00 18/03/2015 14:47
Ho sempre trovato ridicole le sanzioni o le restrizioni comminate alla società Treviso e soprattutto le motivazioni che le hanno accompagnate.
Ci sono società potenti che possono fare tutto ciò che vogliono, invadere il campo, lanciare oggetti, devastare stadi interi senza che nessuno batta ciglio, però se subiscono “cori di discriminazione territoriale” apriti cielo!, e dibattiti sociologici infiniti su frasi che ognuno di noi ha gridato sull’autobus che lo portava alla scuola media.

Ci sono invece piccole società che si barcamenano per sopravvivere e che vengono sistematicamente colpite per fatti 10 volte meno gravi, questo si è visto spesso negli ultimi anni.
Possiamo pensare:
- Ai Daspo dati a casaccio nel mucchio
- Alle partite senza tifoseria avversaria per improbabili pericoli (Venezia al Tenni e fuori casa, San Donà)
-Ai casi montati ad arte (Trapani-Treviso) dai media nazionali
-A sanzioni date per un coro, per un insulto al guardalinee, quando in alcuni campi del sud è già tanto se tornano a casa vivi
Il tutto sempre avallato da alcuni esponenti della stampa locale che invece di difendere la società della città, con sadico compiacimento hanno cavalcato l’onda fino a dire che “se questi sono i tifosi, meglio che il calcio treviso finisca” o, per un piccolo gesto di stizza di un mister, se la sono presa con tifosi e squadra e cominciare a difendere un presidente che ha portato al disastro la società. Tutto questo mentre da altre parti d’Italia pennivendoli e cronisti famosi e nazionali giustificano i delinquenti presenti nei loro stadi con “i soliti quattro imbecilli” mentre in 500 invadono il campo e sfasciano tutto, o dando quasi liceità agli atti di vandalismo perché l’arbitro ha dato un rigore dubbio (salvo poi solo se ci scappa il morto stracciarsi le vesti…. per qualche giorno).

Anche questa volta ho trovato sproporzionata la sanzione (3 turni a porte chiuse da quanto non si vedono anche in serie A o B? credo molti anni).
Permettetemi però qualche altra considerazione in senso opposto. Come ho detto prima ci sono linee da non varcare, purtroppo diverse e non imparziali, alcuni ce l’hanno lontanissima, altri quasi non ce l’hanno, noi l’abbiamo molto stretta. Allora perché varcarla?
Se sai che per ogni cazzata ti possono colpire non farla, se in una città puoi girare a 120 all’ora in centro e in una se passi i 20 all’ora vieni multato, se ti trovi lì vai a 20 all’ora…poi protesta, fai notare la cosa, ma non persistere.
L’articolo di Frigo è inutilmente polemico, astioso e offensivo e mi ha dato molto fastidio, però anche giustificazioni ad articoli precedenti più pacati tipo “le lattine eran vuote” “non è stato colpito nessuno” “a Canicattì han tirato un tostapane, e non gli hanno fatto niente” mi paiono francamente ridicole. Allora tiro un motorino sugli spalti o una revolverata in campo, tanto finchè non colpisco nessuno va bene…Sei costantemente monitorato allora se continui e persisti…o non lo capisci e allora l’intelligenza è veramente molto limitata, o lo capisci perchè è palese e allora è ancora peggio.
Forse certe cose non le comprendo ma uno che varca la linea così per ribellione da quattro soldi io non lo vedo come William Wallace che combatte il potere pre-costituito ma come uno che danneggia la squadra (come un dirigente cialtrone o un pessimo mister) e poi se ne vanta pure.
Ovviamente come diceva giustamente qualcuno questo episodio si valuta singolarmente, la stagione andata male è da cercare totalmente in altri ambiti non nei tifosi che per la stragrande maggioranza hanno supportato la squadra sempre e comunque.
Questo è il mio pensiero, continuando comunque a porre come assioma che il calcio in italia a livello di presidenti,dirigenti e giustizia sportiva (schifosa come quella non sportiva) andrebbe raso al suolo e ricostruito.
Sempre Forza Treviso
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