00 01/04/2011 15:01
da www.ilgazzettino.it

Lorenzo Cresta torna al Belluno
Ieri il primo allenamento. «Volevo stare a Milano ma qui vengo sempre volentieri»

Alessandro De Bon

Venerdì 1 Aprile 2011,
Chi se lo ricorda? A Belluno è tornato Lorenzo Cresta. Vi ricordate il difensore centrale milanese, cresciuto nelle giovanili dell'Inter e piombato a Belluno nell'anno di C2, quando in panca sedeva Gianni Bortoletto? Silurato Moring, inadatto alla causa gialloblù e dunque immediatamente ripartito alla volta del sud Italia, ieri mattina è arrivato ed ha firmato proprio lui, Cresta. Classe 1980, difensore centrale, una lunghissima esperienza in C2. Dopo il Belluno infatti, correva l'anno 2005, Cresta se ne è andato alla Pro Vasto, alla Biellese, alla Pro Patria, fino alla serie A della Costa D'Avorio, salvo poi approdare in D, quest'anno, alla Rossanese. Poi, all'improvviso, il Belluno. «Mi ha chiamato il direttore sportivo mercoledì sera - racconta Lorenzo - mi ha raccontato la situazione e mi ha chiesto che programmi avessi per il prossimo mese».
E a quanto pare eri abbastanza libero...
«Non volevo spostarmi da Milano, mi stavo allenando a Cantù e a gennaio è nato mio figlio; ho detto no a molte offerte troppo lontane, ma il Belluno è il Belluno, e ho accettato. È un caso particolare, un bellissimo ricordo, ci tornavo spesso per incontrare alcune persone con cui ho legato parecchio. Quindi, arrivata la proposta, ho detto sì. Con l'obiettivo di tornare a casa l'8 maggio».
Ovvero senza la coda dei playout.
«Esatto. Salvi subito, niente code pericolose. Ci crediamo, ci credo, e abbiamo tutte le intenzioni di fare i punti salvezza quanto prima. C'è un mese di tempo, poco più, e intendo fare del mio meglio per riuscire a dare la mano che mi è stata chiesto. So che sostituisco un ottimo difensore che è dovuto tornare in Finlandia, mi è stato raccontato e sono pronto».
L'approccio con la squadra?
«Buono. Ho fatto un solo allenamento, quindi per capire gli equilibri e farmi un'idea del reparto è meglio aspettare domenica, il campo, la partita. Quel che ho già visto però è un grande impegno da parte del gruppo, un'ottima intensità nel lavoro e tanta tanta determinazione. Credo che ci sia tutto quello che serve per fare bene. Ora bisogna farlo».
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