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Treviso, nuovi arrivi nella dirigenza biancoceleste: TRicarico all’area tecnica e Montaquila team manager
15 agosto 2016
TREVISO. Al Calcio Treviso si nota un traffico degno di questi giorni vacanzieri: gente che va, gente che viene. La squadra sta mutando pelle, ad ogni uscita si notano facce nuove ma anche giocatori...
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TREVISO. Al Calcio Treviso si nota un traffico degno di questi giorni vacanzieri: gente che va, gente che viene. La squadra sta mutando pelle, ad ogni uscita si notano facce nuove ma anche giocatori che non ci sono più. L’ultima amichevole è stata giocata contro l’Union Sile, squadra di Promozione. È finita 1-1, biancocelesti in vantaggio con Quintieri, ripresi nel finale da Biasuzzi. Prestazione discreta e nulla più, confermato che il lavoro da fare per mister Carmine Esposito è parecchio. E ce n’è tanto anche per la società, che si sta arrabattando nella, obiettivamente non facile, missione di completare una rosa in continuo mutamento. Il problema è che, in piena era della comunicazione, da via Foscolo non giungono notizie chiarificatrici. Pare che nella dirigenza ci siano dei nuovi arrivi, Fabio Tricarico (area tecnica) e Piero Montaquila (team manager): nessuna ufficializzazione dal club. Ma è alle sorti della squadra che si fa fatica a star dietro. Fa piacere aver visto andare subito a segno Simone Quintieri, la punta d’esperienza venuta a sostituire Andrea Morbioli il quale, al pari del difensore Rocco Donè, ha preso cappello ed ha lasciato il gruppo. La spiegazione del diesse Walter Frandoli è che, entrambi under 25 (Morbioli peraltro lo sarà ancora per poco), hanno ricevuto il no del Treviso alla richiesta di svincolo a fine stagione. A sentire i giocatori invece c’è dell’altro. «Ma no, per me l’articolo 108 non conta –puntualizza Morbioli– ad ottobre ne faccio 26 e non sarò più Under. Io me ne sono andato dal Treviso perché ho trovato una situazione in cui non vedevo garanzie né prospettive né certezze. Hanno disatteso le promesse, a livello economico c’era un certo accordo: insomma non si capisce chi comanda». Gli fa eco Rocco Donè: «Ci fosse stata serietà avrei potuto restare, ma ad esempio in ritiro mancava metà dell’equipaggiamento. L’anno scorso con Pini, Sartorato e Casagrande c’era tutta un’altra situazione. E mi risulta che anche altri giocatori stiano per andarsene». Beninteso, se la società intende replicare noi siamo qua. (s.f.) |