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Martellago. Che abbaglio! Nella finale di Coppa Veneto di 1^ categoria, la sconcertante decisione dell’arbitro, subissato dalle invettive dal numeroso pubblico presente e aspramente criticato dagli addetti al lavori neutri presenti all’avvenimento, incappato in una topica colossale (al Longare è stato assegnato un penalty indecifrabile) ha buttato a catafascio e stravolto la fase finale di un match avvincente, ricco di pathos che il Portomansuè ha comandato in lungo e largo mettendo in mostra un’ottima organizzazione di gioco (quale sbavatura in fase di finalizzazione è pure affiorata tra i neri-verdi) una maggiore velocità nell’anticipo e, soprattutto, una maggiore resistenza allo sforzo, che il Longare, pur vincendo, ha pagato evidenziando in alcuni dei suoi leader la stanchezza e gli immancabili crampi.
Il Portomansuè deve però battersi il petto, perché quando si falliscono almeno quattro nitide palle-gol, recriminare non ha senso. Certo, che il calcio trevigiano quando c’è di mezzo un trofeo regionale non è baciato dalla sorte. Le avversità le ha subite in passato dall’Union Quinto in Coppa Italia regione e di recente, nell’edizione 2005-6 di Coppa Veneto riservata alla Seconda sul rettangolo di S. Giorgio alle Pertiche dal Careni Pievigina dominatrice in quella finale contro il Concordia, fa capire che la beffa è sempre in agguato. A referto i due team registrano le assenze di Schiavo, Bertorelle e Roveggian (Longare), nelle fila trevigiane mister Casagrande deve fare a meno degli squalificati Brisotto e Orciuolo. Il Portomansuè privo del suo play trova subito in Sculija l’uomo d’ordine e i neroverdi fin dalle prime battute prendono d’assalto l’area vicentina.
Il Longare non riesce a far fronte all’arrembate pressione trevigiana e nell’uscire dall’area, i ragazzi di mister Bassi mostrano parecchie lacune nel fraseggio e nell’appoggio sicuro.
A centrocampo c’è una voragine e il Porto, in questo settore, è insuperabile nell’anticipo e sempre pronto a verticalizzare il pallone per le spizzicate di Giulio Franco Martin e per i tagli dettati da Campagna.
Nelle retrovie i vicentini vacillano a più riprese, ma Cinetto è sempre pronto a chiudere con tempismo e mestiere. Ma è dalla cintola in su che il Longare evapora. Rossetti non riesca a trovare il passo e puntualmente è inghiottito dai raddoppi della mediana mansuetana; Ambrosi, lento e indolente non riesce a vincere un contrasto e a far salire; ci si mette poi anche il temuto Marangoni, egoista nelle sue brucianti accelerazioni, ma tutte effettuate per linee orizzontali e puntualmente imbrigliate dalla diagonale difensiva del Porto.
La prima vera occasione si materializza al 26’: Murador scende sulla sinistra, centra lungo per Miki Dalla Nora e la botta di collo destro sorvola i pali di Beniero. 1’ dopo sul martellante assedio nero-verde è Bussi a sbrogliare di forza un taglio basso di Miki Dalla Nora.
Il Portomansuè cresce a vista d’occhio e Cinetto & Co. devo asserragliarsi nei sedici metri. Al 30’ bellissima combinazione a tre, Franco Martin (sponda)-Miki Dalla Nora-Muradon, che scarica il sinistro sull’esterno della rete. Gli errori si pagano e al primo approccio con la porta trevigiana il Longare rompe l’equilibrio su calcio franco. Alla battuta sulla trequarti campo, a 35 metri dai pali, Di Meo si incarica di calciare il traversone, Vanin sullo spiovente frontale s’appisola e poi decide di uscire, ma lo fa in netto ritardo e Rossetti con grande scelta di tempo e con un tocco di nuca lo infila.
Un pasticcio da principiante quello combinato dal portiere neroverde, che ha alle spalle una trafila nelle giovanili del Parma e un paio di stagioni in C/2 all’Olbia. Il Porto incassa e nel contempo ha subito una reazione rabbiosa che sfocia al 35’ nel diagonale di Marco Dalla Nora il cui fendente rasenta il palo alla sinistra di Beniero. Al 38’ il portiere vicentino si esibisce nell’intervento più difficile della prima frazione. Sul cross dalla destra di Sculija, Franco Martin fa da sponda alla capocciata di Campagna e Beniero è una molla nel lanciarsi sul palo destro ad arpionare la palla in tutta sicurezza. Il Longare fa capolino solo allo scadere del tempo con una legnata dalla distanza di Zaccaria che si perde sul fondo. Nella ripresa, qualcosa cambia nell’assetto tattico vicentino: difesa e centrocampo accorcia le distanze e Rossetti diventa il fulcro del gioco del team di Bassi.
Ma il Longare non ha nemmeno il tempo di organizzare la disposizione tecnica che il Porto conquista un calcio franco ai venticinque metri. Sulla palla inattiva si portano Sculija e Marco Dalla Nora: il terzino sfodera un sinistro al fulmicotone e la sfera va a infilarsi all’incrocio dei pali per vano è il tuffo di Beniero. Impattato il match, il Porto insiste con una staffilata bassa di Murador (4’).
All’ 8’ indecisione della difesa del Longare: sul cross dalla destra di Previtera, la retroguardia vicentina respinge corto sui piedi di Campana che fa partire un proiettile che non va a segno.
Ci riprova Murador all’11’ con un sinistro centrale e lo stesso attaccante pecca di ingenuità al 14’ sulla sponda sotto porta di Franco Martin, che sul rimpallo causato da un difensore a due metri da Beniero gli spara…al petto. L’urto tevigiano non si placa e al 26’ dopo una bella parata sul panzer mansuetano, Beniero mostra eccellenti riflessi quando al 28’ Franco Martin finalizza da ragguardevole distanza un pallone che l’estremo vicentino ribatte come può. E il Longare? Lo si nota con un rapido ribaltamento dell’azione avviato da un cambio di settore di Bassi per Ambrosi che dal limite scarica il cuoio sulla traversa (32’). Nel finale di tempo Cabrelon incappa nel doppio “giallo” e finisce sotto la doccia. Si va così ai supplementari con il Longare in 10. Al 5’ è Campagna a cercare fortuna su palla inattiva, ma il tiro non incide.
Al 13’ il fattaccio che cambia l’esito e i contenuti della finale. Dalla mediana (Zaccaria) catapulta un pallone in area di rigore, il possente Ambrosi si lancia all’inseguimento, ma giunto sulla linea di fondo allenta lo sforzo, non rischia la torsione del tronco e sul puntuale recupero di Zavattin capace di contrastare il centravanti di spalla, lo anticipa di netto e di esterno destro tocca la palla in corner; l’arbitro vede un’inesistente infrazione e s’inventa il fallo da rigore. Il pubblico resta esterrefatto e lo fischia sonoramente. Sul dischetto si porta Ambrosi e la conclusione di piatto alla sinistra di Vanin sigla il 2-1. Dalle proteste che hanno preceduto il rigore ne ha fatto le spese De Bastiani espulso per doppia ammonizione. Nel secondo tempo supplementare il Porto con l’innesto di Cesarin ha provato a pareggiare le sorti della sfida, ma Beniero non ha corso grossi pericoli.
Flavio Cipriani
Longare-Portomansuè 2-1 dts
Longare Castegnero: Beniero 7, Trevellin 6,5, Bussi 6,5, Di Meo 7 (27’ st Quato 6), Cabrelon 5, Cinetto 6, Marangoni 5 (5’ sts Ceron ng.), Zaccaria 5,5, Ambrosi 5, Rossetti 6,5 Costante 5,5 (17’sts Barcaro ng.) Allenatore: Roberto Bassi
Portomansuè: Vanin 5, Previtera 6,5, Mauro Dalla Nora 6,5, Burighel 6, Sculija 6,5, Zavattin 6, Miki Dalla Nora 6,5, De Bastiani 6, Franco Martin 6 (1’ sts Cesarin ng.), Murador 6 (27’ st Corincig 6), Campagna 6,5. Allenatore: Giorgio Casagrande
Arbitro: Michieli 4,5
Reti: 34’ pt Rossetti, 2’ st Marco Dalla Nora, 13’ pts Ambrosi su calcio di rigore
Note. Serata fresca e ventosa, temperatura di 8 gradi, terreno in buone condizioni spettatori 800 circa. Ammoniti: Trevellin, Bussi, Costante e Cabrelon (Longare); Sculija, De Bastiani, Campagna, Zavattin (Portomansuè). Espulsi al 41’ st Cabrelon; al 13’ sts De Bastiani.
Calci d’angolo 9-4 per il Portomansuè.
Recupero. pt 2’, st 6’