LA STORIA DEL TREVISO: dal 1960 al 1970

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enricotv
00martedì 17 novembre 2009 03:16
da www.forzatreviso.it
La stagione 1960/1961 è di nuovo un campionato anonimo per il Treviso, che anzi, rischia addirittura di retrocedere in serie D, salvandosi per soli 2 punti e classificandosi al 12esimo posto.
Cambi durante la stagione sia per quanto riguarda l’allenatore (Radio viene sostituito alla tredicesima giornata da Petagna), sia per quanto riguarda la società: a fine campionato, Belfi lascia il posto al vice-presidente Luigi Tesser.
La nota positiva è la presenza di parecchi giovani in formazione, e quindi si cerca, con successo di ripianare il deficit di bilancio che da 100 milioni passa a 39 milioni.
Il conto viene pareggiato con la cessione di Bresolin al Milan.
La stagione 1961/1962 vede nuovamente Petagna sulla panchina del Treviso, ma resta in carica fino alla sconfitta di Saronno della diciannovesima giornata, quando viene sostituito da Marcello Vecchiet.
I buoni propositi di inizio stagione vengono nuovamente delusi, e il Treviso finisce al decimo posto.
La formazione tipo è: Soldan; Nicolè, Marcato; Spangaro, Mingardi, Dal Pozzo; Minto (Cecchetto), Baldo, Oderda, Rovatti, Zagatti.
Nella stagione successiva (1962/1963), il Treviso continua nelle sue stagioni di metà classifica in serie C, cosa che lo accompagneranno per quasi tutti gli anni 60.
Il nuovo allenatore è il sergente di ferro Ruggero Salar, ma il Treviso ripete il risultato dell’anno prima, finendo al decimo posto.
Questa volta però il risultato viene accolto con entusiasmo, visto che il Treviso si salva agevolmente in una stagione in cui, secondo le previsioni, avrebbe dovuto lottare per non retrocedere fino all’ultima giornata.
Salar allora viene confermato alla guida tecnica della squadra anche per la stagione 1963/1964, che nell’estate vede le dimissioni del presidente Tesser.
Al suo posto, il cosiddetto triumvirato, composto dal commendator Leopoldo Cantini, il professor Antonio Fabris e il ragionier Alberto Sembiante.
La squadra generata dal mercato è buona e si punta alla promozione, ma nelle prime dieci giornate il Treviso vince solo tre partite, e salta la panchina di Salar: al suo posto prima Bortoletto, poi dopo due partite tocca a Sergio Manente.
Il Treviso gioca quindi un girone di ritorno da primi posti, e chiude all’ottavo posto, miglior risultato eguagliato da quando è tornato in serie C.
La formazione base è la seguente: Alfieri; Sirena I, Marcato; Dal Pozzo, Secco, Panisi, D’Andrea, Valentinuzzi, Urban, Sartori, Magrini.
Il capocannoniere a fine stagione si rivela Urban, con 7 gol in 24 partite, mentre da notare l’acquisto dal Mogliano di Edy Sartori, il presidente della rinascita del calcio Treviso nell’estate 2009, che gioca 27 partite realizzando 6 gol.
In questa stagione lo stadio viene dedicato a Omobono Tenni, motociclista scomparso in Svizzera nel 1948.
Sergio Manente resta in carica anche per la stagione 1964/1965, che il Treviso conclude nuovamente all’ottavo posto.
Da segnalare l’acquisto del centravanti Giuseppe Galtarossa dal Padova, che dopo i 6 gol di questo campionato (secondo marcatore dietro Volpato, 7 reti), sarà ininterrottamente capocannoniere del Treviso per le tre stagioni successive.
Il Treviso si prende il gusto di battere alla seconda giornata il Novara che stra-vincerà il campionato, per 2-1, con autorete del portiere piemontese Lena e sigillo di Urban a 20 minuti dalla fine.
La stagione 1965/1966 è una delle migliori del Treviso in questi anni.
La squadra si laurea infatti campione di inverno, ma un girone di ritorno assolutamente deludente la “condanna” al quinto posto finale, a 8 punti dal Savona promosso in serie B.
La formazione base è la seguente: Zabeo; Sirena II, Marcato; D’Andrea, Secco, Spangaro (Bressan); Galtarossa, Zanardello, Volpato, Urban, Simonato.
La stagione successiva (1966/1967) vede il Treviso dei giovani realizzare un grande campionato, finendo terzo alle spalle delle due corazzate Monza e Como (che il Treviso riesce a battere per 2-1, con rete di Simonato e autorete di Carmignani), riuscendo a superare in classifica una formazione del calibro dell’Udinese.
Il Treviso in questa stagione ha la media di età più bassa di tutti i campionati professionistici (A – B – C): 21 anni.
Volpato e Urban, vengono ceduti rispettivamente a Napoli e Foggia, ma i giovani reclutati dai settori giovanili del trevigiano li sostituiscono alla grande.
Ecco la formazione tipo: Zabeo; Bellina, Zahtila; D’Andrea, Bressan I, Busatta; Galtarossa, Spangaro II, Fava, Zanardello, Simonato.
L’allenatore è sempre Sergio Manente, il suo vice sempre Piero Bortoletto.
Nella stagione successiva, il 1967/1968, l’evento è lo scudetto vinto dalla formazione juniores, che nella finale di Roma batte il Giulianova 3-1 ai rigori e si laurea campione d’Italia.
La prima squadra non riesce a ripetere il bel campionato precedente, e finisce al dodicesimo posto.
Il mercato vede le solite cessioni dei giovani che hanno fatto bene la stagione precedente, rimpiazzati dai giovani rampanti provenienti dall’ottimo settore giovanile, e il titolo nazionale della juniores conferma questa tesi.
La squadra disputa un ottimo girone di andata, concluso al quarto posto, ma prima l’infortunio a Bressan (stagione finita), poi la squalifica per ben 6 turni a Galtarossa, porteranno alle 6 sconfitte consecutive che faranno precipitare la squadra a metà classifica.
La stagione 1968/1969 vede due cambiamenti, uno per quanto riguarda l’allenatore, l’altro per quanto riguarda il presidente, o consiglio di reggenza.
Dopo 5 anni, Manente non è più l’allenatore del Treviso: lo sostituisce Luigi Radice, che 6 anni dopo farà vincere il settimo scudetto al Torino.
Ildebrando Stefanelli subentra a Leopoldo Dantini nel ruolo di Premier e Commissario Straordinario.
La stagione è ottima, e il Treviso la conclude al quarto posto.
Il mercato vede il Treviso, diversamente dagli anni passati, più attivo sul fronte acquisti: i due attaccanti acquistati, Goffi (pagato ben 26 milioni dal Padova) e Magistrelli (dall’Alessandria), realizzano rispettivamente 8 e 11 gol.
Si ripete la storia del campionato precedente, con un girone di andata strepitoso (secondo posto) e un girone di ritorno così-così, che comunque consente alla squadra di concludere meglio rispetto alla stagione passata.
La formazione base è: Casagrande; Sirena I, Paladin; Zahtila, Bellina, Alberti; Magistrelli, Spangaro II, Goffi, Zambianchi, Cei.
Nella stagione successiva (1969/1970), il Treviso, se possibile, fa ancora meglio.
Il nuovo allenatore è Tino Molina, mentre la squadra è praticamente la stessa dell’anno precedente, se si eccettua il portiere Casagrande, passato al Torino, rimpiazzato da Piccoli del Verona.
La squadra disputa un grande campionato, e lo finisce al terzo posto, a 6 punti dalla vincitrice Novara, e a 2 dal Lecco.
Sugli scudi Goffi, che realizza 12 gol in 37 partite e Cei, 8 gol in 33 partite, ma è tutta la squadra a giocare un calcio spettacolare.
Il derby perso a Padova alla quint’ultima giornata spezza gli orizzonti di gloria dei biancocelesti, che però nella giornata successiva si permettono di battere in rimonta il Lecco per 2-1, con gol dei soliti Goffi e Cei.
pcarmi
00sabato 21 novembre 2009 11:48
Almanacco illustrato del calcio italiano 1966: Il Treviso in Serie C anno 1965-66



N.B. doc. già stato postato in precedenza
pcarmi
00lunedì 7 dicembre 2009 16:51
Tratto sempre dai "miei" Calcio Treviso dal 1963 al 1969: ragazzi, quello in carrozzina potrei essere io, viste le date (correva l'anno del signore 1966)!
Poco ci manca (io nasco nel luglio del 1964), considerato che di ricordi, di quegli anni, ne ho parecchi e che mio padre mi ha veramente portato allo stadio a quell'età !!!!
Uno su tutti: solitamente, con mio padre, mio nonno Domenico ed il mio fratellone del ' 63 , si andava a vedere il Treviso calcio in quell'area che oggi Voi chiamate curva Di Maio.
Lì albergava (ma è mai andato a casa ?) tale sig. Tasca (non ho altri ricordi, scusatemi !).
Un uomo dai capelli bianchi, chiaramente in età pensionabile, ma che viveva per il Suo Treviso. Prendeva la rincorsa con l'obiettivo di appendersi alla rete che recingeva lo stadio: non aveva altro credo che urlare (e sputare, anche se il termine corretto è "scatarrare", e mi scusino le signore che ci leggono) nei confronti dell'arbitro che, a suo modi di vedere era, a prescindere, CORNUTO !
Che bello tosi ! La vita è fatta di momenti così ! Difendi il tuo credo, che anche gli altri reagiscono al tuo stesso modo! L'importante è credere ! L'importante è tifare ! L'importante è il Treviso !
centro storico
00lunedì 7 dicembre 2009 18:48
[SM=x397209] BELLISSIMO
..articolo molto orininale per altro
Mat-tv
00lunedì 7 dicembre 2009 18:54
grazie davvero pcarmi per farci rivivere certi momenti che purtroppo non abbiamo potuto vivere di persona
Il custode della cripta
00lunedì 7 dicembre 2009 18:58
[SM=x397209]
enricotv
00lunedì 7 dicembre 2009 19:40
[SM=x397209]
Spettacolo...
E guardate che gremiti che erano i popolari...
ZakkTV
00lunedì 7 dicembre 2009 20:36
Grazie ancora pcarmi ! Per i documenti e i racconti da stadio [SM=x397155]


[SM=x397209]
enricotv
00lunedì 7 dicembre 2009 21:44
Ma la passione per il BALON???
Forse il giornalista era di Codognè... [SM=x397155]
Mat-tv
00martedì 8 dicembre 2009 02:31
Re:
enricoutv83, 07/12/2009 21.44:

Ma la passione per il BALON???
Forse il giornalista era di Codognè... [SM=x397155]




ahah vero... grande giornalista! [SM=x397209]
Il custode della cripta
00sabato 26 dicembre 2009 17:27
Prossimamente inserirò una foto di un paio di pagine tratte dal libro "Cinquant'anni di sport a Vedelago" (a cura di Giorgio Volpato e Piergiorgio Zavarise, 2004).

Nella sezione dedicata a Fossalunga, alle pagine 328-329, si parla del CLUB BIANCOCELESTE FOSSALUNGA. [SM=x397200]
Ricopio qualche frase: [...] sodalizio che radunava tifosi dell'Associazione Calcio Treviso, capace di seguire da vicino, con il loro striscione, le vicende della società trevigiana. Era il 1965 e sotto l'egidia del club nascono e si sviluppano nuove iniziative, anche a carattere sociale. Il gruppo non si limitava a seguire il Treviso al "Tenni" ma si accoda anche alle trasferte. Sono gli anni delle sfide a Como, a Verbania, e vengono organizzati un paio di pullman con tifosi ma anche gente che approfittava dell'occasione per recarsi in Lombardia a visitare parenti emigrati (da qui il vecchio detto "veneti terroni del nord" [SM=x397154]).

Oltre alla foto di un più che mai gagliardo Giorgio Volpato "impegnato nel servizio di leva" nel 1964 [SM=x397155], ci sono due immagini: (1) foto di gruppo della fondazione del club e (2) foto storica con la visita del Treviso Calcio [SM=x397140]

Io posso dire di aver avuto due testimonianze dirette:
- la mia mitica zia Angelina (serenamente scomparsa qualche anno fa a 90 e passa anni) era la titolare (o un ruolo simile) del bar sede del club;
- un mio vicino di casa è un "reduce" di quelle trasferte (di Como infatti me ne parlò); l'ultima volta che l'ho visto allo stadio era il 2004/2005.
enricotv
00domenica 27 dicembre 2009 00:13
Non vedo l'ora di vedere la foto. [SM=x397140]
pcarmi
00giovedì 31 dicembre 2009 14:35
da Calcio Treviso del 23/01/1965: nasce il primo club biancoceleste ! [SM=x397177]

pcarmi
00domenica 3 gennaio 2010 19:44
da Calcio Treviso del 26/03/1966: nasce il secondo club biancoceleste ! [SM=x397179]

Istrana
00domenica 3 gennaio 2010 23:19
Un enorme complimento anche da parte mia.. bellissimi articoli!
Pelle d'oca giuro..
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