questa faccia vado avanti».
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00martedì 1 febbraio 2011 15:07
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A Tamai non vinceva nessuno da settembre, ci sono riusciti i gialloblù, bravi e fortunati

Questo è il Belluno
che può salvarsi


Roberto Vicenzotto

Lunedì 31 Gennaio 2011,
S’accende in casa delle Furie il fanalino di coda. Belluno fa la sua onesta partita, sfrutta quel che riesce a creare, si chiude diligentemente, è pure assistito dalla buona sorte e porta via tre punti da Tamai. Due traverse e un palo negano la possibilità di rimediare al Tamai che perde così l’imbattibilità casalinga (durava da settembre) e il quarto posto. Il Belluno interrompe la striscia negativa di tre sconfitte consecutive e lascia l’ultimo posto al Torviscosa.
Scorrono 2’ e già Cima trova la traversa a negare il gol, dopo lo scambio in area e la chiusura in diagonale da sinistra. In mezzo al campo manca Nonis (neo papà di Daniel) e si vede nella gestione del comando. Il Belluno giocando di spada riesce a farsi vivo e pungere. Palla a spiovere in area (21’) e l’avanzato Mosca la rialza a pochi metri dallo specchio. Llullaku non è in gran splendore (come gli altri soci che stanno davanti) e, al 25’, servito da Maracchi calibra senza ardore cercando l’incrocio: Trivellato cattura. Cima coglie la sua seconda traversa al 33’, direttamente da calcio d’angolo. Stesso punto da cui tracciò la parabola vincente contro Rovigo.
Da tanto Tamai sbuca Belluno. Punizione di Mele dalla trequarti sinistra, palla in area. La difesa lascia rimbalzare, Zanette permette tutto e sul secondo palo, di testa, tocca Mosca. È il gol che segnerà il pomeriggio grigio. Altro rischio per i rossi prima dell’intervallo, Cussigh rimedia sullo sgusciato Mele in area piccola.
Il Belluno amministra, si chiude bene e cerca le ripartenze. Lo schieramento di Birtig non riesce più a giocare. C’è un’opportunità in apertura, con un colpo di Cussigh al 3’ da una ventina di metri, su cui il portiere si tuffa e sventa per il quarto angolo. Applausi dal pubblico. Sorte grama per Tamai, se non è traversa è palo. È infatti il montante a dire no a Maracchi (25’) prima che Spetic - già in posizione irregolare - colpisca di testa ancora il montante alla sinistra di Trivellato, osservatore comunque immobile. Al 5’ di recupero il Belluno lancia Pontin in area, Giacomo cerca lo «scavetto» di poco allargato a destra. Racimola però solo un altro corner, sui cui s’ode il triplice fischio.
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Lunedì 31 Gennaio 2011,
TAMAI-BELLUNO0-1
GOL: pt 38’ Mosca.
TAMAI: Zanette 5.5, Cussigh 6, Zuliani 6 (st 42’ Zambon sv), Giglio 6, Politti 6.5, Gallinelli 6, Maracchi 6.5, Cima 6.5 (st 23’ Godino 5.5), Piperissa 5, Llullaku 5.5, Spetic 5.5. All. Birtig.
BELLUNO: Trivellato 6, Miniati 6.5, Mosca 6.5, Armenise 6.5, Brustolon 6, Lahti 6.5, Rosso 6 (st 28’ Pontin 6), Bono 6.5, Battaglia 6 (st 32’ Merotto sv), Mele 6.5, Radrezza 6 (st 17’ Russo 6). All. Raschi.
ARBITRO: Gentile di Lodi 6.5.
NOTE. Ammoniti Cussigh, Gallinelli, Miniati, Armenise, Rosso e Russo. Spettatori 450 circa


LE INTERVISTE
Barzon: «Questo è il piglio giusto»
Raschi: «La squadra ha reagito»
Lunedì 31 Gennaio 2011,
«Non vedo solo fortuna in questa vittoria, la squadra è partita con il piglio giusto fin dall’inizio». Il presidente Sergio Barzon elogia il Belluno che ritrova la vittoria, rispedendo al mittente ogni considerazione su ipotesi diverse di allenatore. «Certo, è stato un risultato da difendere con il batticuore, contro una bella squadra. Sono molto contento - continua il massimo dirigente gialloblù - e speriamo che siano riusciti a trovare gli stimoli giusti. È stata una bella risposta a tutti i discorsi circolati in settimana. Tutti devono ancora migliorarsi, ma questa vittoria vale come oro».
Roberto Raschi affronta i cronisti meno raggiante, ma dichiara ugualmente soddisfazione. «La squadra è questa e ricordiamoci che a fine girone di andata aveva nove punti. La compagine è giovane - dice l’allenatore del Belluno - e non aveva nelle sue caratteristiche quella della lotta». Venendo alla partita appena vinta a Tamai, Raschi sostiene che «contro un’ottima squadra abbiamo giocato di spada e non di fioretto. Siamo venuti qua con umiltà, come deve essere. Ho visto impegno e occasioni buone, facendo una partita di contenimento per portare a casa il risultato, contro la squadra sorpresa del campionato e che ha certe individualità da far paura».
Due traverse e un palo degli avversari...
«In precedenza non avevo attribuito le sconfitte solo alla sfortuna, stavolta dico che non abbiamo vinto solo per fortuna. Dopo una settimana di pressioni, la squadra ha reagito». (R.V.)
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LE PAGELLE
Trivellato si fa amico pali e traverse
Mele ispiratore, Bono comanda
Lunedì 31 Gennaio 2011,
Trivellato 6: la traversa lo salva due volte nel primo tempo. Apre con un bel tuffo il secondo. Poi il palo diventa suo nuovo alleato.
Miniati 6.5: mobile e sgusciante, non toglie di certo la gamba in contrasto.
Mosca 6.5: prezioso colpo di testa a concretizzare il gol che vale tre punti. Quel poco che si muove dalla posizione, riesce a farlo rendendosi pericoloso.
Armenise 6.5: al rientro risponde subito presente. A volte con irruenza, di sicuro è un gran combattente. Uno di quelli che giova alla svolta voluta da Raschi.
Brustolon 6: in mezzo alla difesa sbroglia quel che serve.
Lahti 6.5: aiuta a dare ordine nei contenimenti, avanzando pure fra le linee. Non lesina il contrasto, ma resta senza ammonizioni, giustamente.
Rosso 6: si mantiene largo e aiuta a frenare quanto il Tamai prova a costruire (st 28’ Pontin 6: contribuisce a tenere il pericolo più lontano).
Bono 6.5: il nuovo che avanza. Comanda in mezzo al campo, prende colpi ma regge. Innalza la media d’età, ma giova all’obiettivo salvezza.
Battaglia 6: cerca di tenere palla, combatte e sostiene le ripartenze (st 32’ Merotto sv).
Mele 6.5: ispiratore prima a destra, poi a sinistra e quindi di nuovo a destra. Calibra il piazzato che propizia l’1-0, resta sempre attivo.
Radrezza 6: mette un po’ di pressione, ma non arriva al tiro (st 17’ Russo 6: subito insistente, quando c’è da sciabolare). (R.V.)
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00martedì 1 febbraio 2011 20:21
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Parla il match-winner della sfida di domenica
La partita della svolta
Stefano Mosca: «A Tamai la nostra prova più matura»
Martedì 1 Febbraio 2011,
C’era una svolta. Una fiaba di Stefano Mosca. Goleador contro il Tamai colui che ha infilato in rete la palla più preziosa di questo inizio 2011, il centrocampista gialloblù incassa i tre punti della domenica e avverte: «Questa può essere la partita della svolta».
Anche perché se così non fosse e non si cambiasse definitivamente ritmo...
«Appunto. Ora non c’è più spazio per alcun alibi, bisogna soltanto fare punti. Fine dei discorsi. Credo che quella di domenica sia stata la partita più matura del Belluno di quest’anno. Abbiamo trovato il vantaggio, lo abbiamo difeso, non li abbiamo lasciati rispondere e ci siamo portati a casa tre punti da una trasferta difficilissima. Tutto questo giocando contro un Tamai che ha fatto il Tamai, non un Tamai in giornata storta».
Che il Belluno abbia trovato la retta via?
«Il Belluno ha trovato giocatori fondamentali come Bono, ha trovato la forma, una sua completezza e una volta tanto pure gli episodi dalla sua. Credo proprio che quella di domenica è stata una vittoria che cambierà le cose a livello psicologico. Ora sappiamo che possiamo fare male a chiunque e fare punti ovunque».
Le voci su un possibile cambio tecnico vi hanno sfiorato?
«No, non sono cose che ci competono. Noi dobbiamo giocare a calcio e basta. Detto questo io posso soltanto dire che il mister da quando è alla guida della squadra ha dato ogni giorno il 100 per giorno. È alla prima esperienza e si sta dimostrando un bravissimo allenatore oltre che una persona per bene. Noi giochiamo per il Belluno, fine, ma siamo convinti che è con lui che il Belluno potrà salvarsi».
E Mosca come sta dopo la «stagione perfetta» dell’anno scorso?
«In crescendo. Sono partito più piano rispetto a un anno fa, ma ora va sempre meglio. E se adesso arrivano anche i gol (al momento 2 ndr) direi che siamo sulla strada giusta».
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Alessandro De Bon

L’ANALISI
«Non dobbiamo
accontentarci
dei playout»

Martedì 1 Febbraio 2011,
E se ne bastassero 37? Chi lo ha detto che la quota salvezza è per forza a 42 punti? Andando indietro di un paio di stagioni, ed evitando poi difficili confronti con quella dell’anno scorso quando il girone era a 20 squadre e quindi con un totale di 4 partite in più, ecco che si scopre che nel 2008/2009 per salvarsi senza la noia dei playout sarebbero bastati 38 punti. Uno in più del Trento che con 37 punti fu costretto ai playout. Ovvero altri 20 punti oltre ai 18 incassati finora dai gialloblù.
Un bottino che, spartito sulle 12 giornate rimanenti, vorrebbe dire qualcosa come 5 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte o 6 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Miracoli più fattibili, insomma.
«Io non so quale sia la quota salvezza - il commento in merito di Stefano Mosca - dipende tutto dal ritmo che sosterranno le formazioni da metà classifica in giù. Dirlo ora è decisamente inutile. Noi siamo decisi a pensare a una domenica per volta, senza correre e senza fare calcoli. Poi quel che sarà sarà. Ma di certo non ci stiamo "accontentando" dei playout: noi vogliamo salvarci direttamente, senza code. E possibilmente non all’ultimissima giornata, evitando 90’ di fuoco quando la stanchezza può giocare brutti scherzi».
«Se davvero con il Tamai abbiamo svoltato - chiude Mosca - io credo con tutto me stesso alla salvezza». (A.D.B.)
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enricotv
00mercoledì 2 febbraio 2011 21:10
da corrierealpi.gelocal.it/

Belluno, complimenti di Barzon «Finalmente gli stimoli giusti di chi non vuole retrocedere»
Il presidente galvanizzato dalla vittoria sul campo del Tamai Intanto l'Opitergina ha esonerato l'allenatore Mauro Tossani
belluno

di Gigi Sosso

BELLUNO. Tamai e... t' amo ancora. Il presidente del Belluno, Sergio Barzon vuole ancora più bene alla squadra, dopo la prestazione di domenica e i tre punti strappati alle porte di Brugnera. Ma non ci tiene per niente a rivivere settimane come quella successiva alla figuraccia con il Quinto. La salute in testa alla classifica, il calcio in zona salvezza. Ha visto anche lui l'ex allenatore della Sacilese, Stefano De Agostini in gradinata. Però nega di averlo contattato. Chissà come sarebbe finita, in caso di quarta sconfitta di seguito... Ma è andata bene e allora tutti contenti, compreso l'allenatore Roberto Raschi: pronti per sette giorni sereni: «La mia squadra ha giocato con il piglio giusto, quello di chi non ha alcuna voglia di retrocedere - sottolinea Barzon - siamo riusciti a conquistare questa vittoria, in casa della terza e possiamo ancora migliorare. Ho visto bene il Belluno e mi aspetto ancora di più dai ragazzi, perché questo dev'essere solo il punto di partenza». Soffrire va bene, ma... Il Belluno ha solo lasciato l'ultimo posto. Alla fine della partita, sarebbe retrocesso direttamente lo stesso. Ma la fiducia è salita, dopo questa botta di vita: «Bisogna soffrire e allora soffriamo. Ma un conto è passare 90 minuti come quelli di Tamai e un altro come quelli con il Quinto. Una bella differenza, mi sembra». Gli stimoli giusti. Che una molla sia scattata, non c'è dubbio. Che i gialloblù abbiamo tirato fuori l'orgoglio, dopo la pioggia di letame dei giorni successivi al Quinto anche: «Di sicuro sono scattati gli stimoli giusti, quelli necessari a sfoderare una prestazione come questa. Proviamo ad avere lo stesso atteggiamento anche nelle prossime settimane: è l'unico sistema che conosco per rimanere in questa categoria». Telefono scarico. La squadra ha bisogno di affetto. A Tamai, non c'erano tantissimi bellunesi, ma un segnale positivo c'è: «Mi hanno chiamato in tanti, per informarsi sul risultato finale e la qualità della prova: ho il cellulare scarico. Mi auguro di rivederli in tribuna domenica prossima con il Chioggia. Un'altra partita in cui bisognerà dare tutto, anche per vendicare la sconfitta dell'andata, oltre che un'occasione per incrementare la classifica e avvicinare la salvezza». Oderzo, via Tossani. L'Opitergina ha esonerato Mauro Tossani, dopo la sconfitta con il Montebelluna. In giornata, il nuovo mister: sta a vedere che è De Agostini. Strano non fosse a Oderzo, ma a Tamai.
1 febbraio 2011

enricotv
00giovedì 3 febbraio 2011 18:14
da www.ilgazzettino.it

CALCIO Rallenta il recupero di Lazzaretti e Zappalà, fuori Masoch
Belluno, incognita Mosca

Il centrocampista alle prese con la febbre in forse contro Chioggia
Giovedì 3 Febbraio 2011,
Speranze per Mosca. Il Belluno marcia compatto verso la sfida di domenica, quando al polisportivo arriverà il Chioggia di patron Levantaci. Una sfida non facile che Roberto Raschi spera ovviamente di poter affrontare con le migliori armi a sua disposizione. Su quella però che a Tamai si è dimostrata ben affilata e tagliente continua ad aleggiare il dubbio "influenza". Stefano Mosca infatti nemmeno ieri è riuscito ad allenarsi. Al mal di gola persistente, che martedì lo aveva costretto a interrompere l'allenamento e guadagnare il letto, ieri si è aggiunta la febbre. Quindi niente campo, niente freddo e avanti con gli antibiotici. A questo punto si ragiona di giorno in giorno. Se la cosa dovesse rivelarsi leggera come per Pavan, ieri già di nuovo al lavoro, tanto meglio e avanti a pieno regime, altrimenti bisognerà iniziare a entrare nell'ordine delle idee che per Mosca si farà dura esserci contro i lagunari. Fermo ovviamente anche Masoch e con lui, brutta notizia di ieri, pure di nuovo Zappalà e Lazzaretti. Per entrambi infatti il recupero si fa sempre più lento. Il primo ieri ha avvertito un fastidio anche all'altra gamba, quella sana, è ha preferito fermarsi; il secondo invece con molta probabilità dovrà togliersi il dente del giudizio. Ergo, altro stop. Oggi, per l'ultimo allenamento prima della rifinitura di venerdì, la squadra si troverà ancora sul sintetico, vista l'indisponibilità del manto principale di cui si preferisce preservare le già precarie condizioni.
QUI CHIOGGIA. Ma che squadra sarà il Chioggia che domenica farà visita al Belluno? Un Chioggia senza dubbio non troppo felice dei soli 31 punti incamerati finora, visto che in estate era una candidata all'alta classifica, e reduce da un ciclo non proprio allegro di due sconfitte (Concordia e il derby di domenica con il Venezia) e un pareggio (Montecchio). Dunque, se si vuole vendicare l’1 a 0 della gara di andata, prepararsi alla battaglia.
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enricotv
00venerdì 4 febbraio 2011 14:45
da www.ilgazzettino.it


CALCIO Parla il mister del Chioggia, atteso domenica al polisportivo
«Belluno temibile»
Scarpa mette in guardia i gialloblù: «Non siamo in affanno»
Venerdì 4 Febbraio 2011,
A caccia di punti preziosi. Il Belluno? No, il Chioggia. Benché squalificato, e domenica dunque in tribuna al polisportivo, mister Marco Scarpa non ha alcuna intenzione di continuare a sparpagliare punti in giro per il mondo dopo un trittico infelice con due pareggi e una sconfitta. «Fare punti a Belluno sarebbe bellissimo, sarebbero davvero preziosi e potrebbero darci una certa tranquillità. Dopo due pareggi e una sconfitta è quel che ci vuole per tirare il fiato».
Chioggia in affanno?
«No, assolutamente. Domenica con il Venezia abbiamo perso sfortunatamente, sbagliando un rigore sullo 0-0 e rimanendo in dieci alla mezz’ora per l’espulsione di Lazzari. Poteva andare diversamente. Non so che voci arrivino a Belluno, ma quest’anno la squadra non è stata costruita per vincere, bensì per arrivare in zona playoff dopo un’annata tranquilla. Niente di più. Quindi il cammino fatto fino a oggi ci sta tutto».
Quale Belluno si aspetta domenica?
«Me lo ricordo bene dall’andata. È una squadra combattiva, che corre e dà fastidio. Guai prenderlo sottogamba. Sarà una partita molto impegnativa. Ha pure fatto buoni acquisti, mirati, e dunque sarà senza dubbio più equilibrato e forte. Insomma, se già complessivamente era temibile prima, lo sarà ancor di più adesso. Dovendo salvarsi vorrà fare di sicuro la partita. E poi diciamocelo, una squadra che vince a Tamai non può che essere in forma».
LA SITUAZIONE - Già, un Belluno in forma, ma l’infermeria che dice? Dice, stando alle ultime notizie di ieri, che Stefano Mosca dovrebbe tornare ad allenarsi oggi. Passato il mal di gola e svanita la febbre, il match-winner di Tamai tornerà in campo per la rifinitura odierna e deciderà poi con il mister che fare. Rinunciare a uno dei migliori in Friuli o rischiarlo dal primo minuto? Scongiurato invece lo stiramento per Zappalà che comunque rimarrà a riposo precauzionale.
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ZakkTV
00sabato 5 febbraio 2011 12:50
ricerca.gelocal.it/corrierealpi/archivio/corrierealpi/2011/02/04/BS1PO_BS101.html?re...

Belluno, è rientrato l’allarme per Mosca: domenica gioca «Ci vendicheremo del Chioggia»

04 febbraio 2011 — pagina 35 sezione: Sport
BELLUNO. L’ora di Mosca. Il Belluno non sa ancora se potrà mettere in campo Stefano Mosca per la partita di domenica con il Chioggia. Il bomber di Tamai sta passando una settimana con il termometro sotto l’ascella e l’antibiotico a portata di mano. Ieri la febbre se n’era andata e oggi il mancino agordino dovrebbe allenarsi, ma rimangono solo questa seduta e l’eventuale rifinitura di domani. E’ in allerta Federico Lazzarini.
L’altro giocatore in organico capace di fare l’esterno sinistro basso: «Martedì non sono riuscito a terminare l’allenamento, per via della tosse e del mal di gola. Non riuscivo proprio a respirare e ho dovuto fermarmi. Mercoledì ho avuto la febbre e ieri stavo già meglio. Nel pomeriggio, spero di potermi preparare, naturale che la mia presenza con il Chioggia è tutt’altro che sicura, visto che c’è chi si sta allenando sempre e magari merita di giocare più di me».
Cercasi riscatto. L’andata di Chioggia non va catalogata tra le migliori prestazioni di Mosca. Quel giorno i gialloblù persero 1-0, con il gol dopo pochi minuti di Ragusa: «E’ uno degli incontri che effettivamente ho sbagliato. Uno dei pomeriggi più sfortunati anche per la squadra, visto come è finito. Dobbiamo cercare di vincere di nuovo, sia per vendicare quella partita che per migliorare la nostra classifica. Siamo solo penultimi e non abbiamo ancora fatto niente. Speriamo che la vittoria di Tamai sia stata una svolta positiva della nostra stagione. Mancano dodici partite alla fine e possiamo ancora farcela o direttamente o ai play out».
Gli indisponibili. Sono sempre fuori Daniele Lazzaretti per lo strappo muscolare alla coscia sinistra e Yari Masoch per la distorsione alla caviglia. Sta sempre meglio il difensore centrale Nicola Pavan, che potrebbe essere addirittura a disposizione, dopo lo scampolo giocato sabato scorso con la maglia della Juniores nazionale contro il Città di Concordia. Il provino è stato positivo.
Addio «Sceriffo». E’ morto Ennio Gazzetta, il popolarissimo mister veneziano, che qualche anno fa è stato vicino alla panchina del Belluno e, comunque, era molto conosciuto in città e provincia. Lo «Sceriffo di Oriago» ha giocato e segnato molto, allenando poi in molte squadre: Bassano, Santa Lucia, Mestre, Sanvitese, Bolzano... Un male incurabile se l’è portato via, in poco tempo. Alla famiglia Gazzetta le condoglianze della redazione sportiva del Corriere delle Alpi.
- Gigi Sosso
enricotv
00sabato 5 febbraio 2011 18:11
da www.ilgazzettino.it


CALCIO Vigilia di Belluno-Chioggia. Si temono le punte ospiti
Spauracchio attacco

Domani si gioca alle 14.30 solo in D, i dilettanti alle 15
Sabato 5 Febbraio 2011,
Occhio all’attacco, anche se non segna un granché. In casa Belluno, in vista della partita di domani pomeriggio contro il Chioggia, si guarda con timore all’arsenale dei lagunari. Adriano e Tartalo, cannonieri di mister Scarpa, non fanno essere troppo sereno Roberto Raschi. Stando ai numeri però, visto che i gol quello sono, non è poi che i bombardieri chioggiotti sfavillino per lucidità sotto porta. I gol segnati dal Chioggia in 22 partite sono infatti 26 (a fronte dei 27 subìti) e dunque tre solo in più del Belluno (a fronte dei 39 subìti). Tra i due dunque il reparto «rischioso» è semmai di più la difesa gialloblù, rispetto all’attacco granata. Ma con l’arrivo di Lahti, e il morale in rialzo, anche là dietro le cose dovrebbero andare meglio ora.
MOSCA C’È - Nella rifinitura di ieri si è visto Mosca. Sfebbrato e senza mal di gola, Stefano ha svolto regolarmente l’allenamento con i compagni e dunque sarà della partita. Resta solo da stabilire se fin dal primo minuto o a match in corso. Rimangono indisponibili invece Pavan, Zappalà e Lazzaretti.
ORARIO - Tutti alle 15, ma non il Belluno. Nella domenica in cui tutto il calcio regionale e provinciale (dall’Eccellenza e fino alla Terza) slitta di mezz’ora il fischio d’inizio, per la serie D si resta ancorati all’orario invernale: al polisportivo dunque si inizierà a giocare alle 14.30.
ARBITRO - Il direttore di gara designato per Belluno-Chioggia è il signor Luca Cassarà di Cuneo.
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enricotv
00martedì 8 febbraio 2011 01:24
da www.ilgazzettino.it

Dopo l’impresa di Tamai si sperava che i gialloblù dessero continuità
al momento positivo invece è arrivata un’altra sconfitta casalinga

Salto di qualità fallito
Il Chioggia approfitta
dei limiti del Belluno



Lunedì 7 Febbraio 2011,
BELLUNO-CHIOGGIA0-1
GOL: pt 41’ Adriano.
BELLUNO: Trivellato 5.5; M. Miniati 6, Mosca 6 (st 23’ Lazzarini 6), Brustolon 6, Lahti 6; Armenise 5.5, Rosso 5.5 (st 30' Pontin sv), Bono 6; Battaglia 5 (st 6’ Russo 5.5), Mele 5.5, Radrezza 5. (A. Miniati, Dalla Gasperina, Sommacal, Merotto). All. R. Raschi.
CHIOGGIA: L. Boscolo 6.5; D. Boscolo 6, Rossi 6, Borriero 6.5, A. Ballarin 6.5; Garbini 6, Veronese 6 (st 13' Braida 6), Caraceni 6, Pagan 7 (st 44’ Vassalli sv); Adriano 7, Tartalo 6 (st 31’ Cattelan 6). (Fornasier, M. Ballarin, Doria, Braga). All. L. Tiozzo.
ARBITRO: Luca Cassarà di Cuneo, 6 (assistenti: A. Fusco di Torino e M. Rondina di Vercelli).
NOTE. Spettatori 300 circa (147 paganti, 117 abbonati). Angoli 10-3 per il Chioggia Ammoniti Rosso, Lahti, Tartalo, Russo, Garbini, Borriero e Vassalli. Recupero: pt 1’; st 4’.

PARLA RASCHI
«Troppi errori
individuali...»

Lunedì 7 Febbraio 2011,
Nomi e cognomi, mister Raschi non ne fa. Ma non serve Sherlock Holmes per scoprire chi sono i responsabili dell’ennesima arrabbiatura (eufemismo) nel post partita del tecnico gialloblù: «La differenza è tutta negli errori individuali in fase offensiva. Abbiamo avuto delle occasioni veramente ghiotte. Non solo nel primo tempo, anche nella ripresa. E davanti alla porta. Poche storie, bisogna fare gol».
Da cosa dipende? Scarsa lucidità, condizioni del campo?
«Il terreno non c’entra quando Mele colpisce di testa indisturbato solo davanti al portiere. E non è stata neppure una parata difficile. Quelle sono occasioni da sfruttare. Ci manca l’istinto del killer, la feroce volontà di segnare. I fatti parlano chiaramente: abbiamo realizzato pochi gol con le punte».
A proposito di errori dei singoli, la rete di Adriano si può catalogare ancora in questo contesto.
«Non mi va nemmeno di commentare. Trivellato ha chiamato palla e il difensore (Brustolon), che quel pallone lo aveva praticamente in testa, si è abbassato. Peccato, stiamo parlando di un giovane che fino a quel momento aveva sempre fatto bene. Ma è un episodio grave».
Ok, mister. Ma una volta incassato lo 0-1, c’è ancora una partita da giocare. Come mai, invece, il Belluno nel secondo tempo è sempre così assente?
«I ragazzi devono avere il fuoco dentro. Quel fuoco che io sto ancora cercando. Ma soprattutto, devono capire che il Belluno lo possono salvare soltanto loro». (M.D.I.)
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«Vincerò»
non porta
fortuna
a Barzon

Lunedì 7 Febbraio 2011,
Il presidente Sergio Barzon ci ha provato. Prima del match, ha sparato a tutto volume, attraverso gli altoparlanti, il «Nessun dorma» di Puccini, con l’inconfondibile timbro di Luciano Pavarotti. Ma il «Vincerò» finale è risuonato a vuoto. Ci ha provato, Barzon. Memore anche dell’esperienza allo stadio Penzo di Sant’Elena. Prima di ogni gara, infatti, il Venezia si «carica» a mille con l’acuto di Pavarotti. Un’iniezione di autostima e, secondo il presidente gialloblù, anche un modo per «impaurire gli avversari e influenzare gli arbitri: in quello stadio non ti permettono di vincere». In fondo, provare a replicare la stessa formula anche al polisportivo non costava nulla. Ma di fronte a tanta imprecisione sotto porta, anche la scaramanzia va in soffitta. (M.D.I.)
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Mister Scarpa:
«Potevamo
andare sotto
nei primi 45’»



Lunedì 7 Febbraio 2011,
Come i manager inglesi, ha osservato la partita dall’alto. E se l’è goduta. Sì, perché mister Marco Scarpa, dalla tribuna del polisportivo, ha rivisto il vero Chioggia: una squadra solida, pratica e attenta a non concedere spazi: «Dopo un periodo di grande sofferenza - ha commentato proprio il tecnico, che ieri ha lasciato il suo posto in panchina al vice Luca Tiozzo - finalmente gli episodi sono girati a nostro favore. Nel calcio, si sa, ci vuole anche un pò di fortuna. Tuttavia, credo che la vittoria sia meritata». Parlando di episodi, Scarpa si riferisce alle occasioni da rete create, ma non finalizzate dal Belluno nella prima frazione: «Sì, potevamo andare sotto, soprattutto quando Mele ha colpito di testa a pochi metri dalla porta. Ma in quella circostanza è stato bravissimo il nostro portiere, Luca Boscolo». Il periodo di flessione sembra già alle spalle: «Siamo in crescita, ma potevamo gestire meglio qualche contropiede e chiudere in anticipo la partita. Il Belluno? Ottimo primo tempo, ci ha messo in grande difficoltà con ripartenze rapide». (M.D.I.)
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«Dopo il gol abbiamo mollato»
Timi Lahti: «Il portiere ha chiamato l’uscita e ci siamo fermati. Così Adriano ha segnato...»
Lunedì 7 Febbraio 2011,
Più giallo che blu. I biondi Timi Tapio Lahti e Mike Miniati analizzano con estrema lucidità un film già visto: Belluno sconfitto di misura dopo aver collezionato (e sprecato) diverse occasioni, mentre gli avversari colpiscono al primo affondo.
IN PARTENZA - Strano il calcio. Così come è strana la vita. Nel giro di poche ore, Timi Lahti passerà dal giocare per una salvezza quasi disperata in serie D italiana, all’essere protagonista in campo internazionale con la maglia della nazionale Under 21. Ovviamente finlandese. «Sì, parto domani(oggi, ndr) con l’aereo. Giocherò mercoledì, poco distante da Helsinki. Tranquilli, giovedì sarò già di ritorno». Per fortuna, perché Lahti nel cuore della retroguardia è una pedina sempre più determinante: «Abbiamo perso anche a causa delle pessime condizioni del campo. La palla rimbalzava molto male, i passaggi rasoterra erano impossibili da effettuare. E poi ci siamo mangiati troppi gol». Timi era in zona nel momento in cui Adriano ha incornato in porta il pallone che ha deciso il match: «Cosa è successo? Semplice, ci siamo fermati tutti quando il portiere ha chiamato l’uscita. Peccato, dopo lo svantaggio abbiamo mollato».
IL TUTTOFARE - Raschi gioca il jolly. Ovvero, Mike Miniati. Giocatore di straordinaria utilità, che quest’anno ha vestito tutti i ruoli tranne quello di portiere. O quasi: «Da terzino destro mi adatto per il bene della squadra, è una posizione che ho già ricoperto la scorsa annata. Anche se da centrocampista mi esprimo al meglio». Nona sconfitta casalinga su 12 incontri, ma non tutto è da buttare: «L’atteggiamento è quello giusto, ma quando subiamo gol andiamo in difficoltà. Anche perché l’avversario, una volta in vantaggio, non concede più nulla, mentre noi ci lasciamo prendere dalla voglia di strafare». La carestia offensiva si fa sentire: «Se riuscissimo a concretizzare qualche occasione in più, la classifica sarebbe molto diversa».
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ZakkTV
00martedì 8 febbraio 2011 16:08
Corriere delle Alpi

Calcio serie D. Il Belluno regala i tre punti al Chioggia

BELLUNO. Un'incomprensione fra Trivellato e i compagni della difesa costa il gol e la sconfitta del Belluno con il Chioggia: cross di Pagan dalla destra, il portiere chiama il pallone bello come il sole sulla neve delle Dolomiti, Brustolon non osa contraddirlo e Adriano ringrazia gli amici di una domenica con un colpo di testa e le lacrime agli occhi.

Commovente. Tutto a cinque minuti dal riposo, dopo che i gialloblù avevano sbagliato perlomeno quattro reti davanti alla porta di Luca Boscolo con Battaglia, Mosca, Radrezza e Mele.

Gli attaccanti faticano a segnare anche durante la settimana e allora o ci pensano gli altri o vincere diventa quasi impossibile. La zona play out si è allontanata pericolosamente e quella con i saluti da Tamai è già diventata una cartolina ingiallita.

Miniati, il dito nella piaga «A volta ci manca qualcosa quando c'è da finalizzare»


zoom
Miniati, il dito nella piaga «A volta ci manca qualcosa quando cè da finalizzare»
BELLUNO. Tempi duri per i troppo buoni. Il Belluno è meglio di San Martino. E troppo spesso diventa martire, di fronte a squadre non eccezionali come il Chioggia formato trasferta. Gente che non vinceva da metà novembre, partita di Pordenone. Molto più forte il Tamai, eppure un risultato diverso. Anzi, uguale e contrario. Perché? «L'atteggiamento era quello giusto anche contro il Chioggia, il problema è che quel gol verso la fine della prima frazione ci ha tagliato le gambe, tanto è vero che la nostra ripresa è stata negativa - spiega Mike Miniati - non siamo più stati capaci di essere propositivi, come lo eravamo stati nei primi quarantacinque minuti». Qualcosa manca, non ci sono dubbi. Due sole partite senza gol subiti (Oderzo e Tamai) e pochi gol segnati: «Non sto a sindacare sull'operato del portiere, perché ne ho uno in famiglia e gioca nella mia stessa squadra. In più, non è il mio campo. Quello che so è che, a volte, non abbiamo la necessaria cattiveria, per segnare. Ho visto perlomeno tre o quattro situzioni favorevoli: ne avessimo sfruttata una sola. E allora può capitare che un errore lo commetti e finisci sconfitto, in una partita che avresti meritato perlomeno di pareggiare, se non vincere». Come complicarsi l'esistenza, senza tanti perché, insomma: «E' un campionato difficile e siamo in una situazione che dobbiamo cercare di raddrizzare in qualche maniera. Ci sono ancora diverse partite davanti e si tratta di accumulare il maggior numero di punti. Non possiamo più sbagliare, se vogliamo rimanere in questa categoria». Intanto, Miniati continua a giocare fuori ruolo: «Mi sistemo dove c'è bisogno. Anche oggi esterno destro basso. Sarei un centrocampista, però non mi lamento assolutamente, ci mancherebbe altro». (g.s.)
7 febbraio 2011

Il Belluno, invece, torna a dimostrare la propria fragilità, aggravata anche dalla cattiva ...



Il Belluno, invece, torna a dimostrare la propria fragilità, aggravata anche dalla cattiva giornata del regista Bono, che perde due o tre palloni da prenderlo a schiaffi. C'è solo una sua punizione interessante, sulla quale non si capisce bene se Brustolon stoppi o calci male, a pochi metri da Luca Boscolo. Di sicuro, la palla va fuori e i rimpianti aumentano. E' già uscito l'inconcludente eppure incavolato Battaglia, per fare spazio a Russo. Il nuovo entrato non è tanto più ficcante, ma almeno si guadagna qualche palla inattiva, che magari andrebbe gestita meglio. Invece una volta capita addirittura di ritrovarsi in fuorigioco e non è bello davvero. Entrano anche Lazzarini per uno stanco Mosca e Pontin per Rosso, perché comunque i fuoriquota regolamentari vanno salvaguardati. La buona volontà non manca ai gialloblù, semmai non ci sono le buone idee, sicché il Chioggia può ripartire in contropiede alcune volte, evitando però di chiudere l'incontro. Quattro minuti di recupero, che non cambiano nulla, anche perché il Chioggia ce ne mette quasi uno solo per battere un calcio d'angolo e non rispetta sistematicamente la distanza regolamentare sulle punizioni, perdendo altro tempo. La cosa strana è che non scattano altri cartellini, oltre a quelli di Garbini, Borriero, Tartalo e Vassalli. Il Belluno imbarca un'altra sconfitta e si accorge di essere ancora di più nei guai di prima. Avanti così e l'obiettivo massimo rischia di diventare la qualificazione ai play out, con meno di otto punti di distacco dall'avversaria diretta. In questo caso, si retrocede sparati e non rimane che mettersi a compilare la domanda di ripescaggio. Se qualcuno ne ha voglia.



Armenise prova a farsi animo «Anche un anno fa si pensava che non ci saremmo salvati...»


di Gigi Sosso

BELLUNO. Ingenuamente. Verrebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere. Piangere e strapparsi i capelli. Un film già visto, al Polisportivo. Campione d'incassi l'undici avversario e a tasche vuote il Belluno, per via di un gol tremendo: «C'è stata un' ingenuità, purtroppo e l'abbiamo pagata - sottolinea Nicola Armenise - fino a quel momento, direi che avevamo fatto molto meglio del Chioggia, costruendo perlomeno tre o quattro buone occasioni, è che non siamo stati capaci di segnare». La salvezza diventa durissima, ma anche la fascia play out si è allontanata. Cosa si può, realisticamente, fare: «Non lo so ancora. L'anno scorso ci siamo salvati in quella maniera e nessuno ci credeva, adesso dobbiamo cercare di fare il massimo fino all'ultima giornata, il che significa mettere insieme il maggior numero di punti possibile. Alla fine, faremo i conti. Davvero non so a cosa possiamo aspirare, dico che anche in questa partita l'impegno non è mancato». L'impegno è il minimo sindacale. Quello che non c'è è la forza di reagire alle situazioni negative. Quando il Belluno va sotto, difficilmente rimedia: «Credo sia successo soltanto una volta ed era la prima giornata con l'Opitergina. Un po' anche per demerito dei trevigiani, a raccontarla tutta. Per il resto, non c'è dubbio che abbiamo questa grande difficoltà e non è certo la cosa migliore per una squadra, che deve cercare di mettersi in salvo in qualche modo». Il secondo tempo è stato poco meno che inutile ed era già capitato con l'Union Quinto, per esempio: «C'è stato disordine nella ripresa, sta di fatto che non siamo stati capaci di organizzare delle opportunità favorevoli, tranne quella su calcio piazzato di Bono, l'uomo che ci voleva».
7 febbraio 2011


Lahti, «toccata e fuga» prima di Concordia

Il centrale finlandese avrebbe voluto rispondere col sorriso alla chiamata della sua U21

Lahti, «toccata e fuga» prima di Concordia
BELLUNO. Volo e torno. Mercoledì Finlandia - Estonia under 21. Timi Lahti parte stamattina per la Scandinavia, perché il commissario tecnico Mika Laurikainen l'ha chiamato di nuovo. Certo il difensore sperava d'imbarcarsi dopo una vittoria. Immaginava di poter sorridere e non di presentarsi a Helsinki con il muso lungo: «Non giocheremo nella capitale, ma in una città vicina, ad ogni modo è sempre un appuntamento molto importante e del quale vado particolarmente orgoglioso. Parto stamattina e sarò di ritorno giovedì, pronto per l'incontro di Concordia, nel frattempo difenderò di nuovo i colori della mia nazionale. Peccato per il risultato della squadra di club. Abbiamo preso un gol evitabile, sul quale il mio compagno di reparto Brustolon avrebbe potuto fare qualcosa di buono e liberare. Purtroppo è andata a finire male e, secomdo me, avremmo meritato qualcosa di più. Almeno un punto». Lahti era già stato a Belluno l'anno scorso. Differenze? «Siamo un po' più giovani, rispetto alla passata stagione e questo può essere un problema in più. Ma direi che anche con il Chioggia ce la siamo giocare e senza quell'episodio negativo...». Manca ancora molto alla fine e, tra i problemi, c'è anche quello che interessa il biondo finlandese: ad aprile, comincerà il campionato di serie A del suo paese e l'Haka Valkeakoski gli ha rinnovato il contratto, dopo una buona stagione: «Sono sempre convinto che anche questa volta il Belluno potrà mettersi in salvo. Bisognerebbe giocare sempre come a Tamai, evitando tutti gli errori possibili e facendo un gran pressing sugli avversari. Fino a quando sarò qui in Italia, cercherò di dare il massimo per la mia squadra, con la speranza che questo massimo aiuti il gruppo a conquistare qualche risultato positivo in più. Ne abbiamo davvero un grande bisogno, per tentare questa nuova impresa. Cominciamo a fare risultato domenica prossima, non possiamo proprio farne a meno». (g.s.)
7 febbraio 2011
enricotv
00mercoledì 9 febbraio 2011 09:57
da www.ilgazzettino.it

«Undici partite per la salvezza»
Armenise analizza l’ennesima sconfitta in casa e il problema del calo nei secondi tempi


Marco D’Incà

Martedì 8 Febbraio 2011,
Il Chioggia Sottomarina è la nona squadra a lasciare il polisportivo con il sorriso e i 3 punti in tasca. Tre, come le sconfitte consecutive davanti al pubblico amico di un Belluno che, nello stadio di piazzale Resistenza, non ha raccolto neppure le briciole in questo avvio di 2011. Ma un guerriero come Nicola Armenise non intende rassegnarsi all’impietosa evidenza delle cifre: «Non guardo la classifica. Non l’ho mai osservata neppure l’anno scorso, durante la rimonta che ci ha portato alla salvezza».
Nel frattempo però è arrivato l’ennesimo passivo casalingo.
«Abbiamo disputato una gara di impegno e sacrificio, in cui siamo riusciti a creare molte occasioni da rete. Ma come al solito dobbiamo fare i conti con un episodio a sfavore che alla fine ci condanna. Purtroppo capita troppo spesso. Il gol subìto è frutto di un’ingenuità».
Un passo indietro dopo Tamai?
«Ma il Chioggia è nettamente superiore rispetto ai friulani».
In ogni caso, sembra che il Belluno sia incapace di rialzarsi una volta in svantaggio. Solo un’impressione?
«È vero, nel secondo tempo la squadra tende sempre a disunirsi. È già capitato altre volte: quando andiamo sotto, non riusciamo a capovolgere il risultato. Ma non per scarso impegno. Per eccessiva generosità. Ognuno vorrebbe risolvere la partita a modo suo. E il fatto di accelerare i tempi ci spinge a commettere diversi errori».
Come procede l’intesa con Bono?
«Benissimo, con Stefano mi trovo davvero a mio agio. Dal lato umano è una persona fantastica, con valori importanti. Trovo che la sua presenza sia fondamentale anche in spogliatoio: offre sempre consigli a tutti, specialmente ai più giovani, e mette la sua esperienza a disposizione del gruppo. E poi come giocatore non si discute: per lui parlano le statistiche».
Dopo il mercato di riparazione, l’organico è competitivo?
«La società ha fatto il proprio dovere, ora noi giocatori dobbiamo fare il nostro. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità: il campionato non è finito, mancano 11 partite. Portiamo a casa il maggior numero di punti e poi tiriamo le somme».
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LA SITUAZIONE
La zona playout è a 3 punti
Ora sfida al Città di Concordia

Martedì 8 Febbraio 2011,
Dopo la sesta giornata di ritorno, il Belluno è sempre penultimo con 2 punti di vantaggio sul fanalino Torviscosa (travolto 6-0 dal Venezia) e 3 di ritardo sulla zona playout. Giova ricordare che le ultime due retrocedono direttamente in Eccellenza, mentre le squadre che si classificano dal 13. al 16. posto disputeranno gli spareggi post campionato per rimanere in D. E proprio i playout sono il principale obiettivo dei gialloblù: la 12. piazza della graduatoria, che avrebbe il significato di salvezza diretta, è ora lontana ben 7 lunghezze. E chi occupa il 12. posto? Il Città di Concordia, prossimo avversario in calendario della squadra guidata da Roberto Raschi. I veneziani non perdono in casa da due mesi. (M.D.I.)
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enricotv
00sabato 12 febbraio 2011 13:04
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D
Lahti di nuovo a disposizione
dopo l’esperienza europea



Venerdì 11 Febbraio 2011,
Ritorni. Dopo una settimana di allenamenti piuttosto travagliata tra acciacchi, infortuni e partenze, Roberto Raschi sta cercando di tirare le somme per la partita di domenica con il Concordia e fare la conta del chi c’è e chi non c’è. Ieri pomeriggio il gruppo ha svolto la classica amichevole del giovedì sul campo principale (in pessime condizioni) e a sua disposizione il mister ha avuto pure Armenise (pienamente recuperato), Pavan (idem) e Mele, che con un’infiltrazione alla schiena per i dolori che lo stanno attanagliando in questi giorni è riuscito ad allenarsi regolarmente. Ancora fuori invece, e dunque indisponibili al cento per cento per domenica, Zappalà, Lazzaretti e Masoch.
Ci sarà di sicuro invece, e carico come una molla, Timi Lahti, tornato ieri dalla Finlandia dopo aver giocato tutta l’amichevole della nazionale Under 21 contro l’Estonia, vinta per 4-1. Rientrato per l’appunto nel pomeriggio di ieri a Belluno, il difensore tornerà oggi a disposizione di Raschi e sarà senza ombra di dubbio presente a Concordia. Un Concordia che con la sconfitta di domenica scorsa a Rovigo (3-1), ha interrotto bruscamente un ciclo positivo che l’avevo vista battere nelle precedenti quattro giornate Quinto, Chioggia e Montecchio. All’andata, quando in panchina sedeva ancora mister Tormen, finì 3-1 per i rivali. (A.D.B.)
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00sabato 12 febbraio 2011 18:04
CALCIO SERIE D
Per il Belluno un rivale super in casa
Sabato 12 Febbraio 2011,
Tutti presenti, e largo agli attaccanti. Il Belluno ha svolto ieri l’ultima seduta della settimana. Gli unici assenti per il match rimangono Zappalà, Masoch e Lazzaretti. Nel gruppo invece Mele, Armenise e Pavan, con l’aggiunta del rientrante e carichissimo Lahti. Il mister, che aveva iniziato la settimana alzando la voce e mettendo bene in chiaro che per salvarsi bisogna cambiare ritmo, ha sottolineato una volta di più alla truppa l’importanza del match di domani in casa Concordia (designato l’arbitro Luigi Martire di Crotone). Con una squadra a tiro, appena 7 lunghezze più in alto dei gialloblù, sarà vietato sbagliare. Non si può perdere, né pareggiare. E per capire come farcela, un aiuto potrebbe arrivare dai numeri.
Il Concordia infatti, con 45 reti subìte (5 in più di Miniati&Co.), a fronte dei 32 fatti (9 in più del Belluno), «vanta» la terza peggior difesa del girone. È altrettanto vero però che nel girone di ritorno, in casa Concordia, le cose alle avversarie non sono andate troppo bene. Dopo averne vinto solo una in tutto il girone di andata, fino a oggi nel girone di ritorno tre partite e tre vittorie contro Quinto, Chioggia e Montecchio. (A.D.B.)
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00martedì 15 febbraio 2011 00:36
da www.ilgazzettino.it


Il Belluno strappa l’1-1 con Mele a 10’ dalla fine

Un pari di rigore
che serve a poco



Andrea Ruzza

Lunedì 14 Febbraio 2011,
Finisce in parità lo scontro diretto tra Concordia e Belluno. Un risultato che non fa una grinza. In chiave salvezza, però, serve a ben poco ai bellunesi, così come per i concordiesi. I gialloblù si aggrappano alla speranza, per altro concreta, di agganciarsi alla zona playout, distante appena 2 punti.
Partita non bellissima, secondo i canoni dello scontro diretto dove si bada principalmente a non subìre. L’approccio delle zebrette è positivo. Al primo vero affondo, Della Bianca sfrutta a dovere una lunga rimessa dall’out di capitan Cervesato e di testa infila tra palo e portiere. Sembrano le premesse per un bel altro tipo di partita da parte dell’undici veneziano. Il Concordia controlla in tutta tranquillità una reazione poco convinta del Belluno che porta Pagotto solamente a un intervento in presa su un colpo di testa di Mosca. In chiusura di prima frazione, buona opportunità per Cervesato, il quale obbliga Trivellato a salvarsi in angolo.
Ben più attivo il Belluno nella seconda parte di gara. Mister Raschi opera alcuni cambiamenti tattici e obbliga il Concordia ad arretrare il baricentro. Una conclusione di Miniati e un tentativo di Mosca creano apprensione in area veneziana. Tuttavia, Pagotto dorme sonni relativamente tranquilli. Il fatto è che i padroni di casa non riescono più ad uscire dal proprio guscio. Solamente al 33’, sugli sviluppi di una punizione, Basso di testa sfiora la base del palo.
L’episodio cambia le sorti del match si materializza al 35’, quando Bono penetra in area dalla sinistra e mette in mezzo un pallone sul quale Faccinetto interviene di mano. Rigore e secondo giallo per il centrale difensivo locale che lascia in inferiorità numerica i compagni. Dal dischetto, non sbaglia Mele. Il tempo per riprendere in mano la contesa c’è. Cervesato e compagni, però, non riescono a riportarsi in avanti con una certa pericolosità. La stanchezza, poi, annebbia le idee e tutti i tentativi si rivelano infruttuosi.
Sulle ali dell’entusiasmo, invece, il Belluno prova a vincere. Pagotto si salva su Raddrezza e allo scadere si oppone a Brustolon.
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Lunedì 14 Febbraio 2011,
CONCORDIA-BELLUNO1-1
GOL: pt 15’ Della Bianca; st 35’ rig. Mele.
CONCORDIA: Pagotto 6.5, Cervesato 6, Frater 6, Albanese 6, Faccinetto 6, Ramos 6.5, Dal Cin 6, Zanotel 6, Della Bianca 6, Boldarin 6 (st 26’ Basso 5.5), Da Ros 6.5 (45’ st Bianco sv). All. Bisioli.
BELLUNO: Trivellato 6, Pavan 6 (34’ st Battaglia 6), Mosca 6.5, Armenise 6, Brustolon 6, Lahi 6, Rosso 6, Bono 6, Russo 5.5 (1’ st Raddrezza 6.5), Mele 6.5 (45’ st Merotto sv), Miniati 6. All. Raschi.
ARBITRO: Martire di Grosseto 6.
NOTE. Spettatori 150 circa. Espulso al 35’ st Faccinetto per doppia ammonizione. Ammoniti: Albanese, Zanotel, Basso, Brustolon, Bono e Mele. Angoli: 5-2 per il Belluno. Recupero: pt 2’, st 3’.

LE INTERVISTE
Raschi non si dà pace per il brutto primo tempo
«Eppure alla fine abbiamo rischiato di vincere»


Lunedì 14 Febbraio 2011,
Dopo il pareggio agguantato nel secondo tempo, mister Raschi dà il suo giudizio sulla gara: «Il risultato non ci soddisfa, più che altro perché abbiamo buttato via tutto il primo tempo giocando male e prendendo un gol stupido. Non siamo riusciti a marcare bene Dalla Bianca che con uno stacco non eccezionale è riuscito a beffare la difesa e il portiere».
Poi le cose sono migliorate.
«Nella ripresa abbiamo giocato solo noi. Dopo il pareggio abbiamo rischiato anche di vincere grazie a due clamorose occasioni, prima il palo e poi il colpo di testa di Battaglia. C’è da dire che non ci sentiamo inferiori al Concordia, l’unica differenza è che loro possono contare su Della Bianca che è una garanzia in fatto a gol ed è molto bravo a prendersi falli vicino alla porta».
La svolta della partita è avvenuta nel secondo tempo grazie ai cambi e agli spostamenti tattici.
«Ho spostato alcuni giocatori in modo da sfruttare meglio le fasce e rendere più pericolosa la manovra offensiva, ma purtroppo ci siamo svegliati troppo tardi. Noi dobbiamo cercare di fare di più, di essere più cattivi, evitando ogni volta di prendere gol assurdi ed evitabili. Se avessimo giocato tutta la partita come nel secondo tempo avremmo sicuramente conquistato i tre punti, ma bisogna accettare questo pareggio e ripartire da qui per migliorarci».
Anna Gaiarin

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enricotv
00martedì 15 febbraio 2011 21:48
da www.ilgazzettino.it

CALCIO SERIE D Dopo il pareggio a Concordia la squadra di Raschi rimane penultima
«Belluno preda della nikefobia»

Modesto Bonan analizza la situazione difficile dei gialloblù: «Credo nella salvezza»

Alessandro De Bon
Martedì 15 Febbraio 2011,
Modesto a parte? No, impossibile. Questo Belluno, il Belluno di Roberto Raschi, Modesto Bonan ce l’ha nel sangue. Anzi, nelle gambe, tutti i pomeriggi. Perché nell’organigramma non figura, ma corsa, salti, scatti e riprese dipendono da lui. E lui, che quei colori li sente suoi, parla alla prima persona plurale. Iniziando da Concordia. «Dobbiamo guardare al pareggio di domenica come a un bicchiere mezzo pieno. Finalmente abbiamo fatto risultato rimontando. Credetemi, è stato un gran risultato».
Già, ma non di quelli che scrollano le classifiche.
«Ora bisogna fare più punti possibili e ce ne sono ancora tanti in palio. Sì, è vero, salvarsi direttamente è molto difficile, ma intanto pensiamo a tirarci fuori dalla penultima posizione. Se poi bisognerà fare i playout, faremo i playout. Non sono una tragedia. Due partite secche, dentro o fuori. Vince chi lavora bene, chi è allenato e dunque lucido».
E il Belluno come lavora?
«Bene. Quel che conta è non scaricarsi mai del tutto, mettere sempre via qualcosa. Ci si può svuotare solo all’ultima di campionato e alla finale di Champions. Altrimenti, a quella dopo, crolli. E noi è così che stiamo lavorando. Ora, con la sosta, abbiamo programmato una settimana intensissima, i ragazzi arriveranno al weekend morti. E andrà bene così. Impensabile però dire ora "pensiamo ai playout". Sarebbe un suicidio. Se arriveranno ci penseremo a tempo debito. Per vincerli».
Pasa ieri, Raschi oggi.
«A Pasa, dopo il ko a Quinto, gliel’ho detto: "A Vianello invertito avremmo vinto noi". E lui era d’accordo. D’altronde è arrivato al Belluno che sapeva giocare. Se n’è andato che sapeva allenare. Qualcosa me lo deve... Raschi invece è l’uomo giusto al posto giusto. La società ha fatto bene».
Perché il Belluno fatica così tanto a vincere?
«Credo abbia la nikefobia, la paura della vittoria, un’idiosincrasia al successo. Questione di testa. E vi assicuro che io, cinque volte secondo ai campionati italiani di atletica, so cosa voglia dire. Ti rendi conto che stai vincendo e crolli, non ti sembra possibile. Bisognerebbe sempre giocare come se si fosse sullo 0-0. Dirlo è semplice, farlo tutt’altro».
Eppure qualcuno ha additato la forma fisica della squadra.
«Sono anni che lavoro così e mai una volta sono retrocesso. Anche l’anno scorso dovetti impormi quando qualcuno non si fidava più dei nostri allenamenti. E poi... Il fatto è che correre è un conto, correre bene un altro. Se corri male, vai in affanno e perdi, anche se di fisico stai divinamente».
Insomma, tutto dipende dalla testa.
«Senza dubbio. Quest’anno il lavoro è lo stesso, gli uomini e le teste diverse. Ma nonostante questo io sono certo e tranquillo: ci salveremo. Non chiedetemi se direttamente o ai playout, ma ci salveremo».
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00giovedì 17 febbraio 2011 00:36
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CALCIO SERIE D
Belluno, vigilia di amichevole
domani trasferta a Bassano

Mercoledì 16 Febbraio 2011,
Un paio d’acciacchi e il pullman acceso. Il Belluno ha ripreso ieri ad allenarsi con un paio di novità dall’infermeria e una conferma da Bassano. Al ritrovo post-Concordia Armenise e Russo sono arrivati alla seduta claudicanti. Il centrocampista ha infatti accusato qualche problema al ginocchio, che già domenica gli aveva dato noie, e anche oggi se ne starà a bordo campo con l’intento di giocare un tempo con il Bassano. Russo invece, causa una botta, ieri non si è allenato ma già oggi dovrebbe rientrare regolarmente nel gruppo. Ripresa anche per Masoch, di nuovo nei ranghi, mentre rimane ai box ancora per una settimana intera Zappalà. Per lui è previsto il rientro la prossima settimana, quella antecedente la sfida con la Sanvitese. Per l’amichevole di domani intanto Belluno e Bassano hanno confermato che il match si giocherà proprio a Bassano, allo stadio Filippin, con fischio d’inizio alle 15. (A.D.B.)
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enricotv
00giovedì 17 febbraio 2011 21:15
CALCIO SERIE D
Amichevole Bassano-Belluno
annullata per il maltempo


Giovedì 17 Febbraio 2011,
Piove, tutti a casa. Niente amichevole per il Belluno di Roberto Raschi. Mele e compagni questo pomeriggio non scenderanno a Bassano, non giocheranno amichevoli, ma se ne staranno a Belluno. A seguito delle abbondanti e fastidiose piogge delle ultime ore infatti ieri pomeriggio le due società hanno deciso in comune accordo che, viste le condizioni del campo del Filippin, meglio evitare rischi assurdi e far saltare l’amichevole. Tanti saluti e arrivederci alla prossima occasione.
Il clou della settimana gialloblù dunque è saltato e questo pomeriggio, con un programma di ripiego, la truppa di capitan Brustolon si troverà come al solito sul sintetico dello stadio per un classico allenamento settimanale. Niente amichevole in famiglia di riparazione. Troppo piccolo il sintetico, intoccabile il polisportivo. Il gruppo (nella foto sotto Lahti) avrà così modo di recuperare con più tranquillità gli acciaccati. Armenise è praticamente a posto e già questo pomeriggio dovrebbe prendere regolarmente parte alla seduta. Fermo invece - insieme al solito Zappalà -, Pavan, affaticato dal lavoro degli ultimi giorni e dunque lasciato a riposo fino alla prossima settimana. Ricordiamo infatti che domenica la serie D osserva un turno di riposo, in concomitanza con il torneo di Viareggio. Si riprenderà domenica 27 con Belluno-Sanvitese.
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