27/07/2014 18:55 |
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Rieccoli....parlano di "spostamento" come se si potesse prendere una tribuna alla volta, caricarla su un tir trasporto eccezionale e riposizionarla fuori città. Ovviamente senza che ci sia un'alternativa. Per me rimangono discorsi ridicoli, ma è bene riportarli per capire quanto patetica è la realtà (politica) trevigiana.
tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/07/27/news/lo-stadio-andra-fuori-dal-centro-rifare-le-stazioni-e-lo-scalo-motta-1...
«Lo stadio andrà fuori dal centro rifare le stazioni e lo scalo Motta»
Dopo la pedonalizzazione, la giunta punta a chiudere la partita Pat: stop ai contenitori vuoti L’assessore all’Urbanistica: «Il Tenni anacronistico. A lavoro con tutti per riqualificare le aree critiche»
di Federico de Wolanski
Lo stadio Tenni altrove, fuori città, la vicina area Motta riqualificata come tutto l’ambito ferroviario nei pressi della stazione centrale e della stazionetta di SS Quaranta. Il futuro urbanistico di Treviso parte dai compendi ferroviari, quelli sui quali si è concentrata l’attenzione dell’assessore all’Urbanistica di Treviso Paolo Camolei che con l’adozione del Pat appena avvenuta in Consiglio (ll’approvazione definitiva avverrà a breve), disegnando la Treviso futura, quella che «attraverso la nuova pianificazione permetterà al capoluogo di cambiare radicalmente connotati aprendosi a una nuova vivacità, nuove idee, nuovi spazi».
Se l’elemento cardine del Pat è infatti «riempire e riqualificare i vuoti» diminuendo drasticamente le volumetrie edificabili, un altro elemento chiave del piano di sviluppo della città è il completo ripensamento di aree di servizio oggi semi inutilizzate, degradate, anonime.
«Abbiamo deciso di tagliare oltre 1 milione di metri cubi di nuovo cemento per permettere a Treviso di respirare», dice l’assessore all’urbanistica, «e concentrare lo sviluppo su spazi e immobili esistenti. Ma credo che sia necessario intervenire subito per dare soluzioni alle criticità fondamentali oggi rappresentate dallo stadio, dall’area della stazione centrale, dallo scalo Motta e dalla zona ferroviaria all’Appiani». Secondo Camolei, tutti e quattro gli ambiti vanno «radicalmente ripensati». Non solo idee, ma interventi concreti che l’assessore intende portare a dama entro la fine del mandato.
Ora che l’ampio e apparentemente insormontabile scoglio della pedonalizzazione del centro storico sembra essere stato superato (venerdì l’ok definitivo in consiglio comunale), in giunta c’è fiducia e voglia di macinare novità. E in attesa che si apra il grande dibattito sull’aeroporto e l’eventuale sviluppo del’area adiacente (in settimana la formazione di un gruppo di progettazione interno all’amministrazione) Camolei allarga lo sguardo alla ferrovia.
Il Pat parla nettamente della metro di superficie, o del tram, che potrebbe collegare Motta-Stazione-SS.Quaranta-aeroporto. Ma prima del trenino devono arrivare i piani di sviluppo e Camolei non vuole perdere tempo. «Lo Scalo Motta, a due passi dalla città, deve trovare nuova vocazione e così il Tenni. È anacronistico uno stadio lì dov’è ora. Le due aree devono diventare un tutt’uno con una identità ben diversa da calcio o treni». Non a caso c’è l’ipotesi di un trasferimento al posto dell’ex caserma Serena, che Treviso e Casier hanno chiesto al Demanio proprio con l’intenzione di farla diventare area a servizio della collettività. «Il trasloco dello stadio, oltre che giusto, è imprescindibile se si vuole riqualificare l’area. E così per il nodo stazione centrale dove gli immobili vuoti di poste e ferrovie devono lasciare spazio ad altri usi». Le bozze dei progetti ci sono già: parco e servizio per l’area Motta-Stadio, stazione delle corriere e nuovi collegamenti Centro-S.Zeno per la zona stazione. «E così deve avvenire per la stazionetta, che deve diventare un’area di sfogo per il quartiere Appiani e San Giuseppe».
Obiettivo è portare la tavolo della trattativa «nel più breve tempo possibile tutti i soggetti interessati ai progetti» dice Camolei. «È tempo di dare nuovo respiro a Treviso, è tempo di fare cambiamenti importanti e per farlo bisogna avere il coraggio di prendere il toro per le corna. E lo faremo». A Ca’ Sugana ci si muove già nella speranza di archiviare la pratica Pat come “fatta” per gennaio 2015.
27 luglio 2014[Modificato da ZakkTV 27/07/2014 18:57] |
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