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Howard affonda LeBron
Orlando in finale Nba
In gara 6 della finale Eastner Dwight segna 40 punti e trascina i Magic alla vittoria 103-90. Serie chiusa 4-2, da giovedì sfida ai Lakers. La delusione di James
NEW YORK, 31 maggio 2009 – La sfida Kobe-LeBron per quest’anno salta. Accontentiamoci di Superman Howard e dei suoi sorprendenti Magic. Con un mostruoso Dwight Howard (40 punti), i Magic eliminano Cleveland 4-2 e vanno a sfidare Kobe Bryant e i Lakers nelle finali nba.
Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 103-90
Il dominio assoluto di Superman inizia fin dalla sera precedente gara-6: “Ci ha tempestati di messaggi incitandoci a dominare l’avversario. Anche alle tre di notte abbiamo ricevuto messaggi con la parola dominio sempre presente. E quando è arrivato il momento di giocare, Dwight ha dominato davvero in mezzo al campo”, racconta Rashard Lewis nella conferenza stampa dopo la partita. Chi invece ha saltato le interviste ed è scappato sul pullman con le mega-cuffie in testa è LeBron James, così infuriato dal risultato che si è infilato nel tunnel appena finito il match saltando (unico tra i Cavs) anche i tradizionali saluti con i giocatori avversari. Così è toccato al secondo violino Mo Williams il compito poco allettante di provare a spiegare il fallimento di una squadra che troppo affrettatamente era stata catapultata in finale dagli addetti ai lavori, dopo il doppio 4-0 dei primi due turni.
SUPERMAN — Un avvio spaziale di Howard indirizza Orlando verso la strada giusta e i Cavs, dovendo rincorrere già dopo pochi minuti, si complicano la vita affrettando le conclusioni in attacco e non trovando mai il ritmo giusto. I Magic conducono 30-25 nel primo quarto con 13 punti di Howard, poi allungano nel secondo con un parziale di 19-7 e raggiungono il +18 alla fine del secondo quarto con un buon contributo di tutti intorno a Superman. L’unico sprazzo positivo di Cleveland all’inizio del terzo quarto con otto punti consecutivi accorcia le distanze a -11, ma il vantaggio di Orlando non scende mai sotto la doppia cifra, e aumenta nuovamente fino a un massimo di +21 nell’ultimo quarto. I Cavs non possono fare il miracolo perché il jumper di LeBron non funziona e per mille altri motivi e i Magic procedono a dominare come aveva chiesto Superman, trascinati dalle spalle larghe del centro miglior difensore dell’anno.
PERFEZIONE — “Dwight è stato un mostro stasera - ha detto Mike Brown -. Fin dall’inizio ha seminato il panico in area e con un paio rimbalzi offensivi ha subito messo all’opera le sue doti fisiche. Davvero mostruoso”. Lo strapotere di Dwight Howard si conclude con il suo playoff career high di 40 punti (14/21, e 12/16 ai liberi), più 14 rimbalzi, 4 assist e una stoppata. Difficile giocare meglio di così: “Dwight è stato incredibile oggi - secondo Stan Van Gundy -. Non solo ha fatto grandi cose, ha anche protetto il canestro e difeso senza preoccuparsi delle chiamate arbitrali. Ma soprattutto ha corso benissimo facilitando il nostro gioco in transizione. Tutto questo sempre col sorriso sulle labbra. Immaginate! Appena gli ho dato un attimo di riposo nell’ultimo quarto, abbiamo preso un 5-0 di parziale e ho dovuto rimetterlo subito in campo”. Coach SVG ha speso molte parole d’elogio per tutti i protagonisti della grande cavalcata dei Magic che vanno alle finali per la seconda volta nella storia (la prima fu nel 1995). “A parte Charles Barkley, non molte altre persone credevano in noi. Invece abbiamo battuto la squadra che aveva 66 vittorie in regular season, con l’mvp del campionato e il miglior allenatore. Sono orgoglioso dei miei ragazzi, e voglio anche sottolineare il lavoro di Otis Smith che ha messo insieme una grande squadra, eppure resta sempre in disparte ”. Dopo i due allenatori, Williams e Lewis, l’ultimo a salire sul podio delle interviste è il protagonista assoluto di gara-6,
ZITTITI — Dwight Howard: “Siamo cresciuti molto da quando sono arrivato ai Magic. Eravamo la barzelletta della lega e ci chiamavano Disneyworld. Ricordo che le tribune erano semivuote, e uno dei miei obiettivi iniziali fu quello di cambiare le cose. Io e Jameer Nelson abbiamo parlato tanto in passato e ci siamo riproposti di dare l’esempio per ottenere il rispetto da parte della lega, ma anche per conquistare i nostri tifosi. Ora le tribune sono sempre piene - dice Howard che spiega anche la filosofia della squadra -. Correre, difendere e prendere rimbalzi. Quando facciamo tutto ciò, siamo in grado di poter battere chiunque”. Comunque vadano le finali, Howard ha già messo a tacere gli esperti che mettevano in dubbio le sue doti di leadership a causa di una personalità giudicata troppo giocosa: “È difficile non sentire certe cose che vengono ripetute all’infinito. Ma io anche se sorrido sempre e amo scherzare, prendo il basket seriamente e in campo penso solo a lottare per la squadra. Io e coach Van Gundy abbiamo avuto i nostri alti e bassi in passato, ma una cosa che gli ho detto all’inizio è che ero pronto a essere un soldato per lui e che sarò sempre pronto a combattere”.
E ORA L.A. — E magari aggiungiamo noi a dominare. Alla faccia di chi pensa che non abbia la mentalità vincente. Ci sono anche i messaggi di testo spediti ai compagni alle tre di notte per provarlo. Gara 1 delle finali si giocherà allo Staples Center di L.A. giovedì sera. Sarà Disneyworld contro Disneyland. Sarà Dwight Howard contro Kobe Bryant. Non ci sarà King James, ma sarà una sfida comunque affascinante.
Orlando: Howard 40 (14/21, 12/16 tl), Lewis 18 (6/13), Pietrus 14, Alston 13, Turkoglu 10. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 5.
Cleveland: James 25 (8/20, 7/11 tl), West 22 (9/19), Williams 17 (6/12). Rimbalzi: Varejao 8. Assist: James 7.
Adriana Galimberti
Altra impresa, e sono due...torniAMO in finale dopo 14 anni, dai tempi di Penny Hardaway e Shaq. Come godo, se penso che cinque anni fa i Magic erano distrutti, ultimi nella Lega, con McGrady che scappa a Houston, la dirigenza che non ne fa un giusta e Grant Hill che continua a bazzicare in infermeria...La scelta di Howard nell'estate 2004 fu criticata. Un giocatore ritenuto ancora troppo grezzo, meglio prendere Emeka Okafor dal college (draftato invece dai neonati Charlotte Bobcats come seconda scelta) si diceva. I Magic lo scartarono per i porblemi alla schiena, puntando sul più giovane 19enne appena uscito dal Liceo. Ancora questa estate dopo le Olimpiadi tutto a criticare Superman...
Tutti zitti, grazie. Non so come andrà in finale, i Magic hanno già fatto molto, tuttavia sperare non costa niente. Intanto un saluto ai Lebronici e qualunquisti d'Italia che speravano in una finale tra le due primedonne dell'NBA :
"La sfida Kobe-LeBron per quest’anno salta.
Accontentiamoci di Superman Howard e dei suoi sorprendenti Magic"