Re: Re: Re: Re: Re:
griso1979, 22/11/2009 23.57:
Su questo sono d'accordo, ma le cose si cambiano da dentro, non dal divano. Si va allo stadio, agli allenamenti... Bisogna stargli col fiato sul collo. Bisogna metterci la faccia. Cosa che non stanno facendo né la società né i "tifosi" che non aspettano altro che potersi lamentare ed avere la scusa pronta per restare a casa.
L'anno scorso, mentre TUTTI DORMIVANO, noi andavamo sotto la tribuna a contestare. NOI. Non solo gli ultras, ma i tifosi veri.
L'ho scritto che neanch'io lo riconosco, ma tant'è: "tu sei il Treviso, il MIO Treviso". Questo E' il Treviso. Purtroppo aggiungo io. Ma resta il fatto che questa accozzaglia di ragazzini (ed un nonno) E' il Treviso. Far finta che non lo sia non farà cambiare le cose.
Noi (che andremo tutte le domeniche fino a giugno) proprio per questo ci incazziamo e ci ribelliamo: perché questo è il Treviso (purtroppo). E DEVE fare molto meglio.
Oggi non hanno avuto le palle. E mi incazzo perché questi 11 ragazzini hanno MIA maglia. Purtroppo. Ma ce l'hanno. E dobbiamo farcene una ragione. E incazzarci. E ribellarci.
Ma da dentro, non dal divano. Chi non soffre, chi non è disposto a questi sacrifici non ha nemmeno il diritto di criticare. Ha solo il diritto (anzi, il dovere) di affondare il culo nel divano.
Guarda, io per i motivi (societari soprattutto) di cui ti dicevo prima non so veramente quanto sia giusto considerarlo ancora il mio Treviso.
Un po' come non lo riconoscevo più la scorsa stagione, con tutte le figure di merda rimediate (attenzione: non parlo di risultati sul campo).
Però vabè, andiamo avanti, peggio di così penso non si possa fare.
Dici che non hanno avuto le palle, oggi.
Cosa avrebbero dovuto fare di più?
Si sono trovati di fronte la migliore squadra vista finora, hanno corso e lottato per 90 minuti, hanno strappato coi denti (è veramente il caso di dirlo) un pareggio che dopo il loro secondo gol sembrava veramente difficile.
Io non ho veramente nulla da rimproverare loro, sul piano dell'impegno.
Che poi ci sono dei limiti tecnici e atletici questo è indubbio, ma qui dovrebbe intervenire la società, cioè coloro che ci avevano assicurato che un mese fa avremmo avuto una squadra da Promozione.
Con la P maiuscola, appunto.