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No alla tessera del tifoso

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2012 06:54
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16/08/2009 19:13
 
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Ministro Maroni: "No tifosi in trasferta senza tessera"
16.08.2009 16.55 di Alessio Calfapietra articolo letto 550 volte
Fonte: ansa
Alla vigilia del nuovo campionato arriva l'ultimatum del ministro dell'Interno ai club che fanno catenaccio contro la Tessera del tifoso: dal primo gennaio le trasferte saranno vietate ai supporters privi della card. È una delle novità contenute nella direttiva rivolta a prefetti e questori (Disposizioni per la stagione calcistica 2009-2010) che il ministro degli Interni Roberto Maroni ha firmato a Ferragosto.
Con l'inizio del prossimo campionato, prevede la direttiva, le società di A, B e Lega Pro dovranno garantire il rilascio della Tessera del tifoso a chiunque la richiederà.


17/08/2009 08:26
 
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Cinque parole"No alla tessera del tifoso"E' la nuova battaglia che gli ultra' italiani si apprestano a combattere alla ripresa del campionato.una battglia dichiaratamente contro il ministro dell'Interno Maroni,che ha fortemente voluto la tessera convinto che sia il modo migliore per arginare la violenza negli stadi,che al momento sembra esser riuscita a superare rivalita' e campanilismi storici,mettendo insieme tifoserie di destre e di sinistra,padani e meridionali,ultras di squadre di vertice con quelli con cui i club militano nelle serie minori.
A sentire gli essperti del mondo che gravita attorno alle curve degli stadi,sara' questo il principale terreno di scontro della stagione al via il 22 agosto.
dalla tribuna
17/08/2009 10:39
 
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Un problema che per ora non mi/ci sfiora...
17/08/2009 10:57
 
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Manifestazione ultrà il 5 settembre
contro la tessera del tifoso


Il Viminale al lavoro per l'inizio del campionato: sotto
osservazione, tra gli altri, i gruppi di Roma, Lazio, Napoli
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Approfondimenti

ROMA (16 agosto) - Cinque parole: «no alla Tessera del tifoso». È la nuova battaglia che gli ultrà italiani si apprestano a combattere alla ripresa del campionato di calcio; una battaglia dichiaratamente contro il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha fortemente voluto la Tessera, convinto che sia il modo migliore per arginare la violenza negli stadi.

A sentire gli investigatori e gli analisti che da tempo seguono il mondo che gravita attorno alle curve degli stadi, sarà questo uno dei principali «terreni di scontro» per la stagione che si aprirà il 22 agosto. Il perché è presto detto: lo strumento ideato dal Viminale punta a fidelizzare i tifosi con i club, responsabilizzando gli uni e gli altri. Ma soprattutto prevede che le società calcistiche non possano vendere biglietti a chiunque sia stato condannato, anche in via non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazione sportive.

Un provvedimento che colpisce direttamente una larga fetta di ultrà. Di qui la risposta dura, per il momento solo a parole, delle tifoserie organizzate. «La tessera del tifoso è un reale e incombente pericolo - hanno sottolineato nel corso di una riunione a Latina i rappresentanti di una settantina di gruppi ultrà - tra cui quelli di Roma, Lazio, Juventus, Udinese, Milan, Fiorentina, Siena, Reggina, Udinese, Bari - e per questo è necessario batterci per i nostri diritti, per la nostra libertà e per la nostra passione».

Come prima mossa i tifosi hanno organizzato una manifestazione a Roma il 5 settembre (il campionato si ferma per la partita della Nazionale) nei pressi dello stadio Olimpico: nella capitale arriveranno da diverse città italiane con l'obiettivo di trovare una linea comune su cui muoversi nel prosieguo del campionato. E si sta studiando l'ipotesi di uno sciopero delle curve. «Dobbiamo restare tutti univocamente fuori dallo stadio - è stato detto a Latina - con un unico striscione, accanto ai nostri fratelli diffidati che, con la Tessera del tifoso, non potranno mai più accedere ad un impianto sportivo».

Ma non è soltanto la reazione alla Tessera a preoccupare gli investigatori: secondo le più recenti analisi del Viminale sono ancora 450 i gruppi ultras violenti di cui 234 politicizzati e, tra questi, 61 (nel 2008 erano 58) hanno forti legami con movimenti di estrema destra e 28 sono vicini a formazioni radicali di sinistra. Si tratta dei «soliti noti»: i Bisl (Basta infami solo lame) e Tradizione e distinzione della Roma, i Mastiff del Napoli, la Banda noantri della Lazio, le Brigate autonome livornesi, i Korps della Fiorentina, gli Irriducibili dell'Inter, i Drunks del Catania. Anche in questo campionato dunque, confermano gli analisti, le tifoserie che saranno seguite con maggiore attenzione sono quelle di Roma, Lazio e Napoli, oltre al alcuni gruppi isolati tra gli ultrà di Milan, Inter, Juve e Atalanta. E non è un caso che la prima decisione del Comitato di analisi sulla sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, sia stata quella di vietare in occasione della prima di campionato la trasferta dei tifosi romanisti a Genova e di quelli bergamaschi a Roma.

Restano poi i problemi storici: la «saldatura» tra le tifoserie di Roma e Lazio con i gruppi di estrema destra, la vicinanza di alcuni gruppi ultra del Napoli e del Catania con la criminalità organizzata, l'estremismo razzista di diverse tifoserie del nord, Inter e Verona su tutte. E, ovviamente, la battaglia a tutto campo contro le forze di polizia, da anni ormai i veri nemici di tutti i gruppi organizzati (che ha raggiunto l'apice in occasione dell'omicidio di Gabriele Sandri) tanto che i servizi segreti, nell'ultimo rapporto consegnato al Parlamento, hanno ribadito che la «contiguità» tra «frange di tifo organizzato ed estremismo politicò» è caratterizzata da una «forte avversione nei confronti delle forze dell'ordine» che lascia «ipotizzare, in qualche caso, anche disegni preordinati».


17/08/2009 15:55
 
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Zamparini esce allo scoperto: «Una vergogna la tessera del tifoso»
«Un'iniziativa da sistema poliziesco, una schedatura
La verità è che sono i politici il male dell'Italia»


ROMA (17 agosto) - Che la tessera del tifoso del ministro Maroni, oltre che ai tifosi, fosse invisa anche ai club era un sospetto. Ma ora è quasi una certezza. Il primo presidente ad uscire allo scoperto è Maurizio Zamparini e le sue idee sono condivise da altri club che per ora non prendono posizione.

Gli ultrà hanno annunciato una manifestazione, Zamparini non li biasima. Anzi. «Tutte le iniziative che vanno contro la libertà personale sono da sistema poliziesco. Togliere la libertà a un milione di persone per controllarne cento non va bene. Solo in tempo di guerra - ha detto il presidente del Palermo - si fa il coprifuoco. Parlo a livello di libertà personale. Non è possibile limitarla schedando milioni di persone per andare a colpire cento facinorosi. Uno stato civile li colpisce lo stesso, senza bisogno di questi provvedimenti che sono chiaramente liberticidi. Io sono un uomo libero - ha spiegato il presidente del Palermo - e mi rifiuto di dover andare in uno stadio fuori dalla mia città con una tessera che mi scheda perché senza di quella non posso entrare. Il problema è la libertà personale in Italia allora, visto che questa regola ce l'abbiamo solo noi. È paradossale ed è una vergogna: mi vergogno di essere italiano. Non è una questione del non si può o non si vuole. Abbiamo una categoria politica e delle istituzioni di incapaci. La nostra nazione è in queste condizioni perché il suo male è la categoria politica - ha concluso Zamparini - e bisogna che le tifoserie si responsabilizzino. Al di là di mille delinquenti, che ci sono dentro e sono già schedati, le tifoserie come la mia del Palermo e altre in giro per l'Italia sono buone».

Centro studi Ps: non è la strada giusta. «Più che la tessera del tifoso servono abbonamenti speciali per le famiglie, incentivi per portare le famiglie allo stadio. Così come hanno fatto in Inghilterra. Questa è la strada». Lo ha affermato ai microfoni di Radio Cnr Maurizio Marinelli, Direttore del Centro Studi sulla Sicurezza Pubblica della Polizia dello Stadio.

www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=69892&sez=HOME_SPORT

17/08/2009 21:09
 
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noi non la faremo mai [SM=x397169] [SM=x397170] [SM=x397166] [SM=x397166]
18/08/2009 14:56
 
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Tutte le iniziative che vanno contro la liberta' personale sono da sistema poliziesco.Le trovo un sistema da vecchio fascismo:togliere la liberta' a un milione di persone per controllarne cento non va bene.Solo in tempo di guerra si fa il coprifuoco.E' il duro giudizio che il presidente del Palermo Maurizio Zamparini da' sulla tessera del tifoso.Abbiamo una categoria politica e delle istituzioni di incapaci.La nostra nazione in queste condizioni perche' il suo male e' la categoria politica,che fa schifo,ha aggiunto il presidente Zamparini.
dalla Tribuna
18/08/2009 21:03
 
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Re:
TV DOSSON, 18/08/2009 14.56:

Tutte le iniziative che vanno contro la liberta' personale sono da sistema poliziesco.Le trovo un sistema da vecchio fascismo:togliere la liberta' a un milione di persone per controllarne cento non va bene.Solo in tempo di guerra si fa il coprifuoco.E' il duro giudizio che il presidente del Palermo Maurizio Zamparini da' sulla tessera del tifoso.Abbiamo una categoria politica e delle istituzioni di incapaci.La nostra nazione in queste condizioni perche' il suo male e' la categoria politica,che fa schifo,ha aggiunto il presidente Zamparini.
dalla Tribuna




Mai avrei pensato di dover applaudire Zamparini. [SM=x397155]

[SM=x397209]
19/08/2009 10:47
 
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Il Ministro Maroni dalla Gazzetta:
Niente proroghe.tessera del tifoso entro dicembre.
E prima di dire cose strampalate Zamparini si rilassi,prenda una camomilla e legga qualche libro di storia.
30/08/2009 12:17
 
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Lippi, no alla tessera del tifoso
"E' una cosa che ghettizza"

Il c.t della Nazionale contro il provvedimento del governo per regolare la trasferte: "Non mi piacciono le schedature, tanto meno quelle dei tifosi".

MILANO, 26 agosto 2009 - E' appena passata la "tempesta" dello scontro con Mourinho per il pronostico sul campionato, ma Marcello Lippi non si fa spaventare dalle polemiche. Stavolta intervistato da Klaus Davi durante il programma tv web "KlausCondicio" in onda su YouTube parla di tutto, calcio e politica, prendendo posizione contro la "tessera del tifoso". Ma non solo, tocca temi in ogni campo.


tessera del tifoso — "La tessera del tifoso in trasferta - dice il tecnico azzurro - non mi piace. È una cosa che ghettizza. Anche se sono il ct della Nazionale, dico sinceramente che, a caldo, questo strumento non mi convince. A sentire l'espressione 'scheda del tifoso', mi viene da pensare ai supporter che il sabato sera sono a cena e hanno in mente di andare a vedere la partita il giorno dopo a Milano o a Torino, ma poi non possono farlo perchè non hanno la tessera. Diciamo che qualsiasi forma di schedatura non mi piace, tanto meno quella che riguarda i tifosi".

...

gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA


30/08/2009 12:23
 
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Ultras contro la Tessera del Tifoso
chi non ce l'ha non va in trasferta


Ieri la novità: da gennaio 2010 le società che ospitano l'evento non potranno vendere tagliandi a chi non sarà in possesso dell'apposito documento. Oggi la reazione: corteo di protesta a Roma il 5 settembre: "La misura è un reale e incombente pericolo"


ROMA, 16 agosto 2009 - Cinque parole: "no alla Tessera del tifoso": agli ultras non piace, anzi si oppongono proprio all'iniziativa promossa dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha fortemente voluto la Tessera convinto che sia il modo migliore per arginare la violenza negli stadi, e anzi sfileranno in corteo a Roma il 5 settembre per dare voce alla loro protesta. Il motivo è evidente: lo strumento ideato dal Viminale punta a fidelizzare i tifosi con i club, responsabilizzando gli uni e gli altri. Ma soprattutto prevede che le società calcistiche non possano vendere biglietti a chiunque sia stato condannato, anche in via non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazione sportive. Tanto più che, ieri, è stato deciso che a partire da gennaio potranno partecipare alle trasferte solo gli ultras dotati della tessera in questione.

le reazioni — "La tessera del tifoso è un reale e incombente pericolo - hanno sottolineato nel corso di una riunione a Latina i rappresentanti di una settantina di gruppi ultras - tra cui quelli di Roma, Lazio, Juventus, Udinese, Milan, Fiorentina, Siena, Reggina, Udinese, Bari - e per questo è necessario batterci per i nostri diritti, per la nostra libertà e per la nostra passione". Come prima mossa i tifosi hanno organizzato una manifestazione a Roma il 5 settembre (il campionato si ferma per la partita della Nazionale) nei pressi dello stadio Olimpico: nella capitale arriveranno da diverse città italiane con l'obiettivo di trovare una linea comune su cui muoversi nel prosieguo del campionato. E si sta studiando l'ipotesi di uno sciopero delle curve. "Dobbiamo restare tutti univocamente fuori dallo stadio - è stato detto a Latina - con un unico striscione, accanto ai nostri fratelli diffidati che, con la Tessera del tifoso, non potranno mai più accedere a un impianto sportivo".

focolai di violenza — Ma non è soltanto la reazione alla Tessera a preoccupare gli investigatori: secondo le più recenti analisi del Viminale sono ancora 450 i gruppi ultras violenti di cui 234 politicizzati e, tra questi, 61 (nel 2008 erano 58) hanno forti legami con movimenti di estrema destra e 28 sono vicini a formazioni radicali di sinistra. Anche in questo campionato, confermano gli analisti, le tifoserie che saranno seguite con maggiore attenzione sono quelle di Roma, Lazio e Napoli, oltre al alcuni gruppi isolati tra gli ultras di Milan, Inter, Juve e Atalanta. E non è un caso che la prima decisione del Comitato di analisi sulla sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, sia stata quella di vietare in occasione della prima di campionato la trasferta dei tifosi romanisti a Genova e di quelli bergamaschi a Roma. Restano poi i problemi storici, fra cui la battaglia a tutto campo contro le forze di polizia, da anni ormai i veri nemici di tutti i gruppi organizzati tanto che i servizi segreti, nell'ultimo rapporto consegnato al Parlamento, hanno ribadito che la "contiguità" tra "frange di tifo organizzato ed estremismo politico" è caratterizzata da una "forte avversione nei confronti delle forze dell'ordine" che lascia "ipotizzare, in qualche caso, anche disegni preordinati".

cosi' maroni in conferenza stampa — Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa di Ferragosto tenuta al Viminale al termine della riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, ha annunciato di aver firmato una circolare che contiene disposizioni per la stagione calcistica 2009-2010 nella quale prevede che tutte le società di calcio "dovranno garantire la tessera del tifoso a chi la chiederà". Entro il 31 dicembre, ha spiegato il responsabile del Viminale, le società di serie A, B e la lega Pro, dovranno garantire delle "’corsie dedicate" negli stadi per i possessori della tessera del tifoso e dei loro familiari o accompagnatori". A partire dal 1 gennaio 2010, ha poi aggiunto Maroni, le società potranno vendere o cedere a qualsiasi titolo i tagliandi riservati ai settori ospiti esclusivamente ai possessori della tessera del tifoso. Si tratta di misure coercitive, ha sottolineato Maroni, che servono a vincere quelle resistenze di quelle società che ancora sembrano avere difficoltà ad adeguarsi. A partire dal prossimo primo gennaio dunque gli appassionati di calcio potranno seguire la loro squadra in trasferta solo se muniti della tessera del tifoso.
gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA


31/08/2009 12:42
 
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30/08/2009

Petrucci: "Tessera Tifoso senza fare polemiche"


Il Presidente del CONI, Gianni Petrucci, ha parlato in esclusiva a Sky Sport24, sulla sicurezza negli stadi: “Penso che negli ultimi due anni, lo dimostrano anche i dati dell´osservatorio della Pubblica Sicurezza, ci sono stati dei segnali incoraggianti. Oggi c’è la tessera del tifoso, che ha voluto il Ministero dell’Interno, che la federazione ha battezzato, alla quale noi siamo favorevoli. E chiaro che non è facile per le società gradire questa nuova tessera, questo messaggio. Però, dobbiamo renderci conto che sono tutti messaggi che si danno, assicurazioni che si fanno per evitare quello che è successo, purtroppo, negli ultimi anni. Per cui, diciamo che dobbiamo prenderle queste iniziative che ha preso il ministro Maroni, dobbiamo farle nostre, non dobbiamo fare polemiche. Capisco i presidenti che hanno dei problemi, ma che si possono risolvere con il buon senso. Le società hanno buon senso e sono certo che il prossimo anno saranno tutti in regola con questa tessera del tifoso”.
(Mediagol.it)


31/08/2009 12:48
 
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Ci divertiremo, sotto Natale: ve li immaginate i casini che verranno fuori quando si accorgeranno che per il 1° gennaio nessuno avrà fatto progressi rispetto alla situazione attuale? In primis le società che si vedranno private degli incassi dei settori ospiti in occasione dell'arrivo di grandi tifoserie (Verona, Napoli, Torino, ecc) [SM=x397156]

centro storico, 13/08/2009 12.35
---------------------------------------------
è fatta è fatta è fatta
31/08/2009 14:43
 
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Il problema è che non stanno rilasciando (a Milano, dove la tessera è già stata introdotta) questa tessera a tutti coloro che siano stati condannati per reati da stadio, anche 10 anni fa.

Capite ora perchè Zamparini e Pulvirenti sono contrari a tale tessera?

Io credo sia anti-costituzionale una cosa del genere.
Un cittadino, che ha scontato la sua pena con la diffida, deve nuovamente rimanere fuori dagli stadi.
Perchè?


04/09/2009 18:21
 
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Occuparsi di sport, di calcio in particolare, ha i suoi lati positivi. Per esempio, potrei rivolgermi al ministro Maroni a proposito della sua direttiva sulle trasferte dei tifosi ignorando altre e più drammatiche trasferte sul Canale di Sicilia. Potrei ma non posso. Solo due considerazioni. E´ ben strano l´atteggiamento di molti leghisti. Si propongono come i più accaniti difensori dei valori dell´Occidente cristiano e appena qualche vescovo o qualche prete dice qualcosa che non gli torna lo mandano brutalmente a scopare il mare (è un modo dire milanese, va inteso come ramazzare l´oceano e, in greco, farebbe parte degli adùnata). Poi (prima regola: negare comunque, o almeno mettere in dubbio) è piuttosto atroce il loro far di conto. I 5 vivi dicono che erano in 73, morti recuperati 14 (vado a memoria). E fanno 19, dove sono gli altri 54? Come se il mare fosse un bancomat, una cassetta di sicurezza, ancora un po´ e gli si chiede la ricevuta. Ma si sa che i conti devono tornare (a casa loro anche loro, così imparano).
[Ma qui si parla di calcio, di altre trasferte. Mi ha stupito il favore con cui le decisioni di Maroni sono state accolte, a parte il mondo degli ultrà (già avvelenato dalla sentenza-Spaccarotella) e Zamparini, che al solito è andato giù piatto parlando di fascismo e Maroni ovviamente ha avuto buon gioco nel rispondergli di leggere qualche libro. Secondo me anche a Maroni non farebbe male leggere qualche libro, non fosse che poi bisognerebbe trovare chi gli spiega quello che ha letto (vedi ´94, decreto Biondi) e si farebbe tardi. In parole povere, per andare allo stadio in trasferta dall´inizio del 2010 sarà indispensabile la "carta del tifoso". Indispensabile in Italia, perché all´estero non sanno cosa sia e già questo potrebbe far sorgere qualche dubbio. Non ci aveva pensato nemmeno la Thatcher, tanto per dire.
[Il ministro, e gli si può credere, ha sbandierato dati interessanti sulla violenza in calo: meno feriti tra i tifosi, tra le forze dell´ordine, meno incidenti. Ma è normale, visti i limiti che già ci sono alle trasferte. Vietandole del tutto, le cifre calerebbero ancora, ma questo paradosso evoca Tacito ("hanno fatto un deserto e l´hanno chiamato pace") e non va bene. Ancora, al ministro (e a chi l´ha preceduto) va riconosciuta l´attenuante di società calcistiche piuttosto inerti (poche le eccezioni) davanti al problema del tifo violento, oppure poco collaborative, spesso propense a scaricare tutto sulle spalle dello Stato. A volte mi succede di sognare un messaggio congiunto alla Nazione (Maroni-Galliani) il cui succo è: statevene a casa, abbonatevi alla pay-tv che vi pare e amen.
[Starsene a casa può essere una scelta o un obbligo. Qualche caso spicciolo. A: sono un turista cinese ( o messicano) in visita a Roma. Posso acquistare un biglietto per il derby? No. B: sono un sardo residente a Milano. Posso acquistare un biglietto per Juve-Cagliari? No, molto spesso la vendita è riservata a chi vive nella provincia in cui si gioca. C: sono un onesto padre di famiglia, parlo il milanese meglio di Bossi e di suo figlio, io di figli ne ho due, posso portarli al derby? No, perché spesso non si può acquistare più di un biglietto a persona. E poi continuano a dire che bisogna riportare le famiglie allo stadio. Ecco, nei tre casi mi sembra di vedere una limitazione alla libertà individuale. Detto in altri termini, e per puro comodo, immaginiamo di dividere i tifosi in bravi e cattivi. I cattivi identificati, in teoria, sono già soggetti a Daspo, quindi schedati e controllati. Ma che bisogno c´è di schedare quelli bravi? Questo è il punto. Mentre i bagarini continuano a fare buoni affari e se ne fanno un baffo del biglietto individuale, mentre i non cattivi, fino a prova contraria, ma un po´ agitati si muovono comunque, poi si vedrà, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché un cittadino incensurato, senza precedenti specifici, non è libero di muoversi nel suo paese e di andare allo stadio pagando un biglietto e basta, come si fa nel resto del mondo. Se poi delinque, ci pensi la polizia.
[Trattare i bravi da cattivi, tanto sappiamo che sono bravi, non è fascismo, è piuttosto una gestione abbastanza ottusa del potere. Si seppellisce così, senza un fiore, la domenica della brava gente che i coltelli li usa solo in trattoria, prima o dopo la partita. Si colpiscono i diritti di una stragrande maggioranza per limitare gli eventuali danni di un´esigua minoranza. Se questo è normale, ditelo voi. A me non pare. Se la libertà di movimento passa per una schedatura (questo è, né più né meno), a me pare condizionamento di libertà. C´è per caso un costituzionalista che ha qualcosa da dire?


GIANNI MURA


09/09/2009 23:53
 
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Tessera del tifoso, il no degli ultras:
20 settembre corteo a Roma o L'Aquila


Manifestazione contro la tessera del tifoso

ROMA (5 settembre) - Una manifestazione unitaria a Roma o all'Aquila, domenica 20 settembre, oltre a singole iniziative come lo sciopero del tifo e la diserzione delle curve. Sarebbe questa la decisione presa dagli ultras del calcio nel corso dell'incontro a Roma contro la tessera del tifoso. Dopo tanti scontri negli stadi, gli ultrà sembrano dunque fare fronte comune: la tessera del tifoso «è una limitazione della nostra libertà», hanno ripetuto gli organizzatori dell'iniziativa che ha visto convergere su Roma tifoserie di destra e di sinistra, di squadre del Nord e del Sud, dalla serie A alla Lega Pro, in tutto almeno 500 persone. Presente anche l'ex deputato verde Paolo Cento.

Un incontro blindato dalla cortina degli stessi tifosi, con magliette bianche con la scritta che è diventato il loro slogan, «no alla tessera del tifoso». Assoluto il divieto di parlare con i giornalisti: «Se sbagliamo con le parole per ignoranza - affermano - quello che diciamo viene mal interpretato» è la risposta ad ogni richiesta.


09/09/2009 23:54
 
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Cortei in centro e scaramucce
contro la tessera del tifoso

(f. cr.)

Ultras del Torino e della Juventus ieri pomeriggio hanno accantonato le ruggini reciproche e si sono dati appuntamento sotto il balcone del municipio per protestare contro il nuovo unico nemico, quella tessera del tifoso che il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete stava presentando ufficialmente dentro il palazzo comunale, alla presenza del sindaco Sergio Chiamparino. In duecento hanno raccolto l´invito e hanno urlato slogan e acceso fumogeni contro il provvedimento, voluto dal ministro dell´Interno Roberto Maroni, che impedisce a chi in passato ha ricevuto diffide, i cosiddetti Daspo, di tornare dentro uno stadio. E che toccherebbe in prima persona molti dei manifestanti di ieri. «Non si tratta di un provvedimento restrittivo rivolto ad escludere dallo stadio i non possessori - ha precisato Abete - Al contrario, la tessera permetterà ai tifosi di andare in trasferta anche nelle gare considerate a rischio».
Qualche attimo di tensione si è verificato attorno alla statua del Conte Verde, quando gli ultras hanno forzato il cordone di transenne e lo hanno fatto arretrare di un paio di metri verso lo schieramento di polizia a protezione del palazzo, senza tuttavia innescare incidenti e scontri con le forze dell´ordine.
La manifestazione si è poi sdoppiata in due cortei. I bianconeri, una cinquantina di tifosi, sono andati verso via Garibaldi e via Stampatori, mentre il più nutrito gruppo della curva Maratona, circa 150 persone, hanno attraversato con cori da stadio piazza Castello e via Roma, per andare a continuare la protesta davanti all´hotel Principi di Piemonte, dove è in ritiro la Nazionale di calcio, in vista della partita di oggi contro la Bulgaria.
(09 settembre 2009)

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23/09/2009 12:22
 
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La tessera del tifoso
arriva in Parlamento


Domani l'audizione del ministro dell'Interno Maroni: nell'ultima stagione 229 gare giocate senza pubblico. Vi spieghiamo inoltre il rapporto club e sostenitori nei 4 principali campionati esteri, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania


ROMA, 23 settembre 2009 - La Tessera del Tifoso approda in Parlamento. Domani il ministro dell’Interno Roberto Maroni sarà ascoltato alla Commissione Affari costituzionali del Senato. Deve illustrare i motivi che hanno spinto a renderla obbligatoria dal 1° gennaio 2010. Infatti incidenti, feriti, denunce hanno avuto un calo notevole nell’ultima stagione, ma ci sono state anche 229 partite giocate senza tifosi ospiti.
i numeri — Nella stagione 2008-09 gli incontri con feriti sono passati dai 209 della stagione 2004-05 (picco storico) a 74; i feriti da 265 a 77 nelle stesse stagioni; i Daspo attivi fino a oggi sono 4.077. Insomma il ministero dell’Interno avrebbe di che essere soddisfatto del suo lavoro. Sono anche diminuiti gli agenti impiegati e quelli feriti. Allora perché volere a tutti i costi la Tessera del tifoso?
situazione italia — Di sotto sono riassunte le situazioni dei quattro Paesi europei dove il calcio è importante come in Italia: lì, la violenza è stata quasi del tutto debellata. La situazione più difficile era quella inglese, ma il Regno Unito ha trovato le ricette giuste e il fenomeno è stato di fatto estirpato. Da noi le cose, anche se migliorate sono ancora allarmanti: le diciassette bombe carta esplose domenica all’Olimpico di Roma, i cori razzisti di Cagliari, gli incidenti per Frosinone-Reggina (per citare le ultime) mostrano ancora una visione dello sport poco "civile".
controllo — Certo se la Tessera del Tifoso viene vissuta solo come una limitazione e uno strumento di controllo, l’Italia — nel confronto con le altre realtà europee — potrebbe sembrare troppo severa nei controlli. Ma se analizziamo i vari esempi scopriamo che tutti i principali club europei hanno le loro "fan zone": sui siti ci si registra, si riceve in cambio una tessera con foto, un kit del perfetto tifoso, agevolazioni. Le due squadre finaliste dell’ultima Champions League hanno dei "soci" fidati che le seguono dovunque: Barcellona e Manchester hanno fornito al Viminale l’elenco completo dei tifosi al seguito a Roma per la finale.

inghilterra — (di Giancarlo Galavotti) In guerra con gli hooligan dalla strage di Bruxelles 1985, l’Inghilterra resta il modello per il calcio sicuro. Ma tra le tante leggi e misure protettive la tessera d’identità del tifoso non c’è. Anzi, nel Regno Unito non c’è neppure la carta d’identità per i cittadini. Alcune società di calcio operano forme di tesseramento dei tifosi a scopo commerciale (offerte marketing, biglietti, ecc.), comunque facoltative. I biglietti della Premier League non sono nominativi, ma il monitoraggio della folla negli stadi consente l’identificazione dei violenti in tempi brevi. I biglietti sono venduti direttamente dalla società e dalle agenzie autorizzate. I grandi club di Premier hanno una quota abbonati anche del 75% della capienza, quindi i tagliandi restanti vanno esauriti presto, con priorità per i tifosi tesserati. Per le trasferte la Premier limita la disponibilità per i tifosi ospiti al 4-5% del totale (a esempio: 3 mila su 60 mila posti all’Arsenal), in un settore specifico dello stadio. Chi prende biglietti in un settore diverso viene ricollocato o espulso dagli steward se crea problemi. Sono circa 3 mila gli hooligan interdetti dall’ingresso negli stadi, per un numero variabile di anni. E per i violenti c’è anche il divieto di espatrio per le partite all’estero.

francia — (di Alessandro Grandesso) In Francia in genere i biglietti non sono nominativi, ma i club possono decidere diversamente a seconda delle partite. Per quelle a rischio possono essere introdotti biglietti nominativi. Nessuna restrizione per l’acquisto di biglietti che possono essere comprati da singoli tifosi in trasferta direttamente allo stadio. Per i gruppi di tifosi, è il club che garantisce la vendita. Agli ospiti spetta il 5% dei posti disponibili, fino a un massimo di duemila unità. Il club in trasferta deve assicurare il servizio d’ordine fin dentro lo stadio con uno steward ogni 50 tifosi e informare la società ospite del tipo di mezzi utilizzati per il viaggio. Per le partite più a rischio, le prefetture possono imporre altri limiti o annullare treni speciali affittati dai club. I tifosi violenti possono essere condannati al divieto di accesso negli stadi per tre mesi o a presentarsi in commissariato per la durata di una partita.

spagna — (di Filippo Maria Ricci) In Spagna la questione della sicurezza negli stadi è sotto controllo, fatti salvi episodi isolati che vengono puniti con qualcosa di simile al Daspo. Gli ultrà sono un’entità numericamente ridottissima e in via d’estinzione, i tifosi in trasferta vanno poco, salvo casi particolari come i derby e le partite del Real a Pamplona e Bilbao. Se al Bernabeu gli Ultras Sur hanno ancora a disposizione un piccolo settore, Laporta ha sbattuto fuori i Boixos Nois dal Camp Nou tanto da essere minacciato insieme alla sua famiglia. Ovvio, dunque, che non ci siano tessere del tifoso né biglietti nominativi: uno è libero di andare allo stadio, sempre che riesca a trovare i biglietti che restano in vendita anche il giorno della gara. Le tessere da socio di Barcellona e Real permettono, invece, di votare nelle elezioni presidenziali e garantiscono prelazioni sulla vendita dei biglietti delle coppe e sul resto delle attività sociali. Ma non sono correlate alla vendita dei ticket della Liga.

germania — (di Marco Degl'Innocenti) In Germania c’è solo un luogo dove è stata introdotta una specie di "tessera del tifoso". E’ il caso dell’Amburgo che ha adottato il biglietto nominativo in via sperimentale quest’anno. Non è un deterrente contro i tifosi violenti, ma serve a evitare bagarinaggio o acquisizione di biglietti in modo non conforme via Internet. I biglietti si possono acquistare facilmente tramite il contingente di quelli che vengono inviati alle società in trasferta dai club ospitanti oppure recarsi direttamente ai botteghini dello stadio in cui si svolge la partita e acquistarli, se ancora disponibili. Non ci sono, invece, limitazioni per i tifosi organizzati che vogliono seguire la propria squadra in trasferta: i viaggi (in bus o treno), vengono organizzati dagli stessi club, che fanno accompagnare i tifosi dai rispettivi "Fanbeauftragten" (ovvero, gli addetti ai tifosi), che conoscono perfettamente l’universo del tifo e i personaggi potenzialmente difficili. Collaborano coi club e la polizia anche in caso di identificazione per provvedimenti punitivi. Ma sono anche le società, sovrane nel disporre l’accesso allo stadio, a poter ingiungere il divieto di entrare ai tifosi ritenuti violenti. La pena è di un anno. Ovviamente, la polizia può chiedere alle società di emanare il provvedimento di proibizione di accesso agli stadi a carico di singoli tifosi.
Maurizio Galdi© RIPRODUZIONE RISERVATA


23/09/2009 12:25
 
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A questo punto non credo che Maroni si fermi.
23/09/2009 13:03
 
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ZakkTV, 23/09/2009 12.25:

A questo punto non credo che Maroni si fermi.

Su questo non c'erano dubbi, resta da vedere come sarà il testo definitivo di questa tessera.


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