Beghetto:"Ho lasciato per aiutare il Treviso,purtroppo non e' servito"
Dal corriere del Veneto
Sara' anche andato a giocare nel Bellinzona,ma Gigi Beghetto,ex storico capitano bincoceleste,sta vivendo con ngrande apprensione una vicenda che rischia di cancellare il Treviso dal panorama calciatico che conta.Dopo aver concluso l'esperienza nel campionato svizzero infatti,,per l'ariete di Bassano,c'e' da seguire l'evolversi della telenovela societaria,che lo coinvolge in prima persona,avendo giocato il girone di andata con la maglia biancoceleste.
Beghetto,sta seguendo le vicende del Treviso?
Chiaramente.Ho sempre continuato a rimanere in contatto con i miei compagni,ai quali mi lega un rapporto professionale e di amicizia.Sono al corrente di quanto sta accadendo,purtroppo non posso essere meravigliato.Fin dall'inizio si era capito che sarebbe stata un'annata difficile per le tante difficolta' in cui e' cominciata.
A Gennaio ha lasciato Treviso per Bellinzona.Perche'?
Ho fatto una scelta difficile,per cercare di aiutare la societa'.Ma mi sembra che non sia servito a niente,visto che oltre a me se ne sono andati via solo un paio di giocatori.
La situazione e' complicata e l'ombra della fine e' piu' vicina.Che ne pensa?
Mi auguro che il Presidente Setten riesca a trovare una via d'uscita.E se non lui ci sia qualcuno che lo faccia.Al momento gli scenari mi sembrano molto negativi,anche perche' non vedo una linea di intervento.
Il Presidente Setten ha manifestato l'intenzione di non pagare i calciatori.Come valuta questa presa di posizione?
Nei prossimi giorni saro' a Treviso per cercare di capire come si evolve tutto.Naturalmente anche io ho degli interessi in campo,avendo giocato qui pewr sei mesi.
Dico solo che ci sono delle regole da rispettare e che i contratti devono essere onorati.Certo,quando si vivono mesi come questi la responsabilita' non e' mai unica,quindi anche i calciatori hanno una parte in questo momento.Ma quando ci sono annate di questo tipo,vuol dire che i problemi hanno un inizio piu' lontano nel tempo.
Conoscendo Setten,cosa si aspetta?
Il presidente e' un uomo di parola,mi auguro che continui ad esserlo.
Al momento prevedere un accordo fra noi e lui sembra un po difficile.
I giocatori hanno comunque lottato per provare a evitare la retrocessione,e' giusto che quindi vengano pagati.Il muro contro muro non serve a nessuno,spero che Setten estragga non uno,ma anche due assi dalla manica.
Cosa si augura per il Treviso?
Che il Treviso non sparisca.Sarebbe una ferita troppo grande.Questa maglia e questi colori li porto nel mio cuore,non voglio pensare che non possano esistere.Spero che qualcuno possa salvare il Treviso e farlo giocare in un campionato professionistico,che e' un valore fondamentale per questa citta' e per la sua gente.
Matteo Valente