00 01/02/2011 20:54
da nuovavenezia.gelocal.it/

Anche Chioggia s'inchina a Zubin
Due gol e giochi fatti. Ma pesa il rigore sbagliato da Adriano
chioggia

di Carlo Cruccu


CHIOGGIA. Capita di capire quando non è giornata. Spalanchi la finestra di prima mattina e ti arriva in faccia il secchio di rifiuti del vicino. Capita di capire quando non è partita: sbagli un rigore dopo 5', si fa male un centrocampista, cacciano l'allenatore e poi anche un altro centrocampista. E al 44' sbagli un gol fatto. Tutto nel primo tempo. Il Chioggia, questo derby, l'ha perso così. Differenza. Detta così, comunque, sembra che il Venezia l'abbia rubata e il Chioggia sia stato più sfigato di Paperino. Ma non è così. Perchè se sbagli un rigore e poi un gol come quello di Veronese non puoi accusare la malasorte. Devi batterti il petto e basta. E se vogliamo andare oltre le chiacchiere, eccovi la ricetta che ha fatto vincere il Venezia: si chiama Zubin. Uno che vince le partite da solo, e che in questa categoria non c'entra niente. Se ne parlava a fine gara ai piedi della tribuna: se Zubin avesse giocato nel Chioggia, il Venezia avrebbe perso. Forse. Ma la sostanza non cambia. Perchè Zubin è del Venezia e semmai il Chioggia deve inventarsi qualcosa per dare la sveglia ad un attacco che ha dato veramente l'impressione di essere il lato debole della squadra. Un compito mica facile per Marco Scarpa. Capitani coraggiosi. Zubin a parte, due nomi brillano su tutti e non a caso sono due simboli del calcio cittadino. Da una parte Mattia Collauto, che nonostante lo scandire del tempo conserva freschissimi due piedi capaci di mettere il pallone in una mattonella a 50 metri, e dall'altra Alberto Ballarin, straordinario capitano dei granata stavolta vestiti di bianco, un difensore che incarna alla perfezione lo spirito ciosoto, tanto battagliero quanto generoso. Due esempi per tanti giovani catapultati sui campi della serie D dalle discutibili regole federali. Il rigore. Neanche il tempo di copiare le formazioni e la palla è sul dischetto. Adriano, imperatore al momento in decadenza, sbaglia due volte: prima perchè - solo davanti al portiere - perde l'attimo buono e anzichè tirare va a cercare un dribbling in più all'interno, poi perchè - ottenuto il rigore per l'ingenuità di Falcier - non centra la porta, rasoterra sul palo esterno e poi fuori. Ovvio che dopo un episodio del genere la partita cambi faccia. Collauto pesca Zubin, 18', Borriero va a vuoto, il bomber col tacco porta avanti la palla e col colpo-sotto fa l'1-0. Fine. Il resto. Nel primo tempo ai granata va tutto storto, il Venezia fa buon contenimento e si affaccia due volte in contropiede, ma prima Luca Boscolo è bravo su Zubin, poi tocca a Ballarin salvare sulla linea su iniziativa di - sì, ancora lui, - il numero 9 del Venezia. Discorso diverso nel secondo tempo, perchè il Venezia ha l'uomo in più ma non chiude la partita, mentre il Chioggia cerca di macinare gioco ma si perde puntualmente davanti all'area di rigore, con punte fantasma che non spaventano nessuno. Finchè al 40' Collauto lancia Malagò in un contropiede classico chiuso da Zubin che anticipa l'uscita rassegnata di Boscolo. Applausi. Amicizia e buon esempio tra le curve, qualche coro (più all'arbitro) ma anche molti applausi dalle tribune. Tutto sommato il pubblico, ben oltre i mille, con o senza Zubin, ha vinto.

La «strana» domenica del tifo senza offese tra pesce arrosto e vino
chioggia



di Daniele Zennaro
CHIOGGIA. È bastato un passaparola, un tam tam tra i tifosi e in riva San Domenico (riva mare per i chioggiotti) è comparso un braciere, con tanto di seppie e sogliole. Forse attratti dal profumo, ecco materializzarsi almeno cinquanta tifosi veneziani che si sono uniti al banchetto con gli ultras granata. Il derby è partito presto, già al mattino, tra pesce arrosto e fiumi di vino. Sciarpe diverse, stesso spirito, giusto per consolidare un'amicizia nata ai tempi della serie A del Venezia, quando i chioggiotti salivano in motonave e si spingevano fino a Sant'Elena per tifare arancioneroverde. Poi allo stadio si entra da due parti diverse, come vuole il copione, perché è difficile per tutti pensare che le due tifoserie possano essere gemellate. Nessun insulto, tanta voglia di tifare a favore e non contro, come dovrebbe essere sempre. Anzi, cori di incoraggiamento che partono dalla curva Sud e trovano risposta in curva Nord: «Ciosa-marina, Venezia-Mestre». Giusto così e non è retorica. Nella curva Sud, che non ha mai smesso di ricordare Franco De Paolis, il presidente granata degli anni Ottanta, ecco lo striscione «Onorati della vostra amicizia». La risposta della parte opposta, tra le molte bandierine arancioneroverdi, è chiara: «Venezia Mestre saluta gli amici granata». C'è pure qualche chioggiotto nella curva Sud, visto che appare la scritta «Chioggia a sostegno». Il rigore sprecato da Adriano fa sacramentare più di qualcuno, mentre il gol di Zubin gela il popolo granata. Poco dopo la mezzora parte il primo coro della curva Sud verso l'ex di turno, Gustavo Ferretti, che si volta e ringrazia i suoi vecchi tifosi. L'attenzione però si sposta sull'arbitro quando viene cacciato per doppia ammonizione Lazzari. È la tribuna stavolta ad insorgere ricordando la famosa valigetta di Genoa-Venezia di parecchie stagioni fa. Il signor Ceccarelli attira sempre più le invettive dei tifosi della tribuna che poi si riscattano omaggiando l'uscita di Collauto con una standing ovation assolutamente meritata. Si digerisce mal volentieri la sconfitta, chiaro, e non scatta stavolta la famosa «ave» del Ballarin, ma nessuno ne fa un dramma. Per carità, si invita qualche giocatore granata a trovarsi un'altra occupazione, magari tra gli ombrelloni della spiaggia, ma una sconfitta contro il Venezia è sempre una pillola meno amara da digerire. Alla prossima rostia de pesse, dunque, magari per festeggiare la promozione degli arancioneroverdi.
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E con questi sono 17
«Il più bello? Oggi. No, domenica prossima»
chioggia




CHIOGGIA. E adesso sono 17. E siamo a fine gennaio. Vuol dire che a maggio saremo a quota... «Non ha importanza. Posso smettere di segnare anche domani, se fanno gol i miei compagni e il Venezia vince lo stesso». Emil Zubin è così, tranquillo, non c'è verso di vederlo con un grammo di esaltazione addosso. «Il più bello dei 17 gol di quest'anno? Mah, forse il primo di oggi. Decidete voi. Io spero che il più bello sia il prossimo, si dice sempre così...» Emil, uomo partita anche stavolta. I lettori si stuferanno... «Non è colpa mia. Sono qui per dare una mano al Venezia, ci sto riuscendo, faccio i gol perchè sono un attaccante, ma guardate che qui c'è tutta una squadra che funziona bene». I chioggiotti dicono "se avessimo avuto noi Zubin in attacco...". «Fa piacere essere apprezzato anche dai tifosi avversari. Grazie a tutti. Bel pubblico qui a Chioggia, bello caldo e passionale. Ma io sono qui per fare felici i tifosi arancioneroverdi, che sono accezionali e che ci fanno sentire in casa anche quando giochiamo fuori». Una partita strana, è successo quasi tutto nel primo tempo. «Sì, ma nel secondo tempo l'abbiamo gestita bene, senza soffrire. Il nostro portiere non ha dovuto fare parate difficili. Il Venezia ha mostrato personalità, una dote importante in questo campionato. E se nel secondo tempo non abbiamo chiuso i conti presto è perchè il Chioggia non si è mai arreso. Nel finale, trovato lo spazio giusto, siamo andati dentro trovando il secondo gol». Quel pallone di Collauto da 30 metri... «Con Mattia basta uno sguardo, nessuno ha piede come lui in questo campionato». Però il Treviso è ancora avanti. «Calma, sono rimasti due punti di differenza ma noi abbiamo superato questo ostacolo. I conti devono venire loro a farli al Penzo...». (c.cr.) 31 gennaio 2011


Venezia. In difesa Nicoletto ok Dopo il bomber brilla Collauto




Casini: un intervento nel secondo tempo, il freddo è stato il suo unico vero avversario. Senza voto. Falcier: condizione fisica non ottimale, qualche straordinario con la selezione di categoria, arranca in una partita cominciata male col fallo che regala il rigore agli avversari. Voto: 5,5 Nicoletto: una delle migliori prestazioni in arancioneroverde, con sicurezza e personalità anche quando, nel secondo tempo, viene spostato a fare l'esterno destro. Grande vigore nei contrasti. Voto: 6,5 Vianello: si arrangia di mestiere ma commette anche un paio di lisci, frutto di malintesi con i compagni. Sa fare meglio e lo ha dimostrato altre volte. Voto: 6 Cardin: ordinaria amministrazione in copertura, il suo dirimpettaio Veronese non gli crea problemi. Voto: 6 Malagò: essenziale, niente cose difficili e dice la sua nell'azione del 2-0. Voto: 6 Lelj: protegge bene la linea dei difensori, tatticamente si fa sentire. Qualche difficoltà sul controllo di palla. Voto: 6 Nichele: nel primo tempo lavora tra centrocampo e attacco e la sua posizione crea difficoltà ai chioggiotti. Nella ripresa gioca ordinato difensore centrale, senza errori. Voto: 6,5 Collauto: dal suo piede partono le azioni vincenti, l'età non gli ha tolto la rapidità del pensiero. Voto: 7 Ferretti: qualche spintone, qualche spallata, gli applausi dei tifosi chioggiotti. Ma resta ai bordi della partita. Voto: 5,5 Zubin: ha deciso che il Venezia doveva vincere. Voto: 8 Casagrande: a sinistra, a destra, in copertura, prima di trovare la posizione giusta è finita la partita. Voto: 6. (c.cr.)


CHIOGGIA SOTT.: 0 - VENEZIA: 2

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CHIOGGIA SOTT.: 0 - VENEZIA: 2 CHIOGGIA SOTTOMARINA (4-3-2-1): L. Boscolo; Borriero (43' s.t. D. Boscolo), Ballarin, Garbini, Caraceni; Romero (35' p.t. Tartalo), Lazzari, A. Boscolo; Veronese (29' s.t. Braida), Pagan; Adriano. A disposizione: Fornasier, Vassalli, Doria, Cattelan. Allenatore: Marco Scarpa. VENEZIA (4-3-1-2): Casini; Falcier (1' s.t. Casagrande), Nicoletto, Viabello, Cardin; Malagò, Lelj, Nichele; Collauto (43' s.t. De Freitas); Zubin, Ferretti (22' s.t. Mazzeo). A disposizione: Menegatti, Aliberti, Borotto, Pilon. Allenatore: Raffaello Brazzale (Cunico squalificato) ARBITRO: Gianluca Ceccarelli di Rimini (assistenti Di Capua di Ravenna e Bartolini di Cesena) RETI: p.t. 18' Zubin; s.t. 40' Zubin NOTE: spettatori 1300 circa. Espulsi l'allenatore Scarpa al 28' p.t. per proteste e Lazzari al 38' p.t. per doppia ammonizione. Ammoniti anche Falcier, A. Boscolo e Vianello. Al 4' p.t. Adriano ha sbagliato un rigore. 31 gennaio 2011