00 11/06/2011 15:42
da www.ilgazzettino.it

Il patron Gilberto Benetton spiega il cambio di strategia e interesse della famiglia e del Gruppo

«Il futuro? Famiglie e bambini»

«Non ci interessa più il risultato sportivo, il nostro supporto sarà marginale. Il volley va a Belluno»

Federico Bettuzzi

Sabato 11 Giugno 2011,
«Il basket? Non è più quello di una volta, non mi piace più. Assistere ad una partita in cui il dato statistico più rilevante è rappresentato dalle palle perse toglie ogni stimolo. Per questo motivo, ancor più che per la scemante partecipazione del pubblico, ho deciso di non andare più al Palaverde». Parole e musica di Gilberto Benetton. Il patron dello sport trevigiano, impegnato a Roma nel convegno «La Responsabilità sociale dell'impresa verso il territorio», nella consegna dei diplomi ai partecipanti al sesto Master SBS e nella presentazione del progetto Parco Giochi Primo Sport (in espansione a Milano, Roma, Jesi, Parma e Verona entro il 2012), ha colto l'occasione per un bilancio a tutto campo della propria trentennale esperienza di motore delle attività sportive a Treviso e provincia.
«Il tempo cambia tante cose. L'impatto nel nostro Gruppo all'interno dello sport è sempre stato teso ad un intervento sociale, a favore del territorio. La prima fase, ormai conclusa, prevedeva la rincorsa ai vertici, l'acquisto di campioni affermati o da lanciare, la vittoria di trofei. Ora però è tempo di voltare pagina. La nostra idea di impegno a favore della collettività è mutata. Non ci interessa più il risultato sportivo ad ogni costo. Ai nostri tifosi ha fatto piacere vedere le squadre trionfare, ma questa spinta si è esaurita. Il futuro è già adesso, con il Parco Giochi Primo Sport, un modello da esportare in realtà diverse da quella trevigiana. La nostra attenzione non è più quindi focalizzata sui grandi atleti, bensì sulle nuove generazioni. Famiglie e bambini rappresentano il domani ed è a loro che rivolgiamo lo sguardo. Il prossimo traguardo è garantire salute e benessere a tutti».
Si tratta quindi di una scelta strategica, non solo dei riflessi di un amore ormai tramontato. L'exit strategy dalle realtà societarie finora controllate da VerdeSport è già iniziata, anche se su binari differenti tra basket e volley.
«Fermo restando che i settori giovanili di ambo le discipline continueranno la loro opera in Ghirada, per la pallavolo il futuro è rappresentato da Belluno. Il futuro è lì, ai piedi delle Dolomiti. È nostra intenzione favorire questo trapianto, anticipando in prima persona il cambio di sede. Ciò dovrebbe favorire nei nostri piani l'intervento di nuovi, futuri investitori locali, che dovranno subentrare tra un anno».
La pallacanestro invece pare destinata a mantenere le proprie storiche radici in città.
«La tradizione cestistica non sarà sradicata. Abbiamo avviato una serie di consultazioni con diversi soggetti imprenditoriali per garantire un futuro solido al club. Il nostro supporto ci sarà ancora, ma in misura marginale e teso a garantire la continuità. Per basket e volley si prospettano stagioni di sofferenza dopo i fasti del passato, è inutile negarlo. La continuità è garantita ed il patrimonio di cultura e competenze non verrà disperso. In ogni caso o ccorrerà armarsi di pazienza, non si potranno pretendere risultati eclatanti subito».