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LA POLITICA DOPO IL VOTO
Pdl-Lega, faide nell’urna
Migliaia di voti andati dispersi
La guerra in casa costa al centrodestra quattro sconfitte. I casi di Padova, Rovigo, Bassano e Portogruaro. Le risse di Vittorio Veneto
Marco Marin circondato dai suoi sostenitori dopo l'esito del ballottaggio (Gobbi/Bergamaschi)
PADOVA — La scarsa affluenza alle urne ha giocato un ruolo im portante, ma non c’è solo il centro destra che vince a mani basse. Co sì come non c’è solo il candidato che se è leghista porta a casa di si curo la vittoria. Nel Veneto che si guarda allo specchio dopo le am ministrative, cinque casi emble matici di faide consumatesi nel se greto dell’urna balzano agli occhi. Messi di voti in libera uscita, scam bi di accuse al vetriolo a fronte di risultati clamorosi che hanno sov vertito pronostici che sembrava no scontati alla luce di quanto era accaduto il 6 e 7 giugno scorsi.
Padova Il primo a lanciare il sasso è sta to Marco Marin, il candidato a sin daco del centrodestra a Padova. «Accetto la sconfitta - ha detto ma mancano 6 mila voti». In effet ti, l’ex schermidore ha perso, ri spetto al primo turno, 2.176 voti (51.660 preferenze contro 54.836). E interpretando il dato nu merico citato da Marin viene da pensare a un’accusa non poi tanto velata nei confronti di Udc e Intesa Veneta di Carlo Covi, le due liste che si sono apparentate con lui al ballottaggio e che portavano in do te 5.989 voti... La prima a pensarla così è stata la Lega, che con Mariel la Mazzetto ha accusato gli ex Dc di «esseri i soliti Giano bifronte». Ma Antonio De Poli ha replicato ci tando un vecchio detto popolare... «La prima gallina che canta ha fat to l’uovo». E il Pdl? Eloquente Raf faele Zanon: «Dopo un’attenta analisi del voto dovremo pensare al l’organizzazione del partito in cit tà ». Sembrerebbe un chiaro messaggio, mirato a mettere in discus sione la leadership di Filippo Ascierto e Giustina Destro, rispettivamente coordinatore cittadino e vice a Padova. Saranno loro a paga re per la vittoria di Zanonato? Sta remo a vedere...
Portogruaro A Portogruaro fa scalpore la sconfitta di Angelo Tabaro, il can didato a sindaco del Pdl appoggia to anche dalla Lega. La vittoria di Antonio Bertoncello (Pd) ha lascia to il segno, anche perché nel Co mune veneziano si è registrato il caso dell’«anatra zoppa», ovvero del sindaco che governerà senza avere la maggioranza dei consiglie ri. Tabaro, rispetto al primo turno, ha perso 845 voti; il suo rivale ne ha guadagnati 148, sufficienti per avere il sopravvento. Riccardo Ro driguez, il consigliere comunale Pdl che ha preso più preferenze, ha puntato il dito contro la Lega: «Non possiamo sempre fare i do natori di sangue mentre il Carroc cio si prende tutto. Questa suddi tanza deve finire». Pronta la repli ca di Daniele Stival, responsabile per il Veneto orientale del Carroc cio. «La nostra lealtà non va mes sa in discussione. Ho allontanato il segretario Giorgio Bellinazzi per ché non voleva sostenere Tabaro. Il Pdl guardi a casa sua: dice che Bertoncello rappresenta il vecchio e i loro esponenti, da 15 anni, so no sempre gli stessi».
Bassano Ma il caso più clamoroso è sen za dubbio quello di Bassano. «Abbiamo commesso un errore strategico », ha ammesso il coordinato re regionale del Pdl Alberto Gior getti. Egidio Torresan, candidato Pdl, era supportato, ma mal sop portato, dalla Lega. Lo testimonia il fatto che al primo turno c’è stata una differenza di quasi 3.500 prefe renze tra il voto del Carroccio alle Europee e quello a favore di Torre san. Tanta grazia il buon Stefano Cimatti (Udc-Pd più resto del mondo) forse non se l’aspettava, visto il risicato 25,26% del primo turno. Ma al ballottaggio ecco pio vergli addosso 5 mila voti in più, a fronte di una diminuzione di 1.286 preferenze fatte registrare dal rivale. E, come d’incanto, ecco la vittoria.
Vittorio Veneto Poi c’è Vittorio Veneto, dove è stato messo a repentaglio il succes so di Gianantonio Da Re, segreta rio provinciale trevigiano della Le ga. A causa delle violenti liti tra al cuni parlamentari padani e il sena tore del Pdl Maurizio Castro i rap porti tra i due partiti sono stati compromessi. Il Carroccio ha cor so da solo al primo turno, ma al ballottaggio l’onorevole Fabio Ga va ha invitato il Pdl a votare per Da Re. Il risultato? Solo 231 prefe renze in più per il candidato leghi sta, mentre l’escalation del suo ri vale, Giuseppe Costa (Pd), ha fatto registrare un aumento di 2.176 vo ti. Da Re ha vinto, ma qualche sas solino dalla scarpa se l’è subito tol to: «Fino all’ultimo abbiamo cercato l’intesa con il Pdl, ma è mancata la loro volontà. E, anzi, hanno fat to un accordo sottobanco con il Pdl. Sono i numeri a dirlo».
Rovigo Resta Rovigo. E qui i numeri so no impietosi. Antonello Contiero aveva calamitato su di sè al primo turno 71.200 preferenze. Al ballot taggio è arrivato a 42.686 consen si, perdendo qualcosa come 28.154 voti. E ha perso. Ha perso nonostante la sua avversaria, Tizia na Virgili (Pd) abbia avuto anch’es sa un calo di 6.849 voti. «Evidente mente gli amici del Pdl non sono poi così amici... Verò Avezzù? Ve ro Zuolo?», queste le parole usate da Contiero subito dopo la sconfit ta. L’indiziato numero uno pare es sere l’assessore regionale Renzo Marangon, di cui Zuolo è un diret to referente... Insomma, c’è aria di resa dei conti, come lascia intende re anche il «padrino» politico del candidato leghista, il vicegoverna tore Franco Manzato: «L’esito del voto a Rovigo? Non siamo stupidi, e il passaggio non sarà indolore». Pronta la replica del vice-coordina tore provinciale del Pdl rodigino Luca Bellotti: «La prima tentazio ne dopo una sconfitta è trovare un capro espiatorio. E’ con difficoltà che talvolta ci si rende conto che i primi responsabili siamo proprio noi stessi». Come dire... ognuno guardi in casa propria. E da qui al le Regionali dell’anno prossimo c’è da scommetterci che sarà così. Alleanza di governo (nazionale e regionale) a parte.
Antonio Spadaccino
24 giugno 2009