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Inchiesta scommesse

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    00 10/06/2011 19:47
    Si ma quando decideranno?
    E' una cosa che mi sono chiesto giorni fa...
    Le sentenze di calciopoli sono arrivate il 25 luglio, la giustizia sportiva si ripeterà anche quest'anno su questi tempi?


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    00 11/06/2011 01:12
    Re:
    enricoutv83, 10/06/2011 19.47:

    Si ma quando decideranno?
    E' una cosa che mi sono chiesto giorni fa...
    Le sentenze di calciopoli sono arrivate il 25 luglio, la giustizia sportiva si ripeterà anche quest'anno su questi tempi?



    Speriamo in tempi accettabili. Come direbbe Lello da Preganziol, "voglio vedere cosa succede questa estate che l'Italia non ha vinto i mondiali".
    [Modificato da ZakkTV 11/06/2011 01:13]
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    00 11/06/2011 01:30
    Re: Re:
    ZakkTV, 11/06/2011 01.12:



    Speriamo in tempi accettabili. Come direbbe Lello da Preganziol, "voglio vedere cosa succede questa estate che l'Italia non ha vinto i mondiali".

    Eh, eora secondo sta teoria pai prossimi vinti ani succederà na catastrofe ogni istà!
    1982-2006-2030


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    00 13/06/2011 15:31
    Questa sera a "L'infedele" di Gad Lerner, su La 7 (penso ore 21.10), ci sarà uno speciale sia sul referendum abrogativo che sulla vicenda delle scommesse, con protagonisti soprattutto i tifosi dell'Atalanta. E' già andata in onda un'intervista flash, con il tipico bergamasco che rispolvera tutti gli stereotipi ed afferma: "Noi non siamo mica napoletani! Non abbiamo i boss dietro la porta".
    [Modificato da Il custode della cripta 13/06/2011 15:32]

    ALBERTOSAURO = il custode della cripta

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    - Gol fatti: 274 / Gol subiti: 234 -> Per un totale di 508 reti
    - Avversari visti: 110 -> I più visti: Vicenza (7 volte), AlbinoLeffe e Mantova (6)
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    00 14/06/2011 15:16
    www.ilgiornale.it/interni/scommesse_e_combine_in_aula_telefonate_choc_calcio_sporco_potenza/14-06-2011/articolo-id=529114-page=0-co...

    Scommesse e combine In aula le telefonate choc sul calcio sporco a Potenza
    di Gian Marco Chiocci
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    Simone Di Meo

    Quanto a reputazione ed affidabilità il biglietto da visita non è proprio dei più incoraggianti per chi lavora nel calcio sporco: «Questo qui ha dato tre/quattro sóle (fregature, ndr) importanti». È l’11 marzo 2011, e i due personaggi centrali della cricca bolognese di Signori&co, arrestati dai pm di Cremona, stanno parlando di Luca Evangelista, che in realtà sarebbe Evangelisti, alias «capa di bomba» o «capoccione», già direttore sportivo del Taranto e del Martina Franca. Evangelisti è stato arrestato nel 2009 insieme al presidente del Potenza Calcio, Giuseppe Postiglione, e a un manipolo di delinquenti affiliati al clan dell’organizzazione criminale dei Basilischi - che vanta collegamenti con la 'Ndrangheta calabrese - nell’inchiesta Arma Letale che ha scoperchiato il verminaio di interessi incrociati, collusioni e affari sporchi tra il club sportivo e la quarta mafia. L’accusa dei pm antimafia nei confronti degli indagati è sconvolgente: «Aver fatto parte di un’associazione per delinquere, composta in linea primaria da alti dirigenti e manager di diverse società sportive di calcio dei campionati di serie B e C1 (...) in grado con il loro potere decisionale di influenzare il risultato finale delle singole partite di calcio e, in linea secondaria da atleti e personaggi gravitanti negli ambienti vicini alle squadre di calcio interessate, associazione dotata di una stabile organizzazione che nel suo programma criminoso prevedeva, da una parte, il controllo fraudolento dei risultati delle singole partite… dall’altra l'impiego di ingenti somme di denaro che, sottoforma di scommessa sportiva, poteva essere investita dagli associati sul risultato finale di match in tal modo combinati».

    «Capoccione» finisce nelle carte di Potenza (che il prossimo luglio approderanno davanti al gup per decidere sul rinvio a giudizio dei 14 indagati) in relazione al risultato della partita del 20 aprile 2008 Potenza-Salernitana (Prima divisione girone B, conclusa 0-1) e non in quelle sospette di Potenza-Gallipoli del 5 aprile 2008 e Potenza Juve-Stabia (col boss potentino che prima del match invia 2 sms di proposte all’ignaro portiere avversario: «quattro li lasci e quaranta li prendi, quaranta polpette sono buone e chiama chi sai tu») che per gli inquirenti «sono stato il frutto di un piano criminale». Con la Salernitana Postiglione si sarebbe venduto per 150mila euro in contanti, consegnatigli in un pacchetto di patatine proprio da Evangelisti nei pressi di un casello autostradale di Foggia. In cambio dei denari, Postiglione avrebbe «scassato» mezza squadra, imponendo all’allenatore, che per protesta si dimise pochi minuti prima del match, di schierare la peggiore formazione possibile. L’euforia per la combine è talmente forte che Postiglione èintercettato mentre ride e urla: «Noi facciamo i danni, noi facciamo i danni...». Anche difronte alla protesta dei tifosi, il patron non si scompone: ««Come faccio ora con tutti questi contro? Faccio una cosa tipo Manfredonia: o mi salvo, o non mi salvo, almeno mi sono fatto i soldi. Là hanno fatto i soldi veri eh, quelli ogni partita tra contributi Lega e valorizzazione della società prendono 20-25mila euro a partita». Per la combine, Potenza e Salernitana finiscono davanti alla Procura federale che il 19 marzo 2010 decide per l’esclusione dei lucani dal campionato di Prima divisione e per una penalizzazione di sei punti a carico dei campani. Dalle carte depositate s’è scoperto che altre sarebbero state le partite «sicure» giocate in agenzia dal «comitato d’affari» visto l’«esito di alcune di esse già concordato a tavolino»: Perugia-Potenza, Arezzo-Massese, Taranto-Sangiovannese, Ravenna-Lecce, Gallipoli-Crotone, Pescara-Pistoiese, Massese-Taranto e Sambenedettese-Potenza).

    A rendere spregiudicato Postiglione, annotano gli investigatori, non sono soltanto le amicizie con i poliziotti della Digos e con gli alti papaveri della politica locale vicina al Pd: la sua vera «arma letale» è la vicinanza al boss - ora pentito - Antonio Cossidente, uomo forte della mafia potentina già condannato a otto anni di carcere. Da qualche tempo, però, Cossidente s’è pentito. Ha dichiarato di aver investito nel Potenza Calcio 200mila euro, provenienti dal traffico di droga. E così il profilo del presidente del Potenza Calcio che emerge dagli atti giudiziari è sorprendente: non solo trucca le partite della propria squadra, minaccia anonimamente il suo allenatore, toglie di squadra i giocatori più forti. Ma scommette - e parecchio - sui risultati sicuri che Evangelisti, ancora lui, e gli altri amici degli amici gli soffiano all’orecchio. Nel fascicolo dell’inchiesta sono allegati verbali e intercettazioni telefoniche da cui emerge, chiaramente, che il patron del Potenza Calcio si arricchisce con puntate blindate. Verbali come questo. A parlare è Antonio Lo Piano collaboratore di Postiglione, anche lui indagato: «Però io purtroppo, essendo tesserato Potenza Calcio, non potevo entrare nell’agenzia...allora questo che andava a scommettere comunque era sempre il signor De Angelis (Antonio De Angelis, indagato, ndr)...Io aspettavo con il presidente fuori. Lui entrava, poi quando andavamo a prendere i soldi, le vincite, entrava sempre il signor De Angelis noi aspettavamo fuori». Il giro d’affari documentato è vorticoso: «Si giocava, giocava tanto, giocava tanto. Investiva tanto, soldi dati in mano a De Angelis, 5mila-10mila-15mila investiva! Biglietti fatti in varie agenzie, perché in un'agenzia sola non potevamo farle, a Giulianova, Alba, Snai...». Il perno del sistema è sempre lui, «capoccione». «Postiglione parlava sempre con “capa di bomba“, ha comprato 3/4 telefoni con tre-quattro schede diverse ce le buttava pur di parlare con… messaggi con 'capa di bomba' poi si incontravano...». Per garantirsi l'anonimato, il patron inviava i suoi emissari lontano dalla Basilicata, sul litorale adriatico: «Addirittura siamo andati una volta a Ravenna, lui chiama a Ravenna, ci fa fare gli accrediti in tribuna centrale per Postiglione, De Angelis e io, partita Ravenna contro Lecce, scommessa sul Lecce, Lecce vincente, lui lo ha preso...». Prima di puntare, Postiglione aveva un suo giro informativo di fiducia, come conferma proprio De Angelis: «Si facevano questi viaggi a Roma, a Giulianova, insomma, in posti dove lui si incontrava con persone e gli riferivano eventuali risultati». A Roma, uscito da un hotel a via del Corso, «veniva con ’ste notizie qua, dobbiamo giocare questo e quest’altro... ogni settimana grosso modo giocavamo intorno ai 10/15mila euro… i soldi li metteva lui, mi dava i soldi a 500 metri dall’agenzia, andavo, giocavo e tornavo, poi il lunedì si faceva il giro di tutte le agenzie (...). Se in un mese ha giocato quattro, cinque volte 50mila euro, ne ha vinti altri 50/70». La buona stella avrebbe consentito a Postiglione di accumulare in poco tempo un tesoretto di 400mila euro, che gli inquirenti gli sequestrano - per ben due volte - su un conto corrente di Montecarlo. Un tesoretto frutto di partite truccate e imbeccate millimetriche.
    [SM=x397209]


    Altro articolo :

    www.ilgiornale.it/interni/signori_e_cinesi_travestiti_troupe_televisiva/14-06-2011/articolo-id=529113-page=0-co...


    Scommesse, Signori e i cinesi "vestiti" da troupe E l'arbitro di Lega Pro di professione bookmaker
    di Luca Fazzo


    Strana visita dell’ex bomber nel ritiro del Bologna per accompagnare giornalisti mai accreditati. Erano gli scommettitori? E si scopre che l’arbitro di Cremonese-Spezia, il "capolavoro" di Paoloni, lavora per una grossa agenzia di bookmakers inglesi

    Piena collaborazione, grande intesa, eccetera eccetera. Il vertice di ieri a Cremona tra magistratura penale e magistratura sportiva si conclude all’insegna delle solite dichiarazioni pubbliche che non vogliono dire granché. La verità è che di tutto quanto è venuto a galla successivamente alla retata dell’1 giugno, gli inquirenti cremonesi devono ancora tirare le fila, e che tra le cose da chiarire - nei mille episodi raccontati o appena accennati dagli inquisiti repentinamente «pentiti» - alcuni costringono l'inchiesta a interrogarsi anche sul ruolo effettivamente svolto dalla Procura federale.

    In un giorno in cui oltre all’incontro tra il pm Roberto Di Martino e il capo dell’ufficio inchieste Figc Stefano Palazzi accade poco, diventa inevitabile andare a frugare nelle pieghe non solo dell’inchiesta ma anche di episodi accaduti nei mesi scorsi, e allora passati inevitabilmente inosservati. Uno riguarda Beppe Signori, l’ex centravanti della Nazionale tuttora agli arresti domiciliari, considerato l’esponente di maggior spicco della cellula bolognese dell’organizzazione. L’altro riguarda un arbitro che - per quanto bizzarro ciò possa apparire - era anche dipendente di una agenzia di scommesse.

    LA STRANA VISITA DI SIGNORI La vicenda di Signori si può ricostruire partendo da un articolo del Resto del Carlino pubblicato l’1 maggio scorso, su una improvvisa visita dell’ex giocatore nel ritiro del Bologna a Casteldebole. Signori sarebbe apparso al centro sportivo per seguire dal vivo l’allenamento, in occasione di una intervista con una troupe televisiva cinese. Nulla di strano, col senno di allora, a parte la inconsueta location scelta per l’intervista. Il problema è che ora a Bologna dicono di non avere mai ricevuto alcuna richiesta di accredito da parte di troupe televisive cinesi, e hanno un ricordo anche abbastanza vago degli asiatici («se fossero cinesi non lo sappiamo») che accompagnavano il Beppe nazionale in quella circostanza. Inevitabile, a questo punto, ricordare che nelle carte dell’inchiesta di Cremona, Signori viene ripetutamente indicato come il referente in Italia dei siti di bookmakers asiatici (detti al telefono «i cinesi», ma prevalentemente ubicati a Singapore) su cui le organizzazioni piazzavano le loro puntate. Che quella a Casteldebole fosse una sorta di visita guidata? Bisogna anche fare presente che nelle giornate successive il Bologna non incappò in risultati «sospetti»: il giorno dopo fu sconfitto 0-1 dal Milan, seguirono due fiacchi pareggi con il Parma (0-0) e con la Fiorentina (1-1). Solo all’ultima di campionato il Bologna stupì tutti facendosi rifilare 4 gol in casa dal Bari già retrocesso: ma in quell’occasione non pare che si siano registrate puntate anomale.

    L’ARBITRO DOUBLEFACE La partita è Cremonese-Spezia di quest’anno, una tra le partite più smaccatamente combinate dal portiere grigiorosso Marco Paoloni: che dà addirittura uno spintone all’arbitro per farsi espellere e consentire allo Spezia (che a 3’ dalla fine era sotto di due gol) di recuperare. Come acutamente fa notare ieri Tuttosport, l’arbitro spintonato era Claudio Gavillucci, della sezione Aia di Latina. Che fa nella vita Gavillucci? Il capo del «customer service» e delle relazioni esterne di Stanleybet, una grossa agenzia di scommesse con sede a Liverpool. La stessa agenzia per cui lavorava Massimo Erodiani, l’allibratore abruzzese che truccava le partite grazie ai servigi del portiere Paoloni...

    11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

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    00 20/06/2011 15:21
    Oggi ho visto che l'inchiesta scommesse sulla gazzetta era finita a pag. 19.
    Vedrete, finirà con un nulla di fatto...


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    00 20/06/2011 15:53
    Lo stavo pensando anch'io, ultimamente si sta mediaticamente sgonfiando tutto...al massimo ci sarà qualche penalità.
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    00 21/06/2011 11:45
    Insomma 60 partite sotto in chiesta, Signori che piange in conferenza stampa, qualcuno pagherà per tutti, spero, prevedo qualche sorpresina!
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    00 21/06/2011 18:43
    Essendo molte partite in questione,prevedo solo qualche punto di penalizzazione per qualche squadra,ma questo inciderà molto ugualmente,in quando verranno modificate le attuali classifiche,con nuove retrocessione che potrebbero portare nuovi strascichi per società che ormai erano già in programmazione della stagione 2011/2012.
    Quindi altri giocatori liberi di andarsene e altri casini.
    Un esempio lampante lo potrebbe dare la salernitana che domenica davanti a quasi 30000 spettatori ha perso la serie B ed ora rischia di fallire,mentre una promozione gli avrebbe dato una garanzia societaria
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    Il custode della cripta
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    00 18/07/2011 17:24
    A proposito di (presunte) partite vendute [SM=g2172028]

    Dal sito ufficiale della Lega Pro (www.lega-pro.com)

    GHIRELLI SU DICHIARAZIONI ZAZZARONI
    18 Luglio 2011

    "Con riferimento alle dichiarazioni di Ivan Zazzaroni, andate in onda durante la puntata del 17 luglio u.s. de “La Domenica Sportiva Estate”, programma di Rai 2 - dichiara Francesco Ghirelli, direttore della Lega Pro - in cui lo stesso Zazzaroni che ha affermato di sapere “per certo che è abitudine diffusa tra le società di Lega Pro vendere le partite per far cassa”, tengo a precisare quanto segue.

    Se Zazzaroni avesse a sostegno delle proprie certezze degli elementi importanti al fine delle indagini che sono tuttora in corso, ci chiediamo per quale ragione non si sia ancora presentato presso la Procura di Cremona ed in quella Federale o per quale ragione non lo abbia fatto prima dello scoppio dell’attuale scandalo del calcio scommesse. Qualora non lo avesse fatto per problematiche che non ci è dato conoscere, lo invitiamo decisamente a farlo. Se però così non fosse e le sue affermazioni non fossero supportate da alcun elemento probatorio, esse sarebbero gravissime e fermamente condannate dalla Lega Pro."
    [Modificato da Il custode della cripta 18/07/2011 17:25]

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    MoniGo
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    00 19/07/2011 12:56
    Perché è un CAZZARO!!!!!!!!!!!

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    00 20/07/2011 21:26
    Ragazzi, io comunque a quest'inchieste non credo molto. Pensateci. Ogni volta che qualcuno diventa troppo potente tirano fuori lo scandalo per mandarlo via. Onestamente mi rifiuto di credere che un dentista e uno sperduto edicolante manovrassero le partite. C'è altro sotto. Qualche squadra che ha fatto dei torti alla Cremonese, da anni additata al pubblico disprezzo per spese folli non appoggiate dai risultati, per esempio. Dico Cremonese perché tutto parte da Cremona. Come nel 2006 quando Calciopoli iniziò a Napoli, il Napoli che nel 2004 fu mandato in C1 soprattutto per pressione moggiane
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    Il custode della cripta
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    00 25/07/2011 17:13
    Nel Televideo ho letto che probabilmente la giustizia avrà la mano pesante a livello di giocatori, mentre molto meno a livello di squadre (in relazione alla responsabilità oggettiva), che potrebbero quindi cavarsela con qualche punto di penalizzazione. Domani i deferimenti.

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    bj72
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    00 26/07/2011 18:46
    sport.tiscali.it//feeds/11/07/26/t_11_275199.html


    Calcioscommesse, deferiti Atalanta e Chievo e 26 tesseratiSportal CommentaUna situazione in continua evoluzione, quella i cui martedì mattina vengono resi noti i provvedimenti della Procura federale. Due società di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), undici di Lega Pro (Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana, due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo, sono state deferite alla Disciplinare dal Procuratore della Figc Stefano Palazzi nell'ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse partita dalle indagini della Procura di Cremona.

    Oltre ai diciotto club - deferiti per responsabilità diretta, per responsabilità oggettiva o per responsabilità presunta a seconda dei casi - sono stati deferiti 26 tesserati per differenti violazioni: si tratta di Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Fabbri, Gibellini, Santoni, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino.

    Per quanto riguarda le possibili sanzioni derivanti dal deferimento, le società rischiano un'ammenda o una penalizzazione in classifica nei prossimi campionati. I giocatori potrebbero invece incorrere in una squalifica molto lunga.
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    bj72
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    00 26/07/2011 18:51
    Dicono che L'Atalanta rischi l'ultimo posto in classifica...
    Mi sa che il Padova potrebbe venire ripescato allora.....CHE MERDA!!!!

    Mentre in lega pro chi rischia grosso sarebbero il Ravenna (comunque già fallito)e l'Alessandria che eventualmente potrebbe retrocedere in seconda divisione.Quindi per le merde veneziane,vedo poche possibilità di ripescaggio.
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    bj72
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    00 26/07/2011 19:54
    www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano-calcio-infetto-2011/deferimenti-scenari-8021953420...


    Deferimenti, che cosa rischiano
    Atalanta, Ascoli e Chievo

    ROMA, 26 luglio 2011

    È molto probabile che l’Atalanta abbia solo una penalizzazione da scontare nella prossima stagione, in serie A. La società marchigiana ha solo tre punti che la separano dalla retrocessione, ma vale il discorso della stagione iniziata. Per i gialloblù il rischio è ridotto, al massimo un’ammenda

    Doni, Signori e Bettarini. Ansa Il Procuratore federale Stefano Palazzi non ha creduto a Cristiano Doni e al suo racconto su Atalanta-Piacenza e lo accusa di illecito sportivo. Ha creduto invece a Vittorio Micolucci sul tentativo fatto dal calciatore Thomas Manfredini di condizionare quella partita Ascoli-Atalanta. Sono queste le principali accuse che ricadono dunque sul club bergamasco, ora a rischio penalizzazione. Sarà tale da sottrarle la promozione in serie A? È il principale scoglio che la Disciplinare si troverà ad affrontare nella riunione che comincerà mercoledì 3 agosto al Parco dei Principi di Roma. È molto probabile che alla fine l’Atalanta abbia solo una penalizzazione da scontare nella stagione prossima, in serie A, per due motivi: il primo è che il distacco dalla terza classificata è superiore a dieci punti, la seconda potrebbe essere che — al momento del giudizio — la stagione 2011-2012 sarà già cominciata da oltre un mese. Infine, ultimo, ma non meno importante, per uno di questi deferimenti della società c’è anche un’attenuante (il comma 5 dell’articolo 4 che parla di «ragionevole dubbio che la società non abbia partecipato all’illecito o lo abbia ignorato»).

    ascoli — Diversa è la posizione dell’Ascoli, anch’esso coinvolto in diversi presunti illeciti sportivi. La società marchigiana ha solo tre punti che la separano dalla retrocessione, ma anche per questa società vale il discorso della stagione iniziata. Anche se, e va detto, le società che «appoggeranno» la Procura nelle sue richieste per guadagnare i ripescaggi, si opporranno proprio a questa lettura dei fatti.

    chievo — Un discorso a parte merita il Chievo: la squadra è deferita per responsabilità oggettiva relativa al comportamento di un suo tesserato. E a sorpresa si scopre che Stefano Bettarini era un calciatore del Chievo, "una sorta di progetto alla Gene Gnocchi", fanno sapere in società: il suo tesseramento e la sua scommessa (questa è l’accusa) su Atalanta-Piacenza, tirano in ballo la società veronese, ma il rischio è minimo, al massimo un’ammenda.
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    zonastadio
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    Trevisan
    00 26/07/2011 21:16
    tanto tempo per non decidere nulla come sempre

    AVANTI BLU!


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    ZakkTV
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    00 26/07/2011 21:32
    Da quanto ho letto su calciodieccellenza ci sono tre fasce di rischio:

    -rischio retrocessione a tavolino nella categoria inferiore: Alessandria (C1, retrocessione in C2). Il Ravenna è fallito per cui il discorso non si porrebbe.

    -rischio punti di penalizzazione in classifica nel prossimo torneo: Atalanta (A), Ascoli (B), Sassuolo (B), Piacenza (C1), Cremonese (C1), Portogruaro (C1), Benevento (C1.

    -rischio ammenda: Chievo (A), Hellas Verona (B), Reggiana (C1), Spezia (C1), Taranto (C1), Viareggio (C1), Entella (C2).
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    Il custode della cripta
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    00 26/07/2011 21:40
    Si parlava spesso del Siena ma, a quanto pare, ne sono usciti indenni.

    Per il resto, di Lega Pro sono coinvolte praticamente squadre quasi esclusivamente di Prima Divisione, che quindi non riguardano il Treviso.

    ALBERTOSAURO = il custode della cripta

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    00 03/08/2011 23:33
    Il quadro completo La Gazzetta dello Sport

    Le richieste di Palazzi: "Atalanta in A a -7, Doni stop"

    A Roma l'ultimo atto (sportivo) dell'inchiesta di Cremona: Chievo e Bettarini patteggiano, il capitano dei bergamaschi rischia tre anni e sei mesi di squalifica

    E' l'ultimo atto (sportivo) dell'inchiesta sul calcioscommesse scattata il primo giugno dalla Procura di Cremona. Sul banco degli "incolpati" ci sono 18 società (2 di serie A, 3 di B, 11 di Lega Pro e 2 della Lega Dilettanti) e 26 tesserati, fra giocatori, ex atleti, tecnici, presidenti e dirigenti. Poi, da venerdì, la Disciplinare presieduta da Sergio Artico e composta di 5 membri, si riunirà in camera di Consiglio per decidere. Le posizioni più a rischio, fra i giocatori in attività, sono quelle di Paoloni, Gervasoni, Micolucci e Sommese, accusati per associazione per illecito sportivo. Tra le società, l'accusa più grave è per Ravenna e Alessandria, mentre l'Atalanta risponde per responsabilità oggettiva in relazione al deferimento (con l'accusa di illecito sportivo) di Doni e Manfredini. Alle 17.30 il procuratore federale Stefano Palazzi ha avanzato le richieste di condanna. La sentenza di primo grado arriverà probabilmente lunedì.


    Ecco il riepilogo delle richieste per i club:


    Serie A: Atalanta: 7 punti di penalizzazione nel campionato 2011-12.

    Serie B: Ascoli: 6 punti di penalizzazione nel campionato 2011-12 e 90mila euro di ammenda; Hellas Verona: 50mila euro di ammenda; Sassuolo: 50mila euro di ammenda.

    Lega Pro: Alessandria: retrocessione all'ultimo posto nel campionato di competenza;
    Benevento: 14 punti nel campionato 2011-12 e 30 mila euro di ammenda;
    Cremonese: 9 punti nel 2011-12 e 30mila euro di ammenda;
    Esperia Viareggio: 1 punto da scontare nel 2010-11;
    Piacenza: 4 punti da scontare nel 2010-11 e 50mila euro di ammenda;
    Portogruaro: 50mila euro di ammenda;
    Ravenna: esclusione dal campionato di competenza, assegnazione in categoria inferiore e 50mila euro di ammenda;
    Reggiana: 2 punti nel 2011-12; Spezia: 1 punto nel 2011-12;
    Taranto: 1 punto 2011-12 per responsabilitá presunta;
    Entella: 4500 euro di ammenda.

    Lega Dilettanti: Cus Chieti: 1 punto nel 2011-12 e 4500 euro di ammenda;
    Pino di Matteo: 12 punti nel 2011-12 e 1600 euro di ammenda

    Richieste per i tesserati:

    Antonio Bellavista: 5 anni di squalifica più preclusione più 3 anni e 6 mesi in continuazione;
    Mauro Bressan: 5 anni di squalifica, più preclusione, più 6 mesi in continuazione;
    Giorgio Buffone: 5 anni di squalifica più preclusione più 3 anni e 6 mesi in continuazione;
    Antonio Ciriello: 4 anni di inibizione;
    Daniele Deoma: 1 anno e 9 mesi di squalifica;
    Cristiano Doni: 3 anni e 6 mesi di squalifica;
    Massimo Erodiani: 5 anni di squalifica, più preclusione più 8 anni in continuazione;
    Gianni Fabbri: 5 anni di inibizione, più preclusione;
    Carlo Gervasoni: 5 anni di squalifica, più preclusione e 1 anno in continuazione;
    Thomas Manfredini: 3 anni di squalifica;
    Marco Paoloni: 5 anni di squalifica, più preclusione e 5 anni in continuazione;
    Salvatore Quadrini: 1 anno di squalifica;
    Leonardo Rossi: 3 anni di squalifica;
    Nicola Santoni: 5 anni di squalifica più preclusione;
    Davide Saverino: 3 anni di squalifica;
    Giuseppe Signori: 5 anni di squalifica, più preclusione, più 1 anno e 6 mesi in continuazione;
    Vincenzo Sommese: 5 anni di squalifica, più preclusione, più due anni in continuazione;
    Giorgio Veltroni: 5 anni di inibizione.
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