00 24/04/2008 00:35

da news.tuttobasket.net/News/leggi.php?id=138148

Ma che succede a Treviso? La città dello sport vive una crisi senza precedenti. La Sisley campione d'Italia nel volley è uscita giovedì ai quarti di finale contro Piacenza. La Benetton basket galleggia all'undicesimo posto in campionato. Il Treviso calcio è quintultimo in B e spera almeno di giocarsi la salvezza ai playout.
Solo il rugby, vecchia gloria locale, tiene botta: oggi sfida Calvisano per consolidare il secondo posto nel Super 10 e si conferma uno dei principali serbatoi azzurri.
Magra consolazione però per una piazza che nell'anno di grazia 2003 vinse lo scudetto nel basket, nel volley e nel rugby e centrò la promozione in B con il calcio. La realtà di oggi è un'altra. La città che ha lanciato o consacrato giocatori come Toni e Borriello nel calcio, Kukoc e Bargnani nel basket, Bernardi e Papi nel volley, Troncon e Mauro Bergamasco nel rugby, non sa più cosa pensare. Gilberto Benetton, da sempre l'uomo più vicino allo sport nella dinastia di industriali trevigiani, dall'inizio del 2008 si è visto al Palaverde solo una volta, per una gara di pallavolo. Brutto segno.
Proprio nel volley, per la seconda volta, Treviso non arriva in semifinale (la prima fu nel 2000). Negli ultimi sette anni gli orogranata erano sempre andati in finale, vincendo 5 titoli. Ma non si può nemmeno parlare di fine di un ciclo: l'allenatore brasiliano Renan Dal Zotto è arrivato a inizio stagione. «Mi sento responsabile del fallimento » dice il tecnico, anche se ha dovuto fare i conti con un palleggiatore nuovo di zecca, il francese Pujol, che non si è inserito bene. «La squadra si è imborghesita» sintetizza Giorgio Buzzavo, ammini-stratore delegato di Verde Sport, la società che gestisce le squadre del gruppo che mai erano andate così male nella stessa annata.
Nel basket infatti non va meglio. I playoff, a due giornate dalla fine, sono un'utopia legata solo all'aritmetica. L'obiettivo ancora possibile, ma difficilissimo, è quello del nono posto, utile per tornare in Eurolega. Ma per ricostruire la squadra nata dalle ceneri del caso Lorbek (storia di un anno fa) ci vuole tempo, oltre che fortuna nelle scelte: questa volta non c'è stata. Come testimonia l'esonero (merce rarissima a Treviso) dell'emergente Ramagli per fare posto al turco Mahmuti. Nel calcio, Bepi Pillon ha salvato la panchina ma faticherà fino all'ultimo per salvare una squadra costruita per la promozione in serie A. Il presidente Ettore Setten si era illuso di poter vendere la società ma non ce l'ha fatta: nemmeno le crisi sono più quelle di una volta. E Treviso, ricca e vincente, si riscopre normale.
Paolo Tomaselli