gazzettino
Rovigo non raddoppia
ed è punito nel recupero
Lunedì 27 Settembre 2010,
Ancora fatali gli ultimi minuti al Rovigo. Il Tamai ottiene i tre punti rovesciando il passivo intermedio, negli scampoli di tempo oltre il 90’, più con il cuore che con le gambe. Il gol-vittoria direttamente da calcio d’angolo (segnalato dall’assistente, non visto dall’arbitro come dagli altri) di Cima ne è l’emblema. Arriva un successo oltremodo importante per le Furie di Birtig, penalizzante per i veneti.
Il Rovigo si fa subito sentire, rintuzzando ad un primo tempo contratto da parte dei padroni di casa e ottenendo il vantaggio su un discusso rigore. Le squadre si dispongono in campo con la stessa sequenza numerica nelle linee difensive (da sinistra 3 – 6 – 5 – 2). Birtig tiene Nardella davanti alla difesa, mentre Maracchi e Spetic cercano di dare sostegno dalle fasce a Llullaku e Godino, alle cui spalle giostra Zambon. Parlato tiene il 4-4-2, con Zanardo, Veronese, Barbi e Doukara a centrocampo, Sabatini e Giusti davanti. Si parte subito alla ricerca del gol. Al 4’ la fortuna è del Tamai, perché Sabatini (eludendo il fuorigioco) calibra male il diagonale su passaggio in profondità a sinistra di Doukara, andato via a Cussigh. Dall’altra parte del campo, Zuliani concede nulla a Zanardo (tenuto fisso là). Al quarto d’ora si sblocca la situazione. In area Gallinelli viene superato e trattiene Sabatini, ricambiando la strattonata, Lodolo esce a raddoppiare la chiusura. Il rodigino non tentenna certo nel cadere, un passo più avanti. L’arbitro indica il dischetto, da dove lo stesso Sabatini trasforma. Il Tamai non patisce il contraccolpo e reagisce. 19’, punizione non fortunata di Lullaku, su cui Casini si salva con l’aiuto della traversa. Nei rovesciamenti di fronte, Lodolo al 21’ salva su Giusti, libero di sfruttare un rimpallo fortunoso a centro area. Un tiro in porta di Zambon dall’altra parte al 32’, prima della cattura da parte di Casini, intercetta il braccio di un difensore senza che l’arbitro rilevi nulla. Come appena dopo, per la spinta su Maracchi all’altezza del dischetto del rigore. The negli spogliatoi con Rovigo in vantaggio.
Inizio ripresa con la difesa del Tamai che rischia la frittata. Sbagliando rinvio e tentennando nel passaggio, fa scaturire un corner. Sul colpo di testa di Niccolini, Lodolo impegnato nuovamente sventa in tuffo. Mentre cerca di capacitarsi nella manovra, il Tamai subisce al 13’ l’iniziativa di Sabatini. Va via in contropiede, da posizione regolare, entrato in area l’attaccante si aggiusta il pallone sul destro ma spedisce a lato. I rossi di casa manovrano meglio, ma non trovano ancora il gol, come sul tiro di Maracchi al 19’. Cercando il pari, gli spazi sono concessi con qualche sbavatura. Alla mezzora Lodolo chiude su Veronese e 1’ su Doukara decentrato. Il cuore oltre l’ostacolo premia i padroni di casa. 34’ Zambon da posizione centrale allarga a Lullaku a sinistra, controllo e palla a rimbalzare in diagonale per superare Casini e pareggiare. Nei minuti finali il Rovigo subisce l’arrembaggio. 43’ Zuliani per Zambon che prova da vicino, Casini non riesce ad evitare l’angolo. Dopo l’alzata del tabellone per indicare i minuti di recupero (inizialmente cinque, uno in più effettivamente) direttamente da corner (discusso e discutibile), Cima porta in vantaggio il Tamai. Un’altra doccia fredda per il Rovigo.
Lunedì 27 Settembre 2010,
TAMAI - ROVIGO 2-1
GOL: pt 15’ Sabatini (rigore); st 34’ Llullaku, 46’ Cima.
TAMAI: Lodolo 7, Cussigh 6, Zuliani 6.5, Godino 6 (st 29’ Cima 7), Politti 6, Gallinelli 6, Maracchi 6, Nardella 6.5, Llullaku 6.5 (st 30’ Re 6), Zambon 6.5 (st 47’ Giacomini sv), Spetic 6. All. Birtig. A disp.: Zanette, Brun, Giglio, Piperissa.
ROVIGO: Casini 5.5, Chica Serna 6 (st 11’ Eugenio 5.5), Luzzi 5.5, Barbi 6, Niccolini 6.5, Rupolo 6.5, Zanardo 6, Veronese 6 (st 47’ Ezzaari sv), Sabatini 6.5, Doukara 6, Giusti 5.5 (st 27’ Macchia 5.5). All. Parlato. A disp.: Bellucci, Saitta, Zanirato, Casna.
ARBITRO: Marchesini di Legnago 6.
NOTE: ammoniti Gallinelli, Barbi, Cussigh, Spetic; spettatori 250 circa. Recuperi pt 2’, st 6’.
Parlato: «È stata una gara
dall’epilogo incredibile»
Lunedì 27 Settembre 2010,
«È stata una partita incredibile». Carmine Parlato commenta a botta calda la sconfitta di Tamai, facendo fatica a comprendere come possa essere maturata.
«Anche se è lo stesso film delle ultime tre partite – analizza il tecnico – dovendo dire purtroppo. Dico purtroppo non abbiamo la lucidità di chiudere la sfida. Dopo essere passati in vantaggio, nel secondo tempo abbiamo avuto altre due o tre occasioni almeno, che non siamo stati capaci di realizzare».
Dopo i gol mancati, analizziamo quelli presi? «Il loro pareggio è scaturito da un fallo laterale facilmente leggibile. Da un calcio d’angolo inesistente è arrivato il 2-1 in recupero».
«Quello di Cima - prosegue l’allenatore biancazzurro - è stato davvero un eurogol, s’è infilato proprio nel sette sul secondo palo. È stato merito del giocatore del tamai».
«Per come stavamo giocando – va avanti l’allenatore del Rovigo – era persino impensabile anche solo pareggiarla questa partita. Il calcio è bello e crudele. Sapevamo che Tamai sfruttava Spetic davanti, cercandolo con insistenza e palle lunghe. Noi non abbiamo avuto attenzione sufficiente».
Mancata attenzione e poi? «Sono mancate la finalizzazione e l’esperienza di campo, beccando una specie di contropiede nei minuti di recupero».
Dopo una lunga assenza per infortunio ha inserito Paolo Macchia, al rientro. «Chiaro che non mi attnedevo sfracelli. ha svolto il suo compito. D’altra parte avevao troppi giocatori fuori e ho dovuto impiegarlo nell’ultimo quarto di gara».
Lati positivi? «Grande impegno e sacrificio, con buone giocate. E’ un momento che non ci gira bene, sia per gli infortuni che per la mancata gestione dei minuti finali delle gare. A Tamai è successo come con l’Opitergina domenica scorsa. Da qui si poteva portar via la vittoria. Il rammarico è perché noi, quando la partita si era spenta sul pari, avevamo cercato di accenderla rompendo l’equilibrio dovuto anche alla stanchezza».
E adesso arriva il Treviso, che è l’unica squadra a punteggio pieno. «Ben venga il Treviso. C’è modo di reagire alla delusione moltiplicando la concentrazione di fronte ala capolista. Già domani (oggi per chi legge ndr) riprenderemo gli allenamenti».
Ci sono importanti rientri in vista... «Macchia Dionisi e Antonelli saranno disponibili».
R.V.- M. Rom.
Luzzi: «Dovevamo chiudere
e non ne siamo stati capaci»
Lunedì 27 Settembre 2010,
Serpeggia la delusione e la rabbia dopo questo 2-1 del Tamai nello spogliatoio del Rovigo.
Un risultato inimmaginabile, non solo alla vigilia della partita, ma soprattutto a un quarto d’ora dalla conclusione, vista la prova del pur rimaneggiato team biancazzurro, ingrado di creare, oltre al vantaggio, numerose palle gol, purtropo non concretizzate.
Il terzino sinistro Cristian Luzzi commenta così: «Abbiamo giocato bene tutto il primo tempo, così come fino a metà della ripresa. Potevamo chiudere prima la partita ma non l'abbiamo fatto. Loro ci hanno segnato su uno schema il pareggio e poi ci hanno infilzato su calcio d'angolo con una rete straordinaria».
Qual è l'umore dopo una partita così? «Ci sentiamo rapinati perchè non meritavamo la sconfitta, non erano assolutamente più forti. Ci hanno condizionato una serie di circostanze negative. È un periodo no, tutte le piccole situazioni ci girano contro, come il loro secondo gol».
Giocare senza Furlanetto, Antonelli, Dionisi, etc quanto ha influenzato? «Le assenze sono pesate abbastanza, però abbiamo sopperito a chi non c'era. L'unica cosa penso sia il fatto che abbiamo sprecato molto, rimpiangeremo questo della sconfitta contro il Tamai».
L'esperto del gruppo, il trentacinquenne Andrea Barbi, è consapevole che lasciarsi andare al rammarico non serve a nulla, così come abbattersi, perciò è già proiettato al futuro: «A questa sconfitta si reagisce con il lavoro, con la convinzione che siamo una buona squadra. Abbiamo giocatori che possono fare la differenza, dobbiamo essere umili e sacrificarci tutti. Dobbiamo mettere da parte questa sconfitta perchè ormai è andata. Gli errori li abbiamo commessi e li abbiamo pagati. Non dobbiamo esser spaventati pensando a sabato contro il Treviso. Anche oggi abbiamo avuto tante occasioni e, purtroppo, abbiamo concretizzato poco e preso due gol che potevamo evitare».
Il Rovigo a sette punti dalla vetta dopo quattro giornate, troppi, sia per l’organico a disposizione (anche se è in gran parte mancato finora), sia per come ha gettato al vento punti d’oro (vedi anche Opitergina). «Non me l'aspettavo una partenza così. Potevamo avere qualche punto in più, potevamo portare a casa qualche vittoria e non è successo questo. Col Treviso c'è differenza in classifica, è evidente, ma non ci sentiamo inferiori a loro».
Simone Chiarion