Mat-tv, 07/03/2008 13.07:
anche da voi per la benedizione il prete vuole la busta con dentro euro? e magari anche un bel salame?
FORSE NON GLI BASTANO QUESTI!!!
PRENDETEVI UN PO DI TEMPO E LEGGETE:
Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane.
In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi.
Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse.
Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo Stato le quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.
LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
Il Ministero delle Finanze, già restìo a fornire statistiche in merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei redditi del 2003 (redditi 2002).
Questa la distribuzione:
89,16% Chiesa Cattolica
8,38% Stato
0,55% Valdesi
0,39% Comunità Ebraiche
0,27% Luterani
0,22% Avventisti del settimo giorno
0,39% Comunità Ebraiche
0,07% Assemblee di Dio in Italia
Si noti che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 39,52% ha espresso un’opzione: solo il 35,24% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a favore della Chiesa cattolica. Per dare un’idea dell’enormità della cifra corrisposta grazie a questo meccanismo, la Conferenza Episcopale ha disposto nel 2006 di contributi per
930 milioni di euro.
COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
CHIESA CATTOLICA
Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 36,1% del totale).
Infatti che la Chiesa cattolica predilige destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette “esigenze di culto” (42,9%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai alcuno spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va - guarda caso - solo l’8,6% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
www.8xmille.it nel quale, cliccando di seguito sulle sezioni “rendiconto” e “scelte per la chiesa cattolica”, si accede a una pagina che riporta le percentuali di scelta di fantomatici contribuenti senza specificare se siano la totalità o si tratti solo di coloro effettivamente firmano per destinare l’Otto per Mille.
ANCORA!!!!
ALTRI CONTRIBUTI PUBBLICI ALLA RELIGIONE CATTOLICA
sempre con la dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal proprio reddito versamenti alle chiese fino all’ammontare di due milioni di vecchie lire, intorno ai mille Euro; in proposito, rileviamo come il numero di offerte per il sostentamento dei sacerdoti sia calato, negli ultimi nove anni, del 14%, con conseguenti minori entrate del 18%;
pagamento pensioni al clero: un fondo speciale dal disavanzo perennemente in rosso. Fortunatamente, con la Finanziaria 2000 si è intervenuti almeno su questi, innalzando a 68 anni l’età pensionabile e aumentando i contributi a carico dei sacerdoti;
esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici;
pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati dai vescovi:
incidono per più di 1.000 miliardi (delle vecchie lire) sul bilancio statale; PERCHE NON SE LI PAGANO LORO?!?!
finanziamenti alle scuole cattoliche;
in varie Regioni, parte degli oneri di urbanizzazione a disposizione dei Comuni deve essere destinata agli «edifici di culto».
Non solo. Recentemente sono state stipulate intese ad hoc tra diverse Giunte e Conferenze episcopali regionali che hanno riguardato anche i beni culturali ed ecclesiastici, il turismo religioso e la retribuzione del personale ecclesiastico presente negli ospedali. Per sensibilizzare la popolazione su questo tema l’UAAR ha recentemente lanciato la sua «campagna oneri».
ULTIMA COSA: la religione è un acosa, la chiesa intesa come ISTITUZIONE è ben altra cosa.
Non si critica la religione, ma LO STATO VATICANO!!!
questo per chiarire.
A BREVE RISPONDERO' MEGLIO ANCHE A FORZA FLORIAN SULLA "STORIA"DEL CRISTIANESIMO?