00 16/02/2011 14:12
La Tribuna di Treviso

«Noi in gol, ma la squadra fa un lavoro super»

Treviso, anche con il Pordenone hanno deciso Ferretti-De Lorentiis


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«Noi in gol, ma la squadra fa un lavoro super»
Qui di partite tranquille davvero non ce ne sono più, il Treviso ogni domenica deve prepararsi ad una battaglia lunga 90 e più minuti. Però la squadra, in questo logorante duello a distanza con il Venezia, dà l'impressione di tenere anche sul piano psicologico, oltre che atletico, sovente le reti arrivano nei finali di gara, quasi tutte dagli attaccanti, che ne hanno realizzate 29 su 41. Sia ad Este che con il Pordenone a timbrare il cartellino sono stati Ferretti e De Lorentiis: il primo giocatore a tutto campo, generosissimo, il secondo più uomo d'area. «Con Torromino ci conosciamo da un sacco di tempo e le cose ci vengono facili - dice Ferretti riferendosi al suo gol nato da uno scambio con il fantasista - Ho fatto un buon movimento e me l'ha data sullo spazio, dopo aver atteso che rientrassi dal fuorigioco». Tu e Perna, una coppia da 23 reti. «Le punte vengono acquistate per segnare, però va detto che è tutta la squadra che dietro lavora per noi, comeBandiera o Ferronato, che si fanno un mazzo così con il lavoro oscuro. E non era facile con un avversario che giocava sempre palla a terra». Né voi né il Venezia volete cedere di un millimetro. «Per loro la promozione è considerata quasi obbligatoria, per noi resta un sogno: speriamo di svegliarci solo l'8 maggio...». Simone De Lorentiis si sta specializzando in gol nei finali di gara. «Quando poi arrivano davanti ai nostri tifosi è ancora più bello - dice - Ad ogni modo l'importante era portare a casa i tre punti, è stata dura soprattutto nell'ultima mezzora. Io entro a partita in corso, in quei pochi minuti devo cercare di dare il meglio, non è facile ma per me l'importante è avere la fiducia del mister». Vincete sempre ma i punti di vantaggio restano due. «Il Venezia a Montecchio è passato solo negli ultimi minuti, come anche noi in altre occasioni, però sono sempre dell'idea che è meglio pensare alle nostre cose: da qui alla fine
mancano ancora tante partite». (si. fo.)
15 febbraio 2011