00 25/08/2008 02:50
da www.gazzetta.it

Real, impresa in Supercopa
Vince in nove: Valencia k.o.


Incredibile rimonta dei madridisti nella Supercoppa spagnola: la squadra di Schuster ribalta il 3-2 subito al Mestalla e vince 4-2, segnando tre gol in doppia inferiorità numerica rispetto agli avversari. Di Silva, Van Nistelrooy (rigore), Ramos, De la Red, Higuain e Morientes le reti del match

MADRID, 24 agosto 2008 - Pazzo, grande Real Madrid. Al Bernabeu va in scena una delle più grandi imprese mai viste nel calcio spagnolo: i blancos, ridotti prima in dieci e poi in nove uomini dalle espulsioni di Van der Vaart e Van Nistelrooy, segnano 4 gol al Valencia e vincono 4-2 la sfida in rimonta. Ribaltato il 3-2 del Mestalla: la Supercopa è del Real per l'8ª volta (superato il Barcellona) ed è un risultato clamoroso, soprattutto perché tre dei quattro gol madridisti arrivano in doppia inferiorità numerica rispetto agli avversari. Il Valencia non può che recitare il "mea culpa" per l'enorme occasione gettata al vento: passerà alla storia, ma dalla parte sbagliata.
NIENTE CANNAVARO - Rispetto alla gara d'andata, Schuster recupera Pepe al centro della difesa e Ramos alla sua destra. Cannavaro sta meglio, ma non può essere al top della forma e allora in panchina va Metzelder. Unai Emery, invece, non ha particolari problemi e conferma la formazione vittoriosa al Mestalla, con Silva a sostegno di Villa in attacco e il duo Joaquin-Mata largo sulle fasce. E' il Real la squadra che dovrebbe fare la partita, ma i blancos cominciano male la gara e mostrano qualche limite nell'ideazione della manovra. Diarra, schierato davanti alla difesa e dietro al trio Van der Vaart-Guti-Robben, toglie in fase di impostazione quello che dà in copertura. E così, il più delle volte sono i difensori centrali Heinze e Pepe a iniziare l'azione, con risultati rivedibili.
LA STOCCATA DI SILVA - Il Valencia, dal canto suo, non offre spazi e per un'ora di gara dimostra di aver ritrovato orgoglio e fiducia dopo le figuracce della scorsa stagione. Merito di Unai Emery, ex tecnico dell'Almeria, che è ripartito da alcuni giocatori "storici" accantonanti dal predecessore Koeman. L'esempio più evidente? Albelda e Baraja, il "doble pivote" di centrocampo. Il gol di Silva, al 32', è la logica conseguenza di quanto visto fino a quel momento. Splendida l'azione che porta al vantaggio valenciano, fatta di tocchi veloci che liberano al tiro il giovane campione d'Europa con le furie rosse. A complicare le cose per il Real, ci si mette pure un'entrataccia di Van der Vaart su Mata: espulsione diretta, un provvedimento forse eccessivo, ma che punisce la troppa foga dell'ex stella dell'Amburgo. All'intervallo, per i tifosi del Bernabeu sembra notte fonda.
REAZIONE - Ma questo Real Madrid, anche quando proprio non brilla, non manca di carattere. Non è la squadra che, all'inizio della scorsa stagione, perse nettamente la Supercopa nel doppio confronto col Siviglia. Mai darlo per morto. E infatti, dopo appena 4' della ripresa, arriva l'episodio che riapre i giochi: Albiol colpisce col braccio cercando di levare dalla porta il pallone, viene solo ammonito ma non c'è dubbio sul rigore. Van Nistelrooy, freddissimo, non dà scampo a Hildebrand con un siluro dal dischetto che vale l'1-1. A quel punto il Valencia perde un po' di sicurezza e sale in cattedra Robben, che svaria anche sulla destra e diventa un cliente durissimo per Moretti. Poi l'altra mazzata: il Real rimane in nove uomini, perché Van Nistelrooy entra duro su Baraja e diventa il secondo olandese a finire anzitempo sotto della doccia.
CHE RIMONTA - Ma accade l'incredibile. Al 32' ecco il 2-1: Diarra centra la traversa incornando un calcio d'angolo, la palla rimbalza sul corpo di Albelda e finisce a Sergio Ramos, che mette dentro. E poi, come un pugile stordito, il Valencia incassa il terzo gol (bel destro a giro di De la Red) e il quarto, con Alexis che sbaglia e Higuain che va a bersaglio. Morientes, entrato nel finale, prova a fare l'"ex" guastafeste trovando il 4-2 al 90', ma è l'ultimo brivido della partita. E' la notte del Real Madrid. La notte dell'impresa.
Stefano Cantalupi