ZakkTV
00giovedì 17 febbraio 2011 15:43
Il Messaggero Veneto
Il Tamai resta in volo per i play-off
14 febbraio 2011 — pagina 09 sezione: Nazionale
TAMAI
MONTEBELLUNA
2
1
TAMAI Zanette, Cussigh, Zuliani (Giacomini), Giglio, Politti, Gallinelli, Maracchi, Cima (Grandin), Piperissa (Zambon), Llullaku, Spetic. All. Birtig.
MONTEBELLUNA Careri, De Biasi, Gabrieli, Bressan, Trombin, Lanzara, Lauro (Zingrillo), Catalano (Perosin), Nobile, De Freitas, Gazzola (Zanetti). All. Masitto.
ARBITRO Loiodice di Matera.
MARCATORI Nella ripresa, al 2’ Spetic, al 39’ Giglio, al 48’ Lanzara. BRUGNERA. Il Tamai c’è. Le “furie rosse” superano il Montebelluna, si riprendono il terzo posto e lanciano un segnale al campionato: per i play-off, ci ri-siamo anche noi. Il ko col Belluno e il brutto pareggio col Pordenone vengono cancellati con una prova paziente e al contempo autoritaria: 47 minuti per demolire il muro eretto dai trevigiani e tutto il secondo tempo per legittimare il vantaggio. Unico neo, il calo finale: dettaglio, in un pomeriggio di festa.
Birtig deve invece fare a meno di Nonis, infortunato: lo sostituisce Giglio, che si rivelerà il migliore in campo. Il trainer recupera però in extremis Zuliani e Piperissa: il Tamai parte così con il 4-4-2 con Spetic nella doppia veste di interno e trequartista.
Al 3’ il Tamai già sfiora il vantaggio: la punizione di Cima si stampa sulla traversa dopo la deviazione di Careri. Al 13’ occasionissima Montebelluna, ma Nobile, bravo ad approfittare lo svarione di Zuliani, non lo è altrettanto in fase conclusiva: il suo tiro a tu per tu con Zanette termina a lato. Passano i minuti e il Tamai fatica a sfondare. Birtig passa così al 4-1-4-1, spostando Lullaku come esterno sinistro. Ciononostante i mobilieri hanno il pallino del gioco, ma vivono di fiammate in fase offensiva e il Montebelluna contiene. Al 23’ sponda di Piperissa, Llullaku ci prova di controbalzo, Careri devia in angolo. Al 32’ Maracchi scambia con Giglio e va alla conclusione: ancora Careri blocca. Al 35’ ancora Tamai ma Llullaku, dopo aver superato il portiere, non riesce a trovare il colpo vincente.
Si va alla ripresa e dopo 2 minuti le “furie rosse” passano in vantaggio. Azione convulsa in area, la palla arriva a Spetic sul settore di sinistra: lo sloveno salta l’avversario e fa partire il sinistro. Careri non può nulla ed è l’1-0. Per l’ex Monfalcone è la terza rete in campionato. Masitto allora prova a cambiare: toglie Gazzola e Lauro, inserisce Zanetti e Zingrillo e passa al 4-3-3, con quest’ultimo, Freitas e Nobile davanti. La mossa sortisce pochi effetti. Il Tamai domina e, al 14’, “rischia” il 2-0: è la traversa, su una magia di Llullaku in rovesciata, a salvare la squadra trevigiana e a negare al Tamai il raddoppio. Al 38’ il Montebelluna rimane in dieci: De Biasi ferma un avversario lanciato a rete e rimedia il secondo giallo. Sulla punizione, il colpo del ko. Giglio fa partire una conclusione insidiosa, Careri non si fa trovare pronto e la palla si infila in rete. Dopo il gol col Pordenone, il centrocampista fa ancora centro: giusto premio al giocatore più in forma dei mobilieri.
Dopo aver “rischiato” di realizzare il 3-0 (colpo di testa di Grandin fuori), il Tamai subisce il gol della bandiera del Montebelluna: la punizione di Lanzara s’infila in rete alle spalle di Zanette.
TAMAI-MONTEBELL. 2-1
TAMAI (4-4-2): Zanette; Cussigh, Politti, Giacomini, Zuliani; Giglio, Nonis, Spetic, Maracchi (34’ st Zambon); Piperissa, Llullaku. Allenatore: Birtig.
MONTEBELLUNA (4-2-3-1): Careri; De Biase, Trombin, Lanzara, Costa; Lauro, Catalano; Nobile, Bressan (39’ st Beghetto), Gazzola (33’ st Perosin); De Freitas. Allenatore: Masitto.
ARBITRO: Loiodice di Matera.
RETI: st 1’ Spetic, 39’ Zuliani, 46’ Lanzara.
Mercato in subbuglio per i gioielli del Tamai
16 febbraio 2011 — pagina 14 sezione: Pordenone
BRUGNERA. Tanti li vogliono, tutti li cercano. Stiamo parlando dei gioielli del Tamai: Azdren Llullaku (classe ’88), Luka Spetic (’82), Emanuele Politti (’87) e Matteo Giglio (’91). In altre parole, i quattro principali segreti del terzo posto in serie D delle “furie rosse”. Addetti ai lavori, procuratori, direttori sportivi di team professionistici, si sono già segnati i nomi di questi giocatori. E a loro potrebbero aggiungersi presto quelli di Federico Maracchi (’88) e Olsen Gallinelli (’87), altri due in rampa di lancio. Il pubblico di via Giovanni XXIII se li goda: perché questi mesi, probabilmente, saranno gli ultimi con indosso la maglia dei mobilieri. Poi, il Tamai aprirà il suo supermarket.
Fuoriclasse. Il primo nome è quello di Llullaku. Troppo facile, verrebbe da dire, visti i 18 gol segnati. Ma sono le reti che determinano il valore di un attaccante, sono le sue reti che hanno catapultato a Tamai gli osservatori ad ammirare il talento kosovaro: su di lui avrebbero messo gli occhi Padova, Portogruaro, Cittadella ed Hellas Verona. Tre squadre di serie B e una, l’Hellas, di Prima divisione: ribalte importanti che l’attaccante merita. E le società professionistiche sono sempre più convinte nel pescare in serie D. Ormai non è più un rischio, lo testimoniano i casi di Castillo e dell’ex Itala San Marco Neto Pereira: dall’Interregionale alla cadetteria senza subire il salto, anzi, incidendo. Ecco dunque che gli addetti ai lavori seguono Llullaku. Un giocatore che, quest’anno, si è definitivamente consacrato e a cui la serie D sta di nuovo stretta. Il suo problema riguarda il suo status di extracomunitario: ma se in passato l’ha frenato – chiedere alla Sacilese –, ora potrebbe non essere più così. Il precedente di Enis Nadarevic, bosniaco ex Sanvitese, ora al Varese in B, insegna: i “pro” non sono più una chimera per chi arriva da fuori Ue.
Eclettici. Gli altri due nomi sul taccuino sono quelli di Spetic e Politti. Quest’ultimo piace molto al Lecco, in C2, ed entrambi sono nel mirino del Pordenone: sarebbero due dei giocatori segnati nella rifondazione tecnica. Lo sloveno, in particolare, piace al presidente, Mauro Lovisa, ma gusta anche a molti altri club di categoria: da diamante grezzo, così era arrivato tre anni fa a Tamai, Spetic, sotto la cura Birtig, è stato lucidato sino a trasformarsi in un all-around player unico. Gioca trequartista, interno di centrocampo, esterno del tridente, punta e pure difensore centrale: normale, che tanti club lo desiderino. Tamai come trampolino anche per Politti: accettò a denti stretti, la scorsa estate, l’offerta dei mobilieri. Arrivava dai “pro”, voleva rimanere tra i “pro”: tuttavia, mai scelta fu più azzeccata. Tra i mobilieri, si sta rivelando come uno dei centrali difensivi più affidabili, e di prospettiva, in categoria: puntuale e straripante dal punto di vista fisico. Non è un fulmine, ma ha dalla sua piedi e fosforo, Matteo Giglio: il regista è ora arrivato al top. Un percorso cominciato tre anni fa, che gli è costato tante panchine, ma che adesso dà i risultati: domenica scorsa il culmine del processo. Non ha fatto rimpiangere Nonis e ha realizzato il suo secondo gol di fila. Dall’essere stato vicino all’Azzanese, lo scorso novembre, a essere destinato ai professionisti: il mediano ha preso in mano la propria carriera. E come i suoi compagni è destinato a lasciare Tamai.
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