da www.gazzettino.it
«Chi fa queste accuse è poco elegante e sportivo»
(GPZ) Posso capire la delusione che provano le squadre retrocesse in C1 dice Antonio Dorigo, da anni tifoso del Treviso- ma credo che arrampicarsi su queste stupidaggini sia segno di poca eleganza e sportività. Inoltre in Italia dove il diritto è ben chiaro: uno deve ritenersi innocente finchè non viene condannato e allora suggerisco ai promotori dell'esposto che prima di muovere certe pesanti accuse devono avere le prove.
Dello stesso avviso anche Renato Bellina, ex calciatore del Treviso. Mi ricordo benissimo la partita tra Treviso e Ascoli e ho ancora ben impresse nella mente le straordinarie parate di Taibi che prima di subire il gol di Venitucci aveva neutralizzato tre conclusioni da grande campione. Se poi si decide di aprire un'inchiesta per un fallo commesso da un portiere in disperata uscita allora il calcio è arrivato alla frutta. Invece di gettare fango sulle altre società dovrebbero fare un esame di coscienza e capire dove hanno sbagliato perché se una squadra retrocede un motivo c'è sempre. Sono invece preoccupato per il futuro della società e quindi mi auguro che Setten rimanga in sella e finalmente qualche imprenditore locale esca allo scoperto e lo aiuti.
Sono convinto che la società abbia le mani pulite è il pensiero di Ettore Mazzobel- anche se in questi giorni ho provato ad immaginarmi tifoso di una delle quattro squadre retrocesse e qualche dubbio l'avrei anch'io, non per la partita vinta con l'Ascoli ma per i quattro successi di fila che hanno dell'incredibile visto che in otto mesi il Treviso non era riuscito a vincere due partite di fila.
Il calcio comunque funziona così, dalla serie A alla terza categoria. Ho giocato anch'io sebbene tra i dilettanti e pur non comprando o vendendo le partite, a volte tra giocatori ci si parla anche perché ci si conosce e si chiede un po' ci collaborazione e non accanimento.
Queste voci dice Corrado Bastianetto- si succedono perché a Treviso non c'è una società. Il presidente non può fare tutto e Giovanni Gardini fa anche troppo da solo. Chissa che dopo questa deludente stagione Setten capisca che più che puntare sui nomi deve fare un programma puntando sui migliori elementi della C1 più qualche senatore.
Treviso
Giù le mani dal Treviso. ...
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Giù le mani dal Treviso. Il vice sindaco Giancarlo Gentilini spazza via tutte le nubi che si stanno addensando sulla società biancoceleste, sempre più al centro di pericolose chiacchiere relative a presunti illeciti legati alla partita (vinta) contro l'Ascoli (anche se l'archiviazione sembra la soluzione più scontata). Lo Sceriffo non ci pensa due volte a scender in campo (metaforicamente) per difendere i colori cittadini.
"Sono le solite bufale - sbotta - ogni pretesto è buono per attaccare il Treviso. Io non credo che ci siano simili inciuci. Lasciamo stare queste storie, quando le sento mi viene da sorridere. Se vogliono cercare qualcosa, che vadano pure da altre parti, in altre realtà. Il Treviso è una società onesta". Nessuna ombra quindi sulle quattro vittorie consecutive inanellate dai trevigiani, che in questa stagione sfortunata non riescono a godersi nemmeno i pochi periodi positivi.
Caso scommesse a parte, Gentilini ne approfitta anche per tornare su un altro tormentone, quello del passaggio di proprietà del Treviso da Ettore Setten ad una cordata di imprenditori romani. "Non sento più parlare di questa storia. I romani appaiono, spariscono, non si sa. Si è fermato tutto perché forse non esisteva niente, nemmeno i soldi. Adesso invece bisognerà affrontare il nuovo campionato e penso proprio che Setten abbia bisogno di aiuto. Non credo che lascerà. Nuovi giocatori? Sono convinto che sia meglio pescare nelle nostre squadre, a Vittorio Veneto, Oderzo, Conegliano. Unico modo per avere giovani attaccati alla maglia, alla terra. Uno che viene da Napoli non sa nemmeno cosa sia Treviso. Vuoi mettere con uno che ha qui famiglia e amici'".
Neppure il tempo di gioire per la matematica salvezza che il Treviso si trova di fronte ad una serie di attacchi. Dopo l'accusa di aver manipolato la partita con l'Ascoli, adesso riemergono altre tre grane che la società sperava di dimenticare.
PREMIO PER LA PROMOZIONE IN SERIE A-Ballotta, Barreto, Daniele Bellotto, Betti, Capone, Carrera, Centi, Chiappara, Cortellini, Cottafava, D'Agostino, Dall'Acqua, Di Venanzio, Fietta, Galeoto, Gallo, Gheller, Gissi, Lorenzini, Marchese, Pagliuchi, Parravicini, Reginaldo, Zaninelli, Zomer, Zoppetti hanno fatto causa al Treviso tramite l'avvocato Pilla di Roma che rappresenta tutti i calciatori. Ma cos'era successo? I giocatori concordano e sottoscrivono, con il presidente Ettore Setten, un premio collettivo in via solidale di tal tipo: un milione e mezzo di Euro netti da dividere tra tutta la rosa in caso di promozione diretta o indiretta che sia in serie A, o alternativamente un premio di inferiore importo se la squadra fosse comunque approdata ai play off senza però riuscire a salire in A cosa che è avvenuta. Dopo aver inutilmente aspettato, i giocatori si sono rivolti al Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Professionisti e successivamente al giudice del lavoro che dopo aver visionato tutta la documentazione ha emesso un decreto ingiuntivo ordinando al calcio Treviso di pagare la somma di un milione e mezzo di Euro netti in via solidale ai 26 giocatori ricorrenti. Detto decreto ingiuntivo è stato correttamente notificato anche alla Lega Nazionale Professionisti.
LANCIANO PER FONJOCK- La notizie non è certamente nuova ma vale la pena ricordarla. Il presidente del Treviso, Ettore Setten, ha presentato alla procura della Repubblica di Treviso una denuncia nella quale si ipotizza il reato di appropriazione indebita di un titolo di credito da parte del presidente del Lanciano calcio, Paolo Di Stanislao. L'episodio si sarebbe verificato nell'ambito dell'operazione che avrebbe dovuto portare a Lanciano il centrocampista Divine Fonjock, classe 1987. Il tesseramento del giocatore camerunense, però, non è stato perfezionato, nonostante fosse stato annunciato ufficialmente. E' rimasto a Treviso. Ma la trattativa ha avuto una coda. Nell'ottobre scorso, Setten è stato a Lanciano per cercare di riprendere il titolo di credito ma senza riuscirci.
TARANTO PER GALEOTO- La notizia è dell'estate del 2002: il presidente Setten e il digì Gardini, con l'ex diesse Osti, sono indagati dalla Procura di Taranto per truffa aggravata per una vicenda che vede implicati anche otto dirigenti del Taranto, e riguarderebbe il trasferimento in biancoceleste dell'ex terzino Ciccio Galeoto. Un'operazione che si sarebbe perfezionata con un contratto di vendita simulato.
Secondo quanto emerso dal tribunale di Taranto, il trasferimento non fu regolare: in maniera fittizia fu indicata l'assenza di un corrispettivo, mentre sarebbe costato alla società di via Foscolo cento mila euro. Una sorta di pagamento in nero, che avrebbe consentito sia al Treviso che al Taranto di ottenere contributi federali.
Paolo Calia
Giampaolo Zorzo