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Domenica 15 novembre 1998.
Il Treviso sbanca ad Andria e resta imbattuto, con 7 vittorie e 4 pareggi nelle prime 11 partite.
Leggenda narra che un utente famosissimo del forum fu colpito nel constatare che la Treviso mania all'epoca aveva raggiunto un livello incredibile, visto che un suo compagno di classe entrò in aula il giorno dopo agitando il pugno ed esclamando una frase tipo "Andria-Treviso 1-3, grandi fioi".
Questo è l'articolo della gazzetta di lunedì 16 novembre 1998, da www.gazzetta.it
Treviso, la settima meraviglia
ad Andria vittoria numero 7 della lanciatissima capolista. la squadra di Bellotto va subito in vantaggio, ma frena. i pugliesi lottano e pareggiano con Tudisco. nella ripresa il Treviso riprende il comando delle operazioni, segna ancora. e poi Cesaretti chiude la porta
----------------------------------------------------------------- Treviso, la settima meraviglia Ad Andria vittoria numero 7 della lanciatissima capolista La squadra di Bellotto va subito in vantaggio, ma frena. I pugliesi lottano e pareggiano con Tudisco. Nella ripresa il Treviso riprende il comando delle operazioni, segna ancora. E poi Cesaretti chiude la porta
Fidelis Andria 1 Treviso 3 (primo tempo 1 - 1)
MARCATORI: M. Rossi (T) al 5', Tudisco (A) al 23' p.t.; Bortoluzzi (T) al 2', Beghetto (T) al 12' s.t.
FIDELIS ANDRIA (4 - 4 - 2): Aiardi 6; Ambrogioni 6 (dal 18' s.t. De Leonardis, 6), Mercier 6, Recchi 6, Caterino 7 (dal 32' s.t. Kent, 5,5); Marzio 5,5, Tasso 6,5, Tudisco 7, Trapella 6,5; Manca 6,5, Minetti 5,5. (Lupatelli, Fasce, Russo, Bosun, Tagliani). All. Morinini.
TREVISO (4 - 5 - 1): Cesaretti 8; Adami 6, Susic 7 (dal 45' s.t. Di Bari, s.v.), Rossi 6,5, Orlando 6; De Poli 6,5 (dal 28' s.t. Bellavista, 6), Bosi 6,5, Bortoluzzi 7 (dal 32' s.t. Lantignotti, 6), Longhi 6,5, M. Rossi 7; Beghetto 6,5. (Di Sarno, Ardenghi, Moscelli, Vecchio). All. Bellotto.
ARBITRO: Dagnello di Triste, 7.
NOTE: paganti 1.606, incasso L. 19.790.000; abbonati 976, rateo 18.120.810.
Ammoniti: E.Rossi, Susic, Adami, De Leonardis e Manca (gioco falloso), Cesaretti (gioco non regolamentare). Antidoping: Trapella e Minetti (A), Beghetto e Di sarno (T). Angoli: 4 - 3 per l'Andria.
DAL NOSTRO INVIATO ANDRIA - Treviso seducente, solido, esperto. E anche Treviso cinico, spietato, concreto: quattro tiri, tre gol (M. Rossi, Bortoluzzi, Beghetto), un palo (Maurizio Rossi). E dunque questi, per Bellotto e i suoi giocatori, sono ulteriori giorni di gloria. Adesso sognano, giustamente, i trevigiani. E attorno ai sogni costruiscono la loro nuova storia. Bellotto, piu' realista del re, parla sempre di punti - salvezza. Pero' se procede con un simile e irresistibile passo (terza vittoria esterna nella sua Andria, dopo Cesena e Lecce) nessuno puo' negargli la serie A. L'Andria baby da' l'impressione di non poter fare nulla contro forze infinitamente superiori. Si sente impotente e inutile. Non ha lo spessore tecnico del Treviso. Ed e' forse un tantino ingenua nelle circostanze importanti. Eppure ha il senso dell'organizzazione e delle geometrie. Pressa e attacca disperatamente anche quando e' gia' in fondo al baratro. Solo che i suoi attaccanti non sono bravi come i trevigiani. E, oltretutto, trovano sulla loro strada un Cesaretti super. Il vantaggio rapido traccia abitualmente due strade. La prima ti da' quel pizzico di supponenza da ritenere l'avversario un facile boccone, che non e' il caso di dannarsi piu' del lecito. La seconda' ti da' fiducia e sicurezza. E dopo il gol di Maurizio Rossi (5'), nato da una penetrazione di Adami e da un delizioso colpo di tacco smarcante di De Poli, il Treviso imbocca la prima strada (unico errore di una giornata trionfale). Altro che goleada. Succede che De Poli, Beghetto e Maurizio Rossi, privi di rifornimenti o malamente assistiti da Bosi, Longhi e Bortoluzzi, scompaiano improvvisamente dalla scena. E allora l'Andria produce gioco di qualita' con Tasso e Tudisco, con Caterino s'invola sulla sinistra e con Manca spinge ossessivamente. E sfiora piu' volte il pareggio con Minetti (altissimo da pochi passi) e il citato Tudisco. Dai e dai, pero', sul cross mellimetrico di Caterino (23'), Tudisco incorna imparabilmente. L'Andria prende fiato e Maurizio Rossi scuote il palo alla sinistra di Aiardi con un bolide da fuori area. Il Treviso inizia la ripresa con una marcia in piu'. Bosi, Longhi e Bortoluzzi conducono la danza a centrocampo. E proprio Bortoluzzi (2') riporta in vantaggio la sua squadra con una calibratissima punizione: palla che supera la barriera e s'insacca alla destra di Aiardi. La reazione dell'Andria e' impetuosa. Cesaretti salva su Tudisco e poi il coriaceo Susic devia sopra la traversa la conclusione ravvicinata di Manca. E qui vengono fuori alcune ingenuita' dei pugliesi. Che lasciano via libera a Beghetto (12'), peraltro bravo a scartare un paio di avversari e Aiardi in uscita, depositando il pallone nella porta sguarnita. L'Andria non alza bandiera bianca. Gioca, lotta e pressa come se il risultato fosse ancora rimediabile. E con il Treviso tutto rinchiuso nella sua area, Cesaretti compie almeno tre interventi provvidenziali su tiri di Trapella e Manca. E' proprio vero: gli dei del calcio aiutano gli audaci. Silvano Stella
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Bellotto insiste: "Pensiamo alla salvezza" Il tecnico del Treviso fa coraggio all'Andria: "Ho visto una squadra viva. Per noi sono punti pesanti: qui e' dura vincere" - Morinini: "I complimenti non fanno punti. Bella reazione, ma siamo troppo ingenui"
ANDRIA - La legge dell'ex e' impietosa con la Fidelis Andria. Contro la squadra che per prima aveva scommesso su di lui, lanciandolo nel mondo della B quattro stagioni fa, Gianfranco Bellotto conquista una vittoria pesante nella difesa del primato. La Puglia continua a portare bene al tecnico veneto e alla sua squadra che ripete ad Andria l'impresa compiuta un paio di mesi fa a Lecce. Ma neanche dopo il terzo successo consecutivo Bellotto si sbilancia. "Il nostro obiettivo era e rimane la salvezza da raggiungere al piu' presto - afferma tra lo stupore generale Bellotto -. Prima facciamo i punti che ci servono e meglio e'. Per puntare molto in alto bisogna avere grande continuita' per tutti i 90 minuti e non sempre ci riusciamo. Quando viviamo di fiammate improvvise, come qui ad Andria, ci sono dei problemi. Nel primo tempo la squadra non mi e' piaciuta. Meglio nella ripresa". Gianfranco Bellotto sembra quasi rammaricato di aver inferto un duro colpo alle ambizioni di salvezza della sua ex squadra: "Ad Andria ho vissuto una stagione bellissima e di quella esperienza conservo ricordi meravigliosi. Ma ho visto una squadra viva, mi auguro che possa risalire in fretta e credo che ne abbia le possibilita'. Per noi sono tre punti preziosissimi perche' so quanto sia difficile vincere su questo campo". E in una partita del genere non poteva certo mancare il gol dell'ex, messo a segno da Gigi Beghetto, anche stavolta fischiato dal suo vecchio pubblico: "Purtroppo il mio nome e' legato a un'annata infelice, ma non avevo vendette da consumare. Sono contento perche' il gol e' stato il frutto di una bella azione personale dopo una prestazione tutto sommato positiva". I complimenti che il suo collega Bellotto gli rivolge personalmente non bastano ad alleviare la grande amarezza di Roberto Morinini, che deve fare i conti con la seconda sconfitta casalinga consecutiva e con una piazza che gli e' sempre piu' ostile. "Dire che si e' giocato bene serve a poco - dichiara -. L'amara realta' e' che ci ritroviamo ancora una volta senza punti fra le mani. Commettiamo delle ingenuita' incredibili che finiscono per penalizzarci, specie quando di fronte troviamo squadre ben messe in campo come il Treviso. Li abbiamo messi in difficolta', abbiamo reagito alla grande al loro gol iniziale e abbiamo trovato il pareggio giocando un buon calcio. Ma subito dopo l'intervallo, i nostri avversari hanno trovato un gol su punizione e credo sia stato questo l'episodio che ha deciso la partita". Giuseppe Ernesto
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L'arma segreta di Bellotto (s.s.) Manca il bomber da 20 gol a stagione? Nulla di preoccupante. L'importante e' che i gol li facciano piu' giocatori. E che i conti, alla fine, tornino. Questo e' il concetto di Gianfranco Bellotto. E da questo concetto e' nata l'idea della cooperativa del gol. Con un gioco di squadra che non mortifichi gli estri individuali. Anzi, quest'ultimi sono ben graditi e rientrano nel copione tattico. L'ultimo e 8o socio di questa singolare cooperativa e' Bortoluzzi. E con i suoi 17 gol il Treviso ha il 2o attacco della B. Ma alla base di tutto c'e' un segreto, se di segreto si puo' parlare, essenzialmente tattico. Siete proprio certi che Bellotto schieri il Treviso con una sola punta (Beghetto)? La verita' e' che Alessandro De Poli e Maurizio Rossi li trovate piu' in avanti, ai lati di Beghetto, che a centrocampo e tanto meno nelle retrovie. E che in ogni caso, con i loro movimenti quasi sempre simmetrici, creano difficolta' alle difese avversarie. Quello di Bellotto e' dunque un tridente reale, occultato soltanto a parole.
Stella Silvano, Ernesto Giuseppe
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