Moggi: `Ho solo difeso una Juve senza padre`
(AGM-DS) - 21/04/2008 14.16.30 - (AGM-DS) - Milano, 21 aprile - `Ero arrogante, ma non e` mica un reato...`. Luciano Moggi torna ad imperversare e lo fa rispondendo alle domande di Klaus Davi. Un`arringa accorata, l`estremo tentativo di chiarire i motivi di un comportamento che l`ex dg bianconero ha accettato di definire sopra le righe. `Cercavo di difendere un`azienda che in pratica non aveva un padre - afferma `Big Luciano` -. Morti Gianni e Umberto Agnelli, la Juve era senza padre e senza madre; non avevamo i fondi perche` gli azionisti non mettevano i soldi, non avevamo televisioni ed eravamo un gradino sotto gli altri. La Rai era dalla parte delle romane, Sky e Mediaset non ne parliamo... Dovevamo arrangiarci, fare la parte dei forti anche se forti non eravamo`. Una tesi, quella dell`autodifesa, affermata in varie occasioni dall`ex dirigente della Vecchia Signora.
Riguardo la sua storia personale, Moggi tiene a chiarire che non e` frutto di spinte o conoscenze. `Non ho mai avuto angeli custode, ne` me li sono cercati - assicura -: diciamo che ero un naif che cresceva... Quando sono arrivato ad una certa altezza, hanno iniziato a spararmi da ogni parte. Io non me ne sono accorto e sono cresciuto ancora, forse a dismisura`. Una puntura viene riservata anche ai giocatori, diversi da quelli di un tempo, ma difficilmente gestibili. `Adesso sono piu` colti - spiega Moggi -: Del Piero su tutti, ma anche Ibra, Vieira e Nedved sono divoratori di libri. Pero` hanno un difetto: vogliono troppi soldi e vogliono anche essere padroni della societa`. Se non gli dai quello che chiedono, e a volte non puoi farlo, ti colpiscono alla prima occasione. Vogliono comandare, ma sono dipendenti. Nella gestione di questo aspetto psicologico, l`Inter sarebbe ultima in classifica...`.
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